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Autore: GLF    07/08/2005    5 recensioni
Si chinò di nuovo sul vetrino. Ma si sentiva osservata. Così si girò lentamente e si guardò intorno. Il suo sguardo si fermò sulla porta.
Grissom.

[ NdAdmin: questo riassunto è stato modificato dall'amministrazione poichè non conteneva alcun accenno alla trama. L'autore è invitato a cambiarlo con uno di sua creazione. ]
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Gilbert 'Gil' Grissom, Sara Sidle
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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E finalmente accadde.

Quella sera, nel laboratorio tutto era tranquillo. Il buio regnava nelle varie salette, poiché la maggior parte della squadra era fuori per un caso di stupro e per un altro riguardante una rapina. Ciò nonostante una fioca luce al neon luccicava in un angolo del laboratorio. In una sala appartata Sara se ne stava tutta sola soletta china su di un microscopio, intenta ad analizzare un campione trovato sulla scena di un crimine. Tuttavia quella sera aveva la testa da tutt’altra parte… non riusciva a concentrarsi… basti pensare che solo poche ore prima era stata appoggiata contro al muro di una delle tante stanze del laboratorio con le mani di Grissom sui suoi polsi, con i suoi occhi fissi su di lei… i loro visi così vicini… le loro labbra così desiderose di un bacio… e lei aveva dovuto interrompere il contatto. Non riusciva a sopportare l’idea di stargli così vicina e di non poter fare nulla.

Mentre analizzava svogliatamente un capello castano scuro, probabilmente di una donna, sentì qualcosa muoversi dietro di lei. Ma non ci fece caso. "Sara sei la solita paranoica… non sei più una bambina… non devi avere paura del buio!". Si chinò di nuovo sul vetrino. Ma si sentiva osservata. Così si girò lentamente e si guardò intorno. Il suo sguardo si fermò sulla porta.
Grissom.
- Ciao, Grissom… sto… sto lavorando sul campione che è stato ritrovato sulla scena di Nick… vuoi dare… vuoi dare un’occhiata? -
Lui si avvicinò lentamente. Lei era di nuovo china sul microscopio.
- Vedi Grissom… qui… nella parte alta… corrisponde perfett... - Si fermò di colpo. Grissom si era avvicinato e le aveva avvolto la vita con le sue braccia, e l’aveva costretta ad alzarsi dal microscopio. Lei non poteva voltarsi. Era dolcemente intrappolata nella sua calorosa presa. Lentamente Grissom si chinò su di lei e le diede un bacio lì dove il collo incontra la spalla. E lei istintivamente mosse le testa dall’altra parte. Lui continuava a baciarla e le sue labbra si spingevano sempre più su verso l’orecchio. Tantissimi brividi percorrevano la schiena di Sara che faceva ancora fatica a capire che stava accadendo. Teneva gli occhi chiusi e si mordicchiava le labbra dal piacere. Il suo respiro si fece irregolare… non riusciva più a controllarsi… le labbra di lui le sfioravano la pelle con dei tenerissimi bacetti. Allora lei, fingendosi un tantino infastidita, iniziò a muoversi lentamente tra le sue braccia, come per allontanarsene. Subito lui le prese le mani, che teneva stese lungo i fianchi e lentamente la fece girare. Ora erano l’una di fronte all’altro. Lei aveva un’espressione di totale confusione stampata in viso. Allora lui le sorrise, le prese il viso tra le mani e le fece scorrere dentro ai suoi lunghi capelli scuri. La avvicinò a sé e delicatamente la baciò. Sara era tutto un fremito… aveva tanto agognato per un bacio che pensava che non l’avrebbe mai avuto. Eppure ora era lì... tra le sue braccia, intrappolata tra un bancone e il corpo dell’uomo che aveva sempre amato. Era al settimo cielo… e lui sembrava non volersi fermare. Il suo primo bacio era stato estremamente tenero, come se volesse semplicemente assaggiare le sue morbide labbra. Ma il secondo fu estremamente passionale. Le loro mani si muovevano lungo i loro corpi. Grissom si insinuava sotto la sua camicetta partendo dai fianchi e risalendo a rallentatore la sua schiena. Il contatto delle sue mani sulla sua schiena stava letteralmente facendo impazzire Sara. Per non parlare del bacio. La stava lasciando senza respiro. I due si staccarono lentamente, il visino di lei illuminato dal neon. Non dissero nulla. Lei sorrise ancora un po’ confusa ma estremamente felice. Lui si chinò nuovamente su di lei come se volesse imprigionare il suo dolcissimo sorriso con un altro bacio che continuò ad approfondire anche quando ormai l’incantevole sorriso si era spento. Lentamente le mani di lei iniziarono a risalire il suo torace e si fermarono sulle spalle. Sara si avvicinò al suo orecchio e delicatamente gli sussurrò - Seguimi-. Così gli prese la mano e lo condusse silenziosamente per i bui corridoi.

