CAPITOLO 2 -Incontro
Il cellulare squillava, Laura iniziò a frugare nella borsa, lesse sul display Andrea (suo vecchio amico) e rispose velocemente:
Laura: < Dove volete andare? Sai che non sono di grande compagnia ultimamente poi, vorrei tornare presto…>;
Andrea < Non ti preoccupare,passo a prenderti verso le 22.00 e ti voglio bellissima stasera!!>, purtroppo lui sapeva come persuaderla e così lei accettò anche se con un po’ di remore.
Tornò a casa
verso le 18.00 e iniziò a pensare come vestirsi (come ogni donna non sapeva mai
cosa indossare ed era convinta che qualsiasi cosa le stesse male!), optò per un
paio di jeans stretti, una magliettina e le scarpe col tacco, dopo la doccia
iniziò a prepararsi, si legò i capelli con una coda alta e si truccò
leggermente per far risaltare gli occhi. Andrea arrivò con qualche minuto di
anticipo e lei attendeva sulla porta. Partirono verso una discoteca nei pressi
del lago, Laura non amava molto i luoghi affollati ma, per il suo amico fece
un’eccezione. Una volta li si ritrovarono con i loro amici ed entrarono; in una
pista la musica commerciale era padrona, in un’altra vi era della revival
’70-’80-’90 e nell’ultima afro-house. Passando nella prima Laura sentì una
canzone che le piaceva molto e si scatenò con gli altri, ballarono per un bel
po’ ma, l’afa di agosto vinse costringendola a fermarsi per bere.
Mentre i suoi amici ordinavano, lei iniziò a cercare un posacenere
perché non amava buttare i mozziconi sul pavimento; su un tavolino in fondo
alla sala ne vide uno e vi si precipitò ma, mentre lo prendeva si accorse che
lo stava usando un ragazzo, alzò gli occhi per chiedergli se gli servisse
ancora e restò senza parole vedendo che era lui, quello che da un mese
affollava i suoi pensieri; continuò a fissarlo dimenticando perché fosse
arrivata fino a li.
Davide stava spegnendo la
sigaretta, l’ennesima di quella serata; il suo amico Marco lo aveva obbligato a
partecipare al suo compleanno in discoteca anche se lui non sopportava molto
l’idea, accettò di esserci solo per la loro amicizia. Aveva lasciato il tavolo
prenotato per fare un giro poi, notando il posacenere su quel tavolino decise
di mettersi a fumare la, lontano dalla folla. Mentre fumava si guardava intorno
e pensava, pensava talmente che si accorse per caso che la sigaretta era
finita, si voltò per spegnerla e vide una ragazza che stava prendendo il
posacenere. Nonostante la pettinatura diversa e l’assenza degli occhiali da
sole, la riconobbe subito, era senza dubbio lei, perché sentiva ancora quella
sensazione! La guardò negli occhi, avevano un colore stupendo, verde scuro con
qualche sfumatura marrone. Si decise e la salutò, lei rispose in modo strano e
immediatamente lui pensò di aver fatto un errore.
Laura fissava quel ragazzo non
sapendo che dire, era disarmata, solitamente è molto abile nella conversazione
ma, in quel momento non riusciva a pensare. Lui la fissava e ad un certo punto
le accennò un ciao, lei rispose rapidamente con la voce strozzata
dall’emozione. Notò che questa risposta mise a disagio lui che, sembrava
intento ad andarsene e così raccolse la voce e gli chiese il suo nome
porgendogli la mano.
Davide voleva andare lontano, il
più possibile da lei, ma un gesto inaspettato lo fermò.
<Come ti chiami?Io sono Laura, piacere!>
<Davide, piacere mio, Laura>
Le loro mani si toccarono e
sentirono subito che un insolito feeling li univa, qualcosa di inspiegabile,
entrambi sentirono una scossa.
<Vuoi da bere,Laura?>
<Certo avverto i miei amici che sono qui e torno, un “sex
on the beach”, grazie>
Laura sorrise a Davide mentre
correva dai suoi amici, lui andò a prendere da bere.
Davide seguì Laura con lo
sguardo mentre lei, incredula, cercava di ritrovare gli amici per spiegargli
che per un po’ sarebbe stata via. Li trovò e dopo avergli parlato tornò al
tavolo dove lui la stava aspettando.
L: <Scusami, non trovavo i ragazzi, mi aspetti da
molto?>
D: <No, tranquilla, al bar era pieno di gente; posso
chiederti una cosa?>
L: <Certo, domanda pure> ed accennò un sorriso.
D: <Circa un mese fa mi trovavo a Mantova per lavoro e
mi sembra di averti incrociata per strada, se non eri tu, lei ti assomigliava
molto…>
Laura rise: < Si ero io, ti ho riconosciuto stasera,
per questo mi sono fermata a bere, il tuo sguardo non lo potevo
dimenticare!>
Davide fece una smorfia d’imbarazzo: <Grazie ma, sei esagerata
… comunque che lavoro fai?>.
L: <Sono una commessa in macelleria e tu?>
D: <Riparo climatizzatori, più che altro per le
aziende ma, anche a privati. Di dove sei precisamente?>
L: <Abito a San Giorgio e tu?>
D: < Sono delle Grazie, beh abitiamo vicini, ottimo.>
Tra loro fluiva una strana
energia, qualcosa li legava, il gioco di sguardi era appassionato ed intenso,
si sorridevano timidamente e si studiavano.
Laura non riusciva a crederci,
troppo bello per essere vero, lo desiderava dal primo istante e ora stava
parlando con lui.
Davide si chiedeva come mai tra
tutte le ragazze incontrate, solo lei scatenasse in lui questa innata
curiosità, la osservava mordersi il labbro, toccarsi il viso e non desiderava
altro che averla.
Chiacchieravano molto intensamente
quando, gli amici di lei la chiamarono per tornare a casa, era già l’1.30,
tardissimo!
<Davide devo scappare, i
miei amici se ne vanno, ti lascio il mio numero> lo scrisse sul pacchetto
delle sigarette, gli diede un bacio sull’angolo destro della bocca e se ne
andò. Mentre tornava a casa ripensava a quanto fosse inverosimile tutto ciò che
era successo, poi si rese conto di non sapere nemmeno l’età di Davide ma, non
se ne fece un gran problema, sembrava poco più grande di lei.
Davide salvò subito il numero
di Laura sul suo cellulare ma, aveva troppi dubbi su come comportarsi, quella
ragazza lo aveva spiazzato, gli sembrava di conoscerla da tanto e sentiva un
affetto inspiegabile nei suoi confronti, cosa assolutamente nuova per lui, ne
era molto attratto e questo lo impensieriva.