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Autore: La_Nomade_    30/03/2010    8 recensioni
La notte avvolgeva tutto nel suo silenzio, interrotto solo dal frinire delle cicale che cantavano il loro dolce far niente alla falce di luna che splendeva in quel cielo senza nuvole. Pieno di stelle, che fissavano il castello come fossero occhi di creature fatate. Osservavano la piccola casa alla periferia di Londra che dormiva come ogni cosa lì attrno.[...] Quella notte fresca di fine luglio sembrava che nulla potesse guastare il silenzio e la tranquillità di quel posto.O almeno così sembrava...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Rose Weasley | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Una Fresca Notte D’Estate

 

La notte avvolgeva tutto nel suo silenzio, interrotto solo dal frinire delle cicale che cantavano il loro dolce far niente alla falce di luna che splendeva in quel cielo senza nuvole.

Pieno di stelle, che fissavano il castello come fossero occhi di creature fatate. Osservavano la piccola casa alla periferia di Londra che dormiva come ogni cosa lì attrno.

Una finestra aperta dava sul giardino. Le tende di cotone si muovevano sinuose al soffiare del placido vento estivo.

Nella stanza un letto a baldacchino,circondato da veli bianchi e azzurri, e una piccola culla alla destra di quello.

Un uomo dormiva scomposto sull’ampio materasso. Il petto s’alzava e abbassava ritmicamente, lento e calmo. E così la donna che gli dormiva accanto, accoccolata, la testa poggiata sul petto dell’uomo, i lunghi capelli castani sparsi sul cuscino e sulla spalla del giovane.

Lo stesso respiro lento e ritmico. Simultaneamente, respiravano assieme come se fosse uno solo a guidare e l’altro lo seguisse autonomamente.

Quella notte fresca di fine luglio sembrava che nulla potesse guastare il silenzio e la tranquillità di quel posto.

O almeno così sembrava.

Dalla culla si levò un piccolo vagito, che, nel giro di pochi attimi, si tramutò in un pianto disperato. Quel pianto ruppe il silenzio, fermò il frinire delle cicale e ridestò dal sonno i due giovani.

La donna si mosse appena, iniziando a strofinare il viso contro il petto dell’uomo, che ancora dormiva, come se non volesse aprire gli occhi. Come se volesse credere che si trattasse solo di un sogno e che la bambina all’interno della culla, quella notte, aveva finalmente deciso di dormire.

Strinse un lembo del lenzuolo in un pugno, contrariata e stanca.

“Ron…”

Sbiascicò premendo la testa contro il suo corpo, quasi a volersi nascondere dentro per non dover alzarsi ancora una volta.

Il rosso si girò lentamente verso di lei senza aprire gli occhi. Mugugnò un qualcosa che indubbiamente doveva significare un Cosa c’è?.

La ragazza, privata del appoggio, tornò ad affondare per un attimo la testa nel cuscino, poi girò la testa verso di lui, aprendo gli occhi e allungando una mano verso il viso per carezzarlo.

“La bambina…”

Sussurrò con la voce impastata dal sonno, continuando a carezzare il volto rilassato, che subito vide corrucciarsi.

Sorrise a quella palese espressione da ‘cinque minuti, mamma…’ .

Solo in quel momento alle orecchie dell’uomo si fece forte e chiaro il pianto della creaturina stesa nella culla dall’altra parte del letto, che aspettava impaziente qualcuno che le prestasse attenzione.

“Vado…”

Rispose senza dire altro.

Afferrò il lenzuolo e se lo tolse di dosso con un movimento rapido. Con un enorme sforzo di volontà riuscì a mettersi a sedere sul letto, e all’ennesimo lamento della piccina mise i piedi per terra.

Si alzò, strofinandosi gli occhi con una mano e iniziando a camminare per raggiungere la culla, rischiando di inciampare un paio di volte nei suoi stessi vestiti, che erano ordinatamente sparsi sul pavimento.

Una volta arrivato a destinazione, si affacciò scrutando l’interno della culla e incontrando gli occhioni azzurri della neonata che, appena lo vide, smise subito di piangere.

L’uomo inarcò un sopracciglio, lanciando alla bambina, che aveva un bel ciuffo di capelli rossi nonostante fosse solo al primo mese di vita, uno sguardo di rimprovero.

“ Ti diverti, eh?”

Per tutta risposta la bambina sgambettò ridendo portandosi i minuscoli pugnetti alla bocca con un’espressione furba.

Gli occhioni azzurri erano illuminati di luce propria, mentre fissava l’uomo sopra di sé.

