Anime & Manga > Anna dai capelli rossi
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Autore: Kirby    05/08/2005    2 recensioni
Com'è nata la storia d'amore tra Diana Barry e Fred Wright? Com'è andata avanti la vita per Diana dopo che Anna è andata all'accademia? Leggete e lo saprete. Grazie a chi legge.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Terza svolta: amicizia, amore e gelosia - Parte 2^

Finalmente è arrivato sabato! pensò Diana aprendo gli occhi quella mattina: un bel sorriso illuminava il suo viso.

Tra poco arriveranno Fred e Julia ed insieme andremo a Charlottetown… Non mi sembra ancora vero… Grazie Dio! pensò ancora la giovane.

La settimana era trascorsa all’insegna dell’incertezza fino a mercoledì sera: era stato dopo cena che i suoi genitori le avevano comunicato la loro decisione.

La ragazza ripensò alla settimana appena trascorsa e fu catturata nel vortice dei ricordi...

 

Martedì era passato velocemente lei, Anna e Julia avevano parlato, insieme ai bambini, della recita, dei costumi, delle parti da assegnare e dei canti da fare.

Verso sera, dopo aver riaccompagnato a casa i bambini, si erano salutate al bivio ed ognuna era rientrata a casa.

“Sono a casa!” disse Diana come al solito appena entrata in cucina.

“Ciao cara… com’è andata la giornata?” le rispose la madre.

“Bene. Vado a cambiarmi…” disse avviandosi verso le scale che conducevano al piano di sopra.

Neppure oggi mi diranno la risposta che aspetto con ansia, pensò avvilita la ragazza salendo lentamente le scale.

Si cambiò d’abito e scese in cucina ad aiutare sua madre a preparare la cena.

Cenarono in silenzio: lei non osava parlare, temeva di dire qualcosa di inopportuno, rischiando così di far cambiare idea, i suoi genitori non parlarono, persi chissà in quali pensieri e la piccola Minnie May osservava gli adulti chiedendosi il perché tanto silenzio.

Dopo aver aiutato sua madre a rigovernare, salì in camera dove pregò Dio affinché i suoi genitori le permettessero di andare al matrimonio.

 

Il giorno successivo, mercoledì, non iniziò nel migliore dei modi.

Durante la notte aveva piovuto e solo verso le prime luci dell’alba la pioggia si era placata, concedendo un po’ di tregua, lasciando uscire qua e là qualche raggio di sole.

Diana uscì di casa ed osservò il cielo: grossi nuvoloni carichi di pioggia venivano spinti dal vento coprendo spesso il sole che, nonostante tutto, si sforzava di risplendere.

Arrivò all’asilo in orario ed accese subito la stufa.

Anna e Julia arrivarono poco dopo.

“Saputo qualcosa per sabato?” chiese Julia a Diana con la speranza negli occhi.

“Purtroppo no…” disse quest’ultima chinando il capo.

“Cosa succede sabato?” chiese Anna guardando le due in attesa che, almeno una, rispondesse.

“Vedi Anna, sabato si sposa mio fratello maggiore, Martin, con una ragazza di Charlottetown. Fred ha chiesto agli sposi se poteva invitare anche Diana…” iniziò Julia guardando Anna in modo che capisse che, secondo lei, tra Diana e Fred c’era qualcosa di più di una semplice amicizia “Siccome Diana non se la sentiva di chiedere il permesso da sola ai suoi genitori, lunedì Fred è andato a casa con Diana e l’ha chiesto lui il permesso… Adesso attendiamo solo la decisione dei genitori di Diana…” concluse Julia guardando la sua amica che, durante il monologo era arrossita.

Verso mezzogiorno, Anna notando Diana tesa le si avvicinò “Stai tranquilla, vedrai che tutto andrà per il meglio. Guarda il cielo adesso…” disse guardando verso l’alto “stamattina il cielo era carico di grossi nuvoloni grigi ed il sole sembrava destinato ad essere coperto dalle nubi, mentre adesso… beh guarda tu stessa… ” concluse la rossa con gli occhi fissi al cielo.

In cielo splendeva il sole e la pioggia sembrava un vago ricordo, solo le pozzanghere erano rimaste a ricordare che c’era stata.

“Grazie Anna!” disse abbracciandola con trasporto.

La giornata passò veloce e tra disegni e passeggiate venne l’ora di accompagnare i bambini alle loro case.

Dopo aver accompagnato anche l’ultimo bambino, le tre amiche si avviarono al bivio che le avrebbe condotte a casa.

