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Autore: Darkshin    27/03/2010    1 recensioni
Dramma e azione a Leaftown: la storia di due giovani amici, destinati a diventare eroi
Genere: Azione, Drammatico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Full Metal Shippuden'
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...

Appena poche ore prima, il gruppo degli Sprouts varcava per la prima volta le porte del "Tobirama Senju", detto amichevolmente "Tobi": ma il colossale carcere di amichevole non aveva proprio niente: dall'esterno, non era niente più di un enorme cubo di cemento, interrotto solamente da file fitte e strette di finestre che al più sembravano buchi incassati nella pietra.
L'interno poi si accordava meravigliosamente con la facciata; quello che dall'esterno pareva un mnolite all'interno sembrava un vero e proprio formicaio, numerose celle distribuite su quattro piani e collegati tra di loro da robuste strutture in acciaio grigio, duro e freddo come tutto quello che c'era là dentro, guardie comprese.
I ragazzi, tenuti solidamente da una guardia ogni due, percorsero numerosi corridoi, incrociando spesse volte lo sguardo di chi si affacciava alle celle, avidi di novità: sguardi sprezzanti, alcuni curiosi, altri persino lascivi; del resto, non capitava tutti i giorni che un folto gruppo di giovani venisse sbattuto in un carcere di alta sicureza generalmente riservato a "veri" criminali.
Finalmente giunsero a una delle ultime celle, abbastanza ampia per tutti loro e vuota: con pochissima grazia vennero tutti scaraventati dentro appena rimosse le manette e quando anche Kiba fu scaraventato dentro, richiusero la pesante inferriata con un clangore sordo
"Ouch... che modi!" si lamentò il Cane massaggiandosi il sedere per poi rialzarsi e andare a calciare con forza le sbarre solide della cella "Ehi, dico a voi, bastardi!" sbraitò ai secondini ghignanti
"Piantala, Kiba" lo ammonì con calma Neji.
Gli altri nel frattempo avevano già buttato un'occhiata alla stanza, umida, buia e soprattutto... spoglia
"Non ci sono letti, nè brande... dove dovremmo dormire?" si informò Shikamaru vagamente preoccupato
Ma le guardie si scambiarono un ghigno complice
"Come dove?" fecero fintamente sorprese "Ci sei sopra, sei cieco?" allusero al pavimento con un cenno del mento, prima di andarsene sghignazzando ancora più forte e chiudendo la seconda porta della cella, quella che lasciava vedere solo da una piccola finestrella
"Bastardi..."
"Shikamaru?" chiamò da un punto imprecisato davanti a loro: il giovane Cervo non poteva assolutamente sbagliarsi, quella voce apparteneva a...
"Temari! Temari!"
"Shikamaru... eri davvero tu..." anche se non poteva vederla, sentiva lo stesso il leggero tremito nella voce e la lacrima che senza dubbio scendeva, ribelle. In quel momento il moro avrebbe dato volentieri una gamba o due pur di stringerla...
"Tem, amore... grazie a Dio..."
"Tem? Amore? Nara, cos'è tutta questa confidenza?" tuonò una terza voce, sicuramente più mascolina. Fu il turno di Naruto di trasalire
"Gaara, ci sei anche tu!" esclamò sorpreso
"Piantala Gaara! Shikamaru è il mio ragazzo!"
"Non mi pare di averti dato il mio permesso" replico freddamente il ragazzo rosso
"Non ho bisogno del tuo permesso, carino! Si può sapere cos'ha che non va?"
Tutti gli altri nel frattempo si  erano accalcati davanti alla porta, dimentichi per il momento della questione letti
".... non è adatto a te"
"Ma per favore! Non è adatto a me... non è adatto perchè uomo! Se fossi stata lesbica nessuna donna sarebbe stata adatta a me" sbottò la bionda, comunque rabbonita da quel gesto di gelosia del fratello nei suoi confronti. Non era colpa sua se gli aveva fatto più da mamma che da sorella "E comunque decido io chi è adatto a me, chiaro?"
Involontariamente il moro si sentì risollevato da quelle parole sicuramente lusinghiere nei suoi confronti...
"Bambi è il meno peggio che c'è sul mercato, quindi vedi di fartelo andare bene!"
... per poi desiderare di sprofondare appena un attimo dopo. Dannata Temari e la sua linguaccia
"Mi spiace interrompere questo simpatico quadretto, ma se c'è lì Gaara e Temari, ci sarà anche..."
"Si Sasuke. Anche Kankuro è qui. Se ti va possiamo fare cambio, io vi mando questo disgraziato e voi mi spedite il mio adorato cognato, giusto il tempo di due chiacchiere "
Anche se piuttosto lugubre, la semi-battuta di Gaara contribuì a risollevare il morale della truppa.
Ora come ora, non poterono che aspettare e disporsi per la notte che, a giudicare dalle chiazze verde muffito per terra, sarebbe stata molto lunga


