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Autore: xadhoom    08/08/2005    4 recensioni
Per raggiungere il suo scopo avrebbe fatto qualsiasi cosa...Ma sarebbe stato disposto ad accettare qualunque condizione?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Yuri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Così tornava in Russia...La sua amata Russia...Finalmente.
Tendeva sempre ad avere una profonda nostalgia della sua casa quando vi si allontanava. Forse a causa delle scarsità delle volte in cui ciò accadeva...o forse per colpa della rigida segregazione nel monastero durata per ben dodici anni della sua vita. Borkov impediva loro qualsiasi possibilità di rapportarsi col mondo esterno...Non che questo fosse poi quel granché...
La società con la quale si era scontrato terminata la tirannia del suo austero allenatore non si era dimostrata poi tanto diversa dalle guardie e dallo stesso Borkov che sfruttavano loro ragazzi. L'unica differenza era forse l'ipocrisia...si, l'ipocrisia di un atteggiamento gentile e premuroso per nascondere sentimenti d'invidia e odio, i quali venivano allo scoperto solo alle spalle del soggetto in questione. Oppure il menefreghismo, il conformismo, lo sfruttamento e altre gravi malattie di cui il mondo era affetto.
Al confronto, il monastero non appariva poi così male...
Cavoli, che pensieri deprimenti...pensò, passandosi una mano tra i capelli spettinati...Constatazioni purtroppo veritiere, ma solitamente protagoniste nella mente del capitano della Neo-borg quando leggeva libri dal calibro di -1984-, -Il rosso e il nero-,...oppure quando leggeva nei quotidiani le continue guerre finanziate dai grandi industriali di armi o quando cercava alcuni motivi per non strozzare Boris e Ivan che si mettevano a urlare alle sette della mattina di domenica!
Mai quando era sdraiato in un alquanto scomodo ma sempre letto dalle ruvide lenzuola bianche che lo ricoprivano. Socchiuse gli occhi, il viso che si contraeva in una smorfia addolorata...
Forse ciò era dovuto al fatto che quel luogo non rappresentava veramente la propria camera da letto. Anche perché, di solito, lui dormiva da solo...
Un improvviso calore toccò lo stomaco di Yuriy, dovuto ad un braccio che lentamente gli circondò la vita. Si sentì voltare in parte, in modo da far poggiare la sua schiena sul materasso...e sotto lo sguardo di due grande pozze rosse.
Neppure una parola sfuggì alle labbra dell'altro, che invece preferì avventarsi con violenza sul collo dell'affascinante russo, mentre una mano vagava lentamente sul suo petto...Yuriy non si oppose più. Tanto, sapeva che a quel trattamento avrebbe dovuto presto farci l'abitudine.

"Il match si è concluso: Yuriy Ivanof è il vincitore dell'incontro!"
Urla e applausi si levarono terminato l'annuncio del presentatore del torneo, in completa estasi per lo spettacolare match da poco disputato. Sensazioni che non toccavano minimamente il bel russo dagli occhi glaciali...Con passo lento e fiero Ivanof s'incamminò verso la panchina sulla quale sostavano i rappresentanti della Neo-borg:
Boris, l'ex spietato blader che nel precedente torneo aveva ferito gravemente il nuovo capitano della squadra cinese, Rei Kon; un alto e robusto ragazzo chiamato Sergej, il quale nascondeva il suo lato protettivo e amichevole sotto una smorfia austera; e Kai.
Ex membro dei Blade Brekers; giovane e futuro ereditiero dell'immensa fortuna della famiglia Hiwatari; fenomenale blader possessore del bit power del fuoco; e proprietario del corpo di Yuriy Ivanof.
Il volto di quest ultimo dovette faticare moltissimo per celare la sensazione di rabbia che provava nel guardare quel maledetto, quel bastardo...Come se avessero reagito di conseguenza, le ferite sul suo corpo cominciarono a pulsare, regalino che il blader dalle guance tautate aveva voluto fargli proprio la prima sera che avevano stipulato quell'accordo. Usufruire totalmente del suo corpo...In fondo, stringere in una violenta morsa i polsi del rosso per tenerlo fermo e mordendogli rabbiosamente la diafana pelle tanto da farne uscire sangue significavano questo, no?
Sentì le sue mani fremere di rabbia...Quel maledetto! Per di più Kai aveva visto le profonde cicatrici e lesioni già impresse sul suo corpo. Non gli aveva chiesto spiegazioni...Ma d'altronde Yuriy questo se lo aspettava: cosa poteva importargliene al grande Kai Hiwatari se già in precedenza qualcuno aveva lacerato le sue splendide carni e rubato la sua innocenza?