“Allora signorinella, cosa c’è da borbottare a quest’ora di notte, eh?”

Le chiese continuando a guardarla con quell’espressione buffa da finto rimprovero.

La bambina emise un GheGhe divertito battendo le manine, per poi tornare a portarle alla bocca e succhiarsi i piccoli pugni bavando un po’.

Il rosso si girò verso il letto, cercando lo sguardo della sua compagna.

“La signorina ha fame.”

Sentenziò.

La ragazza spalancò gli occhi incredula e velocemente portò lo sguardo sull’orologio poggiato sul piccolo comò.

Le tre e dieci del mattino.

“A tua figlia sembra un orario opportuno per mangiare?”

Chiese poi con evidente esasperazione, coprendosi gli occhi con una mano.

“Evidentemente si.”

Rispose semplicemente l’uomo, prendendo la bambina e issandola fino a prenderla in braccio con estrema delicatezza.

Si girò e, cullandola lentamente, si sedette sul letto, pronto a porgerla alla ragazza, che si decise a mettersi seduta.

Sbuffò sonoramente.

“Comincio ad odiare il tuo appetito!”

Esclamò spazientita.

Il ragazzo la guardò confuso, passandogli delicatamente la bambina che si posizionò meglio fra le braccia della madre.

“Il mio ?!”

Chiese sgranando gli occhi in un’espressione poco convinta.

La ragazza alzò lo sguardo su di lui, mentre sbottonava alcuni bottoni della camicia da notte e sistemava meglio la bambina per allattarla.

“Si il tuo! Sono i tuoi geni quelli che le hanno trasmesso questa fame assurda.”

Il ragazzo rise.

Non aveva scusanti, le accuse che gli muoveva contro erano tutte fondate. L’appetito era una sua prerogativa, sua moglie mangiava poco e ai giusti orari. Lui mangiava parecchio, aggiungendo ai pasti principali svariati spuntini.

Intanto la ragazza aveva sistemato la bambina che adesso beveva il latte soddisfatta, aggrappandosi con una manina ad un lembo della camicia da notte della donna.

Ron rimase a guardare la scena, senza emettere un fiato.

Adorava guardarle così. Adorava guardarle sempre, ma così in particolar modo.

Avvicinò una mano alla bambina, che immediatamente gli afferrò il dito con decisione.

Oh-oh! Bè direi che anche la stretta è la mia.”

Disse poi sorridendo, senza staccare gli occhi dalla bambina, che lo guardava con la coda dell’occhio.

Il rosso si chinò per posarle un bacio sulla testolina fulva.

Hermione sorrise a quella scena. Un’immensa tenerezza gli s’infuse nel cuore e le fece dimenticare che poco prima stava cercando di dormire.

Con la mano libera dalla presa sulla bambina, carezzò i capelli di Ron, sorridendogli dolcemente.

Il ragazzo alzò lo sguardo su di lei e ricambiò il sorriso.

“Lo sai che ti amo,vero?”

Chiese improvvisamente.

“Anzi, che VI amo.”

Si corresse immediatamente, prendendo la mano della ragazza nella sua e baciandola, senza poi lasciarla andare.

“Anche noi ti amiamo.”

Rispose la ragazza sorridendo con occhi luminosi.

Ron tornò con lo sguardo sulla bambina che continuava a mangiare tranquilla.

Era bellissima. Così uguale alla donna che amava e che era lì, così piccola e fragile e allo stesso tempo così grande e forte.

“Grazie…”

Disse tutt’un tratto senza staccare gli occhi dalla bambina.

“Per cosa?”

Chiese Hermione sorridendogli.

“Per lei… è il regalo più bello che potessi farmi.”

Rispose Ron alzando gli occhi per incontrare quelli cioccolato della donna più straordinaria del mondo, che , fortunatamente, era la sua donna.

“Bè, è un regalo che ci siamo fatti a vicenda.”

Rispose lei sorridendo.

Il rosso si sporse verso di lei e, stando attento a non schiacciare la piccola, la baciò con trasporto, portando una mano dietro la nuca, per avvicinare ancora di più quelle labbra alle sue.

La piccola Rose smise per un attimo di ciucciare il suo latte, per guardare i suoi genitori. Sorrise senza sapere bene quello che stava succedendo in quel preciso momento, ma capendo che di qualsiasi cosa si fosse trattata, doveva essere qualcosa di meravigliosamente bello.

 

 

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Eccomi qui con una piccola One-shot

Spero sinceramente che vi piaccia, se potete recensite!

Smile by

La_Nomade_

 

  
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