Libri > Harry Potter
Segui la storia  |      
Autore: Elys88    06/08/2005    3 recensioni
Ciao! Finalmente la mia prima D-G! Tutto parte da una mia poesia che farà nascere qlc tra i due studenti...
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Questa Draco-Ginny si basa su una mia poesia (sperando che vi piaccia ^ ^)

Di solito nn uso personaggi di altri autori, ma per farmi conoscere da un pubblico più vasto ho optato per una D-G.

Colgo l’occasione per ringraziare ancora una volta Elie88 (che ha corretto eventuali errori) e Tsuyu per il tempo che dedicano a commentare in anteprima le mie opere(…)e Marta per il fumetto che sta realizzando su questa .

Grazie 1000                                                                                    Kiss Elys88

Buona lettura!!!

 

I TUOI SGUARDI

 

Manca poco a Natale, le giornate sono fredde e piene di neve.

Il bianco, il candore di quei pomeriggi passati davanti ad una delle grandi finestre della scuola: ricordo solo questo prima di aver visto i tuoi capelli rossi.

Come non notarli tra tutto quel bianco?

 

I tuoi sguardi, lo so

Mi fanno male, però

Non riesco a fare a meno di osservarti

Anche da lontano…

 

Non riesco a distogliere lo sguardo da quelle fiamme, le sento avvolgermi, trasmettermi un po’ di quel calore che tu hai in abbondanza e che io credo non aver mai avuto.

E quando i nostri occhi si incontrano non riesco a distogliere lo sguardo da quei penetranti laghi verdi, così profondi che mi sembra di affondare, così immensi che non riuscirò mai a scorgerne la fine.

 

Sei tu, che fai nascere dentro di me

Quei sentimenti che avrei detto

Non esistessero in me

 

E mentre tutti si sentivano sempre più stretti nella morsa dell’inverno, io pian piano mi accorgevo che il gelo dentro il mio cuore cominciava a sciogliersi.

Cos’è quella sensazione che mi attanaglia lo stomaco mentre ti guardo o sento la tua voce?

Credevo di non poter provare questi sentimenti per qualcuno e non avrei mai pensato a te.

 

E fu così che quel giorno ti vidi; sedevi di fronte al lago ghiacciato mentre la neve scendeva sempre più velocemente.

Poco dopo eri scomparsa dietro ad un muro bianco che sembrava volesse dividerti dal resto del mondo.

Quel mondo di cui anch’io facevo parte.

Non ci pensai due volte, allora.

-Perché farlo?- mi chiesi in quel momento, -perché l’ho fatto?- mi sono chiesto mentre venivo trascinato fuori nella tempesta.

Ora sono felice di non averci pensato nemmeno un momento di più.

Ti ho vista scomparire tra la neve che scendeva copiosamente e mi sono istintivamente lanciato fuori del portone della scuola.

Un istinto, è stato un attimo e già le mie gambe correvano verso l’uscita,; in quell’occasione imparai che istinto è sinonimo di pazzia.

Corsi tra la bufera, non so per quanto tempo, zigzagai, mi persi più volte finchè non mi ritrovai a camminare sullo scivoloso strato di ghiaccio che ricopriva il lago.

Poi un’ombra e qualcosa afferrò la mia mano. Come facevi ad essere così calda con quel freddo? Forse era tutto merito di quel fuoco rovente che ti scorre dentro.

Mi sussurrasti qualcosa all’orecchio, ma il vento che soffiava impetuoso e non mi permise di capire cosa avevi detto.

Mi conducesti lontano dal lago, in un rifugio sicuro tra dei cespugli al limitare della foresta.

Era ormai scesa la notte quando la tormenta si calmò e tu ti eri addormentata tra le mie braccia.

Ti riportai al castello in braccio e ti lasciai al sicuro a dormire in una delle aule; che avrebbero detto se mi fossi presentato con te in braccio?

 

Perché è sotto ai tuoi occhi che cambio

Che divento più umano

Io, così diverso da te.

E non mi riconosco più

Cos’è ciò che sento crescere dentro di me?

 

E così da quel giorno mi guardi di nascosto, sfuggevoli sorrisi nei corridoi stando attenta che nessuno tranne me ti veda.

Perché che cosa penserebbero gli altri di noi?

Perché guardi proprio me?

E’ successo qualcosa quel pomeriggio che mi è sfuggito?

Mentre ripenso a tutto ciò che è accaduto durante una normale bufera di neve, che per noi non è stata come le altre, scorgo il tuo viso.

Sei seduta al tavolo della tua casa e sorridi mentre parli con i tuoi amici, i miei nemici.

Sei così bella nella tua divisa nera che mette in risalto il pallore della tua pelle, il rosso dei tuoi capelli, i tuoi occhi verdi e puri come due smeraldi…ma che sto pensando?

