Storie originali > Fantasy
Segui la storia  |      
Autore: Mike88 e Alex    05/08/2005    0 recensioni
Una spada, una profezia, un grande potere...
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
PROLOGO

« Il vento soffiava terribilmente, ogni cosa poteva essere spazzata via in un istante e ogni cosa sarebbe volata via nell'infinito. Come se fossero stati evocati da qualcosa, o creati in quel istante da qualcuno, 4 figure incappucciate, vestite con una tunica bianca e lucente, apparvero in un luogo remoto e sconosciuto. Era un posto buio e scuro; non aveva porte ne finestre o altro che consentisse di uscire o entrare. Solo un tavolo di marmo, o almeno sembrava marmo, e un cuscinetto dorato con una sfera lucente e rossastra sopra di esso.»

 

« Il luogo creato per proteggerla era formato da acqua e da una vasta superficie di vulcani, l’aria era acida e devastata da un cattivo odore. Un manto rossastro si posava sopra le loro teste, era come se stesse sorgendo un sole, invisibile per tutta la giornata. Attorno a loro non c’era il minimo rumore oltre a quello dei vulcani attivi.

D’un tratto si aprì uno squarcio nell’aria, come se fosse stata tagliata da qualcuno. Da li entrarono le quattro persone, se cosi possiamo chiamarle, che sembravano avere uno scopo preciso. Guardavano in lungo e in largo cercando qualcosa. Sembravano non avere occhi o almeno non li usavano. Alla fine dopo mezza giornata di ricerca, trovarono un luogo in cui tutto era diverso. Quattro pilastri lucenti lo delimitavano. Il terreno non era composto da spaccature o vulcani come il resto del pianeta, ma da acqua limpida e azzurra. Come se per loro fosse solida, camminarono su di essa e raggiunsero un altare all’aperto. Guardando in alto si poteva notare un cielo scuro, buio e senza nulla. Sicuramente un luogo magico e misterioso. Improvvisamente una voce balenò nelle loro menti senza preavviso: “E’ ora.” - come se comandati da qualcosa di invisibile si misero in cerchio attorno all’altare, lo sguardo rivolto al cielo con le mani alzate e pronunciarono le parole “Bersnger Rayzel Mundet Crumut!”. »

 

« Una luce accecante balenò sopra le loro teste dalla quale uscì materializzandosi una spada di pregevole fattura, creata con vari materiali sconosciuti e conosciuti tutt'ora. La spada cadde senza tonfo, la luce scomparve, l’aria diventò pulita e respirabile, il cielo rosso cambiò e diventò di un azzurro splendente, come lo conosciamo ora. Il suolo da duro e incrostato venne rivestito in varie zone dal verde, e in altre cosparso da sabbia oricoperto dai ghiacci. I vulcani smisero di dar sfogo alla loro ira e restarono li, a dar prova di questo avvenimento. L’acqua divenne pulita e limpida come non mai e si formarono vaste distese, conosciute come oceani. La voce nelle loro menti continuò: “Avete svolto il vostro compito, Profeti”. Dunque era questo il loro nome o almeno il loro titolo. I 4 scomparvero, da quella fenditura, come erano venuti e la spada rimase lì appoggiata al suolo accarezzata da una brezza di vento leggera. »

 

« Passano gli anni, molti anni a dire la verità, e sulla Terra - questo il nome che è stato dato a quella sfera imperfetta - nascono luoghi chiamati “Città” e si sviluppano forme di esseri viventi con l'unico scopo di proteggere la spada, ma qualcosa non va come doveva andare, una cosa che i profeti non hanno calcolato: la mentalità umana. »

 

 

« Il giorno dopo la creazione, la stessa voce che li aveva guidati, ora aveva creato forme senza vita e senza anima. Sull’altare fu evocata quella strana sfera rossastra e uno alla volta, i Profeti, la toccarono con la veste che copriva il pezzo dove doveva esserci la mano. Un raggio di diverso colore, uno per ogni profeta, partì dal braccio ed andò a mischiarsi all’interno della sfera, ora trasparente, al cui interno quelle forze si mescolavano lentamente e misteriosamente. Poi staccandosi dal globo, misero le braccia davanti ad esso e pronunciando una specie di rito ormai dimenticato, la sfera si illuminò intensamente.

Uno dei quattro disse: Dono a voi la vita, cosi da poter proteggerla fino alla fine di essa.

Il secondo: Dono a voi la Forza, per la resistenza nella sua protezione.

Il terzo: Dono a voi l’Intelligenza, per la ragionata protezione della spada.

L’ultimo: Dono a voi la Magia, per portar luce in un destino oscuro nella protezione dell’arma.

Sulla sfera si formò una crepa, e poi un’altra e un’altra ancora… esplose in mille frammenti e miliardi di luci si diffusero fra quelle forme senza vita. »

 

 

« Gli esseri viventi sviluppandosi ed evolvendosi si divisero in diverse razze ed alcuniiniziarono ad uccidersi fra loro solo per ottenere il predominio. Nonostante tutto ciò, molti dimenticarono il loro compito e l’esistenza dell’arma, così nacquero “bene” e “male”.

Si scordarono della magia e divennero sempre più stupidi, fino a come siamo ora. »

 

I ragazzi fissavano strabiliati quello straniero, che non si sapeva da dove venisse. Aveva un volto abbastanza vecchio e portava con se alcune cicatrici, segno delle avventure vissute. Era coperto da una folta pelliccia che copriva anche ciò che portava. Quelle sembravano storie d’altri tempi o per ragazzi sognatori. A volte si fermava per riprender fiato, oppure per bere un po’ d’acqua, ma ogni volta che riapriva la bocca per rilasciare qualche sillaba, il suo pubblico era pronto ad ascoltare come incantati da uno strano incantesimo.

Fatto sta che le parole dette da lui sembravano vere. Dopo aver pronunciato le ultime parole i ragazzi si risvegliarono come da un lungo sonno e si guardavano intorno senza sapere dov’erano, ignari di trovarsi ancora al limite della foresta, dove aspettavano sempre qualche vecchio viaggiatore che fosse disposto a raccontare, per ascoltare storie simili o almeno che li affascinassero.

 

LoStraniero si alzò lentamente e spense il fuoco gettando dell’acqua sopra ad esso. Del fumo si levò da lì ma nessuno ancora parlava. I ragazzi riuniti in cerchio intorno al fuoco guardavano il terreno ripensando alla storia appena ascoltata quando l’anziano narratore disse:

 

Una Profezia è stata celata, nessuno l’ha trovata e ora riposa in degli Eroi Sconosciuti. Bene e Male la contenderanno ma alla fine periranno. Un Segreto ha e Segreto Rimarrà. Qual è la via io non so, ora il destino lo deciderà.. per l’eternità.

 

Come se fosse tutta una storia inventata ora e di sana pianta, rise piano, quasi un ghigno freddo e profondo. Si rialzò e disse ai suoi piccoli spettatori di tornare a casa, visto che ormai il sole stava scendendo ad ovest dietro i monti.

 

« Forse ci rincontreremo, lo spero bene, e forse avrete il finale di questa storia. Il mio nome è Xilioth, cercate di non dimenticarlo.. »

 

I ragazzi e le ragazze lì non dissero nulla, provarono ad aprire bocca per salutarlo ma nessuna parola usciva fuori. Questo andò senza farci caso, e in pochi istanti era inghiottito dal buio della notte. L’ultima cosa di lui che fù vista, era una veste bianca e lucente, coperta dalla pelliccia, che riluceva nella notte sembrando far strada all’anziano.

  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantasy / Vai alla pagina dell'autore: Mike88 e Alex