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Autore: RG and WP    05/04/2010    12 recensioni
WHAT IF delle FF "A volte..." di Winnie Poohina e "Maybe Memories" di RiceGrain. Cosa sarebbe successo se Elena non fosse rimasta incinta e tornasse a Londra dopo cinque mesi di lontananza?? E se Robert non avesse scelto di stare insieme a Kristen, ma avesse rincontrato Sugar, la sua migliore amica di cui si era innamorato in passato?? E se i due adesso per puro caso si rincontrassero??? Dalla storia: [...]"Amore, ti prego, non dire niente. So che mi odi, so tutto, so che vuoi farla finita, so che sono uno stronzo, testa di cazzo, eccetera eccetera, ma ti prego..lasciami spiegare!"(Rob)[...]
Genere: Drammatico, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Robert Pattinson
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno
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What if - capitolo 1





Pov Elena


"E questo era l'ultimo..." disse Ally posando l'ultimo scatolone nel salotto della casa dei miei genitori a Londra.

Sì, ero tornata...
Erano passati cinque mesi dal giorno in cui lo avevo lasciato.
Non lo avevo più cercato, avevo sofferto, ero caduta in depressione...
C'era stato un momento nel quale non avevo creduto possibile uscire fuori dal baratro in cui ero piombata, ma per fortuna avevo incontrato Adam...
Adam era il mio vicino di casa a Shanklin. Inizialmente era nata una splendida amicizia, ma ben presto per lui si era trasformata in qualcosa di più...
Io per lui provavo solo e semplicemente un affetto fraterno, niente di quello che avevo provato e ancora provavo per Robert, ma cercavo di andare avanti: cadere di nuovo in quello stato mi faceva paura...
Non so nemmeno io dove abbia trovato la forza di tornare...
Forse le continue rassicurazioni di Ally e di mia zia; infondo Londra è una città così grande...
"Quando sistemerò tutta questa roba???" dissi guardandomi attorno.
"Lo fai fare ad Adam..." disse Ally sghignazzando "Sono contenta che tu sia tornata, sai??"
"Anche io, Ally..." le dissi sinceramente felice.
Mi erano mancati molto mia zia, Jake e soprattutto lei, la mia migliore amica, mia sorella...
E adesso ero tornata, per rimanerci...

