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Autore: C e c IinTheSky    30/03/2010    0 recensioni
Per Severus forse non c'era solo Lily. Forse esisteva un'altra che aveva occupato il suo cuore. "Lei era lì davanti a me, bella come non l'avevo mai vista.I suoi occhi smeraldo brillavano di una luce propria, ed io faticavo a staccare lo sguardo da quello spettacolo. "
Genere: Romantico, Triste, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Remus Lupin, Severus Piton
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Ho immaginato che oltre a Lily e a Severus, ai tempi di Hogwarts ci fosse una terza amica, molto simile per alcuni tratti fisici a Lily ma con cui ha ben poco in comune.
Forse in quel caso sarebbe stato diverso...

 


PROLOGO

Lei era lì davanti a me, bella come non l'avevo mai vista. I lunghi capelli color del rame erano mossi da un vento che io non sentivo. I suoi occhi smeraldo brillavano di una luce propria, ed io faticavo a staccare lo sguardo da quello spettacolo. Scesi con lo sguardo e ammirai il suo corpo ricoperto da una luce abbagliante, che l'avvolgeva come un vestito.
Feci un passo verso di lei. Sul suo viso si disegnò un sorriso e i suoi occhi si distesero in un'espressione serena.
Portai una mano verso il mio viso, sotto le mie dita sentii scorrere le cicatrici che mi avevano segnato e che erano causa della mia tortura. Abbassai quel volto di cui spesso mi vergognavo.
Quella ragazza così bella era mia, non ci potevo credere, in quell'istante poi mi sembrava impossibile che lei , così simile a una dea avvolta in quell'aura abbagliante, potesse amare me, un dannato.
Feci un altro passo. Lei distese le braccia candide verso di me. Allora anche io le sorrisi.
Allora mi resi conto che la distanza che ci separava era molta, e comincia a camminare per raggiungerla. Mi sembrava che ad ogni passo lei fosse sempre alla stessa distanza, o addirittura che si allontanasse sempre di più. Scossi la testa, era solo la mia immaginazione, lei tendeva le braccia verso di me e mi aspettava, per baciarmi e abbracciarmi e io le avrei detto quella cosa che sentivo dentro da tanto tempo, ma che non avevo il coraggio di dirle.
Uno, due, tre, quattro, cinque contavo i passi, mi stavo muovendo ne ero assolutamente certo eppure lei era lontana.
"Maya!!"
Urlai il suo nome, forse una barriera magica non le permetteva di vedermi e per questo, si allontanava da me. Ma non servì a nulla.
Disperato chiusi gli occhi e quella frazione di tempo bastò perchè tutto quello che era atttorno a me cambiasse.
La luce era diventata improvvisamente scura. La luce che emanava il corpo di Maya era diventata nera come la pece. In quella situazione però, riuscii ad avvicinarmi a lei.
Maya però non era più tesa verso di me. Le braccia le ricadevano lungo i fianchi, immobili. I capelli erano di un innaturale nero. La cosa che però mi spaventò erano gli occhi, chiusi, e la testa che le ricadeva contro il petto.
Fluttuava a mezzaria. Ora che ero così vicino a lei potevo vedere ogni centimetro del suo volto. Aveva un'spressione innatuale, che mi intimoriva. I suoi occhi erano chiusi eppure sorrideva, ma era un sorriso cattivo, che lasciava intravedere i suoi canini, che erano appuntiti come quelli di un animale.
Era troppo doloroso per me, vederla in quella situazione. Non era lei, eppure io andavo oltre a quell'aspetto terrificante, sapevo che lì, fino a un attimo prima, c'era la mia amata.
Portai la mia mano verso i suoi capelli e non appena li sfiorai, lei rialzò la testa e tornò a terra. Mentre accadeva questo continuava a tenere serrate le palpebre.
Presi una delle sue mani tra le mie, erano prive di calore, fredde, gelate. Allora iniziai a riscaldargliela e avvicinai il mio volto al suo orecchio.
"Maya..."
sussurrai.
Non accadde nulla così ripetei il suo nome, una, due,tre volte poi all'inifinito. Maya, Maya, Maya, Maya.
Senza che quasi me ne accorgessi continuavo ad aumentare il tono e disperato, stavo piangendo.
"ti prego svegliati ..."
Tra un singhiozzo e l'altro ero riuscito a dare vita a quelle parole. Continuava a non succedere nulla.
La abbracciai forte allora, con al paura che potesse sparire da un momento all'altro.
