Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Lordaemon    04/08/2005    19 recensioni
Dopo la morte di Harry Potter, in suo onore fu creata un’associazione segreta formata dai più potenti maghi e dalle più potenti streghe del mondo con il compito di combattere stregoni oscuri del calibro di Lord Voldemort. 50 anni dopo il fatidico scontro tra Harry Potter e Lord Voldemort, una nuova minaccia si presentò sulla terra e il mondo dei maghi e quello dei babbani sono in pericolo
Genere: Avventura, Azione, Dark, Fantasy, Generale, Mistero, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: un po' tutti
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
MASTERMAGE (saga 1:il ritorno dei morti)

MASTERMAGE (saga 1:il ritorno dei morti)

 

Prologo

 

Dopo la morte di Harry Potter, in suo onore fu creata un’associazione segreta formata dai più potenti maghi e dalle più potenti streghe del mondo con il compito di combattere stregoni oscuri del calibro di Lord Voldemort.

50 anni dopo il fatidico scontro tra Harry Potter e Lord Voldemort, una nuova minaccia si presentò sulla terra e il mondo dei maghi e quello dei babbani furono in pericolo.

L’associazione segreta MasterMage aveva il compito di uccidere il nuovo, temibile, mago oscuro.

Per questa missione però avevano bisogno di un importante aiuto ….

Nessuno sa come il giorno del 23 giugno del 1997 Harry Potter e Lord Voldemort persero la vita.

Harry Potter a quel tempo era un ragazzo di 17 anni, Voldemort il più potente mago oscuro del secolo.

Sono state fatte varie supposizioni: la più plausibile è quella di un gigantesco prior incantato che esplodendo abbia causato la morte di entrambi, oltre a 36 maghi vicini.

In onore a Harry Potter fu fondata un’organizzazione segreta chiamata MasterMage, inizialmente con a capo uno degli eroi nella guerra contro Voldemort: Ronald Weasley (morto tre anni dopo ucciso da un mangiamorte per vendicare il suo padrone).

Sono passati cinquant’anni da quei giorni e ci ritroviamo con un uomo che cammina lungo un corridoio bianco, verso una porta di quercia con incastonati rubini e diamanti d’ogni tipo e d’ogni dimensione…

 

 

Capitolo 1: Una nuova minaccia

 

Capelli grigi, alto un metro e ottanta circa, indossava giubbotto, pantaloni e stivali di pelle di drago: molto costosi, ma dalla protezione unica.

Aveva circa 40 anni, gli occhi di un grigio acceso.

Camminava lentamente verso una porta in fondo ad un corridoio privo di finestre, illuminato solo da torce.

Arrivato davanti alla porta, una delle due guardie parlò- Il ministro non riceve nessuno-.

L’uomo non si mosse, allora le guardie, due auror, estrassero le bacchette e le puntarono contro l’uomo.

-Fai un altro passo e ti faccio saltare per aria- disse l’altra guardia.

L’uomo per nulla intimorito, con un gesto fulmineo estrasse due bacchette, una per mano, e prima che gli auror riuscissero a fare qualcosa mormorò l’incantesimo -Stupeficium- e due getti viola partirono dalle due bacchette e gli auror caddero a terra svenuti.

L’uomo rimise una bacchetta in tasca, mentre con in mano l’altra urlò –Reducto- contro la porta, che saltò per aria.

Entrò nella stanza, dove si trovava un uomo di bassa statura, con un lungo mantello azzurro, dal viso scaltro, ma in quel momento intimorito.

-Jack Slyder, che bella sorpresa!- disse in tono falsamente amichevole e parecchio impaurito.

-Ministro Tulipan, lo sa che cosa è successo ieri sera a Crescent Island ?- poi senza aspettare risposta – una famiglia di maghi, i genitori più due figli, sono stati uccisi da due di quelle creature infernali, bisogna intervenire immediatamente- disse Jack.

