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Autore: Blackbutterfly1994    01/04/2010    4 recensioni
Storia di un ragazzo abbandonato a se stesso che deve ricominciare a vivere, e non sa come fare. Ma non sa che il destino è dietro l'angolo...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Se l'amore c'è...

E così si conclude la mia piccola fic!

Spero vi sia piaciuta come a me è piaciuto scriverla…

Ringrazio chiunque abbia recensito, chiunque mi abbia fatto i complimenti e chiunque mi abbia fatto crescere con critiche costruttive.

Grazie, grazie, grazie!

E un enorme ringraziamento anche a tutti i lettori silenziosi, che hanno solo letto questa mia piccola storia.

Spero di non aver deluso le vostre aspettative.

Fatemi sapere cosa ne pensato di quest’ultimo capitolo!

Un bacio, a presto!

Buona lettura.

 

Portami via

 

La luce della mattina filtra attraverso le leggere tende. Mi alzo, vestendomi svogliatamente, senza un minimo d’interesse. L’acqua fredda mi aiuta a svegliarmi completamente. Non ho voglia di andare a scuola, ma sono tre giorni che diserto le lezioni, e rimandare non serve a nulla, anzi, forse aumenta la paura del ritorno.

Da quando l’ho lasciato al bar, Ludovico non ha fatto altro che tempestarmi di telefonate alle quali io, naturalmente, non ho mai risposto. Sento di aver bisogno di riflettere, di capire cosa è rimasto in piedi del mio mondo, di comprendere cosa voglio e cosa no.

A scuola la giornata passa con una lentezza esasperante che, però, mi vede estraneo alle dinamiche scolastiche che mi ruotano attorno.

Mentre mi trovavo a casa sua, ho parlato a lungo con Yuri, e mentre raccontavo ogni dettaglio di ciò che è successo, mentre gli parlavo di Ludovico, mi sono accorto, non senza un pizzico di angoscia, di amarlo ancora pazzamente.

Dopotutto, penso, quando è stato con Lex non mi conosceva ancora, quindi non è stato un vero e proprio tradimento nei miei confronti. Questo ragionamento non fa una piega, soprattutto considerando che ho deciso di lasciarmi il passato alle spalle e mettendo in conto che, da quando mi ha conosciuto, ha detto di aver mollato Lex, ma il cuore spesso non segue i percorsi della mente, ed io non riesco a scrollarmi di dosso la sensazione di tradimento che mi si è appiccicata alla pelle. Durante l’ora di matematica il prof mi chiede qualcosa, trovandomi irrimediabilmente impreparato, ed io sospiro: sta andando tutto a rotoli. Non tocco un libro da mesi, e i miei voti hanno cominciato a risentirne parecchio tempo fa. Lex e, mio malgrado, anche Ludovico hanno mandato all’aria la mia intera esistenza.

Quando la ricreazione suona, mi avvio nella classe di Yuri, come mi ha chiesto di fare lui il giorno prima, e lo trovo ad aspettarmi, sorridente come sempre.

- Ehilà, fuggiasco – mi saluta – Hai deciso di uscire dal tuo ibernamento? –

Sorrido appena – Non mi sembrava la stagione giusta per andare in letargo – scherzo.

La sua vicinanza mi fa bene, mi sento decisamente più leggero. Lui ride – Battuta pessima, amico. Puoi fare di meglio –

Gli tiro un pugno scherzoso, quindi mi siedo sul banco accanto a lui. Per un po’ il silenzio regna.

- Sai che lo troverai all’uscita, vero? Cosa hai intenzione di fare? – mi chiede.

Guardo il soffitto – E’ più forte di me, Yuri: lo amo ancora. Chi sono io, per giudicare il suo trascorso? So che è difficile, ma voglio provare a gettarmi il passato alle spalle. Non posso permettere a Lex di rovinare anche questo. Non adesso, non ora che stavo ritrovando la felicità. Ho giurato di combattere con le unghie per Ludovico: non posso battere in ritirata alla prima difficoltà –

Il suo sguardo si addolcisce – Sei incredibilmente forte, Emanuele –

Sospiro – Sono solo incredibilmente innamorato. La prima volta questo sentimento mi ha portato sull’orlo del baratro; spero che stavolta sia diverso –

Ritorno in classe con un pizzico di serenità in più, e mi dico che, stavolta andrà tutto bene. Deve andare tutto bene.