Poi accadde all'improvviso. Maya girò la testa dietro di sè, nella direzione in cui anche io ero girato. Guardai nello stesso punto in cui era indirizato il suo sguardo, e in mezzo alla nebbia, intravidi una figura alta, completamente avvolta di nero.
Mi voltai di nuovo verso Maya, per vedere i suoi occhi; quelli almeno erano rimasti del loro colore naturale e il verde briallava come sempre. Erano però tristi.
Quella visione avanzava a passi lenti verso di noi e si distinguevano sempre di più i suoi lineamenti. Era ancora distante ma, mi sembrava che avesse qualcosa di vagamente familiare. Forse era il modo di avanzare, la sua andatura leggermente gobba e la testa china, come se si guardasse i piedi.
Sorrisi per un istante, il modo di muoversi era buffo. Non era nemmeno lontanamente spaventosa.
Magicamente in un istante la figura ci raggiunse, un cappuccio copriva il suo volto. Istintivamente mi parai davanti a Maya, per proteggerla. A quella distanza ravvicinata era tornato ad avere un aspetto terrificante.
In un gesto che mi sorprese, e che non mi aspettavo, Maya mi mise una mano sulla spalla e con una forza inaudita mi spinse via.
Inizò ad avanzare verso l'uomo incappucciato ed ogni passo che compieva la luce attorno a lei diventava sempre più chiara, i capelli piano piano tornarono del loro solito colore. Non potevo però vedere il suo viso, perchè mi dava le spalle. Eppure qualcosa che vibrava nell'aria, una strana sensazione, mi diceva che era tornata a sorridere.
Ora Maya e quella figura erano vicinissimi, i loro corpi quasi si toccavano, lei però era più bassa e teneva il viso rivolto verso l'alto per poter vedere all'interno del cappuccio.
Dopo alcuni istanti portò le braccia, che fino ad allora erano rimaste distese lungo i fianchi, verso il volto di colui che aveva davanti. Afferò l'orlo del cappuccio da entrambe le parti e con un gesto, che parve fatto al rallentatore, lo abbassò.
Rimasi sorpreso quando riconobbi la figura, ma allo stesso tempo una voce dentro di me mi diceva che sapevo già, chi si nascondeva dietro a quel mantello.
Maya allora potè guardarlo negli occhi. Lei era ipnotizzata dallo sguardo del ragazzo che le stava di fronte, lo capivo proprio dal viso di Maya, che era alzato per guardarlo.
All'improvviso i capelli e la luce che emanava il corpo della mia amata tornarono ad essere scuri, ancora di più di quanto non fossero prima.
Maya mi dava le spalle e non potevo vedere esattamente quello che accadeva tra i due, ma mi sembrava che i loro visi fosssero molto vicini, che quasi si stessero sfiorando. Allora la ragazza si girò di nuovo verso di me.  Ciò che vidi mi spaventò terribilmente. I suoi occhi si erano trasformati, non potevo distinguere più la pupilla dall'iride. Il nero aveva preso il posto del verde smeraldo, inoltre i suoi occhi erano ridotti a fessure, più simili a quelli di un serpente che a quelli di un essere umano.
Peggio però, fu quando lei mi sorrise, un sorriso malvagio, che non avevo mai visto sul suo volto.
"Maya!!!"
urlai e andai verso di lei, il ragazzo però, la prese per i fianchi e la portò verso di sé. La stringeva e ben presto le mani di Maya si strinsero dientro le sue spalle in un abbraccio. In quel momento non mi fu possibile evitare di vedere quello che venne dopo.
Lei alzò il viso e il ragazzo catturò le sue labbra in un bacio appassionato.
Venni investito da una luce improvvisa e abbagliante che mi accecò per alcuni istanti. Inizialmente mi fu difficile capire da dove venisse poi, vidi che Maya era tornata ad essere luminosa e radiosa, ancora di più di quanto non fosse all'inizio.
Era come se il bacio le avesse restituito tutto il suo splendore, e purtroppo non era solo una sensazione, ma la pura e semplice verità.
Il ragazzo allora si staccò dolcemente dal bacio e fece aderire il volto di Maya contro la sua spalla.
Quel mostro allora guardò nella mia direzione e quasi sibillando pronunciò il mio nome " Salve Remus!"
digrignai  i denti e risposi, con altrettanto astio, a quel saluto "Severus un piacere, come sempre..."

 

 

Scusate questo prologo non è molto chiaro ora, ma è da questo che nasce la mia fan fiction

  
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