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Autore: alaal    06/04/2010    2 recensioni
Un allenatore assetato di potere, un Pokémon leggendario, una maledizione. La nostra storia non si incentra in questo incontro tra umano e Pokémon leggendario, ma gli effetti di questo scontro si ripercuotono nel futuro, a tre anni di distanza.
Recensite, per favore! Sono uno scrittore in erba, ogni commento (insulti compresi) è bene accetto! ^__^
Genere: Avventura, Azione, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime
Capitoli:
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-Presto, fate largo! Questa è un’emergenza!- Ash e Alex si stavano dirigendo verso il Centro Medico per Pokémon alla massima velocità. Dratini era gravemente ferito, e Alex non voleva che il suo nuovo amico ci rimettesse le penne, proprio il primo giorno. I ragazzi si fermarono davanti alle porte scorrevoli del centro medico per Pokémon, e attesero un po’.
-Eddai, quanto ci metti...- Finalmente le porte si aprirono, e i due videro in fondo alla stanza l’infermiera Joy che stava al bancone, con il fedele Blissey. Appena l’infermiera dai capelli rossi vide Ash, sorrise.
Joy: -Ah, Ash, bentornato! È da tanto tempo che non ci si vedeva!- Ma alla vista di Dratini, l’infermiera divenne immediatamente seria. Alex lo posò sul bancone, e Joy lo prese in braccio.
Joy: -Ma cosa gli è successo?- E poi vide Alex, il quale aveva lo sguardo basso.
Joy: -Immagino che questo piccolo Dratini sia tuo, vero?- Alex annuì, tremante.
Alex: -Eh sì... è proprio mio...- L’infermiera fece alcuni cenni con le mani a Blissey, il quale se ne andò nell’altra stanza. Poi l’infermiera si voltò di nuovo verso l'assistente del Professor Oak.
Joy: -Lo hai fatto combattere?- La voce dell'infermiera dai capelli rosa sembrava stranamente calma e pacata. Ash intervenne, per aiutare il suo nuovo amico.
Ash: -Vede, infermiera Joy, il Professor Oak ha dato questo Dratini perché Alex possa dimenticare le sue disgrazie familiari... capisce, è la prima volta che addestra un Pokémon, e quindi...- L’infermiera era perplessa, e poi guardò Alex sorpresa, quando scrutò finalmente il volto del ragazzino.
Joy: -No! Non dirmi che tu sei il figlio di Fred Blake!- Il ragazzo con gli occhiali annuì ancora, sempre più perplesso e confuso.
Alex: -Sì...perchè, conosce mio padre?- La ragazza aggrottò le sopracciglia. ASh sgranò gli occhi, così come fece il suo fedele Pikachu. Avere accennato il nome del padre di Alex, così tanto odiato e temuto da tutti, mise in evidente imbarazzato il povero allenatore novizio.
Joy: -Quell’uomo...quella sottospecie di uomo è la persona più crudele che io abbia mai conosciuto! Pensa un po’, il signor Fred è venuto tempo fa per curare il suo Spinarak. C’erano un bel po’ di Pokémon in attesa, e lui, con prepotenza, ha voluto per forza mettersi in cima alla lista! Così facendo ha fatto morire tre Bellsprout ed ha ridotto un Magikarp in fin di vita! Ogni volta che ci penso... mi vengono le lacrime agli occhi...- E strinse i pugni. Ash tentò di consolare l’infermiera.
Ash: -Sì...conosco la storia... se vuole che la consoli, anche se lei li avesse curati subito, non ci sarebbe stato niente da fare comunque...- Joy si asciugò rapidamente le lacrime. Alex era rimasto attonito, in silenzio.
Joy: -Io ti credo sulla parola, perché sei il Maestro di Pokémon per eccellenza!- Poi guardò Alex, sorridendo.
Joy: -Mi dispiace per quello che ho detto prima... tu non sembri così malvagio come tuo padre, lo sai?- Alex la guardò esitante.
Alex: -Ecco...io...- Ash intervenne ancora.
Ash: -Oh sì! Pensi un po’, prima ha stretto amicizia con Dratini usando amore e sicurezza! Se avesse avuto un pizzico di fiducia in più, avrebbe vinto contro un Pidgey!-In quel momento arrivò Blissey con la barella. Joy mise l’infortunato Dratini su di essa e venne trasportato in sala medicazioni.