Tulipan sorpreso riprese un po’ di coraggio- Jack so bene in che situazione ci troviamo, quindi penso che qualcuno deve difendere i maghi. Affido a te il ministero della magia, mentre il resto della tua squadra si occuperà di Hogwarts, Beauxbatons, Durmstrang e Lidilon.

Già quattro dei miei migliori auror sono morti per affrontare quelle dannate creature-.

Jack però rise cosi fortemente che il suono riecheggiò per il corridoio.

Chiunque avesse seguito la conversazione avrebbe pensato che Jack era pazzo.

Ma lui non era pazzo, anzi era uno dei migliori maghi del mondo.

Iniziò lentamente a camminare per la stanza osservando i vari oggetti con finta attenzione, mentre stava evidentemente pensando alla risposta da dare al ministro.

Sembrava parecchio tentato dalla proposta.

La stanza era circolare, illuminata da una gran finestra che dava sul giardino del ministero, dove parecchi auror si stavano esercitando a schiantarsi a vicenda.

Non era più il vecchio ministero, ormai inutilizzato, che si diramava sottoterra.

Questo nuovo ministero era situato in un castello dalle dimensioni simili a Hogwarts, forse anche un po’ più grande.

Il castello si trovava a sud di Londra.

Era un castello formato da 7 piani, con quattro torri agli angoli.

La stanza del ministro che si trovava al quinto piano, aveva molti oggetti curiosi: un velo chiuso in una teca di vetro, che si diceva sussurrasse, parecchi spioscopi, un avversaspecchio ed altri oggetti del genere.

Un tempo Tulipan era stato un ottimo auror.

Ormai aveva una sessantina d’anni ed era ministro della magia da 3 anni.

Jack si girò verso il ministro- Non posso accettare.

Io e la mia squadra dobbiamo scoprire e distruggere la fonte d’origine di queste creature prima che dilaghino nel mondo, ma abbiamo bisogno del velo del regno dei morti!-.

Tulipan parve molto seccato, e con tono autoritario ribattè- è troppo pericoloso, ne abbiamo già parlato, se morite voi tutto il mondo è destinato ad essere dominato da quelle creature demoniache. Questa è un’idea folle Jack: far tornare in vita i morti!!. Gli ultimi tre MasterMage che ci hanno provato non hanno più fatto ritorno!-.

-Ho fiducia nei miei uomini- ribatté Jack in tono pacato, -se non mi vuoi dare il velo sarò costretto a prenderlo da solo- disse con tranquillità.

Tulipan pareva profondamente offeso e quando Jack si avvicinò verso la teca di vetro, suonò un allarme che fece accorrere 5 auror con le bacchette levate.

-JACK SLYDER, CONSEGNATI IMMEDIATAMENTE AI MIEI AUROR, CHE TI SPEDIRANNO DRITTO AD AZKABAN- tuonò adirato come non lo si era mai visto.

Per tutta risposta Jack rise, una risata calma, non sembrava minimamente preoccupato di quel che succedeva.

Gli Disse, -Felix Tulipan, lo sai che non hai la minima possibilità di prendermi-.

Tulipan preso alla sprovvista urlò agli auror di catturarlo.

In una frazione di secondo, Jack estrasse la bacchetta e gridò un incantesimo che soltanto pochissimi maghi sapevano lanciare senza morire per la fatica.

-Energo Stupeficium- gridò e dalla sua bacchetta partirono una decina di raggi di luce viola che colpirono tutti gli auror e il ministro, che caddero a terra svenuti.

Poi Jack si trasformò in un grifone, e volò fuori dalla stanza del ministro attraverso la finestra spalancata.

Pensava che avrebbe potuto prendere il velo, ma doveva affrontare tutto il ministero: ci sarebbe riuscito benissimo, ma in quel momento di caos era meglio non mettere fuori gioco l’intero ministero.

Avrebbe rubato il velo la settimana dopo.

Volava da 5 minuti sopra gli immensi prati verdi quando qualcosa attirò la sua attenzione.