All’uscita, come previsto, lo trovo ad aspettarmi. Striscio con poca convinzione fino alla sua figura che mi osserva, immobile. I suoi occhi sono carbone ardente che mi brucia la pelle.

- Ciao, Emanuele – mi saluta con voce roca. Il chiasso degli altri studenti non riesce a coprire il leggero tremito della sua voce.

Alzo lo sguardo sul suo viso – Ciao Ludovico –

- Mi dispiace – inizia subito – Sapevo che tutto il mio passato ti avrebbe fatto un male atroce: per questo non volevo dirti niente, volevo evitarti tutto questo –

Mi apro in un sorriso amaro – Sicuro di non averlo fatto perché avevi una paura tremenda? –

- Certo, non l’ho fatto anche perché avevo il terrore che mi lasciassi – ammette.

Passo una mano sugli occhi, sospirando stancamente – Sai qual è la cosa buffa? – mormoro.

- Cosa? –

- Che continuo ad amarti in un modo che mi distrugge lentamente, e non vorrei. Non ti odio, sono solo profondamente triste –

Mi abbraccia – Riuscirai mai a perdonarmi per quello che ti ho fatto? –

Mi lascio andare al suo calore – Ti ho promesso che non ti avrei lasciato, perciò proverò in tutti i modi a lasciarmi tutto alle spalle, te lo giuro –

- Scusa – la sua voce così afflitta mi fa stringere il cuore.

- L’ho amato tanto, Ludovico – sussurro contro la pelle del suo giubbotto – Così tanto che sarei morto all’istante, se solo me l’avesse chiesto. Mi meritavo che mi tradisse in quel modo? Me lo meritavo? –

- E’ solo colpa mia: se io non fossi mai comparso, lui non ti sarebbe mai stato infedele –

Scuoto leggermente la testa – Forse ero io a non essere abbastanza: forse, se lo avessi ascoltato di più, se fossi stato più attento, se… - un piccolo singhiozzo mi interrompe – E’ anche colpa mia –

Mi stringe più forte – Non dirlo nemmeno per scherzo: non avresti potuto fare niente di più –

Affondo la testa nell’incavo del suo collo, ignorando gli sguardi curiosi che mi scivolano addosso – Non mi sono mai sentito peggio – soffio – Non farmi mai più qualcosa del genere, ok? –

- Nessuno di noi ti merita, amore – la voce dolce e bassa di Ludovico mi soffia all’orecchio – Né io, né Lex. Aveva ragione lui: sei un angelo bellissimo, nessuno di noi riuscirà mai a sporcarti in nessun modo –

- Portami via, Ludo. Portami in un mondo dove questa sofferenza non mi squarci l’anima – sussurro – Portami via –

Lo sento accarezzarmi dolcemente i capelli – Vorrei poterti consolare come ho sempre fatto, permettendoti di nasconderti dentro di me nelle notti in cui il dolore ti trafiggeva più acuto. Ma adesso non posso più farlo, perché sono proprio io la causa della tua sofferenza. Tuttavia, vorrei che ti ricordassi sempre che le mie braccia sono sempre aperte, per te. Sempre, qualunque cosa accada –

Mi stacco da lui, sorridendo faticosamente e asciugandomi gli occhi – Ti prometto che tornerò da te. Dammi tempo –

Lui annuisce in silenzio, e posso vedere che i suoi occhi sono leggermente lucidi. Si mette il casco, e avvia il motore. Prima di partire, si volta verso di me – Non importa quanto ci metterai. Starò sempre ad aspettarti –

Senza aspettare una mia risposta, preme sull’acceleratore e scompare in una nuvola di polvere.

 

Arrivo a casa stremato. Mi getto sul letto: dovrei studiare, ma so già che non aprirò libro. Sono quattro giorni che non riesco a chiudere occhio: appena abbasso le palpebre, mi si materializza davanti l’immagine di Lex e Ludovico insieme, che fanno l’amore con una passione a me sconosciuta. In effetti, il rapporto fra me e Lex non è mai stato particolarmente incentrato sul desiderio fisico: si, facevamo spesso sesso, ma il cardine della nostra storia erano la dolcezza, la comprensione, la tenerezza.

