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Autore: Snoopy_Omicide    26/03/2010    1 recensioni
Denise, tipica ragazza sedicenne di Beverly Hills. Bionda, occhi azzurri, popolare, ricca e perfetta. In cerca di qualcuno che la ami veramente. Riuscirà a trovare il ragazzo perfetto nella grande città statunitense della California?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Cap.8: Lui e solo lui.

Che fare?

C'era da perdonarlo Robert?

E se poi l'avrebbe rifatto, facendomi stare male il doppio?

Nella mia mente alloggiavano un casino di domande e naturalmente nessuna aveva una risposta.

Come un labirinto: non sai mai che strada prendere, perché ognuna di essa potrebbe portarti a un vicolo cieco oppure a un altro bivio, e così via.

-Beh no... Una cosa incredibile! Quello prima o poi me lo faccio... non posso lasciarmelo scappare, no no...- esclamò Sel entusiasta fissando il cielo -Ehi, mi state ascoltando?-.

-Ah? Ehm.. sì sì tranquilla, vero Denny?- rispose Michael tirandomi una gomitata per distogliermi dai miei pensieri.

-Oh sì sì... Non sai quale mini prendere...- dissi assente.

Mich roteò gli occhi mentre Sel sbuffava irritata:-Ma quale mini e mini! Stavo parlando di Riccardo! Ricordi? Quel ragazzo che ho conosciuto al Sock!-.

-Sì sì immagino sia un vero shock...- le dissi assorta.

Ci trovavamo in un baretto all'aperto a un tavolino di plastica coperto da un enorme ombrellone tricolore vicino ai campi da tennis.

-Ho detto Sock! Non shock! Oddio Denny che hai ultimamente?- mi domandò preoccupata prendendomi un mano.

-Nulla. È solo che... con 'sta storia di Rob...- bisbigliai fissando a terra.

-Non riesci a togliertelo dalla testa, vero?-.

-Non è che non ci riesco, è che non voglio...- ammisi, addio orgoglio!

-E allora perché non lo chiami, cazzo?!- esclamò sbattendo il cell sul tavolo.

Sel, sempre la solita. Con i suoi soliti modi bruschi ma pur sempre una buona amica, che ti spiattellava tutto in faccia senza problemi.

-Hai ragione però... preferisco parlargli di persona- risposi alzandomi e allontanandomi dal tavolino.

-Vai, girl! Siamo tutti con te!- mi urlò da lontano alzando il pollice.

Salii in macchina e in un attimo fui subito a casa sua.

Arrivai davanti alla porta e subito la paura mi assalii.

-Dai, Denny, suona!- bisbigliavo a me stessa, sospirando e chiudendo gli occhi per darmi coraggio.

-Non serve, sai...- sentii dire da una voce.

Aprii gli occhi e mi trovai davanti Robert, bello come sempre, con quel suo sorriso perfetto che ti faceva scogliere alla sola vista.

-Oh, oddio, scusa...-, ridacchiai nervosa, che figura di merda.

-Che ci fai qui?- mi domandò appoggiandosi allo stipite della porta.

Fui tentata dal dirgli di aver sbagliato casa, ma sapevo perfettamente che non ci avrebbe creduto dato che proprio pochi giorni prima lo avevo accompagnato fino qui.

-Ah, ehm, bella domanda...-.

Lui scosse la testa con un sorrisino sulle labbra:-Dai, entra...-.

Mi trovai davanti l'atrio, con due scale laterali che poi, al piano superiore, si univano portando a un pianerottolo dove salimmo, per poi entrare in una stanza, camera sua.

Si sedette sul letto matrimoniale per poi scrutarmi insistente con quei suoi occhi meravigliosi:-Vieni, siediti, tranquilla non ti mangio mica...-.

Tentennai un attimo ma poi ubbidii.

-Ok, bene, allora dimmi, come mai da queste parti?-.

Non ci riuscivo, non riuscivo a dirgli che l'avevo perdonato, cavoli, che lo volevo, insomma!

-Mmm... Sono venuta a portarti la giacca, ricordi? Quella che mi avevi prestato sabato...- esclamai con un lampo, ottima scusa, non fosse per...

-Ah ok, ma... ehm, la giacca dov'è?-, ... questo.

Mi guardò confuso inclinando la testa di lato.

-Giusto...- dissi deglutendo -Dov'è la giacca? Vedi è che... me la sono dimenticata, ah ah, che scema, no?- dissi sbattendomi una mano sulla fronte.

-C'è, fammi capire meglio, tu sei venuta fino qua per dirmi che ti sei scordata la giacca?- mi domandò ridendo.

-Eh sì, povera me, comunque ora devo andare...-, sbattei le mani sulle ginocchia e mi avviai alla porta.

Lui si alzò e mi prese per un braccio fermandomi, poi mi fece voltare sussurrandomi a un orecchio:-Guarda che lo so che no sei venuta qua per questo...-.

Rimasi in silenzio. Il cuore batteva sempre più veloce, sentii un forte calore sulla schiena, nel punto in cui lui teneva la mano, per non parlare delle farfalle nello stomaco, come se fossero nate tutte in quel preciso momento.

-Denny, posso baciarti?- mi disse facendomi venire la pelle d'oca.

-Se proprio insisti- risposi io ridendo.

Lui sorrise e un secondo dopo le mie labbra furono sue. Le nostre lingue si cercarono, si trovarono, venni travolta da un vortice di emozioni. Eravamo solo io e lui, lo sapevo. E volevo che ciò non terminasse mai. E solo ora capivo che non m'importava delle conseguenze, non mi importava del futuro, ma solo del presente cioè lui. Non desideravo altro, solo la felicità di passare ogni attimo insieme a lui. 

  
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