Una dimostrazione lampante della sua insensibilità era stato lo stesso atteggiamente tenuto da Kai nei confronti di Takao, quando questi era venuto a chiedergli spiegazioni circa il suo abbandono...Parlare di completo menefreghismo era addirittura una minimizzazione. Il ragazzo dalle grande iridi cremisi gli aveva rivolto si e no due parole per poi dargli cordialmente le spalle. Povero Takao. Un po' gli faceva pena...D'accordo, aveva rincarato anche lui la dose con pungenti frecciatine che, a dire il vero, avrebbe potuto evitare di dire, però...Provava rabbia nei confronti di quel ragazzo. Lui era libero di partecipare ad un torneo per puro divertimento, per la sua stessa passione per quello sport e invece lui...
"Ben fatto Yuriy, bell'incontro"
"Si, sei stato grande!"
I complimenti di Boris e Sergej lo riportarono con la mente al presente, facendogli accorgere di essere arrivato di fronte alla panchina. Era così immerso nei suoi ragionamenti che non se ne era reso conto...Si sedette in parte a Sergej, non prima di avere ringraziato i compagni con un lieve sorriso accennato sulle labbra. Non si prese il disturbo di guardare Kai: tanto sapeva che dalle sue labbra non sarebbe scappato alcun complimento, anzi, era più facile che uscisse una predica...Quel maledetto, anche quando taceva lo disturbava!
"E ora..." annunciò nuovamente lo speaker, catturando l'attenzione di tutti i presenti "diamo inizio al seguente incontro, che vedrà protagonisti l'ex membro dei Blade breaker, Kai, contro lo sfidante spagnolo! I concorrenti si avvicinino!"
L'interpellato nipponico si alzò con molta lentezza, un poco disturbato per l'assordante chiasso che la folla aveva cominciato a produrre all'annuncio del suo nome. Frattanto le iridi azzure di Yuriy si nascondevano dietro le palpebre, desiderando mostrare la più assoluta indifferenza...Quando improvvisamente il suo corpo fu pervaso da una tentazione...Perché non provocarlo un poco?
Cominciò a commentare lo strano comportamento mostrato dal suo ex compagno di squadra nell'incontro con la squadra cinese, nella quale Takao aveva sfidato contemporaneamente Rei e Lee, con il risultato di ottenere una clamorosa sconfitta. Essendo stati insieme per tanto tempo, il bel russo sperava che le sue punzecchiature avrebbero innervosito un poco il glaciale blader...Così, tanto per metterlo in soggezione durante l'incontro...
Quattro parole, espresse tra l'altro nell'indifferenza più assoluta...Questo era tutto quello che Kai Hiwatari osò ribattere contro le calunnie di un suo caro amico! Stava per mettersi a gridare...
Le frasi più lunghe che era riuscito a cavargli fuori erano state tutte relative al suo nuovo bey. Tze, come se una cosa di così poco conto potesse...
"Incredibile, ragazzi! Kai Hiwatari ha brillantemente sconfitto il rappresentante spagnolo in un match dalla durata di pochissimi minuti! Con la sua vittoria la squadra russa si aggiudica l'incontro!"
...essere importante...
Sbigottimento fu il sentimento che dapprincipio prevalse nell'animo del capitano della Neo-borg, sostituito però immediatamente da una completa tranquillità all'avvicinarsi del nipponico. Questi si posizionò proprio davanti a lui, come a pretendere qualcosa. Beh, in fondo Yuriy gli aveva esplicitamente detto che si fidava poco della sua parola e proprio per questo avrebbe saggiato la sua bravura nel beyblade con i proprio occhi.
I suoi occhi ora avevano visto e disgraziatamente non potevano non ammettere la realtà dei fatti. Anche se, ovviamente, il suo orgoglio gli impediva di manifestare una sincera ammirazione...
"Devo dire..." pronunciò, con un tonalità di voce volutamente vellutata e bassa "che non sei niente male". Mossa molto sbagliata.

"Auch!"
Il lamento gli sfuggì involontariamente dalle labbra, mentre avvertiva le mani dell'altro inchiodargli i polsi sul muro, per poi posare le labbra sul suo sottile collo, lasciandovi scie umide di piccoli baci
"No, basta...fermati Kai!" esclamò, prima di avvertire la mano dell'altro posarsi violentemente sulle sue labbra, costringendolo al silenzio. "Abbassa la voce o ci sentiranno..." lo ammonì, lanciando occhiate furtive intorno al corridoio nel quale stavano. Constantando l'assenza di anima viva, riportò lo sguardo sul rosso, increspando le labbra in un sogghigno, prima di appoggiarle violentemente contro quelle di Yuriy, mordicchiandole e assoporandole lentamente
"Sei stato tu a incitarmi..." mormorò, facendo scendere la propria mano verso il basso del corpo del russo, provocando gemiti da parte di quest ultimo "con quella voce così sensuale...L'ho percepita come un invito" Yuriy sussultò, avvertendo le calde mani di Kai abbassare lentamente la cerniera dei propri pantoloni "No! Fermati! Non voglio..." Un paio di labbra lo interruppero, baciandolo con foga e desiderio...
"Ti ricordo il contenuto del contratto...", gli soffiò nell'orecchio, per poi mordicchiarne sensuamente il lobo "Io posso disporre del tuo corpo in OGNI momento, qual'ora mi aggrada..."
