Questa
Draco-Ginny si basa su una mia poesia (sperando che vi piaccia ^ ^)
Di
solito nn uso personaggi di altri autori, ma per farmi
conoscere da un pubblico più vasto ho optato per una D-G.
Colgo
l’occasione per ringraziare ancora una volta Elie88 (che ha corretto eventuali
errori) e Tsuyu per il tempo che dedicano a commentare in anteprima le mie
opere(…)e Marta per il fumetto che sta realizzando su questa .
Grazie
1000 Kiss
Elys88
Buona
lettura!!!
I TUOI SGUARDI
Manca
poco a Natale, le giornate sono
fredde e piene di neve.
Il
bianco, il candore di quei pomeriggi passati davanti ad una delle grandi
finestre della scuola: ricordo solo questo prima di aver visto i tuoi capelli rossi.
Come non notarli
tra tutto quel bianco?
I tuoi sguardi, lo
so
Mi fanno male, però
Non riesco a fare a
meno di osservarti
Anche da lontano…
Non riesco a
distogliere lo sguardo da quelle fiamme, le sento avvolgermi, trasmettermi un
po’ di quel calore che tu hai in abbondanza e che io credo non aver mai avuto.
E quando i nostri
occhi si incontrano non riesco a distogliere lo
sguardo da quei penetranti laghi verdi, così profondi che mi sembra di
affondare, così immensi che non riuscirò mai a scorgerne la fine.
Sei tu, che fai
nascere dentro di me
Quei sentimenti che
avrei detto
Non esistessero in me
E mentre tutti si sentivano sempre più
stretti nella morsa dell’inverno, io pian piano mi accorgevo che il gelo dentro
il mio cuore cominciava a sciogliersi.
Cos’è quella
sensazione che mi attanaglia lo stomaco mentre ti guardo
o sento la tua voce?
Credevo di non
poter provare questi sentimenti per qualcuno e non avrei mai
pensato a te.
E fu così che quel
giorno ti vidi; sedevi di fronte al lago ghiacciato mentre
la neve scendeva sempre più velocemente.
Poco dopo eri
scomparsa dietro ad un muro bianco che sembrava volesse
dividerti dal resto del mondo.
Quel mondo di cui
anch’io facevo parte.
Non ci pensai due
volte, allora.
-Perché farlo?- mi
chiesi in quel momento, -perché l’ho fatto?- mi sono chiesto
mentre venivo trascinato fuori nella tempesta.
Ora sono felice di
non averci pensato nemmeno un momento di più.
Ti ho vista
scomparire tra la neve che scendeva copiosamente e mi sono istintivamente
lanciato fuori del portone della scuola.
Un istinto, è
stato un attimo e già le mie gambe correvano verso l’uscita,;
in quell’occasione imparai che istinto è sinonimo di pazzia.
Corsi tra la
bufera, non so per quanto tempo, zigzagai, mi persi
più volte finchè non mi ritrovai a camminare sullo scivoloso strato di ghiaccio
che ricopriva il lago.
Poi un’ombra e qualcosa
afferrò la mia mano. Come facevi ad essere così calda
con quel freddo? Forse era tutto merito di quel fuoco rovente che ti scorre dentro.
Mi sussurrasti
qualcosa all’orecchio, ma il vento che soffiava impetuoso e non mi permise di
capire cosa avevi detto.
Mi conducesti
lontano dal lago, in un rifugio sicuro tra dei cespugli al limitare della
foresta.
Era ormai scesa la
notte quando la tormenta si calmò e tu ti eri
addormentata tra le mie braccia.
Ti riportai al
castello in braccio e ti lasciai al sicuro a dormire in una delle aule; che
avrebbero detto se mi fossi presentato con te in braccio?
Perché è sotto ai tuoi occhi che cambio
Che
divento più umano
Io, così diverso da
te.
E non mi riconosco più
Cos’è ciò che sento
crescere dentro di me?
E così da quel
giorno mi guardi di nascosto, sfuggevoli sorrisi nei corridoi stando attenta
che nessuno tranne me ti veda.
Perché che cosa penserebbero gli altri di noi?
Perché guardi proprio me?
E’ successo
qualcosa quel pomeriggio che mi è sfuggito?
Mentre ripenso a
tutto ciò che è accaduto durante una normale bufera di neve, che per noi non è
stata come le altre, scorgo il tuo viso.
Sei seduta al
tavolo della tua casa e sorridi mentre parli con i
tuoi amici, i miei nemici.
Sei così bella
nella tua divisa nera che mette in risalto il pallore della tua pelle, il rosso
dei tuoi capelli, i tuoi occhi verdi e puri come due
smeraldi…ma che sto pensando?
E’ come se una
persona nuova stesse nascendo dentro di me, sono i tuoi sguardi, i tuoi saluti e sorrisi che la fanno crescere ogni giorno, con
i suoi pensieri e sensazioni così nuove per me.
