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Autore: magica_cricchia    07/04/2010    11 recensioni
Camilla è una “normale” ragazza di 25 anni che fisicamente ne dimostra 15. Vive sola, i suoi unici amici sono i colleghi dello studio grafico per cui lavora, il fratellastro, che prova un attaccamento morboso nei suoi confronti e i Washing Machine, un gruppo musicale sconosciuto, il cui front-man è proprio Edoardo, suo fratello. La sua vita cambia quando i Washing Machine diventano il gruppo spalla dei 30 Seconds To Mars... Questa FF ha vinto il premio "Best Fluff" al nono turno dei NESA! grazie!!!
Genere: Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Jared Leto, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Purtroppo non conosco i 30stm e non li posseggo, le cose raccontate sono solo frutto della mia fantasia galoppante... Conosco ma non possiedo le Echelon citate! ^_^ I Washing Machine e Camilla invece sono mie creazioni! (infatti sono i più psicolabili...)
Capitolo molto più lungo dei precedenti! Ve lo dovevo! Con questo si conclude la Prima parte di questa storia. Ma rimanete collegate! La storia non finisce qui!!
Vi ringrazio per le recensioni, e vi prego di continuare a seguirmi e ad incoraggiarmi!
Vi prometto mooooolti cambiamenti dal prossimo capitolo...

Ah... dimenticavo... vi ringrazio per aver apprezzato anche “Twenty Centimetres”, storia demenziale che scrivo a 4 mani con la mia Lego giuliechelon90!!

Le risposte sono a fine chappy!


L'hai davvero scordato.
Il tuo braccio intrecciato al mio,
un piacere smisurato.
Dalla tua mano alla mia.
Dalla tua bocca alla mia.

Il male che a vicenda ci siamo fatti
il tempo lo cancella, lo dimentica il cuore;
ma le ore felici si fermano per sempre
in un interminabile splendore.


Edo!!!”, Nicole mi corre incontro, superando abilmente l'uomo della sicurezza, prima che possa dirgli di lasciarle passare.
Mi salta al collo. Le brillano gli occhi. Evidentemente aspettava con ansia questa data.
L'uomo della sicurezza, allarmato, si tranquillizza subito ad un mio cenno.
Le amiche di Nicole ci raggiungono leggermente in imbarazzo.

E' la prima volta che stiamo nel backstage ad un concerto!”, grida di gioia Nicole.
Ah! Ecco perchè sei così contenta! Ed io che per un momento ho pensato fosse per la mia magnifica presenza!”, scherzo.
Beh... non montarti la testa 'oh signore di tutte le lavartici'!”, mi canzona lei.
Poi si guarda intorno spaesata, come per cercare qualcuno.

I 30STM sono ancora in camerino...”, la anticipo.
No... veramente non cercavo loro... vorrei conoscere tua sorella... Camilla... l'altra volta non ci sono riuscita... mi incuriosisce...”
Mi spiace... ma è tornata in Italia in anticipo... per lavoro sembra...”, abbasso lo sguardo, poco convinto delle mie parole e mi passo una mano tra i capelli.
Oh... peccato! Non riesco mai a conoscerla...”, dice delusa.
Com'è che ti interessa Camilla?”
Beh... ne avevamo parlato a lungo quella sera in hotel... è solo curiosità... e poi... quando l'ho vista... non so... aveva un'espressione sofferente ma vuota...”, dice fissando un punto imprecisato alle mie spalle.
...Oh... beh... non c'è che dire... hai proprio l'animo della scrittrice!”, le sorrido.
Scemo! Mi prendi in giro??”, ride.
Intanto le sue amiche si sono fatte più vicine.

Ciao ragazze! Come va??”, chiedo cortese. Non voglio che pensino che sono un maleducato, stronzo, che caga solo Nicole.
Ma ciao Edo! Tutto bene, anche se avrei voluto farmi tutte le altre date del tour... maledetto lavoro... Comunque... mi chiedevo... Max dov'è?”, rimango scioccato dalla domanda di Monica. Pensavo che di Max non le importasse un fico secco, invece la vedo cercarlo alle mie spalle con lo sguardo.
In camerino... seconda porta a destra! Vai pure! Ne sarà contento!”, le sorrido. Monica si congeda alla velocità della luce, seguita a ruota dalla terza ragazza, quella più silenziosa e timida.
Rimango con Nicole. Dopo un breve silenzio, riprende a parlare.

Non mi sembri sicuro...”
Cosa intendi??”
Ogni volta che dici qualcosa di cui non sei sicuro, o che ti turba, ti passi una mano tra i capelli...”
C-cosa?”
Rimango spiazzato. Quante volte ci siamo visti io e lei? Due? Tre?? Riesce già a capire così tanto di me?

