La mia vita non
va più bene.
Finalmente
è arrivata la ricreazione e io comincio a parlare con
Michele e Stella. Parliamo di tutto e penso che la mia amica Stella mi è mancata. Quando i miei compagni hanno scoperto il mio
segreto, tutto il mondo mi è caduto addosso e per paura di essere giudicato
anche da lei, alla quale avevo nascosto tutto, lo allontanata.
Ma ora penso che è stato uno sbaglio. Più volte lei mi
ha cercato, ma io ho anche cambiato scheda pur di non farmi trovare. Però
adesso mi pento!!! Con Stella ristabilisco il rapporto
che c’era un tempo e forse Michele si sente escluso perché a un certo punto lo
vedo uscire dalla classe. Dice di dover andare in bagno, ma sta fuori tutta la
ricreazione e rientra nello stesso momento in cui il professore passa la porta
della nostra classe. Va a sedersi, ma probabilmente lo fa perchè non vuole
beccarsi un’altra ramanzina. Bè…in questo lo capisco.
Mi giro verso di lui e vedo che è concentrato sul suo diario…chissà cosa sta
facendo!!!
M*****a
quant’è bono!!!
Meglio
che mi giri e faccia finta di seguire altrimenti
qualcuno noterà il mio rossore in viso. Seguo il resto della lezione abbastanza
attento, perché è l’unico modo per non pensare a lui e,alla
fine dell’ora d’italiano, lo vedo ancora concentrato su quel cavolo di diario.
Quanto vorrei che mi osservasse così attentamente…ma che cavolo dico!!! Non devo pensare questo genere di cose perché poi
non so cosa può fare il mio cervellino e quindi è meglio che mi desti dai miei
pensieri. Mi volto verso Stella, che sta sventolando la mano davanti Michele e
io cerco di dissuaderla e di farlo lasciare in pace. Alla fine come al solito ho io la meglio e Stella smette di infastidirlo ,
anche perché anche lui si riprende dal suo letargo.
Non
possiamo nemmeno iniziare una discussione perché il bidello ci chiama per
scendere in cortile…
Che
palle!!! Anche perché non ho un momento per stare da
solo con Michele!!! E’ vero che mi piace stare con Stella, ma perché ci sta
così attaccata? Non posso rimanere neppure un attimo solo con lui!!!
Aspettiamo
Michele che si sistemi lo zaino,(io l’ho sistemato
durante l’ora di italiano), ma con un movimento brusco Michele fa cadere
il suo diario che si apre proprio nella pagina dove stava disegnando. Io lo raccolgo,
ma il mio sguardo si posa sul disegno che raffigura un angelo. E’ veramente
stupendo!!!
Porgo
il diario a Michele e gli dico che il disegno è
veramente stupendo. Anche Stella è del mio stesso parere e rimaniamo così tanto tempo ad ammirare quel disegno che non ci
accorgiamo che è già passato un pezzo e dobbiamo scendere giù in cortile.
Facciamo le scale tutte di corsa, pregando affinché il professore non si accorga della nostra assenza, ma appena arriviamo ci capiamo
che il professore ha notato la nostra assenza e non solo ci fa prendere e
sistemare gli attrezzi ginnici, ma ci fa fare una corsa per tutta l’ora
restante.
Finalmente
usciamo da questa schifosissima scuola e dopo aver salutato Michele e Stella,
mi dirigo verso casa. Guardo l’orologio e penso che a casa dovrebbe esserci
solo mia madre perché mio fratello è a scuola e mio
padre a lavoro.
Finalmente
arrivo a casa e non vedo l’ora di distendermi sul letto e guardare la tv, ma
appena entro a casa mi preoccupo perché non sento alcun rumore, ma solo un
pianto forte e disperato. Cosa sarà successo? Butto davanti la porta il mio zaino e cerco di orientarmi per
capire da quale stanza viene il pianto. Giro tutta la casa e alla fine l’unica
stanza dove non sono entrato è la camera dei miei e capisco che il pianto viene
da lì e ha avuto origine da mia madre.
Perché mia madre sta piangendo?
Cerco
di entrare, ma la porta della stanza è chiusa a chiave. Comincio a battere i
pugni sulla porta, ma niente! Mia madre non apre. Provo inutilmente di sfondare
la porta, ma il risultato è che mi faccio male alla mano e questa comincia a
sanguinare. Non me ne frega niente della mano!!!
Comincio ad urlare e a piangere. Non mi importa se
sembrerò un bambino, ma per ora l’unica cosa che mi importa è entrare in quella
maledetta stanza. Forse per paura che buttassi giù la porta o
preoccupata per i miei pianti e le mie urla, mia madre apre finalmente la porta.
Io entro subito e stavolta sono io che chiudo la porta a chiave per evitare che
lei scappi per non darmi spiegazioni. Io la osservo e lei fa lo stesso. Ci fissiamo
negli occhi fino a quando mia madre li abbassa e va a
sedersi sul letto.
“Mirko…forse
è meglio che ti dica perché piangevo. Il motivo è…il tuo fratellino”