Joy: -Ora, Alex, dovrai aspettare un po’. Siediti lì, tanto ora non c’è nessuno!- Ed indicò le sedie in fondo alla stanza. Ash e Alex andarono a sedersi, poi l’allenatore disse la sua, tanto per distrarre il suo allievo dalla preoccupazione che gli attanagliava le viscere.
Ash: -Alex, non preoccuparti, i Centri Medici per Pokémon sono i migliori! Mettono i Pokémon in perfetta salute nel giro di cinque, dieci minuti al massimo!- Il ragazzo con gli occhiali scosse la testa.
Alex: -No, no, non mi preoccupo per questo! Che reazione avrà Dratini dopo questo insuccesso?- Il maestro ci pensò un po’ su, poi sorrise.
Ash: -Nessun problema, scommetto che sarà contento di tornare a combattere con te! Non è vero, Pikachu?- Il topolino giallo annuì.
Pikachu: -Pika, Pikachu!- Alex si sprofondò sullo schienale della poltrona.
Alex: -Lo spero tanto...- Il ragazzo attese cinque snervanti minuti. Fissò in continuazione la luce rossa che lampeggiava, il che voleva dire che il Pokémon era ancora in medicazione. Quando la luce si spense, ad Alex venne un tuffo al cuore. Si alzò addirittura dalla sedia. Ash lo fece nuovamente sedere, afferrandolo per una manica della maglia.
Alex: -Hanno...hanno finito?- Ash sorrise. Ash: -Rilassati! Andrà tutto bene!- La porta si aprì, e Alex scattò nuovamente in piedi. La barella arrivò, con Blissey e l’infermiera Joy. L’assistente di Oak si avvicinò preoccupato.
Alex: -Allora, infermiera Joy? Come sta?- L’infermiera sorrise.
Joy: -Alex, il tuo Dratini si è ristabilizzato e ora è sano come un pesce!- Il ragazzo vide il suo Pokémon sorridente, e in perfetta forma. Alex lo abbracciò e poi quasi pianse.
Alex: -Dratini... mi dispiace... non credevo che fosse andata a finire così...- Il Pokémon saltò ancora una volta sul collo del suo allenatore e si contorse contro di esso. Ash e Joy risero.
Joy: -Si vede lontano un miglio che ti vuole un mondo di bene!- Ash annuì.
Ash: -Infatti! Io l’avevo già previsto!- Alex e Dratini erano felici. Erano finalmente affiatati, come un vero allenatore con il suo Pokémon. Uscirono dal Centro Medico e tornarono nel pezzo di strada erboso che separava Biancavilla da Smeraldopoli. Dratini stava comodamente appoggiato sulla spalla di Alex, così come Pikachu sulla spalla di Ash. Il ragazzo con gli occhiali diede una Pokémella al suo compagno azzurro e Ash fece altrettanto con Pikachu.
Alex: -Ora, Dratini, ci alleneremo ancora! E questa volta sono sicuro che non falliremo!- Dratini fece un versetto di felicità.
Dratini: -Drati! Dratini!- Ash era soddisfatto di com’erano andate le cose in quel giorno.
Ash: -Ci pensi, Alex? È bastata mezza giornata perché tu sia diventato un buon allenatore di Pokémon!- Alex annuì, raggiante.
Alex: -Sì! E lo devo grazie a te, Ash!- Il ragazzo con il cappello si schiarì la voce, portandosi una mano stretta in pugno sulla bocca.
Ash: -Ricordati, Alex, che sei appena all’inizio del tuo viaggio con Dratini! Appena ti sentirai pronto, potremo andare a trovare Brock a Plumbeopoli!- Alex lo guardò perplesso.
Alex: -Sì... mi farà piacere andare a trovare il tuo vecchio amico... il Professor Oak mi ha parlato della tua amicizia con il signor Peters… - Ash scosse la testa. Ash: -No, Alex, non sarà una semplice visita di cortesia... Brock è un capopalestra, e tu dovrai andare alla sua palestra e vincere una medaglia!- Alex e Dratini rimasrto stupiti dall'affermazione appena fatta dal Master dei Pokémon.
Alex: -Cosa? Dici davvero?- Dratini: -Dra? Dratini?- Ash annuì, sorridendo.
