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Autore: luxu2    31/03/2010    3 recensioni
Dopo tanti ripensamenti da parte mia, mi decido a pubblicare questa fic che e' il seeguito di "Sos Tata". L'ambientazione e' di circa 18 anni avanti rispetto alla precedente. I protagonisti sono i figli dei nostri beneamati ed i loro amici. Ovviamente non conosco i personaggi e non scrivo a scopo di lucro.
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Laura'
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E' ora di pranzo e siamo rientrati a casa. Zia Laura e' in cucina che spadella.
JC annusa l'aria come un segugio. "Cosa si mangia mamma?" domanda.
"Lasagne con asparagi e formaggio." risponde regolando il timer del forno. "Com'e' andato il servizio?" domanda poi girandosi verso di noi.
JC le lancia il cd-rom "Queste sono una copia delle foto. Sono venute piuttosto bene direi."
"Oh si'! JC sembra nato per fare il fotomodello." dico io sorridendo a mio cugino.
"Bene. Dopo pranzo le voglio vedere allora." dice zia ritornando alle sua faccende.
JC apre l'anta della dispensa e tira fuori il sacchetto dei grissini. Si siede al suo posto e comincia a sgranocchiarli con aria annoiata.
Sto per fregargli il grissino dalla mano, quando mi suona il cellulare. Guardo curiosa il numero sul display.
"Pronto?" rispondo.
"Ciao Linda! Sono Francesco! Tutto bene li'? Non mi hai ancora scritto, cosi' ho pensato di telefonarti."
"Ciao France! Ma con che numero mi stai chiamando?" Francesco: il mio migliore amico. Esco in cortile per avere un po' di privacy, visto che JC mi guarda curioso e tenta di origliare.
"E' quello dello zio Cri." risponde lui.
"Quello spilorcio ti ha prestato il telefono per fare una chiamata intercontinentale? Non ci posso credere!" esclamo. Tutti sappiamo, da tempo immemore, che la famiglia di Francesco e' nota per la sua spilorceria; in particolare suo zio Cristiano, ex migliore amico di mia zia Laura.
"Tranquilla! E' quello della ditta: mica paga lui!" scoppio in una risata.
"Lo immaginavo! E' comodo lavorare per una grande compagnia telefonica." sto ancora ridendo quando sento che si fa serio.
"Mi manchi Linda. Hai pensato a quello che ti ho detto prima che tu partissi?"
Rimango un momento in silenzio. Con tutto quello che e' successo in questi giorni, non mi ricordavo neppure la proposta di Francesco. "France, non ho ancora una risposta da darti. Mi serve tempo. Sei il mio migliore amico e lo sai che non voglio che roviniamo tutto, se non dovesse funzionare."
"Ma ci conosciamo da una vita! Non cambierebbe nulla fra di noi!" io e Francesco ci conosciamo fin da neonati. Le nostre nonne paterne sono grandi amiche e, fin da quando avevamo pochi mesi, abbiamo sempre giocato assieme. Crescendo, la nostra amicizia, e' cresciuta con noi e siamo inseparabili. Due sere prima che partissi, mi ha dichiarato il suo amore e mi ha chiesto di mettermi con lui. Francesco non e' un brutto ragazzo (oddio, c'e' di meglio!), crescendo assomiglia sempre di piu' a suo zio Cri: moro e con gli occhi scuri.
"France, ne riparliamo quando torno a casa, ok?" dico un po' dispiaciuta.
"Va bene. Ti stai divertendo li'? Papa' e lo zio mi hanno detto di salutare tanto tua zia e Cristina."
"Lo faro' senz'altro, ringraziali da parte mia. Io mi diverto abbastanza. Oggi ho fatto la modella per un servizio fotografico assieme a mio cugino ed ai miei amici."
"Ah si'? E che servizio era: ricconi sulla spiaggia di Malibu'?" e' un po' stronzo quando si parla di mio cugino.
