Commenti dell'autrice: Si, lo so, lo so, sono monotona. Monotona è un aggettivo che mi si addice perfettamente, a dire il vero. Sarà l'ennesima mia Remus x Sirius, ma quando trovo pairing più interessanti -e non che questo non sia interessante, sia chiaro- nessuno li legge (vedi "Un coniglio speciale" che non ha avuto nemmeno uno straccio di recensione *sob* eppure era una trovata talmente geniale!). Quindi mi crogiolo nella mia monotonia con sommo piacere e vi regalo per la prima volta nella mia carriera uno scritto dal rating Giallo -in realtà sono stata molto indecisa se metterlo Arancione o no- (ebbene si, ladies and gentlemen, mi sono sprecata ò__________ò), la verità è che quando mi sentirò in vena di una Lemon probabilmente non avrò il coraggio di pubblicarla *si sotterra* persino questa, rileggendola, mi da l'impressione di essere una storia abbastanza mediocre..
Allora...se voleste recensire, nel bene o nel male, mi regalereste una immensa gioia -i vostri commenti, per scrausa che sia la mia storia, mi appagano enormemente- *sparge amore* vi lascio, altrimenti potrei fare la presentazione persino più lunga della storia vera e propria -Merlino non voglia- :D
P.S. Temo che Remus nell'ultima parte sia leggermente OOC, chiedo venia.
Credits: I personaggi, per il mio -e probabilmente di molte altri scrittrici afflitte- dispiacere, appartengono alla cara mamma Rowling.

***

Sirius lo placcò non appena entrato nel Dormitorio.
Lo gettò a terra, ingaggiando una piccola zuffa idiota.
Ovviamente, vinse.
« Remus è una schiappa! » strillò, tirandosi a sedere con un sorriso.
Rem si alzò faticosamente, spolverandosi i vestiti con delle pacche energiche sul sedere.
« Ti annoi, Sir? » fece con un sorriso amabile, sedendosi di fronte a lui.
Sirius si mosse vanti e indietro sul tappeto, ghignando.
« Sìh! » mugugnò, sempre sorridendo.
Remus alzò gli occhi al cielo, sbuffando. Sirius gli scompigliò i capelli con una mano.
« Piccola palla di pelo che non sei altro! » rise il licantropo, dandogli una leggera pacca sulla testa.
Si fece serio -o almeno, ci provò- tutto d'un colpo e disse, con un sorriso: « E James? »
Sapeva già la risposta, ovviamente. Ma cosa c'era di male nell'intavolare una discussione puramente inutile con il suo migliore amico, del resto?
Sirius fece spallucce.
« La Evans » mormorò, seppur sorridendo « passa più tempo fra le sue gambe che in bagno, ormai! » esclamò, soggiungendo: « E sai che in bagno ci passa sempre una vita » e ridacchiò.
Remus non potè fare a meno di sorridergli.
« Lily e James sono una bella coppia » assentì.
Sirius sospirò, affranto.
« Persino Peter è "accoppiato" » borbottò con una smorfia « quella scema di Hufflepuff ha due Vermicoli al posto degli occhi? »
Remus rise.
« Sei geloso, eh? » insinuò, ghignando.
Sirius lo guardò, ostentando una faccia incredula, esordendo:
« Io? Geloso? Di Pete? » e scoppiando a ridere istericamente.
Remus sventolò la mano.
« Massì, Pads. Hai un sacco di ammiratrici, ma non hai mai messo la testa a posto. » disse con una punta di gelosia. La punta dell'iceberg, come si suol dire.
Sirius ghignò « Ma a mettermi la testa a posto ci sei già tu »
Il Gryffindor arrossì. Poteva essere una specie di dichiarazione?
« Nah » borbottò, più a sè stesso che all'amico.
Sirius sorrise.
« Sai, Rem? Mi sto ancora annoiando » fece con un sorrisetto.
Remus finse di essersi offeso.
« Ma come? Stavamo intavolando una discussione di grande cultura! » e roteò gli occhi con una risata soffocata sulle labbra.
Pads rise, gettandoglisi addosso, e ,sopraffacendolo con una potente spinta dei fianchi, gli si sedette sulla pancia.
« Oh, sicuro, Rem! Grande cultura! » ripetè con tono saccente -senza però nascondere una certa ironia velata- ridendo.
Rimasero in silenzio per un po'. Il petto di Remus si abbassava e si rialzava ritmicamente, scandendo i suoi respiri e quelli di Sirius, che un po' per gioco seguiva i suoi.
« Remus? » lo chiamò Sirius, sorridendo.
« Nh? »
Sirus ridacchiò
« Sei comodo » e strusciò il sedere sulla sua pancia, forse a scopo dimostrativo.
Remus deglutì a vuoto, cercando di darsi un contegno.
« Sirius! » esclamò, vedendo che il sedere dell'amico finiva sempre più in giù.
Pads si fermò, sorridendo angelicamente.
« Sì? » domandò candidamente.
Remus si morse la lingua. « Niente. »
Sirius ghignò, riprendendo la sua discesa.
Ad un soffio dal suo basso ventre, si arrestò e sorrise.
Il licantropo tirò un sospiro di sollievo: non avrebbe retto.
« Remus? » ripetè Sirius con un tono che non aveva niente di buono.
« Nh? »
« E se io continuassi? » Paddy ghignò.
Remus sgranò gli occhi. Considerando che erano nel Dormitorio maschile, che stava per avere un discreto attacco di panico, e che avrebbe preferito baciare uno Schipodo Sparacoda anzichè fare la figuraccia che si apprestava a fare, pensò che in ogni caso avrebbe potuto fare Harakiri*.
Ribaltò le posizioni con un movimento fluido del ventre, folgorato da un'idea geniale.
Sirius lo guardò, accigliato, e cercò di liberarsi dimenandosi con poca convinzione.
« Oh, no. » assicurò Remus, tenendo con le mani il petto di Sirius ben piantato a terra. Si sistemò su di lui, stiracchiandosi pigramente.
« Ho avuto la mia rivincita. » soffiò con un sorriso soddisfatto.
« Sei tu la palla di pelo, altrochè! » protestò Sirius ridendo, senza muoversi di un millimetro. Strano a dirsi, la situazione gli piaceva.
Remus sorrise, avvicinando la bocca a quella dell'amico, fino a sentirne il respiro caldo sulla faccia. Non sembrava dispiacergli. Remus sorrise sornione, ripassando mentalmente la tecnica del seppuku*, nel caso che si fosse accorto di ciò che stava facendo.
Gli lasciò un leggero bacio sull'angolo della bocca, e con le labbra cominciò una lenta discesa del suo collo, mordicchiandolo con sommo piacere e lasciandovi una scia umida.
Gli sfilò la maglietta con un solo gesto e continuò a scendere, tracciando con la lingua la linea dei pettorali e giocando con l'ombelico, riuscendo a percepire ogni guizzo di membra e di muscoli.
Dopo una lenta, lunga, sadica discesa, arrivò fino all'orlo dei pantaloni, poi ghignò è fissò Sirius negli occhi.
« Sirius? » lo chiamò con un sorriso serpentesco.
« Nh? » Sirius deglutì. Sarebbe impazzito, ne era certo.
« E se io continuassi? »



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*HARAKIRI: forma di suicidio rituale più nota, in Giappone, con il termine di seppuku. Consiste in un profondo e ampio taglio orizzontale dell'addome inflitto dal suicida, immediatamente seguito dalla sua decapitazione eseguita da un assistente. Secondo un'antica tradizione nell'addome risiedono, infatti, le forze vitali dell'uomo.