Ash: -Ma sì, certo! Comunque non agitarti! Hai tutto il tempo del mondo! Allena con calma i Pokémon, non ti corre dietro nessuno! Non c’è un tempo stabilito per vincere tutte e 56 le medaglie delle leghe Pokemon del mondo...!- Il ragazzo con gli occhiali si grattò la testa.
Alex: -Cinquantasei...! sarà un viaggio interminabile!- Dratini fu attratto da qualcosa all'improvviso, e Alex lo vide concentrato su un punto. Anch’egli lo vide e riuscì a scorgere la sagoma di un Pidgey che becchettava il terreno, vicino ad un gigantesco albero al lato della strada. Il ragazzino aggrottò le sopracciglia, e poi fece un mezzo sorriso.
Alex: -Ah! È lo stesso Pidgey di prima...!- Ash sorrise, intuendo i pensieri del suo allievo e di quelli del draghetto azzurro.
Ash: -Allora buon divertimento, Alex!- Pikachu annuì, augurando a Dratini di fare il meglio che avesse potuto per vincere contro il Pokémon avversario.
Pikachu: -Pi! Pikachu!- Alex strinse i pugni, e poi sospirò. Guardò a lungo il suo Dratini e poi volse lo sguardo verso il piccolo Pidgey, reo di avere sconfitto in battaglia il suo draghetto azzurro.
Alex: “Questa volta ce la posso fare! Sì! Catturerò quel dispettoso di un Pidgey, così impara!” Dratini si preparò all’attacco. Anche Alex si preparò mentalmente, mentre Pidgey osservava incuriosito i due personaggi.
Alex: -Dratini! Comincia con un attacco Fulmisguardo!- Gli occhi di Dratini lampeggiarono, e Pidgey ne fu stupito ed indietreggiò a piccoli balzi. Il Pokémon volante, infastidito dagli occhi luccicanti del draghetto, tentò di attaccarlo correndo in mezzo all'erba, ma Dratini si scansò a pochi passi dall'impatto e lo colpì con un attacco Azione. Pidgey cadde a terra, e poi Alex sorrise.
Alex: -Molto bene! Dratini! Finisci con l’attacco Azione!- Dratini caricò ancora e colpì nuovamente Pidgey. L’uccellino cadde a terra tramortito, zampe all'aria, e non riuscì più a rialzarsi per poter proseguire il combattimento. Poi Alex guardò Ash. Il ragazzo col cappello annuì e, con un grosso sorriso, suggerì al suo allievo di terminare l’incontro con la definitiva cattura di Pidgey.
Ash: -Vai, Alex! Ora è il momento giusto!- Alex annuì sorridendo, e poi prese la Poké Ball vuota che gli aveva regalato il suo maestro dalla tasca dei suoi pantaloni.
Alex: -Molto bene! Ora, Pidgey, sarai mio!- Lanciò la sfera Poké verso il Pokémon volante e, una volta toccato, Pidgey sparì in un bagliore rosso, catturato dalla sfera Poké. Alex notò che la palla si stava muovendo e contorcendo una volta toccato terra, e dopo un po’ di frenetica attesa la luce del cerchio in mezzo alla sfera si spense. Ash applaudì il successo di Alex.
Ash: -Bravo! Stai imparando in fretta, vedo!- Alex si avvicinò lentamente, e poi raccolse la Poké Ball. La guardò perplesso, temendo che Pidgey potesse uscire dalla sfera Poké. Poiché la Poké Ball non si muoveva e non succedeva niente di particolare, il ragazzo con gli occhiali sorrise. Alex aveva catturato il suo primo Pokémon! Portò la sfera Poké in alto con una mano e gridò a squarciagola per la grande emozione del momento.
Alex: -Sì...sì....sììììì! evviva! Ho catturato un Pidgey! Urrà!- Anche Dratini era al colmo della felicità. I due si abbracciarono e risero.
Alex: -Evviva! Bravo, Dratini! Gli abbiamo dato una bella lezione!- Il draghetto era al settimo cielo, e ormai non c’era nulla che gli impedisse di essere il Pokémon prediletto di Alex. Ash, intanto, si avvicinò ad Alex, raggiante per il successo appena conseguito. Si inginocchiò e si tolse lo zainetto dalle spalle, quindi lo aprì. Alex e Dratini osservarono il maestro di Pokémon perplessi.
Ash: -Tieni, prendi questa, il Pidgey che hai appena catturato sarà debole!- E gli porse una fiala, contenente un liquido verde. Poi il ragazzo col cappello chiuse lo zainetto, si alzò e se lo mise nuovamente sulle spalle. Alex annuì, sorridendo.
