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Autore: DiKey    30/03/2010    5 recensioni
Attesissimo(spero)sequel di "Fratelli", ambientato cinque anni dopo. Come si combatte un nemico che non si può sconfiggere?
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Il leone,l'angelo, il drago'
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Leo End
Squall era senza parole, senza fiato. La sua mente era entrata in stand-by. I pensieri andavano troppo veloci, si sovrapponevano e si annullavano. Avrebbe voluto dire tante cose, avrebbe voluto fare tante cose ma non riuscì a fare altro se non uno strano movimento della testa. Non riusciva ad accettare quello che stava succedendo. Rinoa stava cantando il verso di una canzone o era solo una sua impressione? Non riusciva più a capire neanche i suoi pensieri. Storm, suo fratello era là dietro. Doveva solo buttare giù la parete e riprenderlo. Ma improvvisamente, tutto iniziò a tremare, polvere e terriccio iniziarono a cadere dal soffitto e le colonne iniziavano ad inclinarsi. Zell si avvicinò a Squall mettendogli la mano del braccio ancora intero sulla spalla.

"dobbiamo andare, Squall. Qui crolla tutto."

"No, dobbiamo recuperare Storm..."riuscì a dire Squall, senza però dimostrare convinzione

Zell lo costrinse a girarsi ed a guardarlo negli occhi

"Non possiamo sfondare la parete, moresti qui. E credi che Storm sarebbe contento di questo? E' rimasto lì perchè noi potessimo andarcene. Lo ha fatto per noi...per te! E non è certo questo il modo in cui vorrebbe essere ripagato, vanificando il suo ultimo atto!"

Alle parole "ultimo atto" Squall si girò e colpì Zell in pieno volto con un pugno così potente da arrivare quasi a rompergli lo zigomo. Zell però non protestò e si limitò a rialzarsi, mentre Rinoa afferrava Squall per un braccio e lo tirava a sè.

"dobbiamo andare.." disse Squall.

A questo segnale gli altri uscirono dal pozzo, seguiti subito dopo da Zell e Rinoa. Squall rimase ancora un attimo nel tempio e prese Drakon, la spada che Storm aveva lasciato lì. Sicuramente non voleva che un'arma di tale livello cadesse in mano a dei guerrieri infernali. L'arma era pesante, almeno due volte il suo Gunblade e Squall dovette portarla trascinandola, perchè era talmente stanco da non riuscire a sollevarla. Aiutato da Ravenant, riuscì a far uscire l'arma dal pozzo e poi uscì lui stesso.
Appena in tempo.
Non appena entrambi i piedi di Squall ebbero raggiunto la superficie il terreno sotto di loro franò, chiudendo il pozzo. E chiudendo per sempre Storm.
Squall cadde in ginocchio e Rinoa lo abbracciò, stringendolo forte. Le lacrime di Rinoa bagnavano la giacca del SeeD. Hyne, quanto avrebbe voluto piangere anche lui. Si diceva che il pianto avesse una funzione liberatoria. Fino a questo momento aveva sempre cercato di esprimere le proprie emozioni al minimo possibile, e solamente se era impossibile fare altrimenti. Non gli piaceva farsi vedere vulnerabile da altri che non siano Rinoa. Adesso aveva un gran voglia di piangere, ma doveva trattenersi. Per sè stesso e per Storm. Suo fratello ne sarebbe rimasto sicuramente offeso.
Dania Prox che era rimasta di guardia si stava prendendo cura del braccio rotto di Zell, mentre altri SeeD paramedici lavoravano sulle ferite degli altri membri della squadra. Effettivamente c'erano più curatori di quanti Squall ne avesse portati con sè. Qualcuno aveva chiamato i rinforzi?
Poi, sentì una voce femminile chiedere a gran voce

"Dov'è?"

E non ebbe bisogno di voltarsi per capire chi stesse parlando. Come spiegarlo adesso?

