Con una
storia ancora da finire mi do della pazza da sola per averne iniziata
un’altra!
Ma l’ispirazione
è una brutta bestia e ho dovuto
scrivere o il mio cervello rischiava di mandarmi ai pazzi!
Spero che
vi possa piacere, è una piccola storia senza pretese e non
credo supererà i
dieci capitoli.
Buona
lettura!
Prologo
I lunghi capelli rossi mi
impedivano di vederne il volto e la barba lasciata crescere lo faceva
somigliare ad un vecchio eremita. L’unica cosa che riuscii a
notare furono le
sue mani grandi e dalle lunghe dita bianche, se non mi avessero detto
che era
un pianista lo avrei potuto notare benissimo da sola.
Aveva un aspetto trasandato,
con la grossa felpa grigia sformata che gli copriva il busto e i
pantaloni neri
di una vecchia tuta da ginnastica, tutti logori sul fondo, gli
fasciavano le
gambe coprendolo fin sotto ai piedi. Scoprii col tempo che non era
avvezzo a
portare nessun tipo di calzatura in casa. I piedi nudi lo trascinavano
da una
stanza all’altra spettro di se stesso.