Fanfic su artisti musicali > 30 Seconds to Mars
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Autore: luxu2    29/03/2010    4 recensioni
Dopo tanti ripensamenti da parte mia, mi decido a pubblicare questa fic che e' il seeguito di "Sos Tata". L'ambientazione e' di circa 18 anni avanti rispetto alla precedente. I protagonisti sono i figli dei nostri beneamati ed i loro amici. Ovviamente non conosco i personaggi e non scrivo a scopo di lucro.
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Laura'
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Siamo arrivate a casa giusto per l'ora di cena. Abbiamo passato un pomeriggio spettacolare! Mi hanno fatto la piega ai capelli, la manicure e mi hanno truccato. Praticamente siamo arrivate a casa gia' pronte per la festa.
Alla faccia della festicciola con qualche amico! C'e' un intero esercito di camerieri che neppure al matrimonio della cugina di mio padre. Davanti al garage c'e' persino pronto un piccolo palco con tutti gli strumenti: mi godro' un concerto dei 30 Seconds to Mars tutto per me.
La zia sta dando le ultime disposizioni a quelli del catering ed e' raggiante nel suo bel vestito nuovo. Cristina arriva verso di me con in mano un pacchetto.
"Buon compleanno Linda." dice porgendomi il pacchetto "E grazie per quello che avete fatto per Silvy ieri sera."
"Figurati. Lo sai che le voglio bene come se fosse mia cugina. Tu, piuttosto, non dovevi." dico indicando il regalo.
"Oh, e' solo una sciocchezza. Ora vado a dare una mano a Laura." e se ne va lasciandomi un bacio sulla guancia.
Mi guardo intorno. Stanno arrivando i primi ospiti: sono tutti amici dello zio e della zia che mi hanno conosciuto in questi anni. E' arrivata anche Emma, la segretaria storica dello zio Jared.
"Ciao Linda." mi dice abbracciandomi con affetto. "Sei sempre piu' bella."
"Ciao Emma. Che piacere rivederti." anch'io le voglio molto bene. E' una donna molto paziente e gentile: se non fosse stata cosi', non avrebbe mai potuto sopportare lo zio.
"Questo e' per te." dice porgendomi anche lei un pacchettino.
"Oh, ma non dovevi. Ti ho gia' fatto disperare tanto in passato." Emma sorride ricordandosi, evidentemente, dell'intervista a MTV in Italia di 16 anni fa.
"Eri una bambina adorabile." ridacchia.
"Pero' urlare che mi scappava la pipi' in diretta, deve essere stato piuttosto imbarazzante per voi." sono ancora imbarazzata per quella volta, anche se avevo solo un anno e mezzo. Mio padre continua a farmi rivedere la registrazione di quella puntata.
"Ci abbiamo riso su. E poi e' stato un bene portarti via: stavi praticamente facendo tu l'intervista al posto dei ragazzi." Emma ride divertita "Ah! Dimenticavo una cosa. Oggi mi ha contattato una signora che mi ha detto di averti conosciuto sull'aereo. Si chiama Clarissa e lavora per una casa di moda."
"Si', la conosco. Ma che voleva da te?" domando.
"Voleva parlare con Jared e Laura. Mi ha detto che sta cercando modelle e modelli per un servizio fotografico. Mi ha parlato di te e JC."
Guardo Emma perplessa "E tu che le hai detto?"
"Che avrei dovuto chiedere al mio capo." dice semplicemente.
"E, il tuo 'capo', cos'ha detto?" ora ho quasi paura.
"L'ha invitata per questa sera. Cosi' potra' conoscere meglio anche tuo cugino."
"Ma la zia lo sa?" domando.
"Le ho accennato qualcosa. Ma perche' sembri cosi' preoccupata?" Emma mi guarda curiosa.
"Perche' non vorrei che saltasse addosso a mio cugino o a mio zio. E' una vecchia Echelon un po' matta."
"A me e' sembrata una professionista seria, invece."
"Se lo dici tu." mi giro e vedo che arriva la banda Pitt-Jolie al completo accompagnati dai loro genitori, per questa sera miracolosamente insieme. "Scusami Emma, devo andare a salutare degli amici. Ci vediamo piu' tardi." dico per congedarmi da lei.
Raggiungo Knox e Vivienne che mi guardano sorridendo "Ben arrivati ragazzi. E' un piacere avervi qui." dico sorridendo. Pax e Maddox arrivano anche loro ad abbracciarmi.