E fu così che si ritrovarono nel bagno del laboratorio. Ma qualcosa era cambiato: tutta la passione che li aveva coinvolti fin pochi istanti prima era sparita e aveva lasciato spazio a uno straziante imbarazzo. Sara si era appoggiata alla porta e teneva le braccia incrociate all’altezza della vita, mentre Grissom era vicino ai lavandini. Allora Sara per interrompere quell’incredibile imbarazzo disse con una debole vocina - Grissom...-
- Vieni qui - le chiese lui, e Sara completamente ipnotizzata da quegli occhioni blu non potè fare a meno di avvicinarsi. La prese tra le sue braccia e l’abbracciò. Lentamente girarono su se stessi e Sara si ritrovò di nuovo incastrata tra il corpo del suo amato e un bancone, stavolta di marmo e con dei lavandini. Piano piano lui si chinò di nuovo verso sua bocca, ma questa volta si tuffò in un bacio estremamente sensuale che fece letteralmente impazzire Sara. Le sue mani salivano lungo la sua schiena sotto la sottilissima camicetta rosa facendola rabbrividire. Sara sentiva tutto il calore delle sue mani sulla sua pelle e non potè fare a meno di cercare un contatto con quella di lui. Le sue mani si insidiarono sotto il maglione e sotto la maglietta di Grissom che a quel punto emise un - Mmm- e si staccò bruscamente da lei. Sara era estremamente confusa. - Che c’è che non va Grissom? Ho fatto qualcosa di sbagliato? -
- No, Sara… ecco… ho paura di… di non riuscire a fermarmi… è una situazione estremamente travolgente…-
- Gil, io non voglio che ti fermi - sorrise lei, mentre saltava a sedere sul marmo del ripiano dei lavandini. Allungò le braccia, invitandolo ad avvicinarsi. Si protese verso di lui, mise le braccia attorno al suo collo e guardandolo negli occhi gli sussurrò - Non voglio che ti fermi -
Il leggero soffio uscito delle sue labbra sfiorò quelle di Grissom che non potè fare a meno di baciarla di nuovo.

E il mondo iniziò a girare sempre più velocemente. Sembrava quasi che fossero sulle montagne russe. Lui continuava a baciarla ovunque, sul collo, sulla pancia… e dopo poco iniziò a sbottonarle la camicetta. Lentamente i bottoni si aprivano… e lasciavano intravedere la delicatissima pelle di Sara. Grissom le sfilò la camicetta e la lasciò cadere dietro di lei. Sara nel frattempo stava armeggiando col suo maglione. Grissom se lo tirò via e lo gettò bruscamente sul pavimento. Lei era bellissima. E irresistibile. Grissom si chinò e iniziò a baciarla attorno all’ombelico… e poi sempre più su… sotto i bordi del reggiseno… all’estremità del collo… sulla bocca… e poi prese ad allentarle la cintura dei pantaloni. E lei lo lasciava fare. Dopo di che lui si concentrò sulla sua schiena. La accarezzava e risalendola incappò nel laccetto del reggiseno. Iniziò a slacciarlo… quando ad un tratto…

