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Autore: whateverhappened    01/04/2010    5 recensioni
Rimase sorpreso nel ritrovare un vecchio foglietto con lo stemma di Hogwarts, una calligrafia inconfondibile – vergata in rosa e piena di svolazzi inutili – si lamentava di un festino organizzato al Campo di Quidditch durante la notte. George scoppiò a ridere al ricordo, era stata la festa per il passaggio alla maggiore età suo e di Fred, esattamente dieci anni prima. Era stato organizzato nei minimi dettagli, lui e Fred erano persino riusciti ad avere la collaborazione di Pix, ma ovviamente alla Umbridge la scusante del compleanno non era bastata e non solo li aveva costretti ai lavori forzati per un mese, ma aveva persino mandato la nota alla loro madre, la quale ovviamente li aveva costretti a sgobbare anche a casa durante le vacanze.
Fanfiction scritta per l'iniziativa "2010 - A Year Together" del CoS - Collection of Starlight.
Genere: Malinconico, Song-fic, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Fred, Weasley, George, e, Fred, Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Ten Years Ago – 1 Aprile










Un raggio di Sole, unico nel buio di quel solaio, illuminava timidamente un vecchio baule in un angolo della stanza polverosa. Passava prepotentemente nella fessura delle assi del tetto, debole nella sua angolazione ma abbastanza forte da riflettersi sul lucchetto che serbava gelosamente tutti i ricordi contenuti nel baule.
George sospirò profondamente, sua madre aveva sempre detto che, per quanto uno non voglia, nel momento in cui si reca in soffitta riesce sempre a scovare qualcosa di cui si era dimenticato. O aveva volutamente sepolto nei meandri della propria coscienza, come era avvenuto per lui. Scosse leggermente la testa, mentre con un leggero gesto della bacchetta e un Baule Locomotor trasportava il pesante oggetto giù per le scale, fino a ritrovarsi davanti a quella stanza.

L’orologio non gira
lo stereo non suona
tutto ora riposa nella sua stanza vuota


George non riuscì a fare più di un passo nella sua vecchia stanza senza venire colpito da un groppo alla gola talmente forte da impedirgli persino di tenere gli occhi aperti. Quel luogo era per lui come un tempio, un luogo in cui il ricordo di Fred veniva protetto da qualsiasi sguardo esterno, da quando il gemello era scomparso non vi aveva più dormito.
Tutto era rimasto esattamente come lo avevano lasciato, fermo ed immobile come se qualcuno avesse congelato l'attimo in cui avevano chiuso la porta per l'ultima volta insieme.

Perso nei desideri
tra mille pensieri
ricordi di ieri
fanno tremare e tremi
non riesci a stare fermo


Lo sguardo di George scorse da un lato all'altro della camera, mentre aneddoti di ogni genere e tipo gli tornavano alla mente. Sorrise rivedendo il poster della squadra di Quidditch preferita da Fred, diversa dalla sua: l'unica cosa che non avevano in comune.
Ancora immobile, incapace di muovere un singolo muscolo delle gambe, il solito senso di nausea da disperazione che lo coglieva ogni volta che ripensava a Fred.