"Ciao piccola! Buon compleanno!" si avvicinano anche Shilol e Zahara e mi porgono un pacco enorme "Da parte di tutti noi." mi dice Shilol sorridendo.
"Grazie, non dovevate disturbarvi. E' gia' una gran cosa che siate tutti qui." dico felice.
Knox si avvicina "Coraggio aprilo. Cosi' vedi se ti piace."
Mi appoggio ad un tavolo per scartare il pacco. E' un bellissimo vestito rosa. "Zahara pensa che questo colore ti doni molto." mi dice Shilol.
"E' uno dei miei preferiti. Grazie a tutti." dico sorridendo.
Angelina e Brad, che sono rimasti in disparte, si avvicinano a noi. Brad mi sorride "E cosi' tu sei la nipotina di Laura e Jared. L'ultima volta che ti ho vista portavi ancora il pannolino." anche tu eri piu' giovane, pero' evito di dirglielo.
"E' un piacere conoscervi." dico un po' imbarazzata.
"Knox ci ha parlato molto di te." Angelina interviene guardando suo figlio con sguardo complice. Knox arrossisce ed i suoi fratelli ridacchiano.
"Spero che non vi abbia detto niente di brutto." dico arrossendo.
"Al contrario. Sappiamo che sei una ragazza seria e molto matura." mi dice di nuovo Angelina.
"Detto da lei e' un grande complimento." credo di essere piuttosto imbarazzata. Di solito non mi capita, avendo ereditato la faccia di bronzo di mio padre.
"Dacci pure del tu." mi dice Brad.
"Va bene."
"Ragazzi, noi vi lasciamo. Andiamo a salutare i padroni di casa." dice Angelina guardando ammonitrice i propri figli prima di allontanarsi.
"A proposito: dove si e' cacciato JC?" mi domanda Knox guardandosi attorno.
"A dire la verita' non l'ho piu' visto da stamattina." in effetti sono un po' preoccupata. Da quando siamo tornate, non ho ancora visto ne' lui, ne' lo zio. E pure la zia e' sparita.
"Quelle due come stanno?" mi domanda Knox dopo che i suoi fratelli e sorelle si sono allontanati.
"Stamattina stavano bene. Hanno dormito come due ghiri tutta la notte. A Silvy hanno fatto una bella lavata di capo. JC spera che decidano di rinchiuderle in convento."
Knox mi regala uno dei suoi bellissimi sorridi. "E' proprio sempre il solito."
"Dice che e' stufo di fare l'assistente sociale."
"In effetti, senza quelle due palle al piede, potrebbe trovarsi anche una ragazza. Ce ne sono parecchie che gli ronzano intorno." la dichiarazione di Knox mi lascia un po' di amaro in bocca.
Sta arrivando ancora un sacco di gente. Tra il gruppo distinguo anche Colin Farrel con Henry. Vengono verso di me e Knox. Colin sorride ed Henry abbassa lo sguardo.
"Buon compleanno Linda." mi dice Colin dandomi un pacchetto ed un bacio sulla guancia.
"Grazie Colin." gli sorrido cordiale, ma lancio un'altra occhiata torva al suo rampollo.
"Henry? Non fai gli auguri a Linda?" Colin e' piuttosto incazzato con suo figlio, lo si capisce dal tono che ha usato.
"Auguri Linda. Volevo scusarmi per ieri sera. Sono un grandissimo cretino e vi ho rovinato la festa." sembra che abbia imparato la lezione a memoria, pero' sembrano scuse sincere.
"Dovresti chiedere scusa e Shannon e a Tomo, piuttosto." dico asciutta.
"Lo faro' sicuramente. Sono venuto per questo." si capisce che, altrimenti, non sarebbe uscito di casa.
"E' confinato in casa fino a nuovo ordine. La festa di stasera e' un'eccezione, ma lo terro' d'occhio." promette Colin. "Ora vado a salutare i tuoi zii." e se ne va anche lui.
Rimango da sola con Knox ed un Henry sempre piu' imbarazzato che non spiccica parola.
Prendo in mano la situazione e li guido tutti e due verso il tavolo del buffet.
"Andiamo a bere qualcosa?"
"Volentieri." Knox mi porge il braccio, ma non lo prendo e trascino Henry con noi.
