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Autore: yuki    10/08/2005    1 recensioni
Mirko e Michele...due persone totalmente diverse, ma con qualcosa che li unisce...la loro amicizia nata in chat. Cosa succederà quando i due si incontreranno grazie a uno scherzo del destino?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Finalmente è arrivata la ricreazione e io comincio a parlare con Michele e Stella

La mia vita non va più bene.

 

Finalmente è arrivata la ricreazione e io comincio a parlare con Michele e Stella. Parliamo di tutto e penso che la mia amica Stella mi è mancata. Quando i miei compagni hanno scoperto il mio segreto, tutto il mondo mi è caduto addosso e per paura di essere giudicato anche da lei, alla quale avevo nascosto tutto, lo allontanata. Ma ora penso che è stato uno sbaglio. Più volte lei mi ha cercato, ma io ho anche cambiato scheda pur di non farmi trovare. Però adesso mi pento!!! Con Stella ristabilisco il rapporto che c’era un tempo e forse Michele si sente escluso perché a un certo punto lo vedo uscire dalla classe. Dice di dover andare in bagno, ma sta fuori tutta la ricreazione e rientra nello stesso momento in cui il professore passa la porta della nostra classe. Va a sedersi, ma probabilmente lo fa perchè non vuole beccarsi un’altra ramanzina. …in questo lo capisco. Mi giro verso di lui e vedo che è concentrato sul suo diario…chissà cosa sta facendo!!!

M*****a quant’è bono!!!

Meglio che mi giri e faccia finta di seguire altrimenti qualcuno noterà il mio rossore in viso. Seguo il resto della lezione abbastanza attento, perché è l’unico modo per non pensare a lui e,alla fine dell’ora d’italiano, lo vedo ancora concentrato su quel cavolo di diario. Quanto vorrei che mi osservasse così attentamente…ma che cavolo dico!!! Non devo pensare questo genere di cose perché poi non so cosa può fare il mio cervellino e quindi è meglio che mi desti dai miei pensieri. Mi volto verso Stella, che sta sventolando la mano davanti Michele e io cerco di dissuaderla e di farlo lasciare in pace. Alla fine come al solito ho io la meglio e Stella smette di infastidirlo , anche perché anche lui si riprende dal suo letargo.

Non possiamo nemmeno iniziare una discussione perché il bidello ci chiama per scendere in cortile…

Che palle!!! Anche perché non ho un momento per stare da solo con Michele!!! E’ vero che mi piace stare con Stella, ma perché ci sta così attaccata? Non posso rimanere neppure un attimo solo con lui!!!

Aspettiamo Michele che si sistemi lo zaino,(io l’ho sistemato durante l’ora  di italiano),  ma con un movimento brusco Michele fa cadere il suo diario che si apre proprio nella pagina dove stava disegnando. Io lo raccolgo, ma il mio sguardo si posa sul disegno che raffigura un angelo. E’ veramente stupendo!!!

Porgo il diario a Michele e gli dico che il disegno è veramente stupendo. Anche Stella è del mio stesso parere e rimaniamo così tanto tempo ad ammirare quel disegno che non ci accorgiamo che è già passato un pezzo e dobbiamo scendere giù in cortile. Facciamo le scale tutte di corsa, pregando affinché il professore non si accorga della nostra assenza, ma appena arriviamo ci capiamo che il professore ha notato la nostra assenza e non solo ci fa prendere e sistemare gli attrezzi ginnici, ma ci fa fare una corsa per tutta l’ora restante.

Finalmente usciamo da questa schifosissima scuola e dopo aver salutato Michele e Stella, mi dirigo verso casa. Guardo l’orologio e penso che a casa dovrebbe esserci solo mia madre perché mio fratello è a scuola e mio padre a lavoro.

Finalmente arrivo a casa e non vedo l’ora di distendermi sul letto e guardare la tv, ma appena entro a casa mi preoccupo perché non sento alcun rumore, ma solo un pianto forte e disperato. Cosa sarà successo? Butto davanti la porta il mio zaino e cerco di orientarmi per capire da quale stanza viene il pianto. Giro tutta la casa e alla fine l’unica stanza dove non sono entrato è la camera dei miei e capisco che il pianto viene da lì e ha avuto origine da mia madre.

Perché mia madre sta piangendo?

Cerco di entrare, ma la porta della stanza è chiusa a chiave. Comincio a battere i pugni sulla porta, ma niente! Mia madre non apre. Provo inutilmente di sfondare la porta, ma il risultato è che mi faccio male alla mano e questa comincia a sanguinare. Non me ne frega niente della mano!!! Comincio ad urlare e a piangere. Non mi importa se sembrerò un bambino, ma per ora l’unica cosa che mi importa è entrare in quella maledetta stanza. Forse per paura che buttassi giù la porta o preoccupata per i miei pianti e le mie urla, mia madre apre finalmente la porta. Io entro subito e stavolta sono io che chiudo la porta a chiave per evitare che lei scappi per non darmi spiegazioni. Io la osservo e lei fa lo stesso. Ci fissiamo negli occhi fino a quando mia madre li abbassa e va a sedersi sul letto.

“Mirko…forse è meglio che ti dica perché piangevo. Il motivo è…il tuo fratellino”     

  
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