Accidenti... sei un'attenta osservatrice!”
Lo so!”
Non ti si può nascondere niente eh?!”
Guai a provarci!”, sorride, portandosi l'indice alla bocca.
Già... e se posso sapere... che cosa, di quello che ho detto, ti ha poco convinta?”
Tutto quello che riguarda Camilla... perchè non è qui... per esempio”
Sbuffo di nuovo sonoramente.

Più che altro è una sensazione... il modo in cui se n'è andata... di notte! Ha fatto tutto di fretta e quella del lavoro mi è sembrata una scusa...”
Umm... credi che le sia successo qualcosa... che non ti ha voluto dire?”
Ne sono quasi certo...”, dico leggermente preoccupato.
Stai tranquillo... vedrai che ti spiegherà tutt...”, Nicole non fa a tempo a finire la frase, che veniamo letteralmente investiti da un Jared allucinato, visibilmente agitato. In questi giorni è sempre stato strano. Mi sembra che ogni giorno che passa, peggiori sempre più.
Scusate!”, ci interrompe.
Ha gli occhi fuori dalle orbite.

Ehi Jay! Lei è la mia amica Nicole... ti ricordi??”, chiedo, cercando di mettere Nicole a proprio agio davanti al suo idolo.
Oh... si certo! Ciao! Tutto bene?”, la saluta e le fa la domanda per pura formalità.
Senti Edo ho bisogno di te un secondo!”, si rivolge a me senza aspettare la risposta di Nicole.
Oh... Certo... Nicole aspettami pure in camerino insieme ai ragazzi... è dove sono entrate le altre... e scusa... faccio subito!”
Non ti preoccupare Edo! Capisco benissimo! E... ciao Jay!”, lo saluta appena, leggermente imbarazzata, per poi fiondarsi dietro la porta in cui erano scomparse poco prima le sue amiche.
Ok... dimmi tutto Jay!”, dico sbuffando.
Non qui... vieni nel mio camerino!”, mi trascina afferrandomi la spalla.

È dal camerino che si capisce chi è la star e chi, il gruppo do supporto. Jay ha a disposizione, solo per sé, una stanza ben più grande di quella assegnata a tutti noi Washing Machine.
Non appena entriamo, Jay chiude la porta alle nostre spalle e vi si appoggia, respirando profondamente.

Allora Jay... cos'è successo?”, chiedo, il suo comportamento comincia ad agitarmi.
Ecco... Edo non è che per caso... tu hai sentito Camilla di recente?”, mi chiede. Ora mi dà le spalle.
Rimango un po' spiazzato alla sua domanda.

L'ultima volta è stata stamattina... Perchè? L'hai sentita e le è successo qualcosa??”, mi agito improvvisamente.
No... tranquillo... non che io sappia almeno... anzi ne sai più tu! Non lo mai sentita... volevo... volevo solo sapere da te... come sta?”, continua a darmi le spalle. La sua testa è ricurva in avanti, come se si stesse guardando le scarpe.
Se vuoi saperlo... perchè non la chiami? Le farebbe piacere...”
Lo farei... ma non posso...”
Cosa? Ma se stai sempre con quel diavolo di telefono in mano?? Il suo numero ce l'hai no?!”
Si... diciamo che il suo numero ce l'ho... ma non mi viene consentita la chiamata...”
Strano... vuoi usare il mio cellulare?”, mi frugo nella tasca per cercare il mio scassatissimo, ma funzionante, telefonino.
No...”, Jared batte rabbiosamente il pugno contro la parete.
Il colpo mi fa sussultare. Non l'ho mai visto così. Non pensavo neanche che fosse in grado di avere questi scatti d'ira improvvisa.

Jared...”, richiamo la sua attenzione, lui si volta verso di me. Ha gli occhi vitrei.
...cosa è successo tra te e Camilla?”, finalmente riesco a fare quella domanda che mi tortura da troppi giorni. Mi esce dalle labbra come una mosca intrappolata in un bicchiere. E prima che possa metabolizzare il fatto di essere riuscito a porgliela, ricevo la mia risposta. Direttamente e dolorosamente come un pugno nello stomaco.
L'ho baciata ed ho passato la notte con lei.”
...Quindi avete scopato?!”, sono un misto tra incredulità e rabbia.
No... abbiamo solo dormito... in effetti non posso dire che sia successo poi molto...”.
Quindi è per causa tua che se n'è andata... fuggiva da te!”
In un certo senso sì... ma c'è stat...”, non lo lascio continuare. Lo afferro per i bavero della giacca borchiata e in meno di un secondo siamo faccia a faccia. Occhi negli occhi.
Cosa le hai fatto??”, sono glaciale. La mia voce ferisce come un rasoio.
Dal canto suo, Jared mi affronta. Non distoglie le sue iridi grigio-azzurre dalle mie, verdi.

Senza volere l'ho ferita... e senza volere... l'ho persa... temo...”.
Spiega!!”, gli ordino.
Sarò felice di farlo... ho bisogno di togliermi questo peso...”.