Ordino tre analcoolici al cameriere e ne porgo uno ciascuno ai miei due cavalieri.
"Allora brindiamo a Linda ed ai suoi 18 anni." propone Knox.
Henry alza il bicchiere ancora un po' imbarazzato. "A Linda." dice prima di cacciare giu' tutto d'un fiato.
Knox si allontana richiamato dalla sua gemella e mi lascia sola con Henry.
"Posso parlarti un momento?" domando.
"Certo." mi risponde imbarazzato.
Lo guido verso due sedie in disparte e ci sediamo. Lo guardo un momento in silenzio e poi parlo.
"E' vero quello che mi ha detto JC ieri sera?" domando diretta.
"Cosa?" sembra non capire la mia domanda.
"Che volevi portarti a letto Silvy e Tanya." non mi sono mai piaciuti i giri di parole.
Henry si rigira il bicchiere vuoto fra le mani cercando, evidentemente, il coraggio di parlare.
"Tutti dicono che sono due cessi." fa una piccola pausa "Ma io non lo penso. Certo, tu o le sorelle di Knox, siete molto piu' belle di loro."
Lo guardo perplessa "E questo cosa centra?"
"Fammi spiegare per favore." faccio segno di sigillarmi la bocca e lo lascio proseguire. "Non dirlo a nessuno." mi guarda con occhi da Bambi "Credo di avere una cotta per Tanya."
"E allora perche' non glielo confessi? Non e' difficile."
dico semplicemente. Non ci vedo nulla di cosi' brutto o complicato.
"La fai facile tu. Quelle due sono inseparabili. Ho persino paura che non gli piacciano i ragazzi."
"Tanya non lo so, ma Silvy ha una cotta da paura per mio fratello. Su questo ci posso mettere la mano sul fuoco."
dico sicura.
"E sei sicura?" mi domanda.
"Come del fatto che ora sto parlando con te. Secondo me dovresti cambiare modo di fare e cominciare a corteggiare Tanya. Credo che tu non gli sia indifferente. Sei un bel ragazzo, nonostante tutto." in effetti Henry e' proprio un bel ragazzo. Ha la stessa aria da canaglia di suo padre e quel lieve accento irlandese che lo rende piuttosto sexy.
Ora mi guarda piu' sicuro e si tira indietro i capelli con una mano "Dici?" mi sorride.
Abbozzo un sorriso "Vai e colpisci. Pero' niente cazzate."
"Gia'. Io so fare solo quelle." dice appoggiandosi con i gomiti sulle ginocchia e guardando a terra.
"Io comincerei con lo scusarmi e poi la inviterei a ballare. Ho proprio il sospetto che i 30 Seconds to Mars faranno un concerto tutto per noi stasera."
Henry ride ed io lo guardo. "Ti sembra un'idea cosi' stupida?" domando.
"No. L'idea e' buona. Solo che non credo che stasera sia tuo zio con la sua band a suonare." e mi fa cenno di guardare verso il palco.
Seguo il suo sguardo e quello che vedo mi lascia di stucco. Sul palco, dei Mars, c'e' solo Tim. Tanya con la chitarra e' professionale quanto Tomo. Alla batteria c'e' Silvy, che, sedendosi, inciampa nel charleston e quasi lo fa cadere. Si gira con un sorrisino di scuse verso ... JC che imbraccia una delle chitarre storiche dello zio Jared. Ha gli occhi truccati di nero ed indossa una camicia e dei pantaloni aderenti neri. Ha al collo una bandana rossa e nera, che risconosco essere quella delle Brigate Rossonere che abbiamo comprato assieme, qualche mese prima a San Siro, quando siamo andati a vedere giocare il Milan. E' veramente bellissimo e rimango incantata a guardarlo.
Sento Herny che ridacchia al mio fianco e mi giro a guardarlo. "Non lo sapevi che suonavano anche loro?"
"Sapevo che JC aveva imparato a suonare la chitarra, ma non l'avevo mai sentito."
dico stupita.
Henry si alza a mi prende per mano. "Andiamo vicino. Credo che stasera cantera' per te." e mi trascina vicino al piccolo palco.
JC e' intento ad accordare la chitarra assieme a Tanya. Silvy picchietta le bacchette sulle gambe per scaldarsi e Tim li guarda come un padre orgoglioso.
