The greatest thing you'll ever learn
is just to love
and be loved in return.
Quando
il sole riscaldò il viso di Cècile, la
ragazza sbatté piano le palpebre, prima di aprirle e
rendersi conto di Hugo non
c’era.
Si mise a sedere, il corpo nudo coperto da un lenzuolo di seta azzurra.
Guardò
oltre la finestra, il sole, timido, illuminava la stanza rossa, quel
luogo di
passioni, impregnato ancora dell’odore di Hugo. Si prese il
viso tra le mani e
pianse.
Pianse perché quella era la fine di tutto.
Si dice che la speranza è l’ultima a
morire, e forse è vero. Hugo attendeva
quel treno che lo avrebbe portato via, via da Parigi e da
ciò che gli dava la
forza per continuare a vivere. Ma, fino a che, lui avrebbe saputo che
lei
l’amava, fino a che lei sarebbe vissuta donandogli, anche
segretamente il suo
cuore, avrebbe potuto guardare avanti e condurre una vita a
metà, perché senza
lei non poteva essere… vera vita. Doveva provarci,
perché glielo aveva
promesso.
L’amore ti rende ceco e ti sconvolge, ti cambia, ed il povero Hugo lo sapeva
bene.
Osservava i ricchi uomini attendere, guardare di tanto in tanto
l’orologio da
taschino e sbuffare.
Hugo li guardava con sguardo vacuo e ricolmo di sofferenza,
struggendosi in un
dolore che lo lacerava dall’interno, quasi impedendogli di
respirare.
Chinò il capo, concentrandosi su un punto indefinito dei
vecchi mattoncini. Poi
alzò lo sguardo quando, con la coda dell’occhio
notò una nuova figura. Ma non
era lei.
Quante volte aveva guardato in quella direzione? Quante volte aveva
sperato che
la sua figura snella gli si stagliasse davanti come l’oceano?
Molte, forse
troppe.
Un dolore quasi palpabile, visibile, il suo. Quasi potesse avvertirlo
come
dolore fisico. Non gl’importava di cosa sarebbe stato di lui,
un giorno. Non
avrebbe mai più visto Cècile.
Ma, la vita, si sa è sempre imprevedibile e dispettosa. Ci
lascia credere che
non vi sia rimedio al dolore, alla perdita di una parte di te
stesso… del tuo
cuore. Si burla di noi e, quando lo capiamo, non possiamo che ridere
della sua
malignità che, in quell’istante, appare
bontà.
Hugo alzò per l’ennesima volta lo sguardo e,
mentre lo riabbassava, qualcosa
catturò la sua attenzione.
Una donna, accanto al muro, reggeva una valigia. Un cappotto ed un
capello nero
le coprivano gran parte del corpo, lasciando scoperta solo la pelle
diafana
delle gote. Due occhi smeraldo lo guardavano dietro spessi veli di
lacrime.
Hugo sgranò gli occhi e corse verso lei.
L’abbracciò, la strinse a lui come mai
aveva fatto, con una tale intensità che Cècile
ebbe l’impressione che le sue
mani le sfiorassero le ossa e che i loro animi sanguinanti si
ricongiungessero
in cerca di conforto. Ed il dolore, sparì.
«Cècile.» gemette Hugo affondando il
viso nei suoi capelli color della pece.
«Mon amour.»
soffiò lei carezzandogli
la nuca. «Te l’ho riportato.»
mormorò con voce rotta e trepidante.
Hugo si allontanò appena per poterla guardare in volto e le
baciò ripetutamente
le labbra, mentre l’uno ingabbiava in viso
dell’altro con le mani.
«Cosa?» mormorò infine Hugo senza fiato,
poggiando la sua fronte su quella
della sua amata.
«Il tuo cuore. Perché il sole non deve
perire.»
Lacrime di felicità bagnavano i visi dei due giovani che
avevano avuto il
coraggio di dire no, di seguire il canto celato del loro cuore. Che
avevano
avuto il coraggio di… vivere. Si amavano e
l’avrebbero fatto sino all’ultimo
loro respiro. Quando la vita ti offre
un’occasione… non bisogna gettarla viva,
ma seguirla, abbracciarla per realizzare ciò che il tuo
animo desidera.
Si guardarono negli occhi e capirono. Capirono che, nonostante tutto,
quella
era la scelta giusta, folle, o errata, o pericolosa che fosse.
«Je t’aime.»
mormorò Cècile
sfiorandogli il viso con le mani.
«Je t’aime, mon seul amour.»
sussurrò
Hugo prima di baciarla… ancora.
The end.
*
E
grazie a voi
che avete recensito lo scorso capitolo.
Grazie KeLsey, sei sempre così carina e gentile…
che a volte nemmeno lo merito.
Ti voglio bene.
Grazie Nessie93, le tue recensioni sempre così capillari che
non possono non
farmi piacere. Ti voglio bene.
Grazie a Piccola Ketty, che, in silenzio, mi sta regalando tanti
sorrisi, per
svariate cose. Ti voglio bene.
E grazie a coloro che hanno inserito la storia fra i preferito e chi
fra i
seguiti. Grazie ragazze, davvero.
Un bacio, vostra Panda.