Spiego tutto l'accaduto a Edoardo. Nel farlo, cerco di non guardarlo in faccia. Non risparmio nulla. Sono sicuro che Camilla non sarebbe d'accordo, preferirebbe farlo lei. Ma il suo silenzio in questi giorni mi sta uccidendo. Non so cosa devo fare e spero che parlarne a Edoardo, per quanto rischioso sia, mi aiuti a capire come devo agire. Non riesco a contattare Camilla in nessun modo, le mail mi tornano indietro, ha cancellato twitter e il suo operatore telefonico non mi permette di inoltrarle la chiamata. Posso solo sperare che Edoardo mi aiuti a contattarla.
Quindi l'hai ferita...”, alla fine del mio discorso, le parole di Edoardo mi attraversano la testa come un martello pneumatico.
Non sapevo di essermi sbagliato... non ne avevo idea! Pensavo che fosse lei a ferire me... è stato un meccanismo di autodifesa!”, mi giustifico.
Edoardo rimane in silenzio.
Ogni secondo che passa muto, a guardare il pavimento, accresce la mia ansia.

Dì qualcosa per favore!!”, gli chiedo.
...e cosa dovrei dire? Prego accomodati... ti sei fatto Camilla alle mie spalle ed io come un povero ebete non me ne sono accorto??”, le sue parole sono quasi divertite. Ironiche. Rimango in silenzio.
Sai qual'è la cosa che mi fa più rabbia??”, continua Edoardo, “...che nonostante tutto non riesco ad odiarti... che non riesco a non ammirarti come artista... che non riesco a immaginarmi mentre ti spacco la faccia!”
Edo... mi dispiace... io... io...volevo dirtelo... ma Camilla era preoccupata per la tua reazione! Lei... beh... non voleva sabotarti il tour... e poi non abbiamo fatto sesso... solo sentivamo dell'attrazione reciproca!”, mi sento da schifo, eppure mi sono liberato del fardello che mi portavo fastidiosamente dentro.
E quindi?”, chiede lui.
Cosa?”, rispondo.
Come mai adesso hai deciso di parlarmene?”
...Perchè spero che tu riesca a spiegarle il malinteso... io non posso contattarla.. ma tu sì!”. Edoardo mi guarda incredulo.
Tu vorresti che io facessi cosa??”, dalla sua domanda capisco di aver perso tempo. Forse addirittura ho peggiorato le cose.
Camilla e più che 'la mia famiglia'... Camilla è parte del mio universo! Camilla è... è...”, si interrompe sbuffando rumorosamente. Poi continua.
...Sai una cosa? In fondo io ti ringrazio... Grazie a te ho capito che avevo rinunciato troppo facilmente... e non sono disposto a farlo! Io voglio lei! Io sono l'unico che può stare con lei!”, a queste parole lo guardo incredulo.
Non puoi costringerla a stare con te!”, sibilo.
Non ho intenzione di farlo! Sarà lei a scegliere me... Andiamo... In fondo lo sai anche tu Jay... tu non hai modo di contattarla! Io sì! L'affetto che prova per me non si è mai esaurito... quindi sarà facile per lei, trasformare quell'affetto in qualcosa di più, quando le parlerò a cuore aperto!”, ora sorride, sembra impazzito.
Ti sbagli! Per lei sei solo un fratello! Me l'ha detto lei!”, ribatto. Voglio togliere quel sorrisetto impertinente dalla sua faccia.
E come mai siete arrivati a parlare di me in questi termini?”, chiede.
Gliel'ho chiesto io!!”
Già... immaginavo... Jay... vuoi sapere perchè le hai fatto questa domanda? Perchè in fondo tu avevi capito che c'era un legame troppo profondo tra di noi... un legame che sapevi di non essere in grado di spezzare!”, rimango ammutolito. Ha ragione.
Comunque dato che sono corretto... non accennerò a questo discorso con lei telefonicamente... al concerto di Milano, sono sicuro che ci sarà! Il primo di noi che riuscirà a vederla e parlarle... probabilmente vincerà!”
...Camilla non è un premio...”, dico rabbioso.
Ti prego... non fare il melodrammatico... sappiamo entrambi che lo diventerà...”, detto questo Edoardo si congeda, salutandomi con un sorriso, esce dal camerino.
Io rimango solo con tutti i miei sbagli.


