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Autore: Power    01/04/2010    1 recensioni
Raccolta di episodi tra la magnifica super coppia Luca & Sara. Un'amore impossibile, un'amore che attira e respinge allo stesso tempo. Un amore non sano. Un amore, per sempre.
Genere: Generale, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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4-la mia colpa Eccomi di nuovo qui con il nuovo capitolo!... Spero vi piaccia!  Sono di corsa, ma comunque i miei ringraziamenti vanno a chi recensisce e a chi mette la storia tra preferiti, seguita e ricordata.
Bacione

4- la mia colpa

POV LUCA

Due ore. 

Due ore di pausa. 

Chiunque gioirebbe al mio posto. 

Io no. Io ho bisogno di lavorare. 

Ne ho bisogno perché mi impedisce di pensarti, Sara.

Lo so, è brutto da dire. Ma non posso permettermi di pensarti. Non posso.

Apro la porta di casa. È tutto silenzioso. Silvia sarà uscita. 

Vado in cucina, ma con mia enorme sorpresa mi accorgo di non aver ragione. 

Silvia è in casa. 

È seduta in cucina, lo sguardo perso nel vuoto. 

O meglio, perso in un pacchettino regalo. 

Mi viene da sorridere. 

L’ho preso per te, Sara. Per farmi perdonare dell’altro giorno, quando ti ho risposto male.

- sorridi eh? – dice Silvia, in tono acido, guardandomi. Sembra che abbia pianto.

- e che dovrei fa’?- le rispondo. 

Conosco il tono di voce. Sta cercando una lite. Cerca sempre una scusante per accusarmi di tradimento. 

Non sopporto il suo modo di fare. Ormai sono mesi che non lo sopporto più. 

Alcune volte mi pento anche del matrimonio.

E dopo quello che mi hai detto tu, Sara, di quanto ti faccia stare male questo mio “legame” con tua zia, mi viene un peso allo stomaco che neanche immagini.

- per chi l’hai preso? – chiede.

- non ti passa neanche per l’anticamera del cervello che io l’abbia preso per te?- chiedo sgarbato, mentendo.

- si, Luca. Ho pensato anche a questo. Ed ero contenta. Ma poi, mentre stavo svuotando il cestino sotto la scrivania, ho notato tanti fogli accartocciati. Tante lettere che hai scritto. Ma non erano per me. –

Non è possibile. Oh ca**o! Avrei dovuto gettarle subito. 

Erano lettere che avevo scritto dopo la tua sbronza. 

Lettere che cominciavo… che non finivo… che gettavo. 

Lettere che tu, la mia piccola non avresti mai letto. 

E che invece Silvia aveva letto. 

Mi do dello stupido, ma ricordo perfettamente di non aver mai citato il tuo nome, Sara. Ho sempre usato nomignoli. Per lo meno sei salva.

Ma non posso rischiare con Silvia. 

Invento la prima balla, e le spiego, stando serio e tranquillo. 

È l’unico modo per tranquillizzarla e per farle credere alle mie parole.

- senti, il regalo è… è per te… le lettere non sono quello che pensi. Un mio amico mi ha chiesto di aiutarlo. L’atro giorno quando sei uscita, abbiamo passato qui il pomeriggio, e ci siamo messi dietro. Voleva dichiararsi, gli ho semplicemente dato una mano…- dico io. 

La cosa che mi fa più male non è il pensiero che potrebbe anche non capirmi, ma ho sacrificato il bracciale per te. 

Ne prenderò un altro, sicuro. 

Ho bisogno di sentire che non ce l’hai con me. 

Sapere che mi ami, anche se non posso farti sentire che anche io ti amo.

Silvia continua a scrutarmi, poi alla fine si scioglie, viene verso di me e mi abbraccia.

- scusa amore… è solo che non ci ho più visto. L’idea che tu possa amare un’altra mi da alla testa…- e prende a baciarmi sul collo.

Si, anche a me il fatto che amo te e non Silvia mi da alla testa. Ma devo fingere. Continuare così…

Anche perché non sono l’unico che finge. 

Sara, ti comporti come sempre. 

Non è cambiato niente da quando ti sei dichiarata. 

O forse sono io quello che non ha capito nulla. Forse te hai una stupida cotta. E quando ti sei dichiarata me lo hai fatto passare come un grande amore, ma solo perché eri ubriaca. 

Solo l’idea mi fa urlare il cuore. Sento che non reggerò molto. 

Sembra quasi che tu non sappia, che tu non conosca l’importanza delle tue parole. 

Lascerò che sia il tempo a dirmelo. Solo quello mi aiuterà a capire. 

Nel frattempo, il mio sentimento per te svanirà. 

Deve svanire. 

Anche con cattive maniere. Perché non posso fare un torto così grande a Bruno.

Bruno, che mi ha preso in custodia come un figlio. Non potrei mai sopravvivere sapendo di averlo deluso. 

Ma adesso come adesso, non riuscirei nemmeno a sopravvivere senza di te. Ho bisogno della tua forza, del tuo sorriso, della tua grinta. 

Ma ora, adesso che ci penso, sono mesi che non vedo nulla di tutto ciò. 

Ed è solo colpa mia se sei in questo stato. Sono io che ti ho frantumato il cuore. 

Io che ogni giorno ti spengo sempre di più. 

E solo un codardo come me, dopo avere una colpa del genere, avrebbe ancora il coraggio di guardarsi allo specchio.

Ma adesso basta. Basta con queste cose. 

Sappiamo entrambi che non ci sarà mai nulla. 

Così ci facciamo del male da soli. 

Non posso assecondarti. 

L’unica cosa che posso fare è respingerti, fino a quando anche tu ti stancherai, fino a quando capirai che è una storia senza senso, senza capo né coda. 

E quando lo capirai, vorrà dire che ti avrò distrutto per sempre il cuore. 

Questo sarà il mio peccato. 

Una colpa che mi porterò nel cuore per sempre.

A qualcun altro, il compito di rimettere insieme i pezzi.


   
 
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