"Cerchiamo il Comandante Madara,  è in ufficio?"
"No Signore, è uscito poco fa. Potete lasciare un messaggio se volete" rispose solerte il picchetto dopo una rapida occhiata alle mostrine e ai gradi dei due, che annuirono
"Gli dica di richiamarci il più presto possibile, è una faccenda urgente"
"Sissignore" scattò in piedi
"Gli dica che dobbiamo parlare di un problema nel settore carcerario" suggerì il più basso dei due
Il viso contratto del picchetto si contrasse, dubbioso
"Senz'altro... ma il Comandante non si occupa più di persona di faccende che riguardano il carcere"
"Come scusi?"
"E' così... da tre mesi ormai ha delegato tutte le competenze al Capitano Uchiha Itachi... suo nipote" aggiunse, con una punta d'invidia
I due si scambiarono un occhiata stupita, prima di convenire
"Dove possiamo trovarlo?" riprese il primo
"Ultima porta a destra: vi accompagno?"
"Si grazie"

"Aprite la porta"
Nonostante il tono piuttosto profondo, tipico di chi è abituato al comando, a lui dare ordini piaceva poco o niente; aveva sempre affermato che l'unica persona che avrebbe voluto comandare era sè stesso, ma non avrebbe mai immaginato che questo lo avrebbe portato ai vertici di una nazione: le sue gesta eroiche erano ormai diventate leggenda e non si curava più di portare tutte le medaglie alle quali avrebbe avuto diritto; del resto, quella massa d'oro e metallo lo avrebbe appesantito peggio di una corazza
Appena gli occhi si abituarono al buio della cella, tanto da distinguere le varie figure, il vecchio Generale sorrise: per cercare scampo al freddo pungente, i ragazzi erano ricorsi a un metodo antico quanto efficace, che fece affiorare un barlume di nostalgia nei suoi occhi.
Shikamaru aveva trovato rifugio nel voluminoso Choji, che lo copriva con la sua massa possente; Neji e Kiba, nonostante spesso litigassero, si erano accucciati in un angolo, con la giovane Aquila che stringeva la testa del Cane, come a proteggerla con le sue ali; infine, sotto la finestra, con le labbra livide dal freddo, il piccolo Naruto che stringeva un ragazzo moro, quasi identico a Madara e al giovane Capitano, la testa di questo sulla spalla del biondo, le gambe intrecciate tra di loro... sembravano talmente puri e innocenti che per un attimo fu tentato di fare dietro front e di ripassare in un secondo momento, ma si riscosse: c'era poco tempo e rischiavano di rimanere sdraiati per sempre, non c'era tempo di fare il sentimentale
"In piedi, giovanotti!" tuonò
Di malavoglia, i sei aprirono a poco a poco gli occhi, ancora indolenziti per aver dormito poco e male; indubbiamente il più incarognito sembrava il moro dai capelli corti
"Chi di voi è Sasuke Uchiha? C'è una visita per lui" annunciò uno dei secondini. Di fronte a un alto papavero, meglio dare mostra di efficenza... chissà, magari ci sarebbe scappata una promozione
"Sono io... non voglio vedere nessuno" grugnì
"E' importante"
"Me ne frego, sturati le orecchie"
La replica piccata strappò un sorrisino al vecchio, ma la guardia non sembrava altrettanto divertita: pistola in pugno, si risolse ad entrare per strappare il ragazzo dalle braccia del biondo che oppose solo una resistenza passiva mentre veniva ammanettato e portato via
Nel frattempo Naruto, ormai completamente sveglio, non aveva occhi che per l'alta figura dai capelli bianchi che lo osservava al di là delle sbarre, che ci faceva lì il suo vecchio padrino?