Diana era più serena, grazie soprattutto alle parole di Anna: Anna è proprio un’amica! disse con il cuore colmo di gioia.

“Sono a casa!” disse entrando in casa.

“Ciao Diana, com’è andata la giornata?” chiese la madre intenta a preparare la cena.

“Bene, salgo a cambiarmi così ti do una mano…” disse avviandosi verso le scale.

Salita in camera, si cambiò d’abito e scese nuovamente ad aiutare la madre.

Cenarono in silenzio come la sera prima, Diana era però più ottimista rispetto al giorno prima, non notò quindi le occhiate che si scambiavano i suoi genitori.

Dopo cena Diana aiutò la madre a rigovernare e, una volta terminato…

“Io vado a dormire, buonanotte…” disse ai suoi genitori avviandosi verso la sua camera.

“Diana potresti restare ancora qualche minuto? Volevamo parlarti del matrimonio Wright…” disse il padre guardando prima la moglie e poi la figlia.

Ci siamo! pensò la ragazza tornando sui suoi passi e sedendosi di fronte al padre.

“Abbiamo riflettuto a lungo e pensiamo che tu possa andarci: sei grande a sufficienza…” disse il padre sorridendo.

Ci vado… Mi lasciano andare al matrimonio… pensò Diana “Grazie… grazie!” disse finalmente la ragazza trovando la voce per esternare i suoi sentimenti.

Abbracciò i genitori, felice per la notizia che le avevano dato.

“Domani alle cinque la signora Danes porterà degli abiti: magari potresti invitare Julia ed Anna a cena e chiedere loro un parere sui vestiti…” disse la signora Barry.

“Grazie mamma! E’ un’idea fantastica… Vi voglio bene” disse Diana con le lacrime agli occhi.

“Adesso vai pure a dormire…” le disse il padre sorridendo felice.

“Buonanotte… e grazie!” disse ancora prima di salire in camera sua.

 

Giovedì era una giornata meravigliosa. In cielo splendeva il sole e prometteva una giornata soleggiata anche se fredda.

Diana si svegliò felice: non è un sogno… pensò ricordando gli avvenimenti della sera precedente.

Si alzò e, dopo essersi lavata e vestita, riassettò la camera.

Scese di sotto, felice come non mai.

“Buongiorno mamma!” disse facendo colazione.

“Buongiorno Diana, dormito bene?” le chiese sorridendo la donna.

“Mai dormito meglio” rispose la ragazza.

“Ci vediamo dopo” disse dopo aver terminato la colazione.

Arrivò all’asilo puntuale ed accese la stufa, poi felice iniziò a ballare nella stanza.

Anna e Julia la trovarono che danzava felice e dopo essersi scambiate un’occhiata stupita l’abbracciarono.

“Allora?” le chiese Julia “Ti hanno detto di sì?” le chiese Anna “Su, rispondi?” le chiesero in coro.

“Calma! Sì, mi hanno detto sì e poi stasera verrà la signora Danes che mi porterà dei vestiti tra i quali scegliere quello che indosserò al matrimonio, voi mi aiuterete… Vero?” chiese speranzosa rivolta alle due “Certamente” le risposero in coro “Perfetto! Vi fermerete a cena da me allora…” propose raggiante Diana.

Arrivarono i bambini e le ragazze dovettero concludere la loro conversazione.

 

“Diana, vado ad avvisare Matthew e Marilla che stasera mi fermo a cena da te” disse Anna nel primo pomeriggio.

“Va bene” disse la ragazza sorridendo.

Dopo mezz’ora Anna rientrò con il viso arrossato per la corsa che aveva sicuramente fatto per tornare all’asilo.

“Tutto a posto” disse cercando di riprender fiato “Marilla mi ha detto di sì!” terminò dopo essersi ripresa.

“Diana?” chiese Julia.

“Vai pure… Ci vediamo dopo…” disse Diana e poco dopo anche Julia andò ad avvisare i suoi genitori.

 

Julia, appena entrata in casa, andò in cucina “Mamma! Sono io!” disse la ragazza cercando la madre.

“Sono qui!” disse l’interpellata sbucando dalla dispensa.

“Posso fermarmi a cena da Diana stasera? Sai, i suoi le hanno dato il permesso di partecipare al matrimonio e vuole che io ed Anna la consigliamo… Posso?” chiese speranzosa la figlia.

“Certo, però ti verrà a prendere tuo fratello, lo sai che se non vede Diana dopo due giorni diventa intrattabile…” disse ridendo la madre. Julia si unì all’ilarità materna.

“Perché ridete?” chiese Fred entrando in quel mentre.

“Niente” disse Julia.

