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Autore: Elepinkina    08/08/2005    2 recensioni
Ashley Davis é una ragazza di 16anni come tutte le altre solo che é un po' più maschiaccio e ama andare in giro con il suo gruppo di amici (tutti ragazzi ovvio!)... il suo migliore amico non é altro che Jeremy Sumpter ma devo premettere che la storia non gira su di lui...scoprirete tutto leggendo. Il personaggio di Ashley é ispirato ad Avril Lavigne come carattere e nel modo di fare e di vestire.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Matt mi raggiunse e io mi aggrappai al suo braccio in modo che Edward capisse che avevo un cavaliere. Lui sembrò stupito e se ne andò verso la Sala da Ballo che poi era la palestra.
Matt rise: «Quello ti ha chiesto di andare al ballo con lui??»
«Già» risposi «Edward lo Smorfioso»
«Ma ti ha visto bene?? Lui é tutto un “signorotto”, tu sei fra quelli che lui e i suoi amici chiamano “freaks”. Ti ricordi? Anche Jesse ce l’ha detto che ci chiamavano così.»
Sorrisi. Non mi piaceva fare la vittima soprattutto con i ragazzi del campo e per di più ormai erano 5 mesi che non lo vedevo, dovevo pur superarlo, Los Angeles era piena di ragazzi carini!
«Perché quest’anno non ci hanno chiesto di suonare?» mi chiese mentre percorrevamo i corridoi addobbati di scheletri e zucche di carta.
«Si ce l’hanno chiesto» dissi «ma io non ho accettato»
«E perché???»
«Perché non me la sentivo e poi se avessi accettato adesso saremmo senza un chitarrista...sai, Evan»
«Ah» Capii che non era convinto «Ma non ti eri mai accorta che ti veniva dietro?»
«Chi?» chiesi perché avevo perso il filo del discorso.
«Evan Taubenfield!!!!!»
«Ah, no, non me ne ero mai accorta. Cioé pensavo che ci conoscessimo da troppo tempo!»
«E invece a lui piaci ancora prima che ti mettessi con Jesse»
Entrammo nella palestra. La gente ballava di già della musica registrata perché sul palco non c’era nessuno.
«Ehy!» mi richiamò all’attenzione Matt indicandomi Jeremy che ci salutava. Era vestito da Frankestein e Chris era seduta al tavolo con lui vestita dalla moglie di Frankestein.
«Hahahahahahahahaha!» rise Jeremy vedendomi. «E’ proprio per te quel vestito.»
«Già!» risi.
«Io non avrei mai pensato quel vestito per te, Ashley.» sorrise Chris.
«Non suonate?» chiese Chris a Matt. Non si conoscevano, si scambiavano solo poche informazioni come dovrebbero fare due amici della stessa persona.
«No, Ash ha rifiutato.» rispose deluso Matt.
Jeremy mi sorrise amichevolmente, lo sapeva benissimo il motivo del mio rifiuto.
«Va beh, io vado a dare la buona fortuna ai Caffè Confuso.» annunciai.
Mi infilai dietro il palco e John, il cantante, vene da me:
«Ehy, ciao! Non suoni stasera??»
«No... non avevo voglia...» risposi.
«Ah, non ti credo! come si può non aver voglia di suonare e cantare davanti ad altra gente? Soprattutto per una che ha già avuto esperienza l’anno scorso!!!» commentò.
«Signorina Davis!!» mi sentii chiamare. Era la prof . Coconut che insegnava letteratura, non al mio corso per fortuna. Era una tipa stramba e le piaceva sempre organizzare tutto e fare tutto quello che facevano i ragazzi. Quella sera, era seguita da Evan e Mark.
«Si?»
«Ci serve un’altra band questa sera, quindi ho pensato alla vostra.»
«No.» risposi secca. Poi sorrisi: «Non ho la chitarra con me.»
«Non c’é problema per quella, vi darà tutto il prof. Nere.»
Non volevo andare a cantare ma allo stesso tempo pensavo che mi avrebbe distratto.
«E il batterista?» chiesa la prof. Stavo per rispondere che non c’era e quindi non potevamo suonare ma lui arrivò alle mie spalle: «Eccomi»
«Perfetto, ci siete tutti. Andrete dopo di loro.» annunciò contenta indicando i Caffè Confuso.
Ci sedemmo tutti ad un tavolo per decidere le canzoni.
