Sproloqui: la storia
partecipa alla challenge
pasquale indetta dal Fanfiction
Contest. A scatola chiusa bisognava scegliere un uovo, al
quale era abbinato un lavoro grafico che doveva servire da linea guida,
e le indicazioni del genere a cui doveva appartenere la storia.
Devo essere sincera, la prima volta che ho visto questa icon (magnifica, per l'altro) sono rimasta spiazzata. Cosa diamine potevo scrivere di sovrannaturale?
All'inizio ho pensato a dei vampiri ùù" ma poi mi sono detta... variamo, no?
Qui concludo e specifico: l'icon non mi appartiene, ma è stata fatta, con grande maestria, da INVISIBLE«
Il pittore non poteva far altro che fissarla: il pennello sospeso nell'aria sembrava quasi non osare toccare la tela ruvida.
Temeva, come il suo possessore, di poter rovinare quella figura perfetta.
Il collo lungo, perfettamente modellato, coperto in parte dai capelli di seta d'oro, e quel visino d'angelo lo ammaliavano più di ogni altra cosa.
Deglutendo si avvicinò alla donna, che posava obbediente sul triclino rosso, e le prese il mento tra le mani.
«Dovrebbe... stare un po' così» le suggerì, ritirando la mano rapido.
Aveva paura di inquinarla.
Dalla stanza di fronte, una bambina osservava quell'uomo, muoversi in una stanza vuota, felice d'accarezzare l'aria.
Devo essere sincera, la prima volta che ho visto questa icon (magnifica, per l'altro) sono rimasta spiazzata. Cosa diamine potevo scrivere di sovrannaturale?
All'inizio ho pensato a dei vampiri ùù" ma poi mi sono detta... variamo, no?
Qui concludo e specifico: l'icon non mi appartiene, ma è stata fatta, con grande maestria, da INVISIBLE«
Rêve
frêle
Il pittore non poteva far altro che fissarla: il pennello sospeso nell'aria sembrava quasi non osare toccare la tela ruvida.
Temeva, come il suo possessore, di poter rovinare quella figura perfetta.
Il collo lungo, perfettamente modellato, coperto in parte dai capelli di seta d'oro, e quel visino d'angelo lo ammaliavano più di ogni altra cosa.
Deglutendo si avvicinò alla donna, che posava obbediente sul triclino rosso, e le prese il mento tra le mani.
«Dovrebbe... stare un po' così» le suggerì, ritirando la mano rapido.
Aveva paura di inquinarla.
Dalla stanza di fronte, una bambina osservava quell'uomo, muoversi in una stanza vuota, felice d'accarezzare l'aria.