Alex: -Ah, una pozione! Grazie, Ash!- Alex liberò il Pidgey appena catturato e gli fece bere quell’intruglio. Dopo un po’, il Pokémon si sentì meglio. Alex e Dratini gli sorrisero.
Alex: -Pidgey, benvenuto nella nostra squadra! Io sono Alex e lui è Dratini! Spero che facciate amicizia!- Pidgey, dapprima tentennante, riuscì a sbloccarsi, e poi i due Pokémon divennero grandi amici. Ash era felice dei progressi fatti dal suo allievo.
Ash: -Mi complimento con te, Alex! Sei riuscito ad avere un buon rapporto con Dratini, e non contento, hai catturato un altro Pokémon e hai fatto amicizia pure con lui!- Alex sorrise. Era da tanto tempo che non si sentiva così allegro.
Alex: -Ash, ti ringrazio! I Pokémon sono delle creature meravigliose! Grazie per avermelo fatto capire!- Il sorriso dell’amico di Alex si congelò. L’assistente del Professor Oak era preoccupato dello sguardo pietrificato di Ash, ed Alex era ancora più preoccupato quando comprese che gli occhi del suo maestro erano puntati verso il cielo. Alex: -Ash? Che ti prende?- Il ragazzo indicò un punto, in cielo, dietro di Alex.
Ash: -Non...non è possibile... sono loro...sono tornati!- Alex voltò lo sguardo in cielo, proprio nel punto indicato dal suo maestro, e vide una grande mongolfiera a forma di Meowth allontanarsi rapidamente da loro. Alex era perplesso. Se Ash li conosceva, probabilmente erano suoi amici. Tornò ad osservare il suo maestro, ma scorse nello sguardo di Ash rabbia ed apprensione.
Alex: -Tu sai chi sono?- Ash annuì, digrignando i denti. Ash: -Oh, sì che li conosco! Sono il Team Rocket!- Alex era stupito.
Alex: -Cosa? Il malvagio Team Rocket?- Il Professor Oak aveva parlato ad Alex del Team Rocket, delle scorribande dei componenti e della malvagità del capo del Team, Giovanni; ma sia il vecchio Samuel che il ragazzo con gli occhiali avevano creduto fino a quel momento che, dopo la morte del leader (per motivi ancora sconosciuti), il team si fosse oramai sciolto. A quanto parve, le supposizioni furono completamente errate. Il ragazzo con il cappello annuì, deglutendo un rospo amaro.
Ash: -Sì! E dalla mongolfiera, deduco che si trattano di Jessie, James e di quell’antipatico di Meowth!- Anche Pikachu sembrava arrabbiato, e dalle sue tasche rosse guanciali uscivano scariche elettriche.
Alex: -E...che vorranno mai fare?- Ash era terrorizzato. Si stavano dirigendo proprio verso il Laboratorio del Professor Oak, in cima alla collina, ben visibile dal punto in cui i due ragazzi si trovavano.
Ash: -Vorrei sbagliarmi, ma credo che stanno andando a Biancavilla! Presto, Alex, dobbiamo aiutare il professore!- E lo prese per mano. Tutti corsero verso la città natale di Ash e non fecero in tempo a prevenire l’attacco del Team Rocket. Essi, infatti, avevano già lanciato delle bombe contro il tetto del Laboratorio, e nel giro di pochi attimi si calarono giù dal buco creato con delle corde. Ash era al limite della collera.
Ash: -Oh, no! Il Professor Oak è da solo! Anche se ha un mucchio di Pokémon dalla sua parte, non ce la farà mai a combattere due contro uno!- Pikachu e Dratini si guardarono in faccia, e poi guardarono Pidgey. I tre annuirono e poi, una volta raggiunto l’edificio, colpirono il portone con i loro attacchi. Alex rimase stupefatto nel constatare quanta energia impiegassero i Pokémon per abbattere il portone di metallo.
Alex: -Incredibile! Hanno capito la situazione e stanno tentando di aprire la porta!- Non ci volle molto per far saltare la centralina e per far scattare il congegno d’apertura del portone. Ash, Alex, Pikachu, Dratini e Pidgey si precipitarono verso il Laboratorio. Nel cortile non c’era nessuno, probabilmente Oak aveva ritirato tutti i Pokémon nello loro sfere Poké. Appena arrivati al Laboratorio, la porta che conduceva all’interno dell’edificio fu sprangata. Probabilmente l’avevano bloccata quegli individui. Ash picchiò i pugni contro la porta.