Nuove, sì, perché
non avevo mai provato nulla di simile per nessun’altra prima d’ora.
Sto cambiando, lo
sento ed è un cambiamento innarestabile.
E tu... Non mi guardare così, con quegli
occhi.
Tu... così pura e
fragile;
non merito i tuoi
sorrisi.
Io... così diverso
da te;
l’oscurità regna nel
mio cuore mentre tu sei un raggio di luce che illumina i miei giorni.
Maledetto!
Sostiene che sono
il suo pupillo e poi mi sbatte a sistemare il suo laboratorio. “Perché a te posso lasciare le mie pozioni... o preferiresti
finissero tra le mani della nostra celebrità?”
Non oserei pensare
a che cosa mi ritroverei ad affrontare se solo lo sfregiato dovesse mettere
mano su alcune di queste boccette…
Ad un tratto la
porta si apre cigolando e dentro la stanza scivola un’esile figura dai capelli
rossi.
“Che ci fai tu qui?” Chiedo alla rossa cercando di non far
trasparire la mia curiosità.
“Potrei farti la
stessa domanda!” mi risponde lei
“Non lo vedi
forse? Sto sistemando la roba del prof!”
“Ma se sei il suo prediletto, perché ti fa sgobbare più degli
altri?”
“Perché non glielo chiedi così ti mette a darmi una mano?”
“Non ci tengo a
stare in una stanza buia e polverosa con te. Piuttosto non è
che hai visto una penna? Ma dove accidenti
l’avrò lasciata?”
“Capisco che
questa stanza non sia il massimo, ma non ti sei lamentata di stare con me in
mezzo alla bufera.” Perché ho tirato fuori questo argomento?
Abbandona per un
attimo la sua ricerca per guardarmi.
“Ti eri perso o
sbaglio? E poi se ti avessi lasciato lì da solo
saresti tornato a buttarti nella tempesta finendo con lo smarrirti di nuovo!”
“Credo che la tua
penna sia questa” dico mostrandogliela. L’avevo trovata poco prima per terra.
Lei mi si avvicina, prende la penna.
“Grazie” mi sussurra mentre mette via la penna
“Ciao” e così
dicendo scompare dietro la porta.
Io mi sarei perso?
Ok, è vero! Ma solo per salvare lei!
E se glielo dicessi?
Troppo tardi, ormai è andata.
-Non ci tengo a
stare con te in una stanza buia e polverosa-
Qual’è di questa frase la cosa che più non
vorresti?
La polvere? Il buio?
O stare con me?
Allora perché mi
sorridi? Perché mi guardi?
Ora o mai più!
Mi lancio fuori
della porta; eccola lì, sta chiacchierando con un’amica, lo sfregiato e i suoi
amici non si vedono, l’altra ragazza se ne va.
Mi avvicino a lei
e le sussurro all’orecchio “Se non vuoi stare con me
allora perché mi sorridi nei corridoi e
mi cerchi con lo sguardo? L’ho notato, non sono stupido”
Lei resta immobile
per un attimo, le sue guance si tingono appena di rosa, poi mi guarda, uno
sguardo impenetrabile, ed infine si gira dall’altra parte e se ne va.
Ma che le ho detto?
Natale è ormai
passato da un bel po’ di tempo.
Dopo quel nostro
breve incontro nel laboratorio di pozioni ti vedo
sempre più raramente.
Perché ora mi schivi?
Che fine hanno fatto i tuoi sguardi, i tuoi saluti?
Le ronde da
prefetto sono sempre più noiose, solo i topi se ne vanno
in giro di notte…o forse no?
Ti vedo così di
rado che ora ho persino le allucinazioni, non è forse il tuo profumo quello che
sento ora?
Nonostante il raffreddore la tua fragranza è inconfondibile, ma da dove
arriva?
Comincio così a
seguire la scia che hai lasciato al tuo passaggio, trovata!
Stai seduta sul
bordo del lago, lo stesso punto dove sedevi quel giorno.
Che fare?
Mi avvicino così
silenziosamente che quando mi siedo al tuo fianco hai un sussulto.
“Ma sei impazzito?”Mi chiedi con aria un po’ stupita e un po’
arrabbiata.
“E tu lo sai che non si può uscire dalla scuola di notte? Che
ne dici di una bella punizione Weasley?” ribatto con
il mio solito sogghigno, ora ti ho in pugno.
“Io…”
“Tu…coraggio, non
ti mangio mica!”
“Perché mi segui?”
“Cosa?!? No, calma. Credo mi sia sfuggito qualcosa?”
“Perché mi segui? Insomma, non è così difficile!”
“Cosa ti fa pensare che io ti segua?”
“Beh, eri nella
bufera, sei in ogni corridoio per il quale devo passare e ora mi segui anche di
notte!”
