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Autore: Jokerette    04/04/2010    2 recensioni
Riunione tra i Mangiamorte per inserire Draco tra i ranghi... andrà tutto solennemente come previsto o no? Parodia demenziale di quello che può essere successo alla prima riunione con Draco.
Genere: Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                      Una Riunione Da Obliviare

 

Nel buio di quella fredda notte di dicembre, nel vecchio studio di Villa Riddle, a tendere bene l’orecchio… anzi, no. non avreste sentito nulla nemmeno a tendere l’orecchio, perché un Incantesimo di Copertura insonorizzava le pareti della stanza come se fosse la cella d’isolamento di un qualche manicomio vecchio stile.

Certo le analogie con gli allucinati abitanti delle celle di una casa dei matti, per la tavolata di Mangiamorte in riunione non mancavano per nulla.

L’uomo a capotavola, di notevole statura persino da seduto, alzò una mano ossuta e bianca e la mosse con gesto imperioso.

-“Miei fedeli Mangiamorte…”

Tutti si abbassarono il cappuccio, rivelando molti visi smunti e pallidi, parecchie occhiaie violacee e altrettanti occhi folli o terrorizzati.

Non nascosero un moto di orgoglio nell’essere chiamati ‘fedeli’ dal loro Signore…

-“…perché voi siete fedeli, vero?” Sibilò Voldemort sporgendosi sul tavolo, facendo serpeggiare gli occhi rosso rubino tra i pendagli da forca che formavano il suo seguito.

La reazione fu inconsulta: Greyback emise un piccolo ululato e Nott sussultò violentemente.

-“Avete la coda di paglia, eh?” Li attaccò Bellatrix, scoprendo i denti come una tigre scarmigliata e infuriata.

Avery ruotò gli occhi e sbuffò.

-“Ecco che ricomincia…” Sussurrò, scuotendo la testa.

-“Tu chiudi il becco, brutto…”

-“Silenzio!” Ruggì il Signore Oscuro, facendo terminare il breve alterco tra un tremito e l’altro.

Tutti chinarono la testa.

-“Fate a cazzotti fuori di qui. Questa riunione è dedicata all’introduzione di un nuovo membro, il giovane Draco Malfoy.”

Lucius, seduto accanto al figlio, diresse uno sguardo amorevole verso di lui, come un papà che accarezza con gli occhi il piccolo che salva un passerotto con l’ala rotta.

Draco puntò gli occhi color ghiaccio verso Voldemort, cercando di fissare quelle iridi fiammeggianti il meno possibile. Tutte le volte che lo guardava pensava la stessa cosa: è un incubo divenuto realtà. E aveva una dannata paura che lui lo capisse, che lo sentisse, tutte le volte.

Ma si fece coraggio e alzò la testa.

-“E’ un grande onore essere qui.” Disse, più pallido che mai.

Un piccolo sorriso compiaciuto arricciò gli estremi della bocca serpentesca di Voldemort.

-“Lucius? Hai qualcosa da dire, tu?” Fece poi, rivolgendosi a Malfoy Senior, mentre, muovendo delicatamente la bacchetta, faceva apparire dei calici pieni di un liquido non meglio identificato, ma che furono accolti con un gemito di sollievo, soprattutto dal lupo mannaro.

Mentre il biondo apriva la bocca, dalla sedia al suo fianco provenne un rumore di frullatore.

Tutti gli occhi si concentrarono su Draco, che mise giù il calice, arrossendo.

-“Scusate- mormorò- è venuto un sorso un po’ rumoroso.”

Lucius pietrificò il ragazzino con lo sguardo. Nel silenzio totale, si sentì una risatina e il tonfo soffocato di una gomitata nelle costole.

-“Dicevi, Lucius?” Tentò di proseguire Voldemort.

-“Ehm… stavo dicendo, mio Signore, che mi volevo scusare per l’assenza di mia moglie, ma ultimamente non si sente bene. Dev’essere la profonda emozione…”

-“Non vorrei che avesse paura, invece.” Ribattè l’Oscuro Signore.

-“Non direi, è solo che…”

-“Se è come dico io, cerca di tirarla su, Lucius… una donna disperata rende ben poco a una causa.”

