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Autore: namithebest    29/03/2010    3 recensioni
"Nel mio cervello continuava a ronzare in continuazione una sola parola: Amore…"
una nuova avventura per Antonella e Bruno...
un sogno...
una bambina...
tanta paura...
tanto coraggio...
Paring: Anto/Bruno
Genere: Romantico, Avventura, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Una Sola Parola

(One Word)
capitolo 2

Aprii gli occhi. Ero sudata e letteralmente immobilizzata al letto dal terrore. Di nuovo. Di nuovo quello stupido incubo. Ormai era una settimana che lo facevo tutte le notti. Non capivo quale poteva essere il motivo di questo appuntamento serale.

Iniziavo a sospettare di essere in pericolo, anzi io speravo di essere in pericolo. Perché prima di tutto volevo movimentare la mia vita monotona, composta solamente da scuola, compiti, qualche prova con le divine e qualche film strappalacrime. Poi volevo anche fare qualcosa di eccitante, una di quelle esperienze da far drizzare i capelli dalla paura (non avevo fumato nulla quando pensavo a tutto questo).

Era domenica e pioveva a dirotto. Mi tolsi le coperte e allungai la mano sul comodino per vedere l’ora. L’orologio segnava le 10 e mezza di mattina, mi prese un colpo quando pensai che a quest’ora sarei dovuta stare a scuola, ma a quanto pare la sveglia non aveva suonato. Poco dopo sentii mio fratello bussare alla porta con massima dolcezza, voleva vedere se mi ero svegliata.

-“ sorellina? Sei sveglia?” chiese gentilmente,

-“ si Fabio entra.” Risposi ancora frastornata da sonno.

-“ tieni la colazione, principessa.” Mi disse porgendomi un vassoio pieno di biscotti al cioccolato, una fetta di pane e marmellata, e un bicchiere pieno fino all’orlo di the.

-“ grazie fratellino. Ma non dovremmo essere a scuola  in questo momento?” risposi senza entusiasmo.

-“ è domenica Anto.” Posò il vassoio sul mio comodino.

 –“puoi portarmi un po’ di latte?” chiesi senza pensarci nemmeno un secondo di più. Avevo ancora voglia di latte, e sinceramente quando lo bevevo non riuscivo nemmeno a disprezzarlo come sempre, anzi, mi piaceva. Lui mi guardò con un espressione stupita e non aspettò molto a domandarmi da quando io bevo il latte.

-“ ma tu non odiavi il latte?”

-“ in questo momento io odio un’altra cosa” dissi seria, senza pensare al peso delle mie parole. Non sapevo nemmeno se mio fratello fosse a conoscenza del mio odio verso l’amore, ma non me ne importava un fico secco.

-“ mah. Comunque è da una settimana che lo bevi… mi sembra strano. Ero convinto che non ti piaceva.”

-“ beh, ma i gusti cambiano.” Usai la scusa con massima sicurezza,  ero convinta che i miei gusti non fossero cambiati affatto, ma che c’era un altro motivo. Ma come potevo spiegarlo a Fabio? Quindi rinunciai e lo ringraziai di cuore per tutto quello che mi aveva preparato per colazione. Lui scese in cucina per andare a prendere quello che gli avevo richiesto. Fabio era sempre così gentile con me. Io invece per lui non facevo molto, ero troppo occupata a torturarmi con i pensieri.

Scesi dal letto, mi infilai le ciabatte rosa, e mi affacciai alla finestra socchiusa. La aprii e vidi una macchina che parcheggiava sotto casa mia. Cercai di capire chi era la persona al volante, ma non riuscii a capirlo poiché la macchina aveva i vetri oscurati. Mio fratello tornò nella mia stanza con la tazza di latte in mano, e con aria colpevole mi disse di essere in compagnia al piano di sotto. Una buona compagnia per lui, ma spiacevole per me. Sapevo che mio fratello a volte mi odiava, ma non riuscivo a credere potesse farmi una cosa del genere. Sapeva che non volevo vedere quella persona nemmeno in cartolina, e lui me la aveva portata nel salotto di casa mia. Ma ci voleva tanto a mettersi il giubbetto e ad andare nel garage?

-“ scendi?” mi domandò.

“ no…” risposi mettendo il muso. Forse lui non capiva, ma mi dava davvero fastidio avere Bruno di fronte, in quel momento.

-“ dai sorellina, fra un po’ usciamo. Non serve rimanere qui dentro ad aspettare. Fai due chiacchiere con noi.” Propose Fabio. Che faccia tosta.

-“ Fratellino. Io non voglio vedere Bruno”

-“ si … ma ormai tra voi è tutto finito, no?”

-“ grazie per avermelo ricordato.”

Tornai alla mia finestra, ma la macchina di prima era come sparita. Bruno portava la macchina, ma non poteva essere quella, non me la ricordavo. E poi lui era ancora da noi, mentre l’auto no. Da un po’ di tempo mi succedono solo cose strane. Cavolo.

 

Mio fratello uscì dalla stanza senza fare rumore, e poco dopo sentii un rumore provenire dalla stanza affianco. Mi spaventai perché il fatto delle stranezze mi aveva stordito completamente.

-“ Fabio sei tu?” uscii dalla stanza per vedere chi avesse provocato quel rumore. Ancora indolenzita dal sonno andai a sbattere contro qualcosa o qualcuno che veniva verso di me, ma che probabilmente non mi aveva visto.

-“ Antonella.” Alzai lo sguardo riconoscendo la voce più bella del mondo.

-“ Bruno…” sussurrai imbarazzata.

-“ che ci fai tu qui?” chiese probabilmente anche lui in imbarazzo.

-“ io qui ci vivo.” Mi staccai dal suo petto, dove ero andata a sbattere poco prima.




Angolo Autrice:
Ecco il secondo capitolo... spero vi sia piaciuto...
Ringrazio:
eliana1991
karen94
x aver recensito!!!
bacioni
♥Barby
  
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