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Autore: JustALittleLie    07/04/2010    4 recensioni
Durante il tragitto verso la scuola ebbi modo di ripensare a quello che aveva detto Joe e dovevo ammettere che aveva ragione, cosa sconvolgente. Ronnie non mi conosceva quindi non poteva odiarmi, l'unica cosa che poteva odiare di me era l'unica cosa che conosceva. Cioè che ero una pop star. Anche se non capivo perchè per lei fosse un problema contando che alla maggior parte delle persone che mi conoscevano interessava solo quello. Questo mi fece sorridere. Che avessi trovato un'amicizia sincera? Certo, prima di poterla definire amicizia avrei dovuto lavorare sul fatto che lei al momento mi odiava. "Dettagli Nick", pensai. Quindi avrei dovuto pensare ad un modo per convincerla che ero una persona simpatica ed affidabile. Si, avrei trovato il modo quant'è vero che mi chiamavo Nicholas Jerry Jonas.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nick Jonas
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'There's a fine line between love and hate'
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Hello girls!
Eccomi col secondo capitolo u.u
Sono tanto contenta che vi sia piaciuto il primo *-* spero che apprezzerete anche i seguenti...anyway, grazie al commento di una di voi mi sono resa conto che la volta scorsa un pò per distrazione [ehbhè la vecchiaia inizia a dare i primi segni u.u] un pò per pigrizia [che ormai è parte integrante di me] ho dimenticato di premettere una cosa importante [più o meno].
Cioè...non sono una fan dei Jonas Brothers. Allora voi direte...perchè cavolo scrivi una FF su di loro? Care mie la risposta è semplicissima u.u VERONICA. E' la mia migliore amica, la mia anima gemella u.u. Dopo aver tentato per tanto, troppo tempo, di cambiare i suoi gusti musicali mi sono arresa ed ho dichiarato fallimento. Così per i suoi 17anni ho ben pensato di unire la mia passione per la scrittura con la sua per questo gruppo, ed il risultato è questa FF.
Ci tenevo comunque a precisare che il fatto che non sia una loro fan non significa che li odi e li offenda o cose del genere, in primo luogo perchè se così fosse a quest'ora sarei morta strangolata dalla mia migliore amica e poi, cosa più importante, sono dell'opinione che ognuno abbia i suoi gusti e faccia ciò che gli pare u.u
Bla bla bla, ma quanto parla questa?!
Avete ragione u.u quindi mi levo dalle balls e vi lascio al 2° chap. Anzi no xD priva volevo avvertirvi che in questo capitolo i pensieri di Ronnie verso i JB sono...ecco...non proprio affettuosi ed amorevoli xD Non offendetevi, ma se non avessi scritto quelle cose la storia non avrebbe reso ugualmente u.u
Ok, basta! Ci "vediamo" alla fine per i ringraziamenti!






The Diary of Jane


Ronnie

- Oh, ma non è possibile!-
No, non era affato possibile. Dopo aver trascorso una nottata stupenda con le mie amiche, aver cantato le canzoni degli Atreyu con un migliaio di persone, aver bevuto come una dannata, ed essere tornata a casa alle nove del mattino totalmente ed incondizionatamente felice, dopo tutto questo non era possibile che stesse capitando proprio a me!
- Ed invece è possibilissimo signorina, stasera resterai qui a cena con la famiglia del Signor Jonas. E' un vecchio amico di tuo padre ed ha detto esplicitamente che gli farebbe piacere rivederti- disse mia madre seduta comodamente sul divano della sala da pranzo, spazzando così via l'ultimo briciolo di speranza che avevo che quello che avevo sentito prima era solo frutto della mia mente malata che ormai aveva ragiunto la pazzia.
- Mamma ma io non so neanche chi sia il Signor Moras!- piagnucolai.
- Jonas!- mi corresse lei
- Come ti pare, fatto sta che non riesco a capire perchè la mia presenza sia così essenziale a questa stupida cena! proprio stasera che dovevo andare con le ragazze alla festa di Roxanne!- risposi stizzita battendo un piede a terra
La fidanzata di mio cugino Eddie, Roxanne, aveva un locale poco fuori città e qualche volta organizzava delle serate metal core invitando band provenienti da ogni parte degli USA e quella sera ci sarebbero stati gli A static lullaby, io e le mie amiche avevamo progettato quella serata nei minimi dettagli da settimane: pizza a casa di Lexus, rifornimento di alcolici al primo market che avremmo trovato sulla nostra strada, scatenarci come se ci avesse morso una tarantola ed infine cercare di abordare qualche tizio per concludere la serata. Ed ora grazie a cattiveria che mi sedeva di fronte era andato tutto in fumo.
- Veronica non so perchè siamo ancora qui a parlarne, tu resterai qui stasera.- concluse con voce ferma
Arrabbiata mi voltai di scatto e a passo spedito volai verso le scale per andarmene in camera mia.
- Oh, e non pensare di scappare per la finestra. I figli dei Signori Jonas sono artisti famosi, per questo stasera la casa sarà sorvegliata da 10 body guards, impossibile passare inosservati. Ora è meglio che tu vada a cambiarti, mi raccomando Veronica, gradirei un abigliamento consono- concluse cattiveria tornando a fissare le sue unghie.
La guardai indignata e proseguì la mia corsa verso la mia fortezza.
Body Guards? Neanche si fosse trattato di Jhonny Depp! Oh, allora si che sarei rimasta a casa. Ma invece questi Moras? Chi diavolo li aveva mai sentiti? Certo non che io mi interessassi più di tanto alla musica pop e non che fossi tanto informata sugli ultimi gruppi di imbecilli stonati che facevano strappare i capelli ad orde di ragazzine con la sindrome di down. Con rispetto per questi ultimi.
E per colpa loro non sarei neanche potuta sgattaiolare di casa! Li odiavo, dal primo all'ultimo.
Poi ricordai le parole di mia madre: "Abigliamento consono" aveva detto, bene, sorrisi tra me e me, avrebbe avuto il suo stramaledetto abigliamento consono.


- Mi dispiace davvero tanto Ronnie- ripetè per la decima volta la voce di Jamie dall'altro capo del telefono.
- Lo so Jam, ma non importa, davvero. Significa che mi dovrete accompagnare al loro concerto a S.Diego la settimana prossima-
La sentì sorridere - Another Great escape?-
-yessa Sista!- e scoppiammo a ridere.
Proprio in quel momento sentì il campanello suonare -Jamie mi sa che la famiglia rompi balle è arrivata! Ci sentiamo domani col resoconto dettagliato della serata!-
- A domani tesoro!- gridò lei e riagganciò
Mi alzai dal letto dirigendomi verso il grande specchio accanto alla porta e sorrisi soddisfatta. "Più che consona direi" pensai soddisfatta e mi catapultai per le scale.



Nick

Ero appena entrato in quell'enorme ed inquietante casa e già volevo scappare. Eravamo tutti lì a cena da un vecchio amico di mio padre, un riccone dall'aria snob, accompagnato da sua moglie dallo stesso aspetto