3 di quelle creature demoniache stavano marciando in direzione sud-est verso il ministero.

Scese in picchiata rapidamente e si trasformò di nuovo in uomo.

Era a 100 metri da quelle creature, nascosto dietro un masso.

2 di quelle creature erano alte 1,50, indossavano dei mantelli che li coprivano completamente, in maniera simile ai dissenatori, ma non erano neri, erano rosso sangue.

Impugnavano delle sciabole ed erano pronti a sguainarle.

L’altro, a giudicare dall’aspetto era il capo: alto più di 2 metri, con la pelle rossa, gli occhi iniettati di sangue e due immense corna al posto delle orecchie.

Pieno di tatuaggi con strani simboli, che Jack non aveva mai visto prima d’ora.

Portava un pesante e micidiale spadone a due mani.

Camminavano lenti, dieci secondi e avrebbero scoperto Jack.

Quest’ultimo rimuginava tra se: erano tre contro uno lui era un MasterMage, con tutta probabilità il mago più potente del mondo, ma si ricordò che due di quelle creature avevano sterminato una famiglia di maghi e ucciso 4 auror del ministero.

Se le cose si mettevano male, poteva fuggire trasformandosi in grifone.

Estrasse la sua spada a due mani che portava sulla schiena.

Era una lama bellissima, appartenuta ad uno dei quattro fondatori di Hogwarts: Godric Grifondoro.

L’aveva trovata per caso indossando il capello parlante: lui a scuola era stato un grifondoro, il più brillante del suo anno, nonché prefetto e caposcuola in seguito.

Ma non era un tipo che studiava molto, al contrario, a Hogwarts si cacciava sempre nei guai.

Tre secondi e lo avrebbero visto.

Si alzò e impugnata la spada si lanciò con un balzo contro un “incappucciato” e con un gesto fulmineo della spada gli staccò la testa di netto.

L’altro “incappucciato” prese la sciabola appena in tempo per parare il colpo di Jack.

Il “demone rosso” gridò- Soldato Tuscher, lascialo a me-.

Il Tusher si allontanò, ma Jack lo colpì con la lama alle spalle trafiggendolo.

-Chi sei tu, spregevole demone rosso?- urlò Jack.

-Un soldato dell’armata di Lordaemon, più precisamente un Mastino. Ora morirai ucciso dalla mia lama!-.

-Lo vedremo- rispose calmo Jack.

Iniziò un duello furibondo: il Mastino aveva una forza incredibile e parava tutti i colpi di Jack.

Combatteva con una tecnica che Jack non aveva mai visto prima; faceva fatica a resistergli.

Con un colpo di spadone più potente degli altri colpì la spada di Jack che volò tre metri più indietro.

Jack colto alla sprovvista evitò per un pelo il colpo del Mastino buttandosi di lato ed estrasse la bacchetta.

Anche il Mastino mollò la spada ed estrasse la sua.

-Stupeficium- gridarono contemporaneamente, ma Jack, più agile del demone si scansò appena in tempo.

Il Mastino fu colpito in pieno e svenne.

Con un gesto della bacchetta verso il demone a terra, apparvero delle corde legandolo e immobilizzandolo.

Voleva portarlo alla base per interrogarlo, ma ora che ci pensava non sapeva come fare: trasformandosi in un grifone non poteva trasportarlo.

Poi pensò.

-Accio Scopa- gridò e si sedette ad aspettare.

5 minuti dopo una scopa arrivò sfrecciando in aria.

-Petrificus Totalis- mormorò contro il Mastino.

Lo mise sopra la scopa e salito anche lui, partirono verso la base dei MasterMage.

La scopa era incredibilmente lenta rispetto a lui: quando volava da grifone raggiungeva facilmente i 400km/h in leggera picchiata.

Il grifone era uno dei volatili più veloci in assoluto insieme alle fenici e ai thesral.

Volavano su una Nimbus 2046, l’ultimo modello.

Era piuttosto scomodo volare con il demone pietrificato davanti a lui: c’era il rischio che cadesse.