La porta si aprì di colpo ed entrò Catherine. Lei non si era ancora accorta della loro presenza… era tutta presa nel digitare un numero sul suo cellulare… velocemente tirò su gli occhi mentre si metteva il telefono all’orecchio. E li vide. Impallidì.
- Plonto? Mammina sei tu? - disse una vocina al suo orecchio.
- Oh… sì tesoro… è la mamma… ascolta… ehm… volevo dirti che arriverò a casa più tardi del solito… puoi dirlo alla baby-sitter?-
- Scì, mammina -
- Un bacio Linsday… fa’ la brava -
- Mamma cosa cè? Sei tliste? -
- No piccolina… non ti preoccupare... ora vai a nanna!-
Riappese. Loro la guardavano imbarazzatissimi.
- Ehm… ragazzi… non immaginavo… scusate... - e prese per andarsene, quando Grissom disse - Cath… non… non importa... rimani…ehm…- e lasciò le braccia di Sara che stava sprofondando dalla vergogna. Lui si chinò prese il maglione e se lo infilò.
- Cath… deve rimanere tra noi -
- Sì Gil, non… non ti preoccupare... - e non riusciva a togliere gli occhi di dosso a Sara.
- Sara… Nick ti stava cercando… per il campione che dovevi analizzare… e Gil… Greg deve parlarti di un caso… -
- Grazie Cath… ora è meglio che vada.-
Si avvicinò a Sara, le diede un veloce bacio sulle labbra e le disse - Piccolina… mi dispiace -
Lei gli sorrise e rispose - Vai capo…prima che si insospettiscano…- e lui uscì furtivamente dal bagno delle donne. Solo allora Sara si rese conto di essere mezza nuda. Si girò di scatto, prese la camicetta e se la mise. Mentre l’allacciava...  - Congratulazioni Sara… non avevo mai visto Gil così felice…-
- Ehm... grazie Cath… mi dispiace… che… sì beh… insomma... che tu ci abbia trovati così… nel bagno -
- Oh non devi scusarti… io l’ho fatto un mucchio di…cioè capita… solo che è strano vedere Gil tutto avvinghiato a una ragazza in un bagno… comunque… sono contenta per voi ragazzi… non ne potevo più di vedere tutta quella tensione tra di voi -
- Era così evidente? -
- Sì…Greg ha messo su un banco per le scommesse…-
- Cosa???? -
- Ma sì… -
- E tu hai scommesso? -
- Tutto il laboratorio ha scommesso! -
- Oddio!-
- Beh… e ho anche vinto… a quanto pare… Sara… datti una pettinata… e sistema quel rossetto! -
- Oh... sì grazie non me n’ero accorta… ma dai… un giro di scommesse! - e iniziò a ridacchiare, mentre con l’aiuto di Cath si sistemava.
- E soprattutto metti un po’ di questo su quella macchia lì -
Sara si guardò allo specchio… Gil aveva lasciato un chiaro segno del suo passaggio sul suo collo.
- Oddio! - sfiorò la macchia - Speriamo che nessuno se ne accorga!-
- Ma sì, un po’ di fondotinta e passa tutto... vedrai…-
- Cath… ma come sei esperta…- Sara le lanciò un’occhiatina delle sue.
- Spiritosa… col lavoro che facevo… è normale che sappia molte cose! -
- Cath… grazie -
- Di cosa? -
- Di essermi amica -
- Su, Sara… non dire così che mi commuovo… vai di là che Nick ti cerca! -
Le diede una spintarella amichevole e Sara uscì dal bagno. Le luci erano di nuovo accese. Il laboratorio si era ripopolato. Andò nella sala-break dove la squadra stava sorseggiando il caffè. Warrick era intento a leggere le analisi del DNA di un sospetto, Nick stava scribacchiando qualcosa su un foglio, Grissom era seduto sul divanetto assieme a Greg e maneggiava una scatoletta con dentro un insetto. Davano le spalle alla porta, così né Grissom, né Greg la videro entrare.
- Ehi Nick… Catherine mi ha detto che mi cercavi -
Grissom e Greg si voltarono.
- Sì… hai analizzato il capello che ti avevo dato?-
Sara diventò tutta rossa e guardò in direzione di Grissom.
- Ehm… non ho ancora completato... -
- Ma come? Hai avuto tutta la notte! -
E Sara rispose: - Sì ma ho avuto un… un…-
- Un? -
Guardò maliziosa Grissom. - Un contrattempo -

 

 

Dedicato alla mia quiche lunatica

By °°GLF°°

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