"Chi mi cerca?" sbottò annoiato Sasuke, tanto per dire qualcosa. Ma la guardia era ancora incavolata per la magra figura di poco prima, così tacque mantenendo quello che secondo lei era un silenzio da professionista.
Visto che dalla sua poco cordiale guida Sasuke non ne ricavava un ragno dal buco, riflettè rapidamente: c'erano solo due persone che avrebbero potuto sapere della sua nuova residenza, ma non aveva voglia di incontrare nessuno dei due. Sentiva come una vaga inquietitudine, che si tramutò rapidamente in rabbia e indignazione quando scorse la figura dall'altra parte dello spesso vetro della sala dei colloqui: per la seconda volta in due giorni, ancora lui. Itachi
Impassibile, il suo aguzzino lo fissava con quello che gli sembrava uno sguardo fin troppo calmo, quasi strafottente
"TU!" ringiò il Falco non appena prese posto, lanciandosi quasi contro il vetro "Che vuoi?"
Ma lentamente Itachi distolse lo sguardo da lui, per fare un cenno a una guardia che attendeva dalla sua parte; poichè aveva chiuso il microfono che serviva a comunicare da un capo all'altro del vetro, Sasuke non fu in grado di capire cosa stava dicendo
"Conducete il prigionero nella sala privata"
"Signore! Il detenuto non ha ancora subito l'interrogatorio, è contro le procedure!" fece indignato l'uomo
"Hai così tanta fretta di finire a dirigere il traffico?" si informò gelidamente Itachi, facendolo tremare fin nelle ossa.
"Nossignore" capitolò rapidamente l'altro, scortando personalmente il Capitano nella sala destinata ai colloqui privati e occasionalmente agli interrogatori: una semplicissima stanza neutra, dalla cruda luce bianca che si rifletteva su un povero tavolo e due sedie fissati al pavimento in modo da non potere servire come arma.
All'ingresso di Sasuke, il ragazzo fece cenno alle guardie di lasciarlo solo
-Bastardo- pensò -Ti prendi gioco di me, ti piace sentirti superiore con uno che non può fare niente? Se non avessi le manette...- masticò amaro, ma non fece in tempo a finire il pensiero che Itachi gli aveva preso il polso in una stretta più dura e fredda dei bracciali d'acciaio, aprendoli e lasciando il Falco confuso a massaggiarsi i polsi.
Che spacconata, se avessi le mani libere. E ora? Lo avrebbe aggredito?
Ma Itachi non era tipo da prendere alla leggera: Sasuke sentiva distintamente la sua superiorità, come qualcosa di fisico che gli dava i crampi allo stomaco; ancora guardingo, decise di aspettare l'evolversi degli eventi
Finalmente, dopo un lungo istante, l'ufficiale si decise a parlare
"Come stai?" si informò, abbastanza cordiale
"Che te ne frega?" ringhiò rapido, irritato, facendo alzare di un millimetro il sopracciglio del fratello
"E' da maleducati rispondere a una domanda con una domanda, sai?"
"Sei diventato un esperto di galateo, per caso?"
"Sai che se continuiamo a farci domande la conversazione non va da nessuna parte?"
"Meglio. Rispediscimi in cella, meglio il russare di Kiba delle tue cazzate"
Beh... era un progresso. Almeno non aveva risposto con una domanda.
"Siediti" sospirò
"Non darmi ordini! Non sei nessuno!"
"Sono tuo fratello, che ti piaccia o meno..."
"Hai smesso di essere mio fratello da molto tempo, Itachi" replicò tetramente soddisfatto il moro più giovane
In un certo senso aveva ragione: Itachi sentiva che quello davanti a lui non aveva niente in comune al suo piccolo e dolce fratellino, capelli a culo d'anatra a parte... ma non poteva farsi fermare da un adolescente indisponente, soprattutto dopo gli ultimi sviluppi imprevisti. In ogni caso, aveva sempre il suo asso nella manica, nel caso le cose fossero andate storte
"Itachi. Cosa vuoi?"
"Sasuke... dobbiamo parlare. Anzi. Devo, parlarti"
"Davvero? E di cosa? Ah aspetta, credo d'aver capito" ridacchiò ferocemente "Hai paura che io ti sputtani davanti a tutti, che faccia tornare a galla l'eroismo del prode Itachi Uchiha che ha ammazzato a sangue freddo i suoi stessi genitori... bè, sarebbe un duro colpo alla tua carriera, sicuramente..."
Non finì neanche la frase che Itachi lo  aveva sollevato di peso dalla sedia e lo aveva sbattuto al muro per il colletto, rapido e forte come una tigre, quasi
"Credi davvero che sia di questo che ti volessi parlare, che volessi comprare il tuo silenzio?" sibilò a due centimetri all'orecchio di un Sasuke paralizzato dalla sorpresa "Tu non puoi capite, otouto*, non puoi capire che significa vedere i cadaveri delaa propria madre e del proprio padre e sapere di averli uccisi con le proprie mani, un incubo eterno, ogni notte lo stesso inferno"
"Te lo meriti... darei la mia anima per vederti soffrire anche di più e il mio corpo per essere io a punirti"
"..."
A corto di parole davanti a tanta ferocia, Itachi lo lasciò andare
"Sasuke... posso capire la tua rabbia nei miei confronti" mormorò tristemente ma deciso "Ma è necessario che mi ascolti: sei in pericolo e che tu mi creda o no, sono qui per aiutarti"