“Stasera puoi andare a prendere tua sorella?” chiese la donna rivolta al ragazzo smettendo di ridere.

“Non può tornare a casa da sola… Sono stanco!” protestò Fred.

“D’accordo. Peccato, pensavo ti potesse servire una scusa per vedere Diana…” disse la madre sorniona.

“Vai dai Barry?” chiese a Julia, senza prestare attenzione alla madre.

“Sì, Diana verrà al matrimonio ed oggi sceglierà il vestito… Oh quant’è tardi, scappo! Ciao!” disse correndo fuori dopo aver sentito la pendola suonare le quattro.

“Meglio non dirlo a Janet…” disse la donna guardando la porta che si chiudeva.

“Già…” concordò Fred.

 

Janet dal canto suo era felice: un week end intero senza la campagnola rompiscatole.

E poi, grazie ai suoi nonni, avrebbe convinto Fred a fidanzarsi con lei… “Diana… Hai vita breve nel cuore del mio Fred!” disse sorridendo con cattiveria.

 

Julia era arrivata all’asilo paonazza, Anna e Diana la guardarono preoccupate, subito quest’ultima le portò un bicchiere d’acqua.

“Sei sicura di stare bene?” le stava chiedendo Anna con voce preoccupata.

“Sono andata… a casa… di corsa,… ho detto… a mia… madre… della cena… poi è arrivato… Fred: lui mi riaccompagnerà… a casa…” disse cercando di riprender fiato.

I bambini osservavano la maestra Julia, rossa per la corsa, senza sapere cosa fare, ne perché fosse così.

“Bambini, continuate il disegno, qui è tutto sotto controllo…” disse Diana cercando di sviare l’attenzione dei piccoli allievi da Julia.

Dopo dieci minuti Julia era in forma smagliante e le lezioni ripresero normalmente.

Alle sei le tre accompagnarono i bambini a casa e si diressero ridendo e scherzando a casa Barry.

“Buonasera…” dissero le due ospiti entrando in casa.

“Ciao mamma” disse Diana.

“Ciao Anna, Julia, come stai? Accomodatevi” disse la padrona di casa alle ospiti.

“Diana i vestiti sono in camera tua. La cena è alle otto, quindi puoi iniziare subito a provare quelli che più ti piacciono e scendi a mostrarceli” continuò la donna.

“D’accordo, scusatemi…” disse rivolta alle due ospiti.

Salì di corsa le scale ed entrò in camera. Sul letto erano appoggiati cinque meravigliosi vestiti.

Indossò il primo: era di color rosa corallo, lungo fino ai piedi e leggermente svasato, con delle piccole maniche a sbuffo con delle balze che arrivavano fino al gomito, il fiocco dello stesso colore dell’abito andava fatto sul fianco sinistro e scendeva per buona parte del vestito. La foggia del vestito era molto semplice e Diana ne era già innamorata.

Scese al piano di sotto e si mostrò alla madre ed alle sue amiche.

“Sei bellissima Diana” fu il commento unanime delle tre donne.

“Piace un sacco anche a me quest’abito” disse Diana arrossendo per i complimenti ricevuti.

“Vai a provarti gli altri, poi ne discutiamo…” disse la signora Barry.

Tornò di sopra e si cambiò d’abito.

Il secondo era color oro, svasato e lungo fino ai piedi. Le maniche a sbuffo erano classiche e sul collo il vestito si arricciava. Il fiocco era sul davanti e scendeva fino alla fine dell’abito.

Anche quest’abito era davvero bello e le stava a meraviglia.

Scese al piano di sotto e si fece ammirare.

“Questo vestito ti sta ancor meglio” disse Anna osservando incantata Diana.

“Il giallo è il tuo colore!” disse Julia convinta.

“Questo vestito è davvero molto bello, ma anche l’altro ti stava d’incanto… Avanti con il terzo” disse la signora Barry.

Diana tornò in camera e si cambiò nuovamente d’abito.

Il terzo era color pesca, aveva la gonna a campana ed era lungo fino ai piedi. Le maniche a sbuffo ed il collo arricciato lo facevano assomigliare molto all’abito precedente, ma la diversità stava nelle balze che componevano la gonna.

Scese al piano di sotto per sentire cosa ne pensavano.

Appena la videro il giudizio fu unanime “Bocciato!” dissero tutte le presenti.

“Va bene, questo non va… Non piaceva neppure a me!” disse sorridendo Diana.

Salì in camera e si cambiò d’abito.