Ash: -PROFESSOR OAK! RISPONDA!- Niente, non sentì nulla. Neanche un rumore. Alex si guardò attorno, poi si inginocchiò in un punto del corridoio.
Alex: -Aspetta, Ash! Guarda!- Tirò su una mattonella del pavimento, e poi i due videro un passaggio. Ash era perplesso e guardò il suo allievo con uno sguardo interrogativo.
Ash: -Cosa vuol dire questo?- Il ragazzo con gli occhiali sorrise, imbarazzato.
Alex: -Ecco... questo è un passaggio che conduce al Laboratorio... l’ho creato perché spesso mi dimentico le chiavi all’interno...e allora lo utilizzo per entrarci...ma non lo dire al professore, altrimenti mi punirà!- Ash rise di allegria.
Ash: -Alex, la tua bravata è la nostra salvezza! Mi calerò giù, e poi tu mi seguirai!- I ragazzi, seguiti dai Pokémon, si calarono giù dalla grande mattonella, e poi riaffiorarono proprio in mezzo al Laboratorio. Ash scostò una mattonella e poi tutti quanti uscirono. Non videro nessuno, però sentirono delle voci provenire dallo stanzino. Ash fece cenno ad Alex di rimanere in silenzio, poiché le voci appartenevano proprio ai membri del Team Rocket.
Ash: -Shhh! Sono loro!- I ragazzi si avvicinarono alla porta, e poterono udire le grida di disapprovazione del Professor Oak.
Oak: -LADRI! FARABUTTI! Quando andrete in prigione, non uscirete più fino al giorno del giudizio!- Una voce femminile, alquanto isterica, zittì il professore. Era Jessie.
Jessie: -ZITTO, NONNETTO! Metti tutte le sfere Poké nel sacco, e guai a disobbedire!- Si sentì pure miagolare. Quello era Meowth.
Meowth: -Miao! E poi devi consegnarci i progetti per la caverna del Pokémon più forte al mondo... e tu sai a chi alludo...!- Oak gridò ancora.
Oak: -NO! QUELLO NO!- James sbottò di rabbia.
James: -ORA BASTA! SNEASEL, ATTACCO SFURIATE!- Si sentì il professore gridare, e poi nulla. Ash gridò di rabbia.
Ash: -NOOO! ADESSO BASTA!- Il ragazzo entrò di corsa insieme a Pikachu nello stanzino, e vide il professore a terra, accucciato, con le mani sulla testa, completamente graffiato dagli artigli di Sneasel. Jessie, James e Meowth erano sempre uguali, non erano cambiati di una virgola. Però sembravano essere diventati più malvagi e intelligenti di come non lo furono un tempo. Jessie fu la prima a parlare ed additò spaventata il ragazzo col cappello.
Jessie: -Non...non è possibile! Il moccioso... è di nuovo qui!- James strinse i denti e guardò con occhi di fuoco Ash..
James: -Ancora tu! Possibile che dovunque andiamo tu sia sempre tra i piedi!- Meowth rise, zittendo i due.
Meowth: -Non dobbiamo certo arrabbiarci, ragazzi! Da quando questo piccolo ficcanaso non si è più mosso da Biancavilla, i nostri colpi hanno sempre avuto successo!- Il ragazzo, con Pikachu, ruggì dalla abbia e strinse un pugno davanti a sé.
Ash: -Ah, è così, eh? Beh, ora la pacchia è finita, perché sono tornato!- Jessie scoppiò dalle risate, e si mise la mano davanti alla bocca, come una snob.
Jessie: -Ah! Ah! Ma l’avete sentito? Che ingenuo! Piccoletto, non sai che abbiamo dei nuovi Pokémon, ancora più potenti?- Ash sogghignò.
Ash: -Ah! I tuoi Pokémon mi hanno sempre fatto ridere!- Il Pokémon gatto si fece una risata sotto ai baffi, e poi guardò i suoi amici.
Meowth: -Ragazzi, è giunto il momento di cantare nuovamente il nostro inno!- I due annuirono, poi si misero in posizione per “l’ouverture” che il Team Rocket aveva sempre preparato, per entrare in scena.