Voltò il viso del russo verso di sé, fronte contro fronte "E si dal caso che adesso mi aggrada"

Un violeno tonfo risuonò improvvisamente per la stanza, facendo traballare i quadri appesi sulla parete colpita. Non riusciva a sopportarlo!
Sospirò...Ma tanto, a che serviva arrabbiarsi? La sua schiena scivolò sul muro, fino a che le sue gambe toccarono terra. Ricordi sepolti e nuovi riaffiarorono alla mente del giovane Ivanof, quasi come se il suo stesso inconscio volesse punirlo, facendogli rivivere i momenti dove sentimenti come l'umiliazione e il senso di nullità avevano partecipato da protagonisti.
Raccolse le gambe attorno al petto, nascondendo il capo. Scomparire...Volare via da un mondo dannato dove, per quanti sforzi facesse, era sempre vittima del suo triste e tormentato passato. Ma perché? Perché?!
Sussultò al rumore di una porta sbattuta, alzandosi precipitosamente in piedi. Non voleva assolutamente che qualcuno lo vedesse in quello stato...Dopo qualche secondo la porta della stanza si aprì, mostrando il coinquilino con il quale condivideva la stanza: Kai.
Le due iridi fredde e cremisi lo osservarono per qualche secondo, sgranandosi d'improvviso "Che cos'hai fatto alla mano?"
Yuriy fissò il punto indicato, notando che era macchiato di sangue...Probabilmente si era ferito quando aveva mollato quel pugno...Non se ne era reso conto.
"Io..." cominciò, non sapendo quale scusa escogitare. Infine volse il capo stizzito, concentrando lo sguardo sul pavimento "Non sono affari tuoi!" ringhiò, sedendosi sul proprio letto.
L'altro, dopo averlo osservato silenziosamente per un po', abbandonò la stanza, dirigendosi verso il bagno. Meglio così, penso Yuriy, rilassandosi un poco all'assenza del ragazzo. Preferiva di gran lunga che l'altro lo ignorasse, piuttosto che chiedesse specificazioni circa il suo strano comportamento...In fondo, a lui cosa poteva importarne? L'essenziale per lui era che non opponesse resistenza quando i suoi ormoni si risvegliavano, perciò... "Cosa stai facendo?"
La domanda gli uscì spontanea...Ricordava di aver sentito i passi di Kai allontanarsi...perché invece ora era seduto sul suo letto?
Senza proferir parola, il blader dalle guance tatuate gli prese la mano, analizzandola un po' prima di decidere di metterci sopra del disinfettante...All'inaspettata sensazione di dolore, il rosso reagì indietreggiando istintivamente, frenato però subito da un braccio dell'altro "Sta fermo o non riuscirò a curartela"
A quell'avvertimento Yuriy si quietò, cercando di rimanere perfettamente fermo. All'ulteriore accenno di dolore digrignò i denti, ma non si spostò minimamente, permettendo a Kai di continuare il suo operato. Contrariamente a quanto si sarebbe aspettato, il discendente della famiglia Hiwatari era dotato di una particolare delicattezza e dolcezza nei movimenti, tanto che non provò il benché minimo dolore quando l'altro circondò la sua mano con delle bende.
"Fatto." dichiarò il nipponico, terminata la sua operazione di fasciatura. Il blader dai grandi occhi azzurri osservò la sua mano con espressione assorta e...sorpresa. Il fatto che Kai lo avesse aiutato lo giudicava un evento strano. E soprattutto preoccupante. Si chiese se l'altro non si aspettasse qualcosa in cambio...
Ma con sua enorme sorpresa il ragazzo dalla gote tatuate si alzò, senza emettere la benché minima parola, dirigendosi verso il proprio armadio. La stanza piombò in un assoluto silenzio, intercallato solo dai rumori dei cassetti che Hiwatari aprì per estrarne fuori nuovi indumenti, che velocemente indossò.
Solo quando ebbe terminato di vestirsi si girò verso il russo, che finalmente rialzò lo sguardo dalla mano "Boris e Segej vogliono assistere ai prossimi incontri. Tu che fai, vieni?"
Il capo del rosso annuì silenziosamente, restando tuttavia seduto sul letto. "Ci vediamo sugli spalti" proferì il nipponico, incamminandosi verso la porta. "Ehi, Kai"
L'interpellato si voltò, la mano ancora poggiata sulla maniglia della porta. Yuriy si stava mordicchiando le labbra nervosamente, passandosi delicatamente le punta delle dita sulla bende...Infine alzò il capo, incrociando lo sguardo di fuoco impresso nel suo azzurro
"Volevo...ecco...si..." tentennò, spostando l'attenzione dal ragazzo alla mano fasciata "...grazie"
Il volto di Ivanof era diventato ancor più, se possibile, rosso dei suoi stessi capelli, segno dell'evidente imbarazzo con il quale aveva pronunciato quella frasi di ringraziamento. Passato qualche secondo, Kai si voltò, mormorando un semplice "Di niente."

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