E’ come se una persona nuova stesse nascendo dentro di me, sono i tuoi sguardi, i tuoi saluti e sorrisi che la fanno crescere ogni giorno, con i suoi pensieri e sensazioni così nuove per me.

Nuove, sì, perché non avevo mai provato nulla di simile per nessun’altra prima d’ora.

Sto cambiando, lo sento ed è un cambiamento innarestabile.

E tu... Non mi guardare così, con quegli occhi.

Tu... così pura e fragile;

 non merito i tuoi sorrisi.

Io... così diverso da te;

 l’oscurità regna nel mio cuore mentre tu sei un raggio di luce che illumina i miei giorni.

 

 

Maledetto!

Sostiene che sono il suo pupillo e poi mi sbatte a sistemare il suo laboratorio. “Perché a te posso lasciare le mie pozioni... o preferiresti finissero tra le mani della nostra celebrità?”

Non oserei pensare a che cosa mi ritroverei ad affrontare se solo lo sfregiato dovesse mettere mano su alcune di queste boccette…

Ad un tratto la porta si apre cigolando e dentro la stanza scivola un’esile figura dai capelli rossi.

Che ci fai tu qui?” Chiedo alla rossa cercando di non far trasparire la mia curiosità.

“Potrei farti la stessa domanda!” mi risponde lei

“Non lo vedi forse? Sto sistemando la roba del prof!”

Ma se sei il suo prediletto, perché ti fa sgobbare più degli altri?”

Perché non glielo chiedi così ti mette a darmi una mano?”

“Non ci tengo a stare in una stanza buia e polverosa con te. Piuttosto non è che hai visto una penna? Ma dove accidenti l’avrò lasciata?”

“Capisco che questa stanza non sia il massimo, ma non ti sei lamentata di stare con me in mezzo alla bufera. Perché ho tirato fuori questo argomento?

Abbandona per un attimo la sua ricerca per guardarmi.

“Ti eri perso o sbaglio? E poi se ti avessi lasciato lì da solo saresti tornato a buttarti nella tempesta finendo con lo smarrirti di nuovo!”

“Credo che la tua penna sia questa” dico mostrandogliela. L’avevo trovata poco prima per terra. Lei mi si avvicina, prende la penna.

“Grazie” mi sussurra mentre mette via la penna

“Ciao” e così dicendo scompare dietro la porta.

Io mi sarei perso?

Ok, è vero! Ma solo per salvare lei!

E se glielo dicessi?

Troppo tardi, ormai è andata.

-Non ci tengo a stare con te in una stanza buia e polverosa-

Qual’è di questa frase la cosa che più non vorresti?

La polvere? Il buio? O stare con me?

Allora perché mi sorridi? Perché mi guardi?

Ora o mai più!

Mi lancio fuori della porta; eccola lì, sta chiacchierando con un’amica, lo sfregiato e i suoi amici non si vedono, l’altra ragazza se ne va.

Mi avvicino a lei e le sussurro all’orecchio “Se non vuoi stare con me allora perché  mi sorridi nei corridoi e mi cerchi con lo sguardo? L’ho notato, non sono stupido”

Lei resta immobile per un attimo, le sue guance si tingono appena di rosa, poi mi guarda, uno sguardo impenetrabile, ed infine si gira dall’altra parte e se ne va.

Ma che le ho detto?

 

Natale è ormai passato da un bel po’ di tempo.

Dopo quel nostro breve incontro nel laboratorio di pozioni ti vedo sempre più raramente.

Perché ora mi schivi?

Che fine hanno fatto i tuoi sguardi, i tuoi saluti?

 

Le ronde da prefetto sono sempre più noiose, solo i topi se ne vanno in giro di notte…o forse no?

Ti vedo così di rado che ora ho persino le allucinazioni, non è forse il tuo profumo quello che sento ora?

Nonostante il raffreddore la tua fragranza è inconfondibile, ma da dove arriva?

Comincio così a seguire la scia che hai lasciato al tuo passaggio, trovata!

Stai seduta sul bordo del lago, lo stesso punto dove sedevi quel giorno.

Che fare?

Mi avvicino così silenziosamente che quando mi siedo al tuo fianco hai un sussulto.

Ma sei impazzito?”Mi chiedi con aria un po’ stupita e un po’ arrabbiata.

E tu lo sai che non si può uscire dalla scuola di notte? Che ne dici di una bella punizione Weasley?” ribatto con il mio solito sogghigno, ora ti ho in pugno.

“Io…”

“Tu…coraggio, non ti mangio mica!”

Perché mi segui?”

Cosa?!? No, calma. Credo mi sia sfuggito qualcosa?”

Perché mi segui? Insomma, non è così difficile!”

Cosa ti fa pensare che io ti segua?”

“Beh, eri nella bufera, sei in ogni corridoio per il quale devo passare e ora mi segui anche di notte!”