Jessie: -Preparati a passare dei guai, moccioso, da ben tre anni!-
James: -Dei guai molto grossi, da ben tre anni aspettavamo questo momento!-
Jessie: -Proteggeremo il mondo dalla devastazione!-
James: -Uniremo tutti i popoli della nostra nazione!-
Jessie: -Denunceremo i mali della verità e dell’amore!-
James: -Estenderemo il nostro potere fino alle stelle!-
Jessie: -Io sono Jessie!- James: -E io sono James!-
Jessie: -Team Rocket! Pronto a partire alla velocità della luce!- James: -Preparati a combattere, a soffrire e umiliarti come ai bei vecchi tempi!- Dopo la pappardella, Alex entrò nella stanza delle Poké Ball e si avvicinò al Professor Oak, il quale era ancora per terra. James lo notò e lo bloccò, prendendolo per la maglia. Lo sollevò addirittura da terra.
James: -Ehi, tu, dove pensi di andare? Qui è proprietà privata, bambino, vai a giocare da qualche altra parte!- Alex tentò di liberarsi, senza successo.
Alex: -Maledetti! Lasciatemi andare!- Jessie guardò Pikachu con interesse, e poi guardò Dratini, il quale guardava spaventato il suo allenatore. Fu affascinata dai due Pokémon, e li volle entrambi.
Jessie: -Pikachu è sempre stato il mio pallino, e ora quel Dratini... è troppo tenero, è troppo simpatico! Beh, prenderò due piccioni con una fava!- Prese la sua sfera Poké e la lanciò.
Jessie: -VAI, DELIBIRD, SCELGO TE!- Apparve il Pokémon di ghiaccio rosa e bianco. Ash strinse i denti.
Ash: -Ah! Delibird e Sneasel! Una nuova accoppiata, eh? Ma tanto non mi fate paura!- James rise borioso, incrociando le braccia al petto.
James: -Sappi, scarafaggio, che questi Pokémon ci sono stati concessi da Giovanni in persona!- Jessie puntò l’indice contro i due Pokémon.
Jessie: -E ora che il nostro vecchio, generoso capo non c’è più, cattureremo Pikachu e Dratini per commemorare l’anniversario della sua scomparsa!- Sia Alex che Ash gridarono all’unisono.
-NOOO!- Alex si liberò dalla presa di James e, insieme ad Ash, si misero in mezzo tra il Team Rocket e i Pokémon.
Ash: -Dovrete prima sconfiggerci!- Alex annuì.
Alex: -Sì! Vedrete che saranno dolori per voi!- James scosse la testa, e prese una rosa dalla tasca sinistra dei suoi jeans bianchi ed appoggiò il suo delicato stelo sulle labbra.
James: -Errore, ragazzo! questa volta saranno dolori per voi! Ci vendicheremo di tutti i torti subiti in passato...- Meowth concluse il discorso.
Meowth: -E ci prenderemo una bella rivincita sul moccioso! Abbiamo aspettato anche troppo a lungo!- Alex era impressionato. Non aveva mai visto un Pokémon parlante. Ash tornò a parlare e distrasse il ragazzo con gli occhiali dai suoi pensieri.
Ash: -Se credete che vi lasceremo andare con i Pokémon del professore e con i nostri... vi sbagliate di grosso!- Cercò nelle sue tasche e ne estrasse una Poké Ball.
Ash: -Alex, tu, Dratini, Pidgey e il Professor Oak scappate da qui! Io me la vedrò con questi buffoni!- Alex scosse la testa.
Alex: -No, Ash! Combatterò con te!- Il ragazzo lo guardò stupito.
Ash: -Cosa? Ma...- Il ragazzo con gli occhiali strinse i denti, furioso. Il ragazzo col cappello rimase stupito dalla imprevista reazione del suo allievo.
Alex: -Per troppo tempo ho dovuto subire angherie da tutti, rimproveri e mai un complimento o un incoraggiamento! Ora che ho conosciuto te, Ash, la mia vita è cambiata! E so che, insieme, sconfiggeremo il Team Rocket!- Il Professor Oak, ancora rannicchiato a terra, era sbalordito dalle parole di Alex.
Oak: -Alex...! Sei cambiato così tanto, in un giorno...- Jessie sbadigliò, annoiata.