JC si gira verso il suo gruppo e fa un cenno di assenso. Gli altri gli rispondono con lo stesso gesto. JC si avvicina al microfono e Silvy da l'attacco.
"Attack" risuona nell'aria. I Mars hanno sempre iniziato tutti i loro concerti con questa canzone ed ora i loro figli la stanno riproponendo.
JC comincia a cantare ed e' cosi' simile allo zio, che mi pare di vedere lui nelle registrazioni di vent'anni fa. Si muove sicuro e sexy con la chitarra fra le mani e la sua voce e' cosi' profonda e melodiosa che mi provoca i brividi.
La canzone finisce ed io lo sto ancora fissando ad occhi spalancati da sotto al palco. Parte un caloroso applauso e mio cugino sorride, bello come il sole, e si avvicina al microfono.
"Se speravate di sentire i 30 Seconds to Mars, mi dispiace per voi. Stasera avete il piacere di ascoltare noi i 'Sons of Mars', la loro cover band ufficiale." molti appaludono e tanti scoppiano a ridere. Vedo lo zio Jared, vestito esattamente come JC ma senza bandana al collo, che sorride orgoglioso ai piedi del palco.
JC riprende a parlare. "La prossima canzone la voglio dedicare a Linda, la nostra festeggiata." poi mi scorge fra le persone ai piedi del palco (forse anche perche' Henry mi sta indicando a gesti da circa mezz'ora) "So che questa e' una delle tue preferite." ed attacca Was it a Dream che e' veramente la mia preferita.
Lo zio si allontana dal palco e dalla zia Laura e mi viene vicino.
"Posso chiedere un ballo alla festeggiata?" mi domanda. Io gli sorrido. "Ma certo. Tutto per il mio zio preferito."
Mi prende fra le braccia e cominciamo a ballare. Altre coppie si uniscono a noi. Henry e' andato a prendere la zia Laura. Guardo verso il palco e vedo JC che sorride, mentre canta.
"Di me non e' geloso. Non ti preoccupare." mi bisbiglia lo zio nell'orecchio.
Io rido "Sei veramente terribile zio."
"E sempre il piu' figo."
con l'eta', il suo ego smisurato, non e' calato di un grammo.
A meta' della canzone, Henry e la zia Laura, vengono a chiedere il cambio di cavaliere ed io mi ritrovo a ballare con il piccolo Farrell.
Lo guardo sorridendo "Sai che sei una persona piacevole, quando non fai l'idiota?"
"Grazie mille. Provero' a non fare piu' cavolate, se ti puo' far piacere." promette. Gira un attimo lo sguardo verso il palco e poi mi parla nuovamente.
"Tanya sembra nata per suonare la chitarra." mi dice incantato.
"Gia'. Ce l'ha nel sangue." dico io ammirata dalla mia amica.
"Credi che potrei far colpo su di lei, se mi proponessi come bassista?" domanda.
Lo guardo un attimo perplessa "Tu sai suonare?"
"Certo. Non sono mica solo suonato. Ho preso lezioni da quando ero bambino." risponde sincero.
"Ma JC lo sa?" domando.
"Si'. Abbiamo suonato insieme diverse volte."
"E allora perche' non sei anche tu nella band?" sono sempre piu' stupita.
"Forse perche' non vuole un idiota come me." dice mortificato.
"Se vuoi ci posso parlare io. A me da retta." propongo.
Vedo che guarda di nuovo verso il gruppo. "Non credo. Ora mi sta fulminando con lo sguardo. Credo che sia geloso."
Sbuffo infastidita. "Ancora con questa storia." borbotto a bassa voce.
La musica finisce e lascio Henry per andare a prendere da bere. Vicino al tavolo ci sono la zia Laura con Emma e Clarissa.
Faccio per tornare indietro ma si accorgono di me.
"Linda tesoro, vieni qui." la zia mi parla in inglese a favore di Emma.
Sfodero il mio miglior sorriso falso e mi avvicino.
"Buonasera Clarissa. E' un piacere rivederla." dico stringendole la mano. In effetti e' una vera rottura averla alla festa.
"Linda cara. I miei migliori auguri, innanzitutto."
Zia Laura si inserisce nella nostra conversazione. "Clarissa mi stava appunto parlando di come vi siete conosciute." sorrido un attimo e Laura prosegue "Vorrebbe avere te e JC come modelli per il servizio fotografico."