Milano - Palasharp 21/03/2010 ore 22.30


Non so cosa mi abbia spinto ad uscire di casa per venire qui a quest'ora.
Forse è stata l'incapacità di rimanere a casa sola.
Forse il rumore dell'acqua che gocciola dal rubinetto della cucina. Un rumore tanto insignificante e ritmico che diventa insopportabile.
Forse la lavatrice, che senza sosta, continua il suo ciclo di lavaggio indisturbata.
Magari il fatto che alla televisione trasmettono solo “programmi spazzatura”.
O forse, il martellante pensiero che una piccola folla di persone, si è già radunata qui, nel luogo dove domani sera ci sarà il loro concerto. Persone che li adorano, li seguono. Li ammirano senza conoscerli di persona. Li amano incondizionatamente.
Arrivo e chiedo a chi di dovere, di mettermi in lista. Mi scrivono il numero sul dorso della mano. Sono il numero 48.
Per questo concerto ho comprato il biglietto. Non mi va di far sapere che ci sarò, anche se sono sicura che Edoardo lo sospetti. Probabilmente sto facendo una cazzata. Vedere Jared non so come sarà. Soffrirò? Forse... Ma ho bisogno di vederlo un'ultima volta. Non importa che lui mi veda. Anzi, è meglio non farsi vedere da lui. Non sopporterei ancora quel suo sguardo. Quello sguardo sprezzante che mi ha riservato l'ultima volta che l'ho visto.
L'aria è densa e carica d'acqua. Ad ogni respiro milioni di goccioline mi entrano nelle narici, solleticandomele.
Stendo un sacchetto di nylon su di un muretto, proprio nel parcheggio davanti all'ingresso e mi ci siedo.
Rimango lì da sola ad ascoltare la musica dal mio I-Pod. Fumo un paio di sigarette. Poi un gruppo di ragazze mi si avvicina. Sono Echelon.

Ciao! Di che Divisione sei?”, mi chiede una di loro, ha i capelli scuri con riflessi tra il rosso e il viola. I suoi occhi brillano ed ispirano tenerezza e simpatia.
Oh... nessuna Divisione... sono sola!”, dico con un sorriso imbarazzato.
Coraggiosa! Sola tutta la notte ti annoierai! Piacere! Io sono Michela! Noi siamo le Echelon della Divisione di Venezia!”, avevo riconosciuto la cadenza veneta, così diversa da quella milanese.
Rivolgo loro un ampio sorriso.

Anch'io sono veneta! Ma studio e lavoro qui!”, ci mettiamo a ridere alludendo a quanto è piccolo il mondo.
Poi le altre ragazze si presentano.

Giulia! Piacere!”, la ragazza mi sorride. Ha dei lineamenti raffinati, delle labbra carnose e bellissime.
Mi giro poi verso la terza ragazza per presentarmi. Rimango basita nel guardarla. Anche lei sembra sorpresa. Ci guardiamo ammutolite per un paio di secondi, poi decido di rompere il silenzio dicendo esattamente quello che mi sta passando per la testa.

Ci somigliamo! Capelli... altezza...”
Sì...Magari!!!”, esclama lei. “...solo quelli purtroppo! Oltre al fatto che abbiamo lo stesso cappotto!”, ride.
Arrossisco al complimento e cerco di minimizzare.

Piacere Cristina!”.
Camilla... Piacere!”

Passo la serata con le ragazze della Divisione veneta e friulana. Non riesco a trovare antipatie. Sono un gruppo di pazzoidi simpaticissime. Era da tanto che non mi capitava di prendere confidenza così facilmente con delle persone appena conosciute.
Ehi Camilla! Vuoi vedere le foto del concerto di Vienna?!”, mi chiede Giulia.
Oh... siete state anche a Vienna??”
Sì! Sapevi che il nuovo gruppo di supporto dei Mars è italiano?!”
Emm... Ah sì??”, lo so eccome, preferisco comunque non farlo sapere. Sono qui in incognito.
Sì! Devono essere di Milano... Monica li ha conosciuti insieme a due sue amiche! Sono pure rimaste a vedere il concerto dal backstage!”
Davvero?!”, guardo Monica e provo un brivido. Lei è la ragazza “con la bandiera” che abbiamo visto ad uno dei concerti in giro per l'Europa. Una delle sue amiche dev'essere la famosa Nicole di Edoardo. Spero solo che non mi riconoscano.
Mi guardo attorno ma non mi sembra di riconoscere la ragazza riccia e bionda. D'altronde ci siamo viste di sfuggita quella volta. Neanche Monica sembra avermi riconosciuta. Addirittura, a suo tempo, forse non mi ha neanche vista. La sua attenzione era tutta per Jared, giustamente.
Mi rivolgo a Monica.

Emm.. Ciao! Mi hanno detto che tu sei stata al concerto di Vienna! Com'è stato vederlo da dietro le quinte?”, chiedo curiosa, spero che mi indichi la “famosa” Nicole.
I suoi occhi si illuminano, probabilmente eccitata all'idea di potersi sfogare in un lungo e dettagliato resoconto dell'esperienza.