Volavano da 3 ore circa quando il sole tramontò e rapidamente si fece notte.

Una notte nuvolosa e priva di stelle, molto fredda: c’erano circa 3-4 gradi.

Se non avesse avuto vestiti fatti con la pelle di drago sarebbe congelato rapidamente.

Dopo un’altra ora di viaggio si mise persino a nevicare.

Era dentro le nuvole e non si vedeva ad un palmo dal naso, ed era ancor più difficile tenere la rotta dopo che il vento si mise a soffiare così forte che gli alberi a terra si sradicavano.

Per fortuna Jack era abituato a volare: a Hogwarts giocava a quidditch come cercatore.

Ricordava quando con lui nella squadra, grifondoro vinse la coppa per 7 anni di fila.

Finalmente sorvolarono Londra, dove Jack atterrò in un posto sicuro, che solo lui conosceva.

Avrebbe passato la notte là: era da pazzi continuare a volare con questo tempo e la base distava ancora 1500km.

Il quartiere generale dei MasterMage si trovava in un geyser in Islanda, ma nessuno conosceva l’ubicazione a parte i membri, nemmeno il ministro della magia.

Entrò in un baracca abbandonata, che però dopo un incantesimo di Jack si trasformò in una stanza accogliente comprendente un letto, una cucina, un bagno e una vasca.

Sigillò la porta con una magia per evitare qualche babbano indiscreto.

Posò Il Mastino pietrificato per terra: aveva il volto dipinto di terrore mista a rabbia ma lui non se ne accorse.

Con un colpo di bacchetta fece apparire diversi piatti pieni d’ogni genere di cibo.

-Chissà se questi demoni mangiano- pensò a voce alta.

Si sedette e per una buona mezzora mangiò, poi andò a dormire.

Fu un sonno agitato, anche a causa del fragore del tuono, del rumore del vento e del picchiare della pioggia.

L’incontro con quelle creature lo aveva colto di sorpresa: anche se i Tusher erano abbastanza deboli, forse al livello di un auror ben addestrato, il Mastino gli aveva dato filo da torcere ed era abbastanza convinto che nemmeno 5 auror ben addestrati lo avrebbero sconfitto.

Non osava pensare a creature più potenti del Mastino, che significavano morte certa per chiunque.

L’unico modo per avere qualche possibilità di vittoria era entrare nel regno dei morti attraversando il velo per far tornare in vita i maghi più potenti di tutti i tempi.

La dicitura sul velo diceva così:

Chi stolto o coraggioso

Varcherà la soglia di due mondi

e raggiungerà il lago dei morti

cinque persone a scelta

resuscitar potrà

badate però a rientrare

entro un ciclo lunare

o per sempre resterete

nel mondo che non vi appartiene

Anni prima tre MasterMage del calibro di Jack: Vatras Lupin (un lupo mannaro) figlio di Remus Lupin e Ninfadora Tonks,Rez Malfoy figlio di Draco Malfoy e Ginny Weasley e Harris McKollov avevano tentato l’impresa, ma non erano più tornati.

Gli attuali MasterMage erano cinque.

Anche se alcuni molto giovani, Jack aveva fiducia nei suoi compagni e pensava che questa volta c’erano più possibilità di riuscire nell’impresa.

Mancava ancora una cosa da decidere: chi far tornare in vita.

Se questa prima parte del piano fosse riuscita,tutti e dieci (almeno sperava) avrebbero distrutto Lordaemon, o almeno avrebbero tentato.

Il signore oscuro si era insediato sul monte più alto del mondo:l’Everest.

Lì aveva aperto i portali di un altro mondo, da dove fuoriuscivano migliaia di demoni d’ogni genere.

L’Everest,un tempo innevato, era diventato un immensa fortezza di fuoco.

Penetrarvi era praticamente impossibile, ma dovevano tentare:non avevano niente da perdere e tutto da guadagnare.

Le loro vite non erano importanti se si trattava di salvare il mondo.