"Lo devi chiedere a mio padre."
dico, sperando che papa' non dia il suo consenso.
"Non c'e' problema. So come lavorarmi mio fratello." non mi piace quando e' cosi' sicura di se'.
Clarissa ci guarda tutte e due e poi esclama "Dio mio! Ve lo hanno mai detto che sembrate due sorelle?" questa tizia ci sa veramente fare. Zia Laura arrossisce.
"Certo! Ogni tanto me la scambiano per una ragazzina." la voce dello zio Jared mi arriva dalle spalle della zia. Clarissa, finalmente, e' rimasta senza parole per lo stupore. Zio Jared allunga una mano verso di lei "Piacere Jared Leto.". Vai! Adesso la vecchia cornacchia sviene!
"Pia...piacere. Sono Clarissa e .... wow! Jared Leto in persona!" mi copro la bocca con una mano per non scoppiare a riderle in faccia. Anche Emma ha girato un attimo la testa da un'altra parte. Zia Laura, invece, sorride apertamente.
"Fa sempre questo effetto." le dice in italiano. Ma Clarissa ha ancora il cervello nel suo universo Leto e lo guarda con un sorriso che sembra una paresi. Spero solo che non si metta a sbavare.
Zio Jared la guarda strano e poi le sventola una mano davanti agli occhi per attirare la sua attenzione.
"Tutto bene signora?" domanda quasi preoccupato.
Clarissa sembra risvegliarsi da un sogno "Oh! Si'. Tutto ok."
"Beh, io vi lascio alle vostre chiacchiere." lo zio se ne va e raggiunge Colin e Brad.
La zia Laura riprende in mano la situazione "Dicevamo... Per cosa sarebbe questo servizio fotografico?"
Clarissa si riprende e comincia a parlare del suo lavoro "Lo stilista per cui lavoro ha deciso di svolgere questo servizio sulle spiagge di Malibu'. Mi ha incaricata di cercare dei giovani modelli e modelle e, quando ho conosciuto Linda e JC, ho pensato che sarebbero stati perfetti."
"Se non si tratta di biancheria intima o costumi, io non ho nulla in contrario. Pero' devono decidere i ragazzi."
la zia Laura sembra convinta.
"La posso invitare alle selezioni degli altri modelli, se la puo' fare stare piu' tranquilla." dice Clarissa guardandosi pero' intorno "Anche se..."
"Cosa?"
domanda la zia preoccupata.
"Se potessi avere tutti questi bei ragazzi e ragazze che ci sono qui, sarei praticamente a posto." Clarissa ha visto Henry e tutta la banda Pitt-Jolie.
"I loro genitori sono qui, se vuole parlarci. So che Shilol e Zahara hanno gia' fatto dei servizi fotografici."
"Sarebbero perfette. Cosi' belle e cosi' diverse, come il giorno e la notte." in effetti e' questa l'idea che mi ero fatta anch'io delle due sorelle di Knox.
"Allora la faccio parlare con Agnelina, Brad e Colin. Sara' meglio andare in salotto a discutere." zia Laura si allontana assieme ad Emma e Clarissa.
Io mi avvicino nuovamente al palco. I 'Sons of Mars' stanno facendo una piccola pausa e Henry sta chiacchierando con Tanya. JC sta bevendo da una bottiglietta quando mi avvicino a lui.
"Siete stati bravissimi. Non me lo sarei mai aspettato." dico sorridendo.
"Ti siamo piaciuti? E' il nostro primo concerto." dice sorridendo felice.
"E' stato il piu' bel regalo di compleanno che mi potevi fare." gli lascio un bacio sulla guancia.
JC sorride "Sei bellissima con quel vestito. Molto elegante ma anche molto rock."
"Grazie. Lo ha scelto tua madre." dico sorridendo "Anche tu stai molto bene cosi'. Il trucco sugli occhi ti dona: risaltano parecchio. Ti faccio una foto per la nonna."
JC scoppia a ridere e si copre con una mano "No, per favore! Se la vede il nonno, sono rovinato. Pensera' che sono gay."
"Ma va la'! Lo sai che ti adora. E poi sei cosi' bello che sverra' anche la nonna."
"Ok. Allora fammela pure." e si mette in posa colto da un attacco di ego Leto. Io prendo il mio telefono e scatto una foto. Gliela mostro per vedere il risultato, poi la mando direttamente all'email di mio padre e della nonna.