"No cretino! Un servizio di abiti da sposa per uno stilista italiano." rispondo un po' acida.
E' rimasto muto dalla sorpresa "Ma dai! Non ci credo! Hai fatto veramente la fotomodella?"
"Giuro! E mi hanno anche detto se sono interessata a farlo anche in Italia."
"E ti pagano?"
"Certo! Con quello che prendero' per le foto di stamattina, mi ci pago la scuola guida e i libri di scuola."
"Sti cazzi! Hai preso quanto tuo padre in un mese di lavoro!"
"Non esagerare adesso. Mi bastano per essere indipendente per le prossime spese."
"Io mi ci comprerei il clarinetto nuovo, con quei soldi."
"Ma non te lo ha promesso tuo zio?"
"Lo sai di chi stai parlando vero? Zio Braccino Corto, mi passerebbe il suo che ha quasi 50 anni."
"Non fare la solita tragedia Fra! Per suonare nella banda basta e avanza. Se ne vuoi uno meno vecchio, mia nonna ha sempre quello della zia Laura a casa."
"No grazie. E' un altro catorcio con un sacco di concerti alle spalle."
"Pero' e' un pezzo di storia.  Mia zia non lo tocca da anni."
"Si', da quando e' sparita in America."
"Tuo zio Cri rompe ancora con questa storia?" domando. "La sua occasione ce l'ha avuta e non e' stato capace di sfruttarla."
"Ma si', lo sai com'e' fatto. Prima che si sveglia..." risponde laconico Francesco.
"Ora ti devo lasciare. Ci vediamo quando torno." dico di fretta perche' JC mi sta spiando da dietro il vetro.
"Vedi di tornare per il mio compleanno. Voglio che tu ci sia alla mia festa dei 18 anni."
"Va bene. Ti cerchero' un regalo qui. Ciao."
"Ciao Linda. E... pensaci." riaggancio il telefono prima che ricominci e  rientro in casa.
JC si e' rimesso a tavola e rosicchia nuovamente un grissino. Passo e glielo sfilo dalle mani, avvicinandomi alla zia.
"Il padre di Francesco e suo zio ti salutano tanto." dico.
"Oh! Era Campa Junior?" odio quando lo chiama con quello stupido soprannome.
"Si' zia. Era Francesco." rispondo sottolineando il suo nome di battesimo.
"E dimmi... e' ancora brutto come sua mamma quel ragazzino?" sento mio cugino che ridacchia alle mie spalle e mi giro per fulminarlo con uno sguardo.
"No. Assomiglia a suo zio."
"Speriamo che non sia imbranato come lui, allora. Gli sono stata dietro per anni, quando ero una ragazzina, ma non mi ha mai filato. Ho persino il sospetto che non gli siano mai piaciute le donne." zia Laura e le sue elucubrazioni.
"Ma se mi chiede sempre di te. Evidentemente gli manchi."
"Gli mancheranno i miei insulti e le mie prese in giro." risponde continuando ad affettare il pane.
"Ma non ci ha mai proprio provato con te?" domando curiosa.
"Lui no. Suo fratello pero' si'. Matteo, il padre di Francesco, era un grandissimo porco. Lo chiamavo 'il polipo', perche', quando ero sola con lui, mi ritrovavo le sue mani ovunque."
"Suo figlio sara' come lui." JC, che era rimasto in silenzio fino a quel momento, interviene.
"Fatti gli affari tuoi tu." gli ringhio contro.
Zia Laura mi guarda un momento e poi si rivolge a JC "Tesoro, vai a chiamare tuo padre per il pranzo."
"E dov'e'?" domanda lui senza la minima intenzione di alzarsi dalla sedia.
"E che ne so? Cercalo! Forza! In piedi!" metodo zia Laura per far sparire JC. Lui si alza sbuffando e si allontana dalla cucina trascinando i piedi.