Il quarto era azzurro e lungo fino alle caviglie. Come il precedente aveva le maniche a sbuffo e le balze sulla gonna. Il fiocco era classico sulla schiena e ne aveva un altro sul davanti all’altezza del cuore.

Scese al pian terreno, sapeva che sicuramente questo non sarebbe piaciuto, non piaceva molto neppure a lei.

Arrivò in cucina e si mostrò alle astanti. Anche in questo caso il giudizio fu unanime: “Bocciato!” dissero in coro.

“Ora provo l’ultimo e poi dobbiamo decidere…” disse avviandosi di sopra.

L’ultimo vestito era color lilla ed era simile al secondo solo il collo alla coreana ed l’incrocio sul davanti dava all’abito quel ‘qualcosa’ che non convinceva Diana.

Lo indossò tenendo i suoi giudizi per sé e scese di sotto.

Tutte la guardarono per un minuto buono, poi “E’ bello, ma ha qualcosa…” disse Anna avvicinandosi per osservare meglio il vestito.

“Già… Forse l’incrocio sul davanti?” disse Julia osservando attentamente il punto in questione.

“Allora è deciso o il primo oppure il secondo. A te la scelta Diana” disse la signora Barry

“A me piacciono entrambi, però… Quello oro” disse alla fine non senza qualche esitazione Diana.

“Hai fatto bene. Ti sta d’incanto ed è un colore meraviglioso!” disse Anna estasiata.

“Ha ragione. Farà un figurone al matrimonio domenica!” disse Julia felice, aggiungendo mentalmente: Fred non avrà occhi che per lei, e questo farà morire Janet d’invidia!

Diana tornò in camera ed indossò il vestito di tutti i giorni. Era felice.

Appese il vestito, che avrebbe indossato per il matrimonio, nell’armadio e tornò di sotto a far compagnia alle ospiti.

La signora Barry stava preparando la cena, mentre le tre ragazze erano in salotto a parlare.

Alle otto arrivò il signor Barry, che era stato a Carmody per delle commissioni e così si misero tutti a tavola.

 

Avevano finito di mangiare da poco più di dieci minuti, quando il rumore di un calesse catturò l’attenzione dei presenti.

“Chi sarà a quest’ora?” chiese la signora Barry sorpresa.

“Dovrebbe essere mio fratello Fred, è venuto a prendermi…” disse Julia.

La signora Barry aprì la porta e, come Julia aveva detto, dietro c’era Fred.

“Buonasera signora Barry, buonasera signor Barry, Diana, Anna…” disse Fred gentilmente.

“Buonasera Fred, entra, non stare a prendere freddo” disse la signora Barry apprensiva facendolo accomodare.

“Grazie” disse il giovane entrando “sono solo passato a recuperare Julia…” disse guardando la sorella.

“Penso sia ora di andare allora…” disse Julia guardando la pendola: erano quasi le nove.

“Già… meglio che mi avvii anch’io” disse Anna.

“Se vuoi ti accompagniamo noi a casa” propose Fred.

“Non vorrei disturbare… e poi sono a dieci minuti di cammino. Farò una passeggiata. Grazie per l’offerta” e, dopo aver salutato i presenti, uscì per tornare al Tetto Verde.

“E’ ora di andare anche per noi” disse Fred rivolto ai presenti.

“Vi accompagno…” disse Diana seguendo i due Wright all’aperto “Grazie per l’aiuto Julia!” disse appena questa si fu seduta sul calesse.

“Di niente Diana, grazie a te dell’ospitalità e… Ci vediamo domani allora!” disse Julia felice.

“Ciao Diana a sabato allora…” disse Fred.

“A sabato…” ripeté Diana.

Dopo un ultimo saluto Fred spronò il cavallo che partì scomparendo poco dopo alla vista.

 

Venerdì era letteralmente volato, tra la preparazione della recita e le prove dei canti.

Diana stentava a credere che l’indomani sarebbe andata con Fred e Julia a Charlottetown. La giornata passò in fretta e le tre ragazze si ritrovarono alle sei a riaccompagnare a casa i bambini ed a rientrare, a loro volta, nelle rispettive case.

 

“Diana? … Sei sveglia? Sbrigati o farai tardi. Tra un’ora Fred e Julia passeranno a prenderti” disse la signora Barry bussando alla porta della camera della figlia.

Bastò questo a destare Diana dai ricordi della settimana appena trascorsa.

“Arrivo!” disse alzandosi dal letto in fretta e preparandosi.

Dopo dieci minuti era lavata e vestita ed aveva sistemato la camera.

Preparò la valigia e piegò con cura il vestito che avrebbe indossato al matrimonio.