Bellissimo! Siamo riuscite ad andare nel backstage grazie al gruppo spalla italiano, sono dei tipi simpaticissimi. Poi non ti dico il batterista... mmm... mi ispira un sacco! Oltretutto credo di non essergli indifferente!!Ti dico... Jay non era al massimo della forma... era strano... scazzato! Shannon pure... Poi c'è stato un momento tragico durante il concerto...”
Cos'è successo?!”, chiedo allarmata.
Beh... hai presente la maglietta preferita da Jared? Quella con la scritta 'too much pressure'?”
Sì...”, la ricordo bene quella maglietta, la indossava quella sera.
La sera che abbiamo passato insieme.
L'ultima sera che abbiamo passato insieme.

Beh delle fan-girls viennesi gliel'hanno letteralmente strappata di dosso!”.
Per un momento ho pensato che qualcuno si fosse fatto male. Invece è solo sparito il ricordo tangibile di quella magica serata nella mia camera.

Oh... che peccato...”
Già... puoi dirlo!”, rincara lei.
E... con chi eri dietro alle quinte?”, spero di vedere Nicole.
Oh... con due mie amiche che però non sono qui adesso! Arriveranno domani!”, non so se essere delusa o sollevata. Delusa perchè avrei voluto conoscerla. Sollevata perchè sono sicura che quest'ultima mi avrebbe riconosciuta. L'ho vista osservarmi da lontano.
La nottata prosegue in chiacchiere. Non chiudiamo occhio. Solo per una mezz'ora riusciamo a riposare, sedute nella macchina di Monica.
Chiudo gli occhi mentre, in sottofondo, la voce di Jared che esce dalle casse dello stereo canta “Valhalla”.

You're the reason I can't control myself
You are the reason I can't control myself
You're the reason I can't control myself
You are the reason I can't control myself
I can't control myself...”


Milano - Palasharp 22/03/2010 ore 19.20


Dopo un'estenuante coda mi ritrovo all'interno del Palasharp. Tre file di persone mi separano dal palcoscenico. Le Echelon conosciute la sera prima sono in prima fila. I loro numeri erano tra i primi. Nel trambusto per l'ingresso al Palasharp non sono riuscita a vedere se la famosa Nicole è arrivata. In parte me ne sono anche dimenticata. Presa da questioni che attualmente mi turbano maggiormente. Come, per esempio, l'idea di rivedere Jared. Questa volta però come una perfetta nullità. Come una presenza in un mare di anime.
Qui in mezzo per lui sarà impossibile vedermi.
Qui in mezzo sarò solo un paio di mani alzate tra le tante altre.
Mi guardo attorno. Sono troppo bassa e non riesco a vedere quanta gente ha riempito il Pala.
Accanto a me c'è una coppia. Un uomo ed una donna. Lui le cinge la vita amorevolmente, con fare protettivo. Non mi sfuggono le fedi alle loro dita.
"Posso gridargli che e' frocio?", le chiede lui scherzosamente.
"Certo! dammi prima le chiavi della macchina, perchè non mi va di cercarle in mezzo alla poltiglia in cui ti ridurrò se solo ci provi!", lo incenerisce lei.

Dai Lucia! Lo sai che scherzo... anche se per me... frocio rimane!”, non mi trattengo e mi scappa una risata. Si accorgono di me e ridono anche loro di conseguenza.
Scusalo... lui è mio marito ed è solo geloso!”, mi dice.
Figurati se sono geloso di quello lì!” ribatte lui.
Lei alza gli occhi al cielo, invocando qualche santo probabilmente. Poi mi porge la mano e si presenta.

Ciao! Io sono Lucia!”
Camilla!”, le stringo la mano e proprio in quel momento, una luce illumina il palco.
I Washing Machine prendono possesso della scena.
Vederli da questa posizione mi fa tutto un altro effetto.
Edoardo è bellissimo. Sensuale. Sento i commenti delle ragazze vicine.

E questo figo chi è?”
E' il gruppo spalla italiano! Ma non pensavo che il cantante fosse così bello! Fa concorrenza a Jared e Shannon!”, ridono due ragazze davanti a me.
Apperò!”, Lucia, al mio fianco, ha gli occhi sgranati.
Che c'è adesso?? ti piace anche questo?”, le chiede il marito.
Beh non è da buttare via per niente!”, questa volta è lui a sollevare gli occhi al cielo e ad invocare qualche santo.

