Commenti dell'autrice: Questa storia non ha nemmeno un senso vero e proprio. Mi trovavo sentimentalmente a pezzi -per nessuna ragione rilevante, a dire il vero- e mi è venuta questa roba qui '-' non voletemene, davvero. Spero comunque che commenterete, la cosa mi fa maledettamente felice ogni volta : D
Credits: Come odio ripetere, giusto perchè non posso adottarli, i personaggi appartengono a mamma Rowling : D io mi limito ad abusarne un pochino nel tempo libero : D
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« Sir, devo andare. Devo proprio. »
Sirius sbuffa.
Chissà quando riavrà la possibilità di vederlo. Gli accarezza la guancia con il polpastrello e gli sorride, comprensivo.
« Lo so, Rem » sussurra, afflitto. Maledice il Fato, la Dea Bendata, Godric Grifondoro, Morgana, Merlino e ogni cosa presente su quella Terra, ma lo lascia andare. Le sue dita scivolano via da quelle dell'amante, mentre nel suo cuore si crea una fitta lancinante di dolore. Dolore, gelosia, e paura, perchè no.
Remus non sorride. Lo guarda attentamente, cercando di sondargli l'anima.
« Ninfadora si preoccuperà. » Spiega, stupidamente, con rammarico.
Sirius non lo guarda, abbassa lo sguardo a terra.
Non c'è bisogno di parole. Lo sa. Lo sa che deve tornare alla sua maledettissima casa dalla sua maledettissima moglie.
« Non c'è problema. » bisbiglia senza sincerità.
Se quello non fosse Remus, forse se la beverebbe e se ne andrebbe con un sorriso soddisfatto, ma è proprio lui.
« Sirius. Ti amo. Ti amo imprescindibilmente da qualsiasi convinzione comune e non comune di questo mondo. Non mi sognerei di andare a casa dalla mia bellissima moglie e fare finta che nulla sia accaduto, e magari farci l'amore senza pensare che ogni sospiro, ogni mio gemito non sia dedicato a te. » Remus non prende nemmeno fiato tra una frase e l'altra. è difficile dirlo per lui, ma sa che Sirius ne ha bisogno.
Sirius gli sorride, più sinceramente.
« Non ti senti sporco? » domanda Sirius con un piccolo sospiro, intrecciando nuovamente le dita tra quelle dell'amato. Non è ancora tempo di andare, per Remus, lo sa.
Remus lo guarda. Lo guarda, semplicemente.
« No. » dice Remus, con sincerità. Ci ha pensato così tante volte che ormai il pensiero quasi non lo scalfisce, seppure sappia che ogni volta che ci pensa è un'altra cicatrice autoinflittasi che non guarirà mai. « Non mi sento sporco. Ti amo, non c'è niente di più puro. »
Sirius lo bacia. Intreccia la mano libera tra le ciocche dei suoi capelli e appoggia il suo corpo su quello di Remus. Lo ama. Lo ama! Remus non è mai propenso a questi tipi di discorsi solitamente. Ma ogni dannata volta che fanno l'amore non può fare a meno di pensare che Remus non è suo. Non può esserlo. Ma se lui fosse stato qualcun altro? Se non fosse stato così?
Remus si stacca dolcemente, sfilando le dita dalle sue.
Si ritrae con dolcezza infinita, guardandolo.
« Adesso devo proprio andare. » soffia, divertito.
Sirius sorride, sventolando una mano. « A presto, bell'addormentato! » Esclama in un latrato simile ad una risata.
Remus ridacchia, voltandogli le spalle. Agita la mano nell'aria con un sorriso, e si avvolge meglio nella sciarpa. Stupido cagnaccio.