«Basket Case, All the small things, He wasn’t» proposi come scaletta.
«Ok» disse Evan «ma toglierei All the small things.»
«Avete un’altra canzone in mente?» chiesi.
«Boulevard of Broken Dreams ha fatto successo.» suggerì Mark.
«Va bene» annuii «allora Basket Case, Boulevard, He wasn’t e...?»
«Non ne ho idea...» scuoté la testa Evan.
«Potremo fare Sk8er Boi che l’anno scorso é piaciuta.» propose Matt.
«Ok! Deciso!» Ci alzammo e ognuno andò per i fatti suoi tanto mancava ancora molto alla nostra esibizione.
«Ti distrarrà un po’» mi sussurrò Matt all’orecchio.
«Non ho bisogno di essere distratta.»
«Ashley, lo so perché non hai accettato, non nasconderlo ma passerà e intanto tu devi continuare a fare le cose che ti piacciono.»
Annuii. Aveva ragione. Cantare e suonare in pubblico era la cosa che amavo di più fare e l’anno prima avevo fatto di tutto per far conoscere la mia band ai professori della scuola.
Circa un’ora dopo eravamo sul palco, tutti e quattro pronti. E io cominciai a cantare.
«Do you have the time to listen to me whine about nothing and everything or all at once?...»
La canzone piaceva ed era famosa così molti scesero in pista a cantarla, altri si limitavano ad ascoltarla perché magari non sapevano esattamente le parole mentre altri come Edward e i suoi amici uscirono dalla Sala con aria disgustata.
Poco dopo stavo cantando la parte finale Sk8er Boi:
«Sorry girl but you missed out! Well, tough luck! That boi’s mine now/ We are more than just good friends/ This is how the story ends! To bad that you couldn’t see, see the man that boi could be, there is more than meets the eye! I see the suol that is inside!»
E successe una cosa strana, mi bloccai e guardai dritta davanti a me, dritta verso la porta dall’altra parte della sala. Evan mi sussurrava di continuare ma io non vedevo altro che la persona che era appena entrata e che mi stava guardando a sua volta sorridendo. Era un ragazzo vestito da principe del Rinascimento, i capelli biondi sempre li stessi, una rosa rossa in mano e una maschera bianca sul viso. Mi fece un segno, voleva che continuassi.
«He’s just a boy and I’m just a girl...» mi scesero delle dolci lacrime mentre finivo la canzone e, finalmente quando fu finita, mi tolsi velocemente la chitarra di dosso e scesi a cercare il mio principe. Non lo trovai... andai su un balcone e guardai se era andato nel parco ma di lui neanche l’ombra. Mi demoralizzai, girai su me stessa e feci per ritornare in Sala Grande ma..lui era dietro di me!
Mi morsi un labbro e le lacrime ricominciarono a rigarmi il viso, dovevo essere uno schifo con il mascara che colava. Non volevo toccarlo per paura che si rivelasse tutto un sogno. Così, fissai quegli occhi così limpidi e mi persi nel suo sguardo. Poi lui parlò e mi accorsi che anche la sua voce mi mancava da morire.
«Ashley» sussurrò. Oh, come aveva tutto un altro significato il mio nome pronunciato da lui! «Io ti ho portato questa» disse porgendomi la rosa. Sorrisi e fra le lacrime la presi delicatamente. Non sapevo cosa dire, o semplicemente non c’era niente da dire in quel silenzio. Appena presi la rosa, lui si avvicinò e mi strinse forte forte. WOW! Non era un sogno. Lo strinsi forte anch’io affondando il viso contro il suo petto. Poi, ci staccammo di qualche centimetro, ci fissammo e io gli tolsi la maschera. Dio, quanto era bello! Jesse, il mio Jesse... Lui avvicinò piano il viso al mio e appoggiò delicatamente le sue labbra sulle mie come se volesse assaporare ogni momento, ogni sapore di me. Ci perdemmo in un bellissimo bacio.






Buuuuuuuu...l'ultimo capitolo....io lo trovo teneramente romantico...nn ho mai fatto una storia più romantica...Il fatto di perdersi nel bacio a me non suona tanto ma non sapevo come dare l'idea che Ashley é veramente catturata da come bacia bene il suo adorato Jesse... That's all folkes! Recensite please perché voglio sapere che ne pensate...
  
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