Ciao Milano! Siamo a casa! Noi siamo i Washing Machine!!”, Edoardo urla al microfono. Un boato di approvazione si alza.
La musica comincia. La prima canzone è “Feels like tonight”.
Tutti cominciano a saltare, ad agitare il pugno in aria. Le loro canzoni non sono conosciute ma il pubblico li segue. Edoardo corre da una parte all'altra del palco.
I suoi capelli illuminati dalle luci colorate si tingono di mille riflessi diversi.
Il suo corpo è aggressivo. I suoi movimenti sono rapidi e sinuosi, come quelli di un felino.
Max pesta sulla batteria, suda. Il suo viso cambia espressione in base all'intensità con cui batte lo strumento.
Nico non perde occasione di lanciare sguardi languidi in direzione di qualche ragazza della prima fila e, persino Fede, sembra un'altra persona. Accattivante e sexy, immerso nel suo alone di mistero.
Eppure Edoardo domina la scena alla perfezione. Mantiene l'attenzione su sé stesso. È un catalizzatore.
Sono l'unica che conosce le loro canzoni e le canto a squarciagola.
Lucia, accanto a me, mi guarda sorpresa. Mi si avvicina e mi chiede:

Ma tu conosci le loro canzoni?”
Sì... li seguo da prima che diventassero il supporto dei Mars!”, mi sorride e continua a scatenarsi, assieme al marito che pare indemoniato da quanto salta.
È completamente diverso un concerto da questa prospettiva. Non solo devi gestire le tue sensazioni, ma assimili anche quelle delle persone che ti circondano. La prova inconfutabile mi viene data quando Edoardo presenta l'ultima canzone.

Vorrei dedicare, come sempre, questa canzone ad una ragazza che probabilmente è qui in mezzo... Ma questa volta... voglio farle sapere che io... non mi arrendo! E voglio combattere! This is War!”, la citazione dell'album dei Mars, scatena un boato tra la folla. Per quanto mi riguarda invece, sono tutte le altre parole di Edoardo a far esplodere qualcosa dentro di me.
E finalmente capisco quella canzone.
E finalmente non mi viene da piangere.
Finalmente ascolto e capisco cosa vuole dirmi Edoardo.
Perchè in fondo mi è sempre stato vicino senza chiedermi nulla in cambio. Perchè ha sempre cercato di fare le cose “per il mio bene”. Perchè sono sempre stata solo concentrata su me stessa e sulle mie sofferenze, senza preoccuparmi delle sue.
Perchè mi sono crogiolata in quell'egocentrismo che ormai ha radicato nella mia persona imbruttendola da dentro. Lui, ha potuto vedere tutto l'orrore che mi caratterizza, senza rimanerne disgustato. Perchè lui, forse, mi ama come mai nessuno potrebbe fare. Edoardo è la mia realtà, eppure è stato così difficile accorgersene.
Il tesoro più prezioso rimane nascosto, se messo davanti agli occhi di chi non lo cerca.
Mi ammutolisco e mi godo la mia canzone.
Durante i minuti in cui i Washing Machine hanno suonato, quel dolore persistente che , in questi giorni, ho sentito alla bocca dello stomaco si è bloccato. Forse è questa la medicina. Forse è la cura all'aver provato la perfezione per poi perderla troppo in fretta.

I ragazzi lasciano il palco e penso che, a questo punto posso anche andarmene. Ero venuta per rivedere Jared. Almeno un'ultima volta. Ma non ne sento più il bisogno. Anzi. Ho paura che un solo sguardo verso di lui, possa annullare la sensazione di benessere che Edoardo è riuscito a regalarmi. Rimango indecisa quando la tenda nera cala sul palco.
Tornare indietro e fingere che il concerto sia finito? No.
Devo sapere cosa provo nel vederlo. Altrimenti non lo saprò mai.
Un'ultima volta.
I piedi e le gambe sono doloranti, cerco di sgranchirmele come posso. L'attesa è snervante. Sento la testa che mi gira come se fossi ubriaca. A furia di fissare quella tenda nera imbambolata sto perdendo la vista.

Improvvisamente le luci cambiano. Illuminano qualcosa dietro la tenda. Una figura che si staglia dietro l'asta del microfono. Le spinte della folla sono tremende mentre si diffondono le note di “Escape”.

Poi la sua voce.

Time to escape
La voce cristallina di Jared, mi suggerisce cosa devo fare.
The clutches of a name
Diretta nelle mie orecchie.
No this is not a game
(It's just a)

Da lui a me.
I don't believe in faith
Da lui a noi
But the bottom line
It's time to pay