"E alza i piedi quando cammini." gli urla dietro ancora. Quando mio cugino e' fuori portata, si gira di nuovo verso di me con un sorrisino curioso.
"Cosa voleva Francesco?" mi domanda.
Mi sento in trappola ma rispondo "Voleva sapere come stavo e quando torno."
"Solo questo? Mi sembri un po' troppo nervosa." zia Laura e' sempre stata un'attenta osservatrice.
Sospiro rassegnata "Voleva sapere se avevo deciso qualcosa riguardo alla proposta che mi ha fatto prima che partissi."
Lo 'zia radar' ora e' completamente puntato su di me. "Ti ha chieso di diventare la sua ragazza?!" annuisco con la testa "Le nonne faranno una festa quando lo sapranno, specialmente sua nonna. E' da quando ero una ragazzina io che provano ad imparentarsi quelle due."
Sorrido alla zia "E tu gli reggevi il gioco." sottolineo.
"Abbastanza. Avevo una cotta pazzesca per Cristiano. Poi e' diventata una semplice amicizia. Piu' un'abitudine, che un vero amore."
"In che senso?" domando perplessa.
"Nel senso che mi sono innamorata anche di altri, ma quando non avevo nessuno, lui era il mio punto di riferimento. E lo e' stato fino ai miei 18 anni, piu' o meno."
"E poi?"
"Poi ho capito che era solo un buon amico, una sorta di fratello maggiore. Avevo, con lui, quasi la stessa confidenza che ho con tuo padre."
"Capito."
"Era un po' come il rapporto che ho adesso con mio cognato."
"Gia', tu e Shannon sembrate fratello e sorella."
"E' perche' ci siamo intesi subito fin dal primo giorno."
Mi guardo intorno sentendo un rumore di passi. JC e lo zio stanno arrivando.
"Trovato. Era in garage con lo zio Shan."
"Bene. Lavatevi le mani e mettetevi a tavola." dice la zia mentre spegne il forno e toglie le lasagne.
Mio cugino interviene "Ah mamma, mi sa che la lavatrice ci ha abbandonato. Fa un rumore stranissimo."
Zia Laura e zio Jared lo guardano allibiti e spaventati "Cosa?!" domandano prima di alzarsi di scatto e correre in direzione del seminterrato.
Ci alziamo e li seguiamo giu' per le scale. In effetti, la vecchia lavatrice, ha veramente esalato l'ultimo respiro. Sembra che sia stata assassinata perche' dall'oblo' semi aperto, grondano acqua e schiuma. Zia Laura si copre la bocca con le mani come se avesse appena scoperto un cadavere in cantina. Zio Jared si avvicina lentamente all'oblo' aperto e stacca la spina dal muro, poi si avvicina alla zia e l'abbraccia come a consolarla. In effetti la zia sta piangendo.
Io e mio cugino ci guardiamo stupiti come a dire "Ma questi due non sono a posto!" e poi lui prende la parola "Mamma, non ti preoccupare. Tanto era un vecchio catorcio che mi rompeva tutti i calzini. Ne compreremo una nuova e questi panni te li puo' lavare zia Cri."
Zio Jared interviene "Tu non puoi capire. Questa lavatrice rappresentava molto per me e tua madre."
JC li guarda ancora perplesso "Non dire cazzate papa'! Cosa mai avra' di cosi' importante un elettrodomestico per piangere cosi' tanto?"
Zia Laura si gira e lo guarda con le lacrime agli occhi "Ci ricorda uno dei momenti piu' importanti della nostra vita di coppia."
Mio cugino li guarda con aria interrogativa e lo zio sospira "Ti abbiamo concepito su questa lavatrice."