"Elena sei un'imbranata! Devi mettere la tua mail e scegliere una password..." mi disse Ally seduta accanto a me.
Aveva deciso a tutti i costi che dovevo avere Facebook...
"Ora carichiamo una foto in cui sei gnocchissima...ecco fatto!" disse contenta.
"Così possiamo comunicare più velocemente dici??" le chiesi.
"Sì! E anche sapere tutti gli affari degli altri..." disse iniziando a creare album su album.
Ormai era un mese che ero tornata...
Tutto stava tornando come prima: l'università, gli amici, il lavoro...
Forse stava andando anche meglio! E questo mi dava una carica pazzesca, mi faceva capire che, nonostante tutto, non ero sola, ce la potevo fare...
Non mi era mai capitato di vederlo, in quel mese, nonostante girassi tutto il giorno la città e lui fosse al momento proprio lì...
I primi giorni avevo paura di trovarmelo di fronte, avevo paura della mia, della sua reazione e mi guardavo intorno circospetta, mi incappucciavo, insomma, facevo di tutto pur di non essere riconosciuta...
E dire che davamo a lui del paranoico...
Adesso invece, non ci pensavo nemmeno più...o almeno, cercavo di non pensarci...giravo la città tranquillamente, mi facevo gli affari miei, insomma, vivevo la mia vita...
Io e Adam ci vedevamo molto meno di prima, essendo lui costretto sull'Isola, ma continuavamo a "frequentarci", se è questo il termine che vogliamo usare.
Il Signor Woods era stato entusiasta del mio ritorno e mi aveva accolto molto volentieri, ancora una volta, nel suo staff.
Non ricordavo fosse così pesante lavorare con quei tacchi vertiginosi e ogni volta arrivavo a casa con una vescica nuova.
Non abitando più da mia zia, poi, per raggiungere la fermata metro, dovevo sempre fare un bel pezzetto a piedi che, se mi andava bene, e finivo prima delle 20, riuscivo accorciare tagliando per Regent's Park, altrimenti, mi toccava fare il tragitto più lungo.
Quella sera per fortuna, ero riuscita a tornare dall'uscita con largo anticipo e alle sei ero già fuori dall'agenzia.
Camminavo in fretta con la testa bassa, metà del volto nascosto dalla sciarpa e le mani in tasca; nonostante fosse marzo inoltrato, faceva ancora parecchio freddo.
Non guardavo avanti e andavo per la mia strada quando qualcuno mi venne addosso fortissimo.
"Ahia!" dissi cadendo sul sedere.
"Oddio, scusa...non ti avevo visto!" disse il ragazzo allungando la mano per aiutarmi.
Alzai lo sguardo su di lui.
Non era così buio da non distinguere le persone ed io quel ragazzo lo conoscevo, lo conoscevo bene.
Coincidenze, destino, sbadataggine, chiamatele come volete: Robert Pattinson era di nuovo davanti a me.
Si bloccò all'istante sgranando gli occhi.
La sua espressione era stupita, incredula.
Ci fissammo negli occhi per istanti che sembravano secoli senza parlare.
Lui proteso verso di me ed io col sedere per terra...il tempo attorno a noi si era fermato, nelle nostre menti rivivevamo ciò che era stato: i baci, le carezze, le risate, le litigate e poi, quella mattina...quella mattina di sei mesi prima quando al suo risveglio non aveva più trovato me accanto a lui...
Si protese di nuovo verso di me per aiutarmi ad alzare.
Afferrai la sua mano e ruscii a tirarmi su. Non sapevo cosa dire...
"Ciao..." disse lui un pò freddo.
"Ciao..." dissi io improvvisamente nervosa.
Silenzio.
Ci guardavamo, ci studiavamo.
"C-come stai??" mi chiese.
"B-bene...sì, bene..." dissi iniziando a gesticolare come una matta.
Lui sorrise teneramente.
"Sei nervosa?" mi chiese.
"Nervosa?? No! Io...cioè, ma va...figurati..." risposi a macchinetta.
"Sì, lo sei..." disse lui sorridendomi teneramente.
Quel sorriso, quegli occhi...
Solo ora mi sentivo veramente a casa.
"Sì..." dissi abbassando lo sguardo.
"Sai...ho immaginato tante volte di incontrarti, così, casualmente, come oggi...e ogni volta pensavo a tutte le cose che avrei voluto dirti...ma adesso che sei di nuovo davanti a me, non riesco a dirti nulla...tutto il rancore, le notti insonni...spazzate via..." disse.
"Rob..." iniziai, ma non sapevo cosa dire, sapevo solo che non c'era persona al mondo che amavo più di lui...
Era stata una pazzia volere a tutti i costi dimenticarlo e ancora di più, lasciarlo...
Già...ma al tempo non avrei mai potuto accorgermene.
"Dov'eri? Ti ho cercato, Elena, ma..." disse.
"Shanklin..." dissi senza guardarlo negli occhi "ho preso casa lì..."
"Shanklin..." ripetè continuando a guardarmi.
"Sì..." dissi.
Alzai lo sguardo su di lui: era tormentato.
"Sei tornata da tua zia?" mi chiese.
"No, vivo da sola nella casa dei miei..." gli spiegai.
In quel momento il suo cellulare squillò.
"Scusa..." disse e controllò lo schermo storcendo un pò il naso.
"Amore! Sì...sto tornando a casa...ti chiamo tra qualche minuto, ok? Un bacio...anch'io...." disse e chiuse la chiamata un pò imbarazzato.
"Scusa ancora..." disse.
Non mi era sfuggita la parola "amore" all'inizio della chiamata...
Quindi era davvero così come pensavo: mi aveva dimenticata...
"Era..." dissi senza concludere la frase.
"Sì...la mia ragazza..." disse
Un senso di malessere mi invase, ma feci finta di nulla.
"...ma niente di serio..." aggiunse subito dopo.
Lo guardai senza dire nulla.
"Quando ci siamo...persi di vista...insomma, non va avanti da molto..." disse lui "piuttosto tu, ho sentito di un..."
Scossi la testa.
"Ci frequentiamo...niente di più..." dissi "beh, Rob...Robert...vado..."
Era meglio se terminavamo subito quella conversazione.
"Mi ha fatto piacere rivederti, Elena..." mi disse riservandomi uno sguardo particolare, che evitai di interpretare per non farmi ancora più male.
"Ciao..." sussurrai e me ne andai lasciandolo lì a guardare allontarmi.
Appena arrivai a casa scoppiai a piangere per tante cose: prima di tutte perchè non lo avevo dimenticato...
Mi feci una doccia e subito dopo mi infilai nelle coperte, senza cenare, senza chiamare Ally, senza fare nient'altro.
Volevo non pensare a nulla, non pensare a lui, non pensare a qualche ora prima, al suo viso, al suo sorriso, alla sua voce che per pochi minuti avevo ritrovato, ma non ce la facevo e nella mia testa rieccheggiava la sua voce.
Mi addormetai quasi subito, stanca per la giornata di lavoro, ma non fu un sonno rigenerante, tutt'altro...
Rivevo tutta la nostra storia, dall'inizio alla fine, ma il mio posto era stato preso da un'altra ragazza...
Mi risvegliai qualche ora dopo disturbata da qualcuno che suonava al campanello.
Mi alzai per andare ad aprire, aspettandomi di trovare Allison o Adam, ma era lì che mi sbagliavo...
"Robert..." dissi incredula.
"Ciao..." disse lui sorridendo leggermente.
"C-cosa ci fai qui? Tu non..." dissi, ma non mi lasciò terminare.
"Fammi parlare, Elena..." disse rimanendo fuori dalla porta.
Prese un respiro profondo.
"Sì, sono fidanzato, adesso...lei è Sugar...la mia migliore amica, te ne avevo parlato, no?"
Annuii.
"La amo...ma non ti ho mai dimenticata, Elena...proprio negli ultimi giorni ripensavo ai momenti passati insieme, al nostro primo bacio..." continuò.
"Rob...vorrei dirti che non dovresti essere qui, vorrei dirti che non è lo stesso per me, ma non è così...io penso a te continuamente, penso a quando siamo andati a New York al Plaza e abbiamo fatto l'amore giorno e notte, penso..." dissi senza concludere "Ho fatto la più grande stronzata della mia vita a lasciarti..."
"Elena, lo so, cazzo! Ma le cose sono difficili ora...Sai qual è il problema?? Io non posso stare lontano da te, ancora..." disse e mi guardò negli occhi.
"Rob..." sussurrai prima che si avvicinasse e fece incontrare di nuovo le nostre labbra.
Sei mesi, sette giorni, otto ore di lontananza non mi avevano fatto dimenticare le sensazioni che solo lui riusciva a darmi.

  
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