Silenzio.

Tutto il resto non ha senso per me adesso.

Cerco di svuotare la mente da questo fottuto casino e sono leggero.

Cerco di non pensare a te e lui. Insieme.

Cerco di non fare caso ai tuoi occhi.

Non voglio vederli mentre si illuminano guardandolo, non voglio vederli cercarlo nei momenti in cui è più distratto.

Non voglio vedere il disprezzo che riservano solo a me.

Se non ci penso, mi sento leggero. E mi lascio andare con in testa un po’ di sole.

La brezza del lago mi solletica il viso, birichina.

Scaccia via l’amarezza e il mio sogno disperato.

Leggero.

Senza andata ne ritorno, senza destinazione.

Se non penso alle tue labbra, dolci e rosee come un frutto in primavera.

Musica, la tua voce soave.

Sono carezze, le parole che gli doni.

Sono tagli profondi e sanguinanti, quelle che dedichi solo a me.

È cieco il tuo cuore. Non vede che sono solo un ragazzo innamorato.

È sordo il tuo cuore. Non ascolta veramente le mie parole, di un ragazzo che non  può rompere gli schemi. Non ha la forza.

Leggero. Mi sento quando mi libero.

Leggero, sorridendo.

Mi alzo e me ne vado.

Abbandono per poco questo posto sotto la quercia, che si erge solitaria dinnanzi al lago nero.

Passo dopo passo, riprendo l’altro me.

Il vento ha spinto via la brezza, con arroganza e violenza.

Malfoy ha spinto via Draco, con arroganza e violenza.

Mi toglie il diritto di sentirmi leggero.

Mi scompiglia i capelli, ed è oro che si perde nel vento.

Mi concedo ancora un attimo a pensare ai tuoi capelli, che, docili, seguono il ritmo dei tuoi passi silenziosi.

Cascata di caramello, dolce per alcuni, amaro solo per me.

Varco il confine dei due mondi.

Non c’è spazio qui per Draco.

Niente è più leggero.