Giro la testa per nascondere il sorriso che mi e' scappato e guardo mio cugino che comincia a dare i numeri "Ma voi due non siete a posto! Ditemi che mi avete adottato, per piacere! Non posso essere vostro figlio! Non il figlio di due dementi che piangono per una vecchia lavatrice su cui.... Oh mio Dio! Non ci posso pensare che avete fatto sesso qui sopra!" mi prende per un braccio e mi trascina di sopra lasciando gli zii da soli con il loro dolore.
Quando siamo fuori dalla portata delle loro orecchie, scoppio a ridere come una pazza isterica.
"Che cavolo ti ridi!? Quei due non sono normali! Io li faccio ricoverare!" grida ancora sconvolto.
Faccio uno sforzo con me stessa per smettere di ridere e cerco di calmare mio cugino "JC, calmati. Non e' successo niente di male. Domani gli sara' passata e compreranno una lavatrice nuova."
"Si', ma mi ha sconvolto quello che ha detto papa'."
Lo faccio sedere su una sedia e gli metto una mano sulla spalla. "Lo sai che loro non sono mai banali."
"Sno due pazzi eccentrici! Ecco cosa sono! Ed io diventero' cosi'!" e' sconvolto. Va beh che immaginare i propri genitori che fanno sesso e' sempre un trauma per un figlio, ma JC ne sta facendo veramente una tragedia.
"Vieni, andiamo a fare una passeggiata sulla spiaggia cosi' ti riprendi." afferro le chiavi della sua macchina e lo trascino verso il garage. Ho un po' di paura a farlo guidare, ma non posso fare altrimenti. "Ora respira profondamente e mettiti alla guida. Non vorrei fare un incidente due settimane prima di ritornare a casa."
JC ridacchia e parte.
Arriviamo in silenzio nella sua spiaggia preferita. E' in una zona piuttosto isolata ed e' poco frequentata dai turisti.
Scendiamo dalla macchina e mio cugino si va a sedere su uno scoglio vicino alla riva. Lo raggiungo e mi siedo in silenzio al suo fianco. Fisso il mare ed ascolto il rumore delle onde, nell'attesa che, quell'essere logorroico che e' mio cugino, ricominci a parlare. Non devo aspettare molto, giusto un paio di minuti, prima che si giri verso di me e mi guardi con quei suoi occhioni da cucciolo.
"Linda." mi giro a guardarlo e lui prosegue "Tu credi che diventero' matto come i miei genitori?"
Sorrido e gli cingo le spalle con un braccio "Ma no biscottino. Tuo padre e tua madre hanno tante buone qualita' che ti hanno trasmesso."
Sbuffa "Si', pero' piangere per una lavatrice rotta."
Sorrido "Sono dei sentimentali."
"Sara' la vecchiaia." conclude con un sorriso dei suoi.
"Cambiando discorso... Hai deciso se prendere o meno Henry Farrel nella band?"
"Non ne sono ancora sicuro. Anche i Mars hanno sempre avuto problemi con i bassisti. Potrei sempre fargli fare il turnista come a Tim." osserva.
"Non mi sembra giusto che, dopo 20 anni che suona con loro, Tim non faccia ancora parte effettivamente della band." dico con rammarico. Tim mi e' sempre stato abbastanza simpatico e mi fa tanta tenerezza.
"Pero', tenendolo sempre sulle spine, papa' ha sempre avuto un buon collaboratore."
"Uno schiavetto personale, vorrai dire. Zio sfrutta Tim in modo indecoroso. Dopotutto ha anche lui il suo seguito di fans."
"Non sarebbe male Henry come schiavetto personale." JC si mette un dito sulle labbra con aria pensierosa e divertita.
Gli do una pacca sul braccio "Non ci riusciresti mai! Al massimo potrebbe essere lo schiavo di Tanya: lei lo saprebbe controllare."
"E se poi si mettono a limonare mentre suoniamo? Gia' avere delle donne nella band sminuisce il mio fascino."
"Ma se l'unico concerto che avete fatto e' stato quello dell'altra sera!" osservo io.
"Dici che dovremmo metterci a suonare nei locali o alle feste scolastiche per farci conoscere?" domanda.