Si svegliò che era giorno, le 8 circa.

Con tutta probabilità sarebbero arrivati a notte fonda alla base, dove lo aspettavano i suoi compagni.

Aveva piovuto tutta la notte.

Ora si apriva uno spiraglio di sole tra le nuvole, ma il tempo non era per niente buono.

-Sempre meglio di ieri!- commentò Jack in tono sarcastico.

Dopo una veloce colazione, sollevò a mezz’aria con la bacchetta il Mastino pietrificato e l’adagiò sulla scopa.

Salì anch’egli e partì a tutta velocità.

In due si riusciva comunque a viaggiare ad una velocità sufficiente nonostante il peso.

Volarono su Londra,diretti verso nord, ben presto si trovarono ad attraversare una foresta,poi un lago, poi dei prati immensi,in seguito piccoli paesini di contadini.

Il paesaggio era molto vario.

Volavano a circa 2000 metri in modo da non farsi notare quando arrivarono di fronte ad una massa blu: erano sull’oceano.

Era l’una circa quando non vedevano nient’altro che l’oceano con la sua massa blu scura sotto di loro.

Si mise a piovere: dapprima piano, poi sempre più forte.

In breve tempo Jack fu completamente inzuppato ed iniziò a soffiare anche il vento che aumentò d’intensità.

Jack si rese conto troppo tardi di essere finito dentro una tromba d’aria.

Il Mastino pietrificato cadde con orrore di Jack che tentò di prenderlo volando contro il tifone verso il basso.

Ma il demone cadeva più velocemente essendo di pietra.

Finì in acqua con un incredibile tonfo,dopo 2000 metri di volo.

Jack non poteva perderlo.

Fece la cosa più semplice ma allo stessa tempo più pericolosa che potesse pensare:arrivò in picchiata ad una velocità pazzesca entrando in acqua con tutta la scopa.

Fu un colpo violentissimo.

Jack fu sbalzato immediatamente dalla scopa e finì a 10 metri sott’acqua.

Risalì in superficie.

La scopa si era spezzata.

Jack ancora scosso, estrasse la bacchetta in tutta fretta trasfigurandosi in uno squalo.

Si immerse di nuovo e scese sempre più in profondità,cercando il demone pietrificato.

Nuotava velocemente sotto queste sembianze, ma forse non abbastanza per raggiungere il demone.

Aveva un dolore acuto alla schiena, dovuto al violento impatto con l’acqua.

Nuotava da cinque minuti ormai: era a circa 1000 metri sott’acqua, forse anche di più, ma del demone nessuna traccia.

Dopo altri 20 minuti di nuoto arrivo sul fondo e lo vide.

Lo prese con la bocca cercando di non danneggiarlo e risalì.

La risalita fu più lenta a causa del peso del demone.

Dopo mezzora  arrivò in superficie e si ritrasformò in umano,sempre reggendo il demone.

Doveva affrontare il viaggio a nuoto; la scopa era inutilizzabile e non c’era possibilità di ripararla.

Pensò ad un animale adatto al viaggio e contemporaneamente al trasporto del corpo pietrificato.

Non gli veniva in mente nessun animale marino dotato di quelle caratteristiche: con lo squalo rischiava di rompere il Mastino.

Pensò anche ad un volatile, ma non gli veniva in mente niente.

L’unico modo era liberare il demone dalla pietrificazione: con un movimento di bacchetta di Jack il demone tornò normale.

-D…d…dove sono?- disse spaventato.

Poi si accorse di essere in mezzo al mare e si lasciò prendere dal panico: non sapeva nuotare.

Jack lo afferrò per un braccio:-dannata creatura, trasfigurati in qualcosa!-.

Detto questo,il Mastino prese la bacchetta dalla tasca e diventò uno squalo.

Lo stesso fece Jack, dicendogli di seguirlo.

Erano in un bel guaio:erano le quattro ed erano in pieno mare, avevano tre ore di ritardo e ne avrebbero perse molte di più prima di arrivare sulla costa islandese.