Lui è lì e ricorda
sente la sua assenza


Ormai erano passati diversi anni, eppure il dolore non si era minimamente attenuato.
Una foto sulla scrivania colse la sua attenzione: due giovani identici ridevano, si divertivano, sorridevano alla camera battendosi delle pacche sulle spalle. Quattro mesi dopo ci sarebbe stata la battaglia di Hogwarts.
Gli mancava immensamente, con lui se n'era andata più di una parte della sua persona: Fred non era solo un gemello, era il suo complementare, l'altra parte di sé, il suo sostegno e punto di riferimento.
Lentamente, arrancando, si sedette sul suo letto. Quello di Fred, accanto al suo, ospitava ancora quelle lenzuola che da bambino il fratello aveva tanto insistito per avere; George aveva sempre detestato quelle stelline sul cuscino, non aveva mai realmente capito cosa vi trovasse di così eccezionale Fred. Eppure il fratello aveva insistito perché la signora Weasley gliele regalasse per il suo undicesimo compleanno, esattamente sedici anni prima.
Una lacrima corse prepotente lungo la guancia di George non appena si ricordò di che giorno fosse: il Primo di Aprile, il suo compleanno.
Il sesto compleanno trascorso senza di lui.
La mano di George, quasi dotata di vita propria, si allungò ad aprire il baule che conteneva tutti i ricordi del fratello. Sapeva che avrebbe sofferto ancora di più, per quanto possibile. Sapeva che dopo essersi rituffato nei ricordi di quei ventuno anni passati insieme avrebbe fatto ancora più fatica a tornare alla vita reale, quella dove Fred non esisteva più.
Ma non gli importava, almeno nel giorno del suo compleanno voleva avere accanto a sé Fred, anche se solo nella sua mente, anche se solo una lontana memoria, anche se sotto forma di oggetti senza evidente valore.
In quel baule, messo in soffitta da Fred stesso, George ritrovò un piccolo universo: appunti di nuove invenzioni, foto strappate, pagine di libri, vecchie penne rotte e filtri d'amore da persone che George non pensava nemmeno che potessero avere occhi per il fratello. Sorrise e pianse insieme nel ritrovare nei cassetti della sua memoria gli aneddoti legati a quegli oggetti che Fred aveva voluto conservare, e che ora gli permettevano di ritrovare in minima parte la genuinità del gemello, i suoi sentimenti e la voglia di ricordare per sempre quel periodo felice che era stata la sua adolescenza.
Rimase sorpreso nel ritrovare un vecchio foglietto con lo stemma di Hogwarts, una calligrafia inconfondibile – vergata in rosa e piena di svolazzi inutili – si lamentava di un festino organizzato al Campo di Quidditch durante la notte. George scoppiò a ridere al ricordo, era stata la festa per il passaggio alla maggiore età suo e di Fred, esattamente dieci anni prima. Era stato organizzato nei minimi dettagli, lui e Fred erano persino riusciti ad avere la collaborazione di Pix, ma ovviamente alla Umbridge la scusante del compleanno non era bastata e non solo li aveva costretti ai lavori forzati per un mese, ma aveva persino mandato la nota alla loro madre, la quale ovviamente li aveva costretti a sgobbare anche a casa durante le vacanze.
Probabilmente quella era stata la migliore delle feste per i suoi compleanni.
Ricordava ancora quanta soddisfazione avessero provato lui e Fred nel vedere la Umbridge scrivere quel foglietto che ora teneva fra le mani, erano certi che la donna ritenesse i loro comportamenti sovversivi e poco leciti ad una scuola, in più erano grandi amici di Harry Potter e ciò non poteva che tacciarli come persone da punire. E, ovviamente, tutti i motivi che la Umbridge considerava validi per odiarli venivano considerati come menzioni d'onore dagli stessi. Quella nota era stata come una medaglia, un riconoscimento dei loro sforzi, e l'avevano guadagnata proprio il giorno dei diciassette anni! Ricordava con quale orgoglio avevano ascoltato le grida della madre nella strillettera che avevano ricevuto, rispondendo con una battuta alle parole della donna.
Gli alunni Fred e George Weasley... mancato rispetto delle regole... severa punizione... Inquisitore Supremo...
Le parole scorrevano sotto lo sguardo annebbiato di George, assumendo una dimensione propria nei ricordi di quel giorno. Allora tutto appariva perfetto, nonostante le mille difficoltà che affrontavano ogni giorno, si sentivano invincibili. Erano insieme, qualsiasi cosa succedesse, e sapevano sempre su chi contare.
Il ragazzo sospirò profondamente. Fred gli mancava sempre immensamente, ma c'erano delle date in cui il dolore per la sua perdita tornava ad investirlo prepotente come durante i primi giorni, come il loro compleanno. Ogni anno si ripeteva che doveva farsi forza, ed ogni volta riusciva a migliorare. Minimi passi in avanti, ma costanti.

la strada continua anche senza di lei
senza di lei
la strada più difficile


La vita continua, lo spettacolo deve andare avanti. Fred amava ripeterlo ogni volta che, a causa della guerra, sentivano di qualche perdita fra i familiari dei loro amici o nello stesso Ordine. Lo ribadiva ogni volta, soprattutto a George, quasi come se volesse prepararlo; George sorrideva, annuiva, e sfoggiava una battuta, senza realmente pensare a quanta realtà vi fosse in quelle parole.
Era vero, bisognava andare avanti, girare un'altra pagina del libro della vita e cominciare una nuova storia. Ma per lui scrivere una storia ad unico protagonista, senza un compagno, era probabilmente l'opera più difficile. Ma ci stava riuscendo, parola dopo parola il libro della vita senza Fred stava prendendo forma, doveva solo trovare il coraggio di mostrarlo ad altri.
Con un gesto più d'istinto che ragionato George gettò la nota, che ancora teneva fra le mani, nel baule e lo sigillò con un incantesimo che gli avrebbe permesso di riaprirlo solamente dopo cinque anni. In quei cinque anni, George lo promise a se stesso, sarebbe riuscito a far tornare l'allegria nella sua vita così come avrebbe voluto Fred.
Così come sarebbe stato se lui ci fosse stato.


Il linguaggio della resa è quando la tua vita all’improvviso cerca di cambiare faccia.
Viaggia nella luce anche senza di lei,
senza di lei .




























Fanfiction scritta per l'iniziativa 2010: A Year Together del CoS - Collection of Starlight, prompt numero 16 - "Una nota scolastica datata dieci anni fa". Ringrazio di cuore la ragazza che aveva prenotato la data 12 minuti prima di me e che ha gentilmente accettato di postare la sua storia domani per permettere a me di postarla oggi. Non so chi tu sia qui su Efp, ma grazieeeee!!!

So che questa storia è una mazzata, che forse per il compleanno dei gemelli serviva qualcosa di più allegro, però è venuta così ^^''
Le parti in corsivo sono estratti da "Il linguaggio della resa" di Tony Maiello. La canzone parlerebbe di un ragazzo mollato, però mi sembrava che le frasi che ho inserito si adattassero ^_^

Grazie per aver letto!
   
 
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