"Io direi che non sarebbe male avere un aiutino dallo zio. Perche' non vi proponete come band di supporto per il loro prossimo tour?" propongo.
"Si', ma cantiamo le loro canzoni; potremmo venire a noia ad un pubblico di Echelon." dice triste.
Gli pendo il mento con due dita "Ma con questo bel faccino puoi permetterti di tutto. Potresti anche cantargli le canzoncine dei Teletubbies che tanto andrebbero in delirio lo stesso."
JC ridacchia "Magari potremmo fare canzoni di altre band, come gli U2 per esempio. Mamma ne andrebbe matta."
"Lo so: i Mars non hanno mai occupato il primo posto nella classifica delle band preferite dalla zia. Ci sono sempre stati gli U2 saldi al primo posto."
"Anche a papa' piacciono." osserva JC.
"Si', ma lui non bacia le copertine dei loro cd quando le spolvera." mia zia ha questo vizio.
"Se e' per questo, quando passa l'aspirapolvere, ascolta 'I want to be free' dei Queen. E' un rituale."
"Per fortuna non ha i baffi come la buon anima di Freddy Mercury." scoppiamo a ridere entrambi.
JC e' tornato serio e mi guarda "Senti Linda. Mi aiuti a convincere mio padre e mia madre per il prossimo tour?"
Gli sorrido e mi alzo "Andiamo: 'Is the moment to fight'" dico citando la canzone dei Mars.
JC si alza "This is war!" e ce ne torniamo in macchina cantando la canzone a squarciagola.

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Che bello ricevere delle recensioni! (me felice!). Questo capitolo e' un po' particolare e, forse, un po' piu' comico degli altri. La storia della lavatrice ce l'avevo in mente da un bel po' di tempo. Per la storia di Laura che bacia le copertine dei cd degli U2 quando le spolvera... beh, non prendetemi per pazza, ma io lo faccio. E poi mi sono ispirata ad una scena di Scrubs in cui la dottoressa Reed, mettendo in ordine i cd, prende in mano quello degli U2 (non mi ricordo quale, ma forse The Joshua Tree) ed sospira un "Ti amo Bono." (anch'io faccio cosi').
Mi dispiace per le fans della copia Linda-JC ma, come spero di avervi fatto gia' capire, non amo i rapporti di questo tipo, cosi' ho introdotto Francesco. E poi sono troppo giovani per un rapporto a distanza e vivono in due ambienti troppo diversi. Lui e' il figlio di una star che vive a Los Angeles, lei e' figlia di un elettricista e di una segretaria e vive a migliaia di chilometri di distanza da lui. Ognuno ha la propria vita ed i propri amici.
Ora rispondero' alle vostre gradite recensioni.

jeja83: grazie per i complimenti! Non credo di aver descritto molto bene l'abito che indossa Linda, pero' era quello che avrei voluto io per il mio matrimonio (era in vetrina nell'atelier di abiti da sposa del paese dove vivo e ci passavo davanti ogni sera per guardarmelo). Tanya l'ho vestita di rosso, perche', secondo me e' una bella mora come suo padre e ci starebbe da Dio!.

Rituccia993: mi sa che rimarrai delusa dall'evolversi della situazione. Io Knox non lo trovo antipatico. Henry e' il classico deficiente che fa di tutto per farsi notare, pero', quando si innamora, si trasforma in un ragazzo-zerbino.

talita: vedo che la pensiamo allo stesso modo su Massimo e Knox.

magica_cricchia: Tesoro! Che dire: JC ha proprio una visione distorta di Tanya e Silvy (parole migliori non potevi usare). Sto cercando delle foto da inserire nel prox capitolo (che sara' l'ultimo) per identificare i vari personaggi (ho gia' abbastanza in mente chi potrebbe essere Silvy, ma non ti anticipo niente).
   
 
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