***
Fujin si era svegliata esattamente sei ore dopo la somministrazione del Long-Sleep. Non era stordita, la sua mente era fresca e scattente. Ma lei era furibonda. Il suo primo impulso fu quello di trovare Storm e piazzargli un solenne calcio lì dove non batte il sole, però si ricordò subito delle ultime parole dette dal suo uomo e rabbrividì. Saltò giù dal letto e si diresse verso la scrivania, dove effettivamente c'erano tre lettere. Una portava lo stemma dei Phalanx, una era indirizzata a Squall ed una a lei. Aprì la lettere e la lesse tutta d'un fiato. Traballò, e per non cadere dovette sedersi sul letto. La rilesse tre volte per essere sicura di non aver capito male e fu presa dal panico. Se la infilò rapidamente in tasca e dopo aver afferrato la Katana Blu uscì correndo a rotta di collo per i corridoi del garden. Girando l'angolo investì il povero Nida, che nell'impatto cadde a terra.

"Fujin? Sei in ritardo, sono partiti senza di te."

Fujin lo afferrò per la divisa e lo tirò su sbattendolo contro il muro.

"Portami subito al chocobosco sacro!"

"Eh? ma tu parli!"

"Ti ho detto di portarmi subito lì, altrimenti giuro che ti taglio a fette!"

"ma-ma-ma-ma....non si può andare al Chocobosco Sacro col garden." disse un terrorizzato Nida

"E come allora?"

"C'è...un tra-tra-trasporto truppe Phalanx...quello con cui voi siete arrivati da Centra..è ancora qui..quello può andare."

"Bene. Dai ordine ai dottori di salire su quel cargo."

"non posso! Non ho quest'autorità."

Fujin si morse il labbro. Il tempo era troppo prezioso per poter essere sprecato in questo modo. Lasciò andare il giovane SeeD ed iniziò a correre giù per la hall,richiamando l'attenzione dei pochi che incontrò. Molti l'avevano vista rientrare con Storm la sera prima, ed il bacio tra i due a Centra era già diventato uno degli argomenti preferiti dalle studentesse, nonostante in teoria sarebbe dovuto rimanere segreto. In altri momenti questo l'avrebbe fatta infuriare, ma adesso invece gli conveniva: essere considerata la compagna di Storm Leonhart(il guerriero più forte del mondo secondo i Phalanx, ed il 2° guerriero più forte del mondo secondo la corrente di pensiero SeeD) gli conferiva de facto una forte autorità. Riuscì ad assicurarsi i servizi di diversi paramedici e guaritori, e trovò il pilota del Trasporto truppe intento a pranzare in mensa e, tra una forchettata e l'altra, ci provava con tre studentesse contemporaneamente. Lo richiamò all'ordine e gli disse che Storm aveva bisogno di lui e quello scattò subito in piedi, chiedendo scusa e dirigendosi verso il veicolo che essendo troppo grande per essere parcheggiato nel Garage era stato sistemato fuori dal garden. Il pilota segnalò al Garden via radio che il volo era una missione di recuperò e partì.

"Quanto ci vuole per raggiungere il chocobosco sacro?"chiese Fujin

"Con questa bellezza? pochissimo. Ma non temere per Storm! Se Hyne in persona lo attaccasse lui rimarrebbe in piedi a ridere!"

Il volo fu breve, ma per Fujin fu lungo come anni di tormento. Quando il mezzo scese, Fujin corse dritta verso il centro del chocobosco sacro, senza far caso alla trasformazione maligna del posto. Arrivata alla radura centrale, trovò la squadra che era partita radunata intorno al pozzo, ed i medici iniziarono subito a prestare le prime cure. Guardò la scena, erano tutti feriti, ma erano vivi. E se era riuscita a sopravvivere Selphie Tilmitt voleva dire che in questo momento il suo uomo stava cantando e ballando con felicità. Ravenant era vicino ad una specie di pozzo e ricevette da qualcuno ancora là sotto la spada nera di Storm, la leggendaria Drakon. Fujin tirò un sospiro di sollievo. Voleva dire che il prossimo ad uscire sarebbe stato Storm. Invece fu il Leonhart sbagliato ad uscire dal pozzo.
Dov'era Storm? Perchè aveva affidato la sua spada a Squall?
Il pozzo si richiuse dietro Squall e Fujin ebbe come una fitta al petto. Dov'era Storm? Perchè non era uscito? Le facce di Ravenant, Squall e Rinoa esprimevano un dolore troppo grande per poter essere espreso..no, non era possibile.

"Dov'è?" chiese Fujin

***
Squall sentì Fujin ripetere la stessa domanda più volte e nessuno di loro fu così forte da risponderle. Ma era il suo compito. Lo doveva fare.

"Fujin...Storm è rimasto sotto."