Jessie: -Ah, ah, che scenetta strappalacrime... MA ORA SI FA SUL SERIO! DELIBIRD, ATTACCO GELORAGGIO!- Ed indicò i Pokémon schierati per la battaglia. Il Pokémon si apprestò ad attaccare Pikachu, ma Dratini bloccò il colpo avvolgendo il proprio corpo sul capo di Delibird, oscurando temporaneamente la vista del Pokémon. Il colpo mancò il bersaglio di parecchio. Ash sorrise, e poi liberò il Pokémon scelto dalla sua sfera Poké.
Ash: -Grazie, Alex! Vai, Magcargo, scelgo te!- Il Pokémon lumaca venne fuori, e si posizionò per l’attacco. L’allenatore più forte del mondo sorrise e poi partì alla carica.
Ash: -Molto bene, Magcargo! Proviamo immediatamente a far tacere Delibird con un attacco Lanciafiamme!- Il Pokémon di terra e fuoco aprì la bocca e ne uscì un potentissimo getto di fuoco, il quale investì in pieno Delibird. Jessie non era minimamente preoccupata dell’attacco ordinato da Ash.
Jessie: -Delibird, attacco Ricciolscudo, vai!- Delibird immediatamente si raggomitolò su se stesso, e l’attacco Lanciafiamme andò a vuoto. Questa volta fu James ad attaccare.
James: -Ora è il mio turno! Sneasel! Attacco Finta!- Il Pokémon partì all’attacco e colpì di striscio Magcargo. Ma bastò quel colpetto per mettere fuori uso il Pokémon di Ash.
Ash: -Oh, no, Magcargo!- Niente da fare, il Pokémon era crollato a terra, svenuto. Alex guardò i suoi due Pokémon, poi tornò ad osservare i Pokémon in campo.
Alex: -Va bene! Allora volete la guerra! Pidgey! Prendi Dratini in volo ed insieme usate un attacco Azione contro Sneasel!- L’uccellino ubbidì e prese per le zampe il corpo azzurro del draghetto. Volarono fin sulla testa di Sneasel, e poi si lanciarono in un attacco travolgente. Colpirono entrambi il Pokémon di James, e Sneasel cadde per terra frastornato. Jessie era al limite della furia.
Jessie: -MA NO, IMBRANATO! Cosa stai facendo, ti stai lasciando battere da due Pokémon appena catturati?- Meowth scosse la testa, e poi si decise di partire all’attacco.
Meowth: -Come al solito ci devo pensare io!- Estrasse fuori dalle zampe i suoi artigli. Probabilmente anche lui voleva attaccare con Sfuriate. Alex non era minimamente spaventato, e diede precisi ordini ai suoi Pokémon.
Alex: -Pidgey, usa un attacco Turbosabbia, e Dratini userà nuovamente Azione!- Il Pokémon uccello si voltò e con le zampe sollevò un grande polverone. Meowth fu sopraffatto dalla difesa di Pidgey e si guardò attorno confuso.
Meowth: -Cosa...che succede? Non vedo più nulla!- Dratini sbucò fuori dalla polvere all’improvviso e colpì in pieno Meowth, il quale cadde addosso a Delibird. Ash sorrise, e poi guardò Pikachu.
Ash: -Molto bene, Pikachu, usa il Superfulmine!- Pikachu, con le sue scariche elettriche, colpì in pieno il Team Rocket, il quale, con un esplosione, volò via dal tetto, creando un nuovo buco.
-IL TEAM ROCKET E’ TORNATO AI VECCHI TEMPIII!- (Blink...) Quando tutto finì, il Professor Oak si rialzò e poi sorrise.
Oak: -Ash, Alex, grazie! Siete stati formidabili!- Il maestro di Pokémon scosse la testa.
Ash: -Non ringrazi me, ma Alex! È lui che ha fatto il lavoro!- E lo indicò. Il ragazzo con gli occhiali arrossì ed abbassò lo sguardo timidamente, come i suoi Pokémon.
Alex: -Ma no...è stato facile...- Il Laboratorio fu ricostruito e rimesso in ordine grazie ai Pokémon, e quando tutto finì, Oak tornò nel Laboratorio seguito dai due ragazzi.
Oak: -Sono veramente fiero di te, Alex! La tecnica di combattimento dei tuoi Pokémon è stata eccezionale, per non parlare della cooperazione di Dratini e di Pidgey! Ash, hai fatto un buon lavoro!- L’allenatore sorrise.