Mio Dio questa tenda nera quando sparisce?
You know you've got it

This is war

Al coro che intona la battuta finale di “Escape”, un'esplosione di luci fa cadere la tenda nera.
Cade a terra come una cascata nera, creando delle piccole onde regolari.
Dietro la tenda, Jared è in piedi, dietro l'asta del microfono con un braccio alzato. Indossa degli occhiali da sole dalla montatura rossa, i capelli non sono in piedi nella ormai celebre cresta ma spettinati con rigore. Porta un chiodo di pelle ricoperto di piccole borchie argentate nella fascia centrale, quei pantaloni neri attillati che sembrano una seconda pelle, sul suo fisico atletico e asciutto e gli ormai immancabili guanti rossi senza dita.
La luce bianca, leggermente azzurrata lo illumina completamente. Troppo perfetto per essere vero. Troppo etereo. Troppo.
Con Night of the Hunter il pubblico si scalda ancora di più. Mi sento soffocare. Eppure sono ipnotizzata da lui. Vorrei guardare anche Shannon, Tomo e Tim. Ma è impossibile per me distogliere lo sguardo da lui. Voglio imprimermi, nella memoria, i suoi lineamenti il più possibile. Voglio catturare una millesima parte della sua essenza e portarmela a casa. Come monito.
L'apice viene raggiunto quando sale sulla ringhiera. Le mani che si sporgono per toccarlo non si contano. Sembrano dei dannati nella fossa che si dimenano, cercando di raggiungere l'angelo che li riscalda con la sua luce. Rispetto a lui siamo grotteschi.
Anche se sono immersa in quel mare di corpi, odori e rumori. Solo il fatto di vederlo, mi riporta alla memoria il ricordo del suo profumo. Lo sento nell'aria. Non ho dubbi. Profuma di bucato.
Lo vedo elargire un sorriso alle ragazze della prima fila. Quei sorrisi non mi appartengono più. Questo pensiero ha già strappato, in parte, la mia anima.
Non sono infelice ma non riesco a sorridere. Conosco le canzoni ma non riesco a cantare. Lui è lì. È reale, io lo so bene. È un umano. Ma appartiene completamente ad un altro mondo.
Ho dovuto vederlo da qui, in mezzo al pubblico, per rendermene conto.
Come ho potuto anche solo pensare che da me volesse altro? È un attore. Le belle parole le sa usare se vuole. Ed io mi sono lasciata manipolare spesso e volentieri, nei giorni passati con loro.
La sua espressione di quell'ultima sera in albergo ormai è indelebile. Mi fa ancora soffrire.
Arretro. Avanzare verso il palco è impossibile, ma sprofondare verso l'ultima fila, lasciandosi inglobare dai corpi di migliaia di sconosciuti, è estremamente facile.

Il concerto è finito.
All'interno del Palasharp è rimasto solo un terzo della gente che c'era prima. Io mi sento stremata.
Mentre parlo con le Echelon conosciute la sera prima, ci accorgiamo di un gruppetto di ragazze che circonda qualcuno. Sono agitate ed armate di macchina fotografica. Scorgo i Washing Machine ed Edoardo. Mi avvicino.
Non appena Edoardo mi vede si fa strada in mezzo al gruppo che lo circonda. Mi prende per un braccio e mi trascina dietro una porta in cui un cartello recita “Ingresso riservato solo al personale addetto ai lavori”. Mentre sparisco con lui, mi accorgo delle facce basite delle ragazze che erano in mia compagnia.
Al di là della porta, la stanza è buia. Edoardo mi sbatte al muro, appoggia i gomiti ai lati della mia testa.

Questa volta io non rinuncio!”, mi bacia. Un bacio che non lascia scampo. Che mi toglie il respiro.
Poi...il vuoto.




Shan io devo andare!!!”, urlo a mio fratello.
Sei impazzito?? c'è ancora troppa gente là fuori! Ti ammazzeranno e non riuscirai a trovarla!”
Ma Edoardo è già lì!”
Jay... tu non puoi... fattene una ragione! Loro ancora non sono abbastanza famosi da rischiare la vita!”, Shan cerca di farmi ragionare.
Maledizione!!!”, sbatto il pugno contro la porta del camerino.
Senti Jay... tra poco andremo sul retro... magari lei sarà lì...”, cerca di consolarmi, inutilmente, mio fratello.
Probabilmente sarà troppo tardi...”, mi lascio cadere sul divanetto. Mi tengo la faccia tra le mani. Mio fratello si siede accanto a me e mi poggia un braccio sulle spalle.
Vedrai... non tutti i mali vengono per nuocere...”, decisamente poco consolatorio.
Ehi Shan! Abbiamo trovato Camilla!”, la voce di Max da dietro la porta del camerino mi fa salire il sangue alla testa. Mi alzo di scatto, procurandomi un giramento, ed esco dalla porta.
La saliva mi si azzera e vengo investito da un pesante senso di nausea.
Camilla viene avanti accompagnata da Edoardo. Lui le tiene la mano ed appena mi vede, le scocca un bacio tra i capelli, rivolgendomi uno dei suoi più spietati sorrisi di vittoria.

Ciao Jay! Ho trovato Camilla!”, lei non mi guarda. O meglio, guarda nella mia direzione ma sembra non vedermi. Poi Edoardo continua.
...e sai Jay c'è una novità! Vogliamo provare a stare di nuovo insieme! Non sei felice per noi?!”, lei arrossisce appena ed accenna un sorriso.
E' vero?”, chiedo rivolto a lei.
Sì...”, mi risponde in un soffio.
Bene! Ora propongo di andare a festeggiare!”, dice Edoardo, cingendole le spalle ed allontanandola da me.
Io le prendo il polso. Edoardo mi fulmina, mentre lei ne sembra sorpresa.