“Si dal caso che stavo cercando di salvarti dalla tempesta! E
poi io non ti seguo nei corridoi, sei tu che mi fissi e mi fai
quei sorisetti idioti stando attenta che nessuno ti veda! E
stanotte stavo solo facendo il mio giro di sorveglianza in quanto prefetto! E ora sai che dovrei fare? Sbatterti direttamente
nell’ufficio del preside! Sei tu quella nel posto sbagliato, non io!”
Perché ho la netta sensazione che tra un po’
scoppierà a piangere?
“Io…maledizione!
Per stavolta non dirò niente, ma non credere che sarà
sempre così” le dico alzandomi.
Sento che anche
lei si alza dietro di me, e mentre mi avvio verso il castello la sento
seguirmi.
“Posso stare con
te per il resto del tuo turno?”
Mi fermo. Cosa? Ho sentito bene? Mi giro verso di lei con uno sguardo
alquanto sospetto.
“Che hai detto?”
“Uffa…ma sei
sordo? Ti ho chiesto se posso farti compagnia!”
“Ad una
condizione: rispondi alla mia domanda. Perché prima mi
cerchi con lo sguardo, mi sorridi e adesso invece fai di tutto per non trovarti
nemmeno nello stesso corridoio con me? E’ un comportamento davvero stupido il
tuo!”
“E non è da stupidi buttarsi in mezzo ad una bufera?”
“Mi stai dando
dello stupido? Se non ti avessi riportato a scuola in
braccio saresti potuta morire assiderata! E ora, se
non hai altre considerazioni da fare sul mio modo d’agire, dovrei finire il mio
giro!” E così dicendo mi allontano.
Sono passati due
giorni dal nostro incontro notturno, e ora la rossa fa di tutto per trovarsi
ovunque io sia! Proprio non la capisco…
Dove sono finiti quei due idioti di Tiger e
Goyle?
Mi sto dirigendo verso il laboratorio di pozioni, sono pure in
anticipo, ma dei due gorilloni senza cervello nemmeno la minima traccia.
Sono immerso nei
miei pensieri, quando da un corridoio laterale compare lei.
“Stesso posto
dell’ultima volta, ti devo parlare” Mi sussurra mentre
mi passa vicino.
Cosa diavolo dovrà dirmi nel bel mezzo della
notte sulla riva del lago?
E’ quasi
mezzanotte; eccola, esattamente nello stesso posto dell’altra volta.
Mi avvicino silenziosamente, ma a differenza dell’ultima volta, non
sembra sorpresa di vedermi comparire al suo fianco.
“Cosa volevi dirmi?”
“Credo dovremmo
chiarirci”
“A che proposito?”
“Beh…avevi
ragione, se non mi avessi riportata all’interno della
scuola sarei potuta morire…ma perché sei venuto a cercarmi in mezzo alla
bufera?”
“Bella domanda… Ho
pensato che ti sarebbe potuto accadere qualcosa…qualcosa che non mi sarei mai
perdonato se me ne fossi rimasto lì al sicuro a fissarti, mentre tu venivi portata via dalla neve”
“Mi sono
comportata come una stupida in questi giorni, insomma, tu volevi
solo salvarmi e invece io…sono solo una stupida ragazzina!”
“Questo non è vero…” Ma cosa diavolo sto dicendo?
Una lacrima scende sul suo viso, si alza per correre via.
Troppo tardi,
l’afferro per un braccio e la riporto indietro, verso me, la stringo forte, ha bisogno
della mia protezione, lo sento.
“Non avrei mai
pensato che qualcuno al di fuori della mia famiglia, qualcuno come te, potesse
preoccuparsi tanto per me da lanciarsi nel bel mezzo di una bufera per
salvarmi”
Questo ha stupito
anche me.
Rimane per un po’
con il viso affondato contro il mio petto, poi lo alza e comincia a fissarmi.
Perché sta piangendo?
Come posso restare
e guardarla mentre piange?
E’ deciso: la
bacio.
Un bacio dolce e
appassionato allo stesso tempo.
Poco dopo si
stacca da me, è un momento, ma ora so che io non potrò più fare a meno di lei, ne lei di me.
Una notte calma,
serena e noi due abbracciati sulla riva del lago...
COME AL SOLITO LE
MIE STORIE VANNO COME IO NON AVEVO PREVISTO KE ANDASSERO
SCENA TAGLIATA:
xkè troppo divertente
Poco dopo si
stacca da me, è un momento, ma ora so che io non potrò più fare a meno di lei, ne lei di me.
Sciaff
“Brutto pervertito!!!”
Mi urla dopo
avermi mollato una sberla e si allontana indispettita.
FINE
Spero proprio vi sia piaciuta…in particolare la scena tagliata…mi
è venuta naturale!!! La mia demenza ha colpito ancora!
Bene, commentate, mi raccomando!!!
Alla prossima!!! Kiss
Elys88