JC mi guarda e poi mi domanda "Ma quella tizia che parlava con mia madre ed Emma, e' mica quella che c'era sull'aereo con te?"
Annuisco "Si', proprio lei."
"E che ci fa qui?" domanda curioso.
"Vuole ingaggiarci per un servizio fotografico di moda." dico roteando gli occhi all'idea piu' stupida che ci possa essere.
"Anche me?" domanda.
"E' chiaro! Ti ha puntato subito la prima volta che ti ha visto."
"Non sarebbe una brutta idea. Guadagnerei un po' di soldi per comprarmi la chitarra nuova." sento che borbotta.
"Ma la chitarra non te la puo' comprare lo zio?" domando. Mi pare tanto strano che JC non cerchi di spennare suo padre.
"No. Voglio guadagnarmela. Sto mettendo da parte i soldi da un bel po' di tempo." sorrido e gli do' una carezza.
"Il mio cuginetto cresce e diventa responsabile."
"Avevo gia' pensato di trovarmi un lavoretto." mi dice sorridendo.
"I tuoi lo sanno?" domando.
"Certo! Mamma mi ha incoraggiato per questo. Non ha mai voluto che crescessi come un ragazzino viziato. Lo sai che mi hanno sempre dato la paghetta settimanale."
"Beh, mi sembra giusto. Anch'io prendo un tot a settimana e da li' non si sgarra." rispondo. In effetti la mia paghetta e' una miseria, ma cerco di farmela bastare. Non posso certo pretendere centinaia di euro alla settimana da un padre operaio ed una madre impiegata. Pero' sono curiosa di sapere quanto danno a mio cugino "A te quanto danno?"
"Cinquanta dollari alla settimana e riesco anche a risparmiare qualcosa." mi dice orgoglioso.
"E come fai?" domando io.
"E' semplice. Non ho vizi come fumo o alcool. Alle feste ci vado raramente e poi sono un bravo ragazzo." mi dice orgoglioso.
"Credevo che lo zio fosse piu' generoso con te." dico stupita.
"E' anche un buon modo per farmi crescere responsabile." mi dice sorridendo.
"Wow. Non sapevo che fossi cosi'. Ci vediamo veramente poco." osservo.
JC mi cinge le spalle con un braccio "E' vero. Dovremmo vederci piu' spesso. Potrei trasferirmi in Italia dai nonni." propone guardandomi sorridendo.
"Non ti piacerebbe la vita della provincia lombarda." dico sorridendo "Vivi nel posto piu' bello del mondo, hai degli amici fantastici e dei genitori che ti amano alla follia. Gli daresti un grande dolore se te ne andassi via."
Si avvicina al mio orecchio "Pero' starei sempre vicino a te." mi sussurra nell'orecchio.
Mi scosto un po' da lui. "Io ho la mia vita in Italia. Dobbiamo ricordarci che siamo cugini e smetterla con questa storia."
Il suo sorriso si spegne "E se io, egoisticamente, non me lo volessi ricordare?"
"Devi fartene una ragione Joseph." lo so che odia quando lo chiamo cosi'.
Abbassa lo sguardo "Promettimi una cosa pero'."
"Cosa?" domando.
"Che mi vorrai bene lo stesso." mi guarda con occhi imploranti.
Abbozzo un sorriso triste "Te ne vorro' sempre. Sarai sempre nei miei pensieri e non potro' mai dimenticare il nostro bacio di ieri sera."
"Vorrei potertene dare un altro." mi dice in un sussurro.
"Perche' non mi regali un'altra canzone, invece?"
JC sorride "Quale vorresti sentire?"
"This is war oppure Hurricane."
"Te le canto tutte e due." mi dice alzandosi e riprendendo in mano la chitarra.
Ripristina il suo gruppo staccando Tanya dalle labbra di Henry "Dio mio! Sembrate incollati!" sento che brontola verso l'amico.
Mi scappa una risatina ed Henry si avvicina a me sorridendo soddisfatto.
"Avevi ragione tu." mi dice. Noto che ha il collo della camicia macchiato dal rossetto di Tanya.
"Siete gia' arrivati ai baci infuocati dopo pochi minuti?" domando indicandogli la sua camicia.