Dobbiamo parlare Camilla!”, le dico.
Edoardo cerca di trascinarla via senza darmene la possibilità, ma lei lo tranquillizza posandogli una mano sul petto.

Lascia Edo... intanto raggiungi gli altri... io arrivo subito!”, gli scocca un bacio veloce sulle labbra e lui si allontana, non senza avermi scoccato l'ennesima occhiata di avvertimento.
La invito ad entrare in camerino, ma lei rifiuta. Così rimaniamo sulla porta. In mezzo al via vai dei vari tecnici.

C'è stato un malinteso... quella sera...”, lei mi interrompe alzando una mano.
Non ha importanza Jay... Edo mi ha già spiegato ogni cosa!”
Ma ti ha spiegato la sua versione! Edo ha fatto il suo gioco!”, lei rimane un attimo in silenzio. Poi affronta il mio sguardo. Affonda i suoi occhi verdi nei miei.
Non avremmo avuto comunque futuro insieme... Sarebbe stata una pessima storia d'amore...”, mi sorride. Accarezza il mio viso e mi bacia la guancia.
Ciao Jay...”, si allontana.
Quel “Ciao” suonava come un addio.


Nel prossimo capitolo di Washing Machine ------> 5 anni dopo.


Ok Ok... ve lo aspettavate? No?? Prima che mi ammazziate vi ricordo che la storia non finisce qui...

Bene! Ora passiamo all'angolino del comarò!!!

Giuliechelon90: Lego del mio cuore!! Sono felice che ti piaccia questa storia! E ti ringrazio anche qui per essere la pazza pervertita che sei! Senza il tuo “ormone” 20 centimetres sarebbe ancora in fase larvale!! Ti adoro!!

Aglaja/Claudia: Stellina mia! Grazie per i complimenti nel vecchio capitolo. Nell'incipit, con l'arrivo a Milano, mi sono basata sulle mie sensazioni, che provo ogni volta che vengo a Milano. Città che amo proprio perchè caotica. Grazie per essere sempre critica in maniera costruttiva!! Spero che questo capitolo non sia esageratamente stucchevole.

Luxu2/Lucia: Lucia!!! hahaha! È stato divertente immaginare te e tuo marito al concerto! (tra l'altro lui dev'essere una sagoma da quanto è simpatico!) Guarda che all'HJF sei mia eh!? Mi raccomando!!! Piuttosto a Milano, mentre ero in coda, ho visto una coppia di sposini... ma non ero sicura fossi tu... io indossavo un trashissimo gilet fuxia ed una camicia a quadretti bianchi e blu elettrico... magari abbigliata così mi hai vista! XD

SimplyLily/Anna: Ecco un'altra che attendo all'HJF!!! Ci divertiremo un saccoooo!!! Spero ti piaccia anche questo capitolo lungo! E poi, dopo aver letto quello che scrivi tu... cavoli... SEI BRAVISSIMA!!! Al prossimo concorso di FF sui 30stm devi partecipare! Quindi scrivi che sono curiosa!!!

talita: emmm... io forse ero uno degli avvoltoi! Hihihi! Dovevo dargli il regalino della mia Divisione! Ma ho compiuto la mia prima missione con successo! Pensa che ho dovuto ripetergli 3 volte che era per loro!! e l'ho guardato dritto dritto negli occhi! :Q_______ che bel micione!

Princes/Monica: Ci sono 2 “Monica” in questa FF. Tu naturalmente sei “quella con la bandiera” che se la fa con Max! L'altra è davvero la moglie di Ale, che tra l'altro esiste ed è realmente il direttore creativo di uno studio di design di Milano! Ed è pure un gran figone! Grazie fagiana mia!! *__* quanti complimenti! Ma dal prossimo capitolo si cambia musica! Sono eccitata! ^__^ chissà se vi piaceranno gli sviluppi!

Blue_moon/Nicole: Sono felice che ti piaccia il mio Shannon. Io me lo immagino così... dev'essere tanto caro... specialmente per sopportare quel maniaco perfezionista del fratello! :P e poi e una figura che mi ispira protezione... Allora... Il tuo ruolo principale comincerà presto cara... quindi preparati! Dal prossimo capitolo.......... eh... basta mica posso dirti altro! :P

Rodney/Simona: Oh cavolo, oh cavolo! Ebbene sì! Ho sorretto quel ben di Dio! Ma era troppo grande per metterselo in tasca e scappare... in più mi avrebbe inseguita l'intero Pala!! hahahah! Ora... riguardo questo capitolo... non uccidermi! La storia deve andare avanti e le sorprese non sono finite! Spero di stupirti con effetti speciali se non l'ho già fatto in questo “fine prima parte”!
Alla prossima e mi raccomando! Fammi sapere che ne pensi!


BACI A TUTTE!!!

nel prossimo si vede Camilla........

  
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