Si dal caso che stavo cercando di salvarti dalla tempesta! E poi io non ti seguo nei corridoi, sei tu che mi fissi e mi fai quei sorisetti idioti stando attenta che nessuno ti veda! E stanotte stavo solo facendo il mio giro di sorveglianza in quanto prefetto! E ora sai che dovrei fare? Sbatterti direttamente nell’ufficio del preside! Sei tu quella nel posto sbagliato, non io!”

Perché ho la netta sensazione che tra un po’ scoppierà a piangere?

“Io…maledizione! Per stavolta non dirò niente, ma non credere che sarà sempre così” le dico alzandomi.

Sento che anche lei si alza dietro di me, e mentre mi avvio verso il castello la sento seguirmi.

“Posso stare con te per il resto del tuo turno?”

Mi fermo. Cosa? Ho sentito bene? Mi giro verso di lei con uno sguardo alquanto sospetto.

Che hai detto?”

“Uffa…ma sei sordo? Ti ho chiesto se posso farti compagnia!”

“Ad una condizione: rispondi alla mia domanda. Perché prima mi cerchi con lo sguardo, mi sorridi e adesso invece fai di tutto per non trovarti nemmeno nello stesso corridoio con me? E’ un comportamento davvero stupido il tuo!”

E non è da stupidi buttarsi in mezzo ad una bufera?”

“Mi stai dando dello stupido? Se non ti avessi riportato a scuola in braccio saresti potuta morire assiderata! E ora, se non hai altre considerazioni da fare sul mio modo d’agire, dovrei finire il mio giro!” E così dicendo mi allontano.

 

Sono passati due giorni dal nostro incontro notturno, e ora la rossa fa di tutto per trovarsi ovunque io sia! Proprio non la capisco…

Dove sono finiti quei due idioti di Tiger e Goyle?

Mi sto dirigendo verso il laboratorio di pozioni, sono pure in anticipo, ma dei due gorilloni senza cervello nemmeno la minima traccia.

Sono immerso nei miei pensieri, quando da un corridoio laterale compare lei.

“Stesso posto dell’ultima volta, ti devo parlare” Mi sussurra mentre mi passa vicino.

Cosa diavolo dovrà dirmi nel bel mezzo della notte sulla riva del lago?

 

E’ quasi mezzanotte; eccola, esattamente nello stesso posto dell’altra volta.

Mi avvicino silenziosamente, ma a differenza dell’ultima volta, non sembra sorpresa di vedermi comparire al suo fianco.

Cosa volevi dirmi?”

“Credo dovremmo chiarirci”

“A che proposito?”

“Beh…avevi ragione, se non mi avessi riportata all’interno della scuola sarei potuta morire…ma perché sei venuto a cercarmi in mezzo alla bufera?”

“Bella domanda… Ho pensato che ti sarebbe potuto accadere qualcosa…qualcosa che non mi sarei mai perdonato se me ne fossi rimasto lì al sicuro a fissarti, mentre tu venivi portata via dalla neve”

“Mi sono comportata come una stupida in questi giorni, insomma, tu volevi solo salvarmi e invece io…sono solo una stupida ragazzina!”

“Questo non è vero…” Ma cosa diavolo sto dicendo?

Una lacrima scende sul suo viso, si alza per correre via.

Troppo tardi, l’afferro per un braccio e la riporto indietro, verso me, la stringo forte, ha bisogno della mia protezione, lo sento.

“Non avrei mai pensato che qualcuno al di fuori della mia famiglia, qualcuno come te, potesse preoccuparsi tanto per me da lanciarsi nel bel mezzo di una bufera per salvarmi”

Questo ha stupito anche me.

Rimane per un po’ con il viso affondato contro il mio petto, poi lo alza e comincia a fissarmi.

Perché sta piangendo?

Come posso restare e guardarla mentre piange?

E’ deciso: la bacio.

Un bacio dolce e appassionato allo stesso tempo.

Poco dopo si stacca da me, è un momento, ma ora so che io non potrò più fare a meno di lei, ne lei di me.

Una notte calma, serena e noi due abbracciati sulla riva del lago...

 

COME AL SOLITO LE MIE STORIE VANNO COME IO NON AVEVO PREVISTO KE ANDASSERO

 

SCENA TAGLIATA: xkè troppo divertente

Poco dopo si stacca da me, è un momento, ma ora so che io non potrò più fare a meno di lei, ne lei di me.

Sciaff

“Brutto pervertito!!!

Mi urla dopo avermi mollato una sberla e si allontana indispettita.

 

 

                                                        FINE

 

Spero proprio vi sia piaciuta…in particolare la scena tagliata…mi è venuta naturale!!! La mia demenza ha colpito ancora!

Bene, commentate, mi raccomando!!!

Alla prossima!!!                                                                  Kiss Elys88

  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Elys88