Rischiavano di morire di fame.

Da squali si andava molto più lenti rispetto alla scopa.

Avrebbero impiegato un quindicina d’ore per arrivare alla costa e sarebbero probabilmente morti di freddo.

Anche se erano trasfigurati da squali avevano le sensazioni d'essere umani (almeno questo valeva per Jack).

Perché era questa la differenza tra essere un animagus e sapersi trasfigurare: un animagus diventava a tutti gli effetti un animale.

Dopo un’ora di viaggio però arrivò un aiuto insperato:una nave.

Una nave babbana,una petroliera, recava la scritta American Oil.

Era lunga circa 300 metri, alta 30.

Dovevano salire su quella nave, ma Jack non vide né scale, né altri dispositivi per il recupero.

Quindi disse al Mastino- conosci l’incantesimo di salto?-

-Ovvio- grugnì il Mastino.

Senza più parlare si avvicinarono alla nave.

-Al mio tre!- urlò Jack.

-1…2…3-.

Al tre entrambi pronunciarono l’incantesimo Jumpo puntando la bacchetta a mezz’aria tra loro e la nave e con un balzo di 30 metri, vi finirono sopra.

Dovevano dirottare la nave, mettendo fuori combattimento i babbani.

Ad un tratto sentì alla sue spalle- Avada Kedavra-.

Pensando fosse diretto verso di lui si buttò di lato, ma sentì il rumore di un corpo che cadeva a terra: il Mastino aveva ucciso un babbano e lo stava buttando in mare.

-MA SEI SCEMO???Che bisogno c’è di ucciderli???Non basta un semplice incantesimo di disarmo???- urlò Jack infuriato.

Se c’era una cosa che non sopportava era chi uccideva per il solo piacere di farlo:non che lui non avesse ucciso, ma solo quando era strettamente necessario.

-Non voglio intralci-fu la risposta del Mastino mentre buttava il corpo senza vita del babbano in acqua.

Jack decise di lasciar perdere, non era il momento di mettersi a discutere.

La loro per il momento era una complicità strettamente necessaria,ma Jack sapeva che presto il Mastino avrebbe tentato di ucciderlo per fuggire, perciò stava sempre in massima allerta.

Nel frattempo il Mastino stava esplorando la nave uccidendo tutti i babbani che trovava.

Su quelli strettamente necessari alla navigazione invece, scagliò la maledizione Imperius.

Comandarono ai marinai di portarli sulla costa islandese e cercarono qualcosa da mangiare.

Era una petroliera piuttosto grande, con un equipaggio di oltre 60 uomini.

Jack camminava dietro il Mastino, per paura che lui potesse colpirlo.

Decise di riprenderne il controllo: -Imperius- gridò contro il demone, assumendone il controllo.

Era abbastanza resistente:opponeva una strenua resistenza, ma non abbastanza per liberarsi dalla maledizione di Jack.

In cucina trovarono del cibo scadente:fagioli in scatola.

Jack notò che il Mastino non mangiava: -Tu non mangi?-gli domandò.

-Noi non abbiamo bisogno di mangiare, l’energia ci è data dallo stesso Lordaemon,il nostro capo supremo-.

Quest’essere chiamato Lordaemon,pensò Jack, doveva essere un mago potentissimo per dare energia a tutti i suoi demoni.

Andò a dormire nella stanza del capitano, mentre la nave viaggiava sull’oceano freddo e agitato.

                                                           -    fine capitolo   -

 

Questo è il primo capitolo della mia fic, che si anticipa molto lunga.

Ringrazio in anticipo (e ringrazierò nel prossimo capitolo) chi legge e commenta la mia fanfiction.

Pubblicherò un capitolo alla settimana, forse anche in meno tempo.

Grazie dell’attenzione

Ciao

 

Lordaemon

Per contattarmi: siriusblack1990@hotmail.it

  
Leggi le 19 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Lordaemon