"No...non Storm! Voi non lo conoscete! Uscirà, uscirà da là sotto come ha fatto a Centra!"

Fujin guardava il punto in cui prima c'era il pozzo, aspettandosi che da un momento all'altro Storm generasse la sua fantastica colonna di fuoco ed uscisse da lì trionfante e circondato da fiamme. Ma Squall dovette disilluderla.

"Storm ha chiuso le porte dell'inferno ma per farlo..." Squall deglutì tre volte prima di riuscire a completare la frase "...è dovuto rimanere sotto."

Fujin spinse via il SeeD ed iniziò a scavare a mani nude la dura terra, chiamando Storm per nome come se lui potesse risponderle. Le lacrime di Fujin bagnavano il terreno che la ragazza smuoveva e ben presto si ferì le mani. Scavò così forte e così tanto da farsi sanguinare le mani. Arrivò quasi al punto di strapparsi le unghie quando Ravenant la prese alle spalle e la tirò a sè a viva forza. La ragazza scalciava ed urlava. Diceva che dovevano scavare, che Storm non era morto...Ravenant dovette applicare una presa al collo per smuoverla da lì. Quando la ragazza si liberò ed iniziò a colpire il Phalanx al petto, lui non reagì, ma semplicemente la abbracciò e la stinse forte. Solo allora la ragazza smise di lottare e di dimenarsi. Si lasciò andare come un burattino a cui erano stati tagliati i fili e pianse sulla spalla di Ravenant.

***
Tre giorni dopo a Balamb c'erano tutti: Laguna, Kiros e Ward da Esthar, i phalanx di alto livello da Centra e tutti i SeeD che avevano compiuto la missione. Solo Fujin era assente. Dovevano decidere come comportarsi, come gestire la situazione. Storm era anche un capo di stato, sebbene lui per primo odiasse quest'attività e la sua scomparsa rischiava di minare le fondamenta del giovane Stato. Fu Crisis a parlare, parlando proprio della lettera che Storm gli aveva mandato tramite Fujin.

"Vuole che questa storia non venga divulgata. Ha allegato allo scritto la sua lettera di dimissioni da rendere pubblica, in cui dice che affida lo stato in mani migliori..."qui Crisis fece una pausa "ha assegnato a me la carica di presidente ed il compito di finire l'opera di ricostruzione delle rovine, per cui mi permette di usufruire di quasi tre quarti del suo patrimonio personale. La città sarà il suo lascito. E nessuno deve sapere di questa sua ultima missione. Se si sparge la voce che è possibile aprire dei portali per l'inferno la gente andrebbe nel panico, e chissà quanti pazzi cercherebbero di aprirne uno.
Ah, c'è un ultimo punto e questo vorrei citarlo testualmente"

prese la lettera e lesse ad alta voce

"e non fatevi passare neanche per l'anticamera del cervello di organizzarmi un funerale triste! Vi giuro che si ci provate, e se vi mettete pure a piangere(il che è un aggravante) m'incazzo come un drago a cui hanno tolto il pranzo."

Alcuni risero, tutti sorrisero. Tuttavia bisognava fare qualcosa. L'idea che Storm potesse sparire così, semplicemente come se non fosse mai esistito era inaccettabile oltre che sbagliata. Forse il popolo aveva veramente bisogno di quella bugia, ma loro non potevano sopportare questo peso. Storm era entrato nella vita di tutti i presenti con la delicatezza di uno tsunami e far finta di niente era semplicemente impossibile. Ma nemmeno volevano andare contro quelle che erano le sue ultime volontà. Come fare allora?

"io forse so come.."disse Rinoa.

***
Fujin era rannicchiata in posizione fetale nel suo letto. Quante volte aveva letto l'ultimo scritto di Storm? Le lacrime continuavano ancora a gocciolare sulla carta, facendo sbiadire l'inchiostro. Non riusciva a darsi pace.

"dovresti alzarti, lo sai vero?"

"non dovevi andartene..." disse Fujin tra le lacrime

"era la cosa giusta da fare. Una vita contro milioni di vite. Direi che è uno scambio equo." disse Storm, sdraiandosi vicino Fujin nel letto

la ragazza poggiò la testa sul petto di Storm. Non c'erano ferite, non c'era sangue. Era perfetto, come se lui avesse dormito con lei tutto il tempo invece di...