Henry rigira il colletto un po' imbarazzato "Mi ha confessato che le sono sempre piaciuto. E' stato piu' facile del previsto. Ora stiamo insieme."
"Sono felice per voi." dico sinceramente felice.
JC si avvicina al microfono ed annuncia la prossima canzone. Mi rendo conto di essermi tirata la zappa sui piedi da sola chiedendogli Hurricane.
Quando canta il ritornello mi guarda intensamente
...Tell me would you kill to save your life?
Tell me would you kill to prove you're right?
Crash, crash, burn let it all burn
This hurricane's chasing us all underground..

Do you really want?
Do you really want me?
Do you really want me dead?
...

Non so come mai, ma ho la sensazione che, le parole di Hurricane, suonino un po' come un'accusa nei miei confronti.
Ucciderei davvero per salvare la mia vita? Ucciderei per provare che ho ragione? Lo voglio davvero? Sono cosi' confusa.
Henry si accorge del mio turbamento "Cosa ti succede Linda? Non ti senti bene?" mi domanda preoccupato.
"No. Nulla. E' solo la canzone." rispondo.
"Non canta poi cosi' male." osserva lui.
"E' bravissimo. Ma sono le parole della canzone." dico piano.
"In effetti, quando Jared l'ha scritta, doveva essere parecchio deluso." e' un attento ascoltatore.
"Anche JC ora e' deluso." sussurro.
"Deve smetterla di correrti dietro." dice bevendo un altro sorso di aranciata dal suo bicchiere.
Mi giro e lo guardo stupita. Henry sorride.
"Non ho le fette di salame sugli occhi. Mi sono accorto che fra voi c'e' qualcosa di piu' di semplice affetto fra cugini."
"E da cosa l'hai capito?"
domando.
"E' troppo geloso di te. E, secondo me, e' anche successo qualcosa. O sbaglio?" mi domanda serio.
"Ci siamo baciati, ieri sera." dico a bassa voce.
"Lo immaginavo. Non l'avevo mai visto cosi'. Ha avuto qualche ragazza, ma, evidentemente, non si era mai attaccato cosi' tanto. Non ha preso proprio da Jared: lui, in passato, non e' mai stato senza una donna."
"Gia'. In questo assomiglia a mia zia. Neppure lei ha mai avuto molte storie: era piuttosto sfortunata con i ragazzi ed era molto timida."
"Laura timida?"
mi guarda stupito.
Annuisco "Si'. Mio padre mi dice sempre che trovava solo dei grandissimi stronzi. E' stata assieme solo a tre ragazzi e l'ultimo se lo era anche sposato. Poi sappiamo tutti com'e' andata a finire."
"So che ha un matrimonio fallito alle spalle. Pero' non ce la vedo timida ed impacciata con i ragazzi. Sembra una donna cosi' sicura di se'."
osserva Henry. In effetti zia Laura da quest'impressione, a prima vista. Pero' io so che arrossisce se le fanno dei complimenti e che tiene molto alla sua privacy.
"E' sempre stata una sognatrice."
"Come JC. Io credo che ti abbia idealizzato, sai? Forse perche' somigli cosi' tanto a sua madre."

"Io e la zia siamo agli antipodi. Io ho ereditato la faccia di bronzo di mio padre. Lei e' come il nonno."
"Pero' vi assomigliate fisicamente."
Non posso non ridere a questa osservazione: e' gia' la seconda volta che me lo dicono questa sera. "Gemmelle ma con 30 anni di differenza."
Henry ride ed io proseguo "Cambiamo discorso, che e' meglio."
"Volevo appunto chiederti chi e' quella tizia che e' con tua zia ed Emma."
"Si chiama Clarissa e lavora per una casa di mode italiana. L'ho conosciuta sull'aereo. Ci vuole ingaggiare per un servizio fotografico."
rispondo.
"Con ci vuole ingaggiare, intendi forse anche me?" mi domanda Henry perplesso.
"Certo! E anche i figli di Brad e Angelina. Cosi' non si deve neppure sbattere per fare dei casting."
"Io ci vengo se c'e' anche Tanya."
Henry sta imponendo una delle sue condizioni.
Mi alzo in piedi "Hai ragione! O tutti, o nessuno. Andiamo a porre le nostre condizioni. O prende anche Tanya e Silvy o io non ci vando." e mi dirigo a passo spedito verso il luogo della riunione.

   
 
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