Scese al pian terreno dove fece colazione ed attese l’arrivo dei Wright.

Il rumore provocato dalle ruote del calesse sul ghiaino d’ingresso avvisò i Barry dell’arrivo dei Wright.

Diana si avvicinò alla finestra e vide che c’era solo Fred: il cuore le mancò un battito.

Che bello che è… pensò guardandolo.

Il ragazzo era vestito senza eccessiva eleganza, un paio di pantaloni neri ed una camicia a scacchi rossi e neri, ed una giacca nel caso facesse più freddo.

Scese dal calesse e bussò alla porta.

“Ciao Fred… prego… accomodati” disse Diana aprendo la porta.

“Ciao Diana” disse entrando il ragazzo “Signora Barry, Signor Barry…” disse salutando cordialmente.

“E’ quella la tua valigia?” chiese il ragazzo vedendo l’oggetto in questione accanto alla porta.

“Si, non pesa molto…” disse Diana.

“La sistemo sul calesse” disse Fred guardando la pendola per verificare di essere in orario.

“Non vogliamo trattenervi oltre…” disse il signor Barry.

“Fai la brava Diana…” disse la signora Barry guardando la figlia negli occhi.

“Sì mamma…” disse la ragazza.

“Ci vediamo domenica allora, divertiti al matrimonio. Ciao tesoro” disse il signor Barry.

“Ciao Diana” disse la signora Barry.

“Ciao” disse abbracciandoli “vi voglio bene” disse avviandosi verso il calesse.

“Anche noi” dissero in coro.

Fred aiutò Diana a salire sul calesse e dopo un ultimo saluto con la mano partirono verso la Casa sul Fiume.

“Julia non è venuta?” chiese Diana notando l’assenza dell’amica.

“Stava finendo di preparare le valigie…” disse Fred guardandola di sottecchi.

“Capisco…” disse semplicemente.

“Hai paura di stare sola con me?” chiese il ragazzo osservando Diana apertamente.

“No…” ma non poté finire la frase perché una buca la fece finire tra le braccia del ragazzo che, prontamente, la strinse a sé fermando il cavallo.

“Mi spieghi come fai?” disse Fred dolcemente.

“Come faccio cosa?” disse in un sussurro Diana guardandolo negli occhi.

“Come fai a farmi sentire così” disse, con lo stesso tono, accarezzandole una guancia.

“Così… come?” chiese lei perdendosi in quei meravigliosi occhi nocciola.

“Così…” disse avvicinando le sue labbra a quelle della giovane.

Diana chiuse gli occhi, schiudendo le labbra.

Si baciarono. Un bacio dolce e tenero che sembrò durare ore.

Fred strinse a sé Diana e lei appoggio le mani sul petto del ragazzo.

Il ragazzo sembrò assaggiare le dolci labbra della ragazza senza riuscire a saziarsi.

Anche la ragazza era in preda alle stesse sensazioni, sensazioni peraltro molto piacevoli.

Un leggero rollio riportò i due innamorati alla realtà: il cavallo si era stancato di stare fermo ed aveva iniziato a brucare un po’ d’erba.

I due, seppur a malincuore si staccarono.

“Mi piaci Diana Barry, mi piaci molto…” disse Fred guardando la ragazza con dolcezza.

“Anche tu… mi piaci… Fred” disse Diana mentre un soffuso rossore le imporporava le guance.

“Dopo il matrimonio di mio fratello vorrei parlarti…” disse calmo riprendendo il viaggio verso casa Wright.

Diana era emozionata: Fred l’aveva baciata, e che bacio! pensava felice. Era stato dolcissimo ed era felice di aver dato il suo primo bacio a Fred.

 

Cari lettori e care lettrici, avete visto che capitolone che è uscito? Non l’avrei mai detto. Insomma oggi è il mio ultimo giorno di lavoro e siccome rientrerò solo il 29 agosto, mi sembrava giusto lasciarvi con un capitolo “pengio”.

Spero di aver accontentato tutti quelli che seguono questa fanfiction. Magari, se l’ho fatto, potreste lasciarmi una bella recensione in modo che io capisca che avete apprezzato.

Ringraziamenti:

Daphne: ciao stellina! Janet mi serve ancora per un po’ dopo cercherò di accontentarti facendola sparire. Non posso gettarla nel pozzo, altrimenti mi diventa come Samara di “The Ring” e magari salta fuori da un libro, dato che le vhs non erano ancora state inventate… Un abbraccio e fammi sapere cosa ne pensi. Ciao stellina.

 

Buone vacanze a tutti!!

 

Ciao Kirby (alias Luana80)

 

 

  
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