"non ne valeva la pena.." disse la ragazza

"ti dirò che all'inizio l'ho pensato anche io. Ma poi ho pensato che tra questi milioni di vite poteva rientrare anche la tua e questo mi ha spinto a riconsiderare i miei calcoli. A quel punto ne valeva la pena, eccome."

Fujin sorrise e Storm la guardò negli occhi

"ecco, così! Sei splendida quando sorridi. E poi nessuno merita così tante lacrime."

Storm le accarezzò i capelli, Fujin lottò per trattenere le lacrime che ancora uscivano a fiumi.

"quelle cose che mi hai scritto erano vere?" chiese la ragazza.

"tutte. Dalla prima all'ultima, dal profondo del cuore. Anche se essendo morto io un cuore non ce l'ho più!"

Fujin rise e mollò un delicato schiaffo a Storm che rise a sua volta

"Eh lo so, lo so! Battuta di pessimo gusto! Umorismo da trapassati."

I due risero insieme ma poi Fujin e Storm restarono in silenzio abbracciati, e la ragazza sperò che questo momento durasse per sempre.

"Questo è un sogno vero?" chiese Fujin con la voce spezzata temendo la risposta che avrebbe ricevuto

"temo di si."

La ragazza singhiozzò, ma Storm la prese saldamente e la guardò negli occhi. E la baciò. Poi Storm le accarezzò delicatamente il ventre con la mano sinistra, mentre con la destra le passava la mano tra i capelli.

"questo è sogno...ma chi ti dice che non sia in qualche modo reale?"

Fujin chiuse gli occhi, cercando di capire il significato delle ultime parole di Storm. Tutto questo era ingiusto: avevano ancora tanto da fare e tanto da dirsi, erano giovani, avevano un futuro...tutto spazzato via. Storm le sussurrò qualcosa all'orecchio e lei gli disse che ricambiava. Con tutta l'anima, e con tutto il cuore.
Quando Fujin aprì gli occhi era da sola nel suo letto. La radiosveglia suonava una vecchia canzone rock che Storm adorava, "Bat out of Hell".
Fujin sorrise e si asciugò le lacrime, poi facendosi forza si alzò dal letto. Storm era morto perchè lei vivesse. Ed era proprio quello che aveva intenzione di fare. Prese la lettera di Storm e la piegò accuratamente con delicatezza, come se avesse timore di strapparla, e la mise nella tasca della sua giacca, proprio sul cuore.

***
La vita al garden continuava. Studenti che rientravano da una serata fuori, studenti che cercavano di rimorchiare, chi semplicemente si allenava nonostante l'oraio. Squall guardava tutto questo dal suo ufficio. Aveva fatto chiudere la Zona Segreta per questa notte. Soltanto pochi prescelti avrebbero potuto accedere. Il piccolo Tempest dormiva, Squall aveva dovuto raccontargli ben tre favole per farlo addormentare.

"Ehi Squall, gli altri sono già arrivati. Abbiamo fatto passare tutto il materiale."

Il SeeD annuì e sorrise a sua moglie. La ragazza gli si avvicinò e gli cinse le braccia intorno alla vita

"Sorridi? Devo iniziare a preoccuparmi?"

Squall prese un foglio di carta dalla scrivania e lo passò a Rinoa che riconobbe la grafia di Storm ed iniziò a leggere.

"Squally-Squally Poo! Diavolo fratello, è inutile che ti lamenti, ti prenderò in giro per il resto della mia vita(che poi sarebbe già finita,ma vabbè è il pensiero che conta! Umorismo da Trapassandi). "

Nonostante tutto quello che era successo Rinoa riuscì a ridere. Tipico atteggiamento di Storm. Rinoa lesse l'intera lettera e più di una volta cadde quasi a terra dalle risate. Alla fine la lettere si chiudeva con una raccomandazione per il nipote

"P.S: E mi ripeto, non date un Gunblade a Tempest! E' fenomenale negli affondi, ma i suoi fendenti sono scadenti. Consiglio uno stocco o comunque un'arma leggera da usare di punta.
P.P.S: Spero vivamente che il piccolo non abbia ereditato il carattere del padre e dei nonni. Tutto suo zio!
P.P.P.S: Rinoa, la lettera era indirizzata a Squall...si può sapere perchè la stai leggendo?"