Il biondo annuì e controllò che il figlio non facesse di nuovo una figuraccia.

-E tu, Greyback- continuò Voldemort- non permetterti più di fare certe stragi senza il mio permesso. Non lascerò che uno dei miei uomini sia tanto stupido da finire a Azkaban perché non sa controllarsi.”

Il licantropo abbassò il testone grigio.

Voldemort sbuffò.

-“Io non capisco cosa ci troviate nel disubbidirmi.”

-“Io non l’ho mai fatto, mio Signore.” Disse pronta Bellatrix.

-“Sì, lo so, lo so…”

Di nuovo silenzio. Lungo un lato del tavolo era in corso una piccola discussione, che in quel momento terminò esplodendo in un:

-“Insomma, Lucius, chiudi il becco e lasciami stare!”

Ad aver parlato era Piton, che diresse un’occhiataccia al biondo collega e si voltò dall’altra parte.

-“Cosa succede là?” Ringhiò Dolohov, sfoderando la bacchetta.

-“E dài, Sev, non mi metterai il muso, adesso, eh?” Cercò di finirla lì Lucius, col solo risultato di far infuriare ancora di più l’amico.

-“Se non la pianti ti trasformo nel pavone che sei, e poi ti tiro il collo!”

-“Ma insomma, BASTA!- urlò il capo dei Mangiamorte- Cosa diavolo avete da discutere?”

-“Mio Signore, vi suggerisco di rivolgere la vostra collera su Malfoy, qui.”

-“Lucius?” Chiese allora Voldemort, con un sospiro.

-“Malfoy?- inorridì il biondo, ignorando la domanda- Ora sono ‘Malfoy’ per te?”

-“Questa somiglia tanto a una litigata tra checche isteriche…” Sussurrò Yaxley al vicino Travers, che ridacchiò tutto giulivo.

-“Sei disgustoso, Lucius- proseguì Severus- hai qualche anno più di me e ancora non hai imparato a tenere gli ormoni imbrigliati.”

-“Ah, adesso è colpa mia! Sei tu che ti lamenti di continuo che sei solo, che non ti vuole nessuno, che non c’è un’anima al mondo che ti ama…”

-“Questo non ti dà il permesso di saltarmi addosso tutte le volte che mi vedi! Guardati intorno, Lucius! Ci stai facendo fare la figura degli idioti, per di più davanti all’Oscuro Signore…”

Voldemort alzò la testa.

-“Io? Ah, fate pure con comodo, mi raccomando. Come se non ci fossi.”

-“Adesso ci penso io.- lo rassicurò Bellatrix, alzando la bacchetta su Lucius- Aquamenti!”

Uno spruzzò d’acqua gelata si abbattè sul Mangiamorte, inzuppandolo dalla testa ai piedi.

-“Padre!” Scattò Draco.

-“Bellatrix!” Ululò Greyback.

-“Merlino!” Esplose Lucius, rosso come una ciliegia.

-“Sei penoso, amico mio…” Lo compianse Severus, asciugandolo con un colpetto di bacchetta.

-“E’ una riunione, questa! Ci siamo capiti? Smettetela di essere infantili! Siete dei Mangiamorte, non degli studenti troppo cresciuti!” Per quanto si sforzasse di tenere tutti a freno, i tentativi del povero Voldemort erano ormai quasi del tutto vani…

Poi Nagini strisciò a zigzag sotto il tavolo e si aggrappò allo stinco di Draco. Il ragazzo strillò, agitò le braccia come un pollo che tenta di volare e cadde all’indietro, sedia e tutto, battendo una sonora schienata sul pavimento di pietra.

Vedendo il figlio a terra, in preda a una crisi isterica, Lucius smise di cercare di stuprare Severus in un angolo e si slanciò accanto a Draco.

-“E’ un serpente! Un serpente schifoso!” Urlò, senza accorgersi che il ‘serpente schifoso’ era la bestiolina prediletta di Voldemort.

Prima che avesse il tempo di Schiantare il serpente, Voldemort l’aveva già afferrato per la vita e messo al tappeto, tra l’ilarità generale.

-“Mio Signore- disse Severus- dove l’avete imparato il kung-fu?”

 

  
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