"Sarò franco con voi ragazzi: siete tutti in pericolo, ma non temete: sono qui per aiutarvi"
"Non credete a una sola parola di questo bugiardo matricolato... vi prometterà mari e monti e al momento opportuno vi lascerà senza pensarci due volte"
Jiraya sospirò: non che Naruto non avesse in parte ragione ad avercela con lui, ma ora come ora se voleva salvarli aveva bisogno di lui e del suo carisma.
"Ho parlato con i giudici: hanno intenzione di andarci pesanti con voi, si parla di venticinque, trenta anni di carcere duro, se vi va bene. Vogliono usarvi come capro espiatorio, per dare un esempio alla popolazione"
"Come fa a sapere a quanto ci condanneranno, se non ci hanno ancora processato?" si indignò Shikamaru
"La sentenza è già stata scritta. Credete che a qualcuno interessi quello che avete da dire? Poveri ingenui... qui la gente è giudice, giuria e boia, fatevene una ragione" repilicò brevemente facendo chinare il capo al moro. La prospettiva di una eternità da passarsi in quella gabbia non era certo allettante, pensarono tutti
"Tuttavia" riprese l'albino "Siete fortunati: proprio oggi hanno deciso di concedere a chiunque ne faccia richiesta la possibilità di scontare la pena al fronte; a chi sceglie di combattere, sarà concessa l'amnistia"
Amnistia, parola magica per qualunque carcerato di qualunque epoca...
"Pensateci" sussurrò tentatore "Uno, due anni al massimo e sarete liberi! Manca poco e potrete rifarvi una vita, una vita onesta alla luce nel sole, non sprecherete la voltra vita a spaccare pietre!"
L'uomo non faceva il Generale solo per gioco: all'occorrenza sapeva tirare fuori le parole e toccare i tasti giusti per convincere i suoi uomini: ma Naruto non si lasciò incantare, anzi, aveva seguito tutto il discorso con rabbia crescente, finchè non ci aveva visto più
"Tu... tu mi hai abbandonato a tre anni, non ti sei fatto vedere da una vita.... E ORA MI CHIEDI DI ENTRARE NELL'ESERCITO?! NON TI FACEVO COSì STUPIDO, VECCHIO!" urlò come un ossesso, aggrappandosi alle sbarre e sputando le parole al viso del vecchio, che non mosse un muscolo.
"Non stavo parlando solo a te, Naruto. I tuoi amici sono liberi di decidere quello che è meglio per loro"
"I miei amici sono con me! Non mi abbandoneranno, vero ragazzi?... Ragazzi?"
Girandosi, vide che i suoi amici guardavano da qualunque parte meno che nella sua direzione: finalmente Choji si decise a parlare per tutti
"Scusa, Naruto..."
"... andate a 'fanculo. Tutti quanti."

"Ho capito, Itachi". affermò decisamente Sasuke "e ho deciso"
"Davvero?" alzò il capo il moro, quasi speranzoso
"Si. Rispediscimi in cella. Non farò mai una cosa che tu mi consigli di fare."
Doveva aspettarselo. Tempo per l'arma segreta.
Incurante, il ragazzo scosse le spalle
"Come preferisci, io ci ho provato. Ma ricorda che non farai del male solamente a me..."
La porta alle sue spalle si aprì silenziosamente: a piccoli passi, esitante, una persona si affacciò nella stanza, lasciando il moro senza parole
"Sakura?" boccheggiò

-Non posso permettere che Naruto, per ripicca, getti al vento la sua vita così. Se mi odierà... pazienza-
"Naruto... e a Hinata non ci pensi?" chiese Neji, senza esitare
"Uh? Che c'entri tu con Hinata?" lo guardò sorpreso il biondo
"Tutto."

Angolo recensioni
Ohayo, ragazzi! Come andiamo? Sicuramente starete pensando che sono un infame e crudele, a lasciare il capitolo così, ma non vi preoccupate, a breve continueranno le avventure delgi Sprouts! Siamo quasi alla fine della loro storia di delinquenti... è tempo che i segreti vengano svelati!

Lily Evans 93:  Itachi ti fa tristezza? Idem. Anche se è un personaggio che adoro, massacrarlo viene spontaneo XD Madara ha praticamente finito le sue comparsate, avrà più spazio nella prossima storia ^^ e Shisui tornerà. Alla fine mi hai convinto, è un grande e non merita di sparire

Wari: Ammiratrice di Orociccio? XD è naturalmente perfido quell'uomo, non ci si può fare niente... immagina come rimarrà quando scoprirà che gli uccellini sono scappati dalla gabbia (caspita che metafora originale...). Fondiamo un Kisame fan-club? ^^ Alla prossima

Dark









 

 

  
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