Rinoa scoppiò a ridere e chiese a Squall come facesse il fratello a saperlo. Squall le consigliò di girare il foglio e Rinoa trovò un'ultima scritta

"4P.S:" Perchè voi due state così appiccicati che mi sembra che dividiate un cordone ombelicale!"

Per Rinoe e Squall fu veramente troppo. I due risero così tanto da sedersi a terra con la schiena poggiata alla scrivania per evitare di cadere. E risero a lungo finchè Selphie non si presentò a chiamarli.

"Squall ride?!?" chiese la ragazza

"si, ma non chiedermi di spiegarti il perchè!"  rispose Rinoa.

***
Alla zona segreta c'erano tutti, Phalanx e SeeD che conoscevano Storm. Al centro della sala era stato imbastito un banchetto, cibo fornito da un ristoratore di Dollet, tale Stix, che a quanto pare aveva un passato da Phalanx.  Persino il vecchio Laguna sembrava più allegro, anche se dopo aver ricevuto la notizia di Storm era come fosse invecchiato di dieci anni. Si erano formati diversi gruppi e tutti mangiavano, ridevano e bevevano. Ravenant stava raccontando una storia

"Allora io mi siedo su questa specie di cuscino ed dico: Ahi, questo coso mi fa male al culo! Sapete che mi risponde Storm? Mi dice: Per forza, maledetto babbeo, ti sei seduto su un Kyactus!"

e giù a ridere. Anche Crisis stava raccontando alcuni aneddoti.

"E Rinoa gli chiama e gli dice che il pupo ha un po' di febbre. Storm, invece di incazzarsi come una iene per essere stato svegliato alle due del mattino scende in infermeria, afferra tutti i P-Revive che poteva portare, si trasforma e parte in volo per Balam...con indosso solo un paio di Boxer!"

"E perchè, quando ha sfondato una porta che non riusciva ad aprire perchè lui spingeva ed invece doveva solo tirarla di lato?"

L'atmosfera era allegra, un osservatore estraneo avrebbe sicuramente pensato ad una festa. Quando la luna era ormai alta nel cielo Rinoa si avvicinò agli strumenti musicali sistemati su un lato della sala e si sedette al pianoforte. Subito iniziò a suonare la canzone che Storm aveva suonato alla luna in memoria di Nax per anni. Ovviamente lei attaccò con un allegro. Altri la raggiunsero prendendo violini e tutti gli altri strumenti sistemati, e ben presto si formò una piccola orchestra. La canzone emozionò i presenti ed il ritmo li trascinò.

"Ehi, conosciamo questo pezzo!" dissero diversi Phalanx

"Cantiamo?"

"Te lo domandi pure?"

Quelli che avevano bevuto di più furono ovviamente i primi a cantare seguendo le allegre note della canzone, ma ben presto non ci fu nessuno, sobrio o meno che non cantasse o non desse il tempo battendo le mani. Fujin non potè trattenersi dal sorridere e Squall, dall'altra parte della sala non fu da meno. Era certo che Storm avrebbe gradito.
E cantarono tutti allegramente per l'intera durata del pezzo.
Ed alla luce della luna più di una persona ebbe l'impressione di vedere due violinisti in più suonare allegramente il pezzo, guidando e non seguendo la musica, ma diedero la colpa all'alcol.
In quel felice caos,Squall alzò il bicchiere come se volesse brindare alla luna

(Addio, fratello.)

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Angolo dell'Autore: Ed il secondo capitolo della saga finisce qui! Ringrazio tutti quelli che hanno seguito la storia ed un grazie particolare a Fly89 che si è sempre premurata di recensire i capitoli di questa storia. Grazie veramente!
La canzone alla radiosveglia, Bat out of Hell è stata scritta da Jim Steinman ed eseguita dal grande Meatloaf ed è considerata una pietra miliare della storia del rock; se non la conoscete ascoltatela, ne vale la pena. Il Ristoratore di Dollet, Stix, era stato presentato nel capitolo 18-20 della storia precedente: Fratelli, giocando un ruolo chiave avendo fornito a Storm il metallo per potenziare la sua Drakon.
La canzone cantata alla fine è,ovviamente, la stessa eseguita nel Capitolo V-Ricordi da Storm. Consiglio di ascoltarla mentre si legge l'ultima parte del capitolo per immaginare meglio la scena.
Detto questo, per ora è tutto! Spero che la storia sia piaciuta e vi dò appuntamento alla prossima Fanfiction!

   
 
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