Ash: -Io ho spinto Alex a cominciare, e poi lui ha fatto tutto da solo!- Oak annuì, e poi si avvicinò nuovamente alla scrivania.
Oak: -Alex, hai agito nel modo che mi aspettavo! Come ricompensa dei tuoi sforzi, voglio farti un altro regalo!- Aprì il cassetto della scrivania, e ne estrasse un piccolo oggetto, rosso, dalla forma rettangolare. Alex era perplesso.
Alex: -Che cos’è?- Oak sorrise.
Oak: -Ash, glielo vuoi spiegare tu?- L’allenatore annuì. Ash: -Certo! Alex, quello è un Pokédex, una sorta di enciclopedia dei Pokémon elettronica! Se il Professor Oak te lo consegna, vuol dire che ha estrema fiducia in te!- Il professore consegnò il Pokédex nelle mani del suo assistente, il quale era ancora confuso.
Alex: -Io...io non so che dire...- Oak sorrise. Oak: -Non devi dire niente, te lo sei meritato! Ah, dimenticavo, questo è importante!- Frugò nelle tasche del suo camice bianco, e ne estrasse un altro aggeggio, che sembrava una cuffia senza fili.
Oak: -Questo è il Pokémon Traduttore. È una mia scoperta recente, esso servirà per far capire agli allenatori ciò che il Pokémon vuole, trasforma le onde della voce del Pokémon in voce umana! Ash, Alex, voglio che voi lo prendiate uno per ciascuno e lo facciate funzionare!- I due lo presero entusiasti. Era una cuffia, e bastava appoggiarlo all’orecchio. Sull’estremità della cuffia c’era un pulsante bianco. Lo premettero, e poi attesero. Oak continuò a sorridere.
Oak: -Molto bene! Ora potete ritirarlo!- I due si guardarono in faccia confusi.
Ash: -Cosa? E perché?- Il Professor Oak girò intorno al Laboratorio, con le mani incrociate dietro la schiena.
Oak: -Una volta che il Pokémon Traduttore è stato attivato la cuffia non serve più! Esso è soltanto il dispositivo di accensione!- Ash sorrise, e poi guardò il suo Pikachu, il quale era rimasto in silenzio.
Ash: -Fantastico! Dai, Pikachu, dimmi qualsiasi cosa!- Il Pokémon deglutì, e poi aprì la bocca.
Pikachu: -....cosa...cosa dovrei dire...?- Fantastico, la voce del Pikachu di Ash era squillante. Sia Ash che Alex potevano ascoltarla. L’allenatore più forte al mondo era entusiasta.
Ash: -Professore! Questa è una scoperta straordinaria! Ma funziona con tutti i Pokémon?- Oak scosse la testa, e tornò alla scrivania.
Oak: -No, purtroppo funziona solo con i Pokémon catturati! Voi potrete ascoltare i discorsi dei Pokémon domestici di tutti gli allenatori! Il Pokémon Traduttore serve per rinforzare il legame tra allenatore e Pokémon!- Alex era felice, e Dratini lo guardò negli occhi.
Alex: -Allora...se Dratini parlasse, potrei capirlo, e non sarebbe un problema allevarlo...!- Dratini sorrise.
Dratini: -...e saremmo dei buoni amici!- La sua voce era quella di un bambino. Era davvero un cucciolo. Alex era estasiato, ed abbracciò il suo Pokémon.
Alex: -Dratini! Sono felice per te!- Oak sorrise, e poi salutò i ragazzi, i quali erano già sul piede di partenza.
Oak: -Una volta che Alex avrò imparato molte nozioni sui Pokémon, dovrete andare fino a Borgo Foglianova, che si trova dall’altra parte del mare di Biancavilla, oltre l’Isola Cannella! Lì, il Professor Victor Elm potrà studiare il Pokémon Traduttore, e potrà estendere la sua potenza anche sui Pokémon selvatici!- Ash annuì.
Ash: -Molto bene! Allora ci vediamo, prof!- Saluti, baci e abbracci, e poi i due ragazzi uscirono dal Laboratorio. Si ritrovarono in strada, e poi decisero di andare a Smeraldopoli.
Alex: -Sono così felice... oggi è il miglior giorno della mia vita!- Dratini annuì, dando ragione al suo nuovo allenatore.
Dratini: -Ed anche quello della mia vita!- Tutti risero, e poi si diressero verso Smeraldopoli.
   
 
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