Solo pensarci adesso mi fa un male cane: è difficile accettare il fatto che cinque anni della tua vita sono stati una completa bugia, ti fa sentire un fallito. Eppure, io so che posso farcela; so che sono in grado di superare anche questo ostacolo, perché amo troppo Ludovico per permettere che mi scivoli tra le mani.

Non abbandonerò la battaglia; non lascerò che il silenzio cali tra noi come una cortina gelida e impenetrabile.

Voglio spezzare le catene del nostro passato, e permettere ad entrambi di ricominciare grazie a questo amore che ci riempie il cuore.

Chiudo gli occhi: si, voglio questo.

Ma inizierò domani. Adesso… adesso voglio solo piangere le mie ultime lacrime.

 

Il telefono mi strappa ai miei pensieri, e per un attimo sussulto. Prendo il cellulare, aggrottando le sopracciglia nel notare che il mittente è un numero sconosciuto.

- Pronto? –

- Emanuele… -

E allora sento il mondo crollarmi addosso.

 

Sono in questo parco ai limiti della città. Il vento mi solleva leggermente i riccioli e mi fa rabbrividire appena. Guardo il cielo, azzurro come non l’ho mai visto: a dire la verità, non so se i brividi che mi stanno solcando la schiena siano dovuti alla brezza frizzante di questa giornata o al pensiero di te che mi riempie la mente. Perché hai scelto di chiamarmi adesso? Perché sei ritornato nell’istante in cui avevo meno bisogno di te?

I miei genitori sono preoccupati per me, sai? Non capiscono i miei atteggiamenti, vedono scorrere da lontano la mia vita, e non sanno cosa fare per avvicinarsi ad un figlio che li ha silenziosamente quanto fermamente allontanati. Mi dispiace tantissimo, ma non posso permettere che qualcuno cada con me nel baratro delle mie insicurezze: non sarebbe giusto. Se proprio devo affondare, preferisco farlo da solo. So che loro stanno già soffrendo nel vedere quanto io sia diventato loro estraneo, ma questo dolore è una milionesima parte di quello che proverebbero se gli rivelassi le ragioni dei miei tormenti, dei miei dubbi.

No, è meglio che le cose continuino così.

E adesso, in questo parco ai limiti della città, mi chiedo se davvero Yuri ha ragione quando mi dice che sono una persona forte: dentro di me coesistono tante domande, tanti timori che nessuno conosce, nemmeno Ludovico.

Già, Ludovico… lo amo, Lex. Lo amo da morire, forse più di quanto ho amato te. Non posso lasciare che la tua ombra me lo porti via: so già che me ne pentirei amaramente. Tuttavia, non nascondo che è maledettamente difficile non pensare che le labbra che mi hanno baciato per più di un anno sono le stesse che hanno percorso il tuo corpo palmo a palmo.

Ah… sto di nuovo pensando come se stessi rivolgendomi a te. Durante i tre anni della tua dolorosa assenza lo facevo sempre, ti ricordi?

Lo facevo perché tu eri il pilastro della mia vita, ed eri infinitamente più importante di quanto fossi io stesso. Ludovico, lentamente ma inesorabilmente, mi ha ridato la capacità di appellarmi a me soltanto, di contare su me stesso come non facevo da tanto, troppo tempo.

Solo lui mi ridato quella vita che tu mi hai prepotentemente strappato via, ed io non posso dimenticarlo.

Per questo, per l’amore che provo per lui, per ogni cosa che mi lega al suo sorriso e al suo sapore, per tutto questo dimenticherò il passato.

Non voglio più stare fermo e pensare; voglio agire, prendere prepotentemente in mano la mia vita e portarla esattamente dove dico io.

Non posso arrendermi, Lex, non ora che la felicità è a un passo da me.

Mi alzo dalla panchina su cui sono seduto, e lascio che il mio sguardo vaghi per un ultima volta su questo parco. Non saprò mai perché mi hai chiamato: avremmo un appuntamento tra mezz’ora, mi hai praticamente implorato di concederti quest’incontro, ma adesso capisco che non posso.

Non perché ti odi o ti disprezzi: semplicemente perché vederti mi riporterebbe indietro in quel passato troppo doloroso che ho deciso di lasciarmi alle spalle senza alcuna remora.

Questi sono i miei ultimi pensieri per te, Lex: da oggi, esisto solo io.

Da oggi, la mia vita la dirigo io.

Una sola lacrima mi scende sul viso mentre mi incammino, lentamente, fuori dal parco.

Una sola: mi sembra un prezzo più che accettabile per una nuova vita, non trovi?

Mi dispiace che non sentirai mai questi pensieri, ma so che ho preso la decisione più giusta.

Quindi te lo dico senza rimpianto alcuno, Lex: addio.

 

La sua casa si staglia in lontananza, nella bruma del primo mattino. La guardo in silenzio, chiedendomi se ciò che sto facendo sia la cosa più giusta.

Sono passati due anni dall’ultima volta che l’ho visto: gli chiesi tempo per rielaborare tutto, per dimenticare e potere ricominciare.

Ho lottato ogni santo giorno contro i ricordi e contro il dolore, contro le lacrime e i nodi alla gola.

E alla fine ho vinto: l’ho fatto per me, per lui, per noi.

Mi incammino con calma per il piccolo sentiero che porta fino alla sua porta; mi sento molto più adulto dell’ultima volta che l’ho guardato dritto negli occhi, nonostante siano passati solo due anni. Il dolore ti forgia, è vero, ma ciò che davvero ti fa crescere è trovare in te la forza di respingere questa sofferenza. Ecco perché adesso sono molto, molto più maturo di prima.

Busso delicatamente alla sua porta: questa situazione mi ricorda quella di due anni fa.

In questa casa tutto è iniziato, allora; spero possa succedere ancora.

Certo, lui mi aveva giurato che mi avrebbe aspettato sempre, ma non sono sicuro che sia ancora disponibile a riaccogliermi. Dopotutto, in due anni possono accadere tante cose, e non mi sentirei in diritto di criticarlo se mi dovesse respingere.

In fondo, due anni non passano in un soffio.

Passano alcuni istanti, quindi la porta si apre lentamente. Gli sorrido: lui è esattamente come lo ricordavo, bellissimo e sensuale. Solo i suoi occhi sono cambiati: adesso vi alberga una luce particolare che prima non brillava.

Restiamo in silenzio per un istante eterno, nel quale sento il suo sguardo corrermi addosso.

- Ciao, Ludovico – gli dico – Sono ancora in tempo? –

Lui mi sorride – Certo che si – mi soffia sulle labbra, quindi mi bacia.

Chiudo gli occhi, lasciandomi andare a quelle sensazioni dolcissime.

- Ti amo – sussurro al suo orecchio, abbracciandolo fortissimo.

- Anche io –

 

E in quel momento, capisco che tutto il dolore del mondo, tutta la sofferenza della mia esistenza, sono niente in confronto a questa gioia impalpabile che mi sommerge.

 

***

 

NemuChan: Grazie molte delle bellissime parole, è proprio trasmettere le emozioni che sento mentre scrivo il mio obiettivo principale! Sono davvero contenta di sapere che ci sono riuscita! Spero che il finale sia di tuo gradimento e di non averti deluso! Un bacio e grazie ancora!

 

Love90: Grazie di aver recensito innanzitutto! Poi… come vedi Emanuele mantiene la sua promessa, ma credo sia umano, all’inizio, scappare via. E’ umano, ha bisogno di elaborare, e anche se lo ama, all’inizio credo sia normale che stia male. Perlomeno, gli ho fatto provare e sentire quello che avrei fatto fare io. Poi, come vedi, l’amore è riuscito a vincere tutto. Solo, aveva bisogno di tempo, come credo tutti nella sua situazione. Per quanto riguarda il fatto che gli eventi sono un po’ veloci… beh, grazie della critica costruttiva! Cercherò di migliorarmi! Spero di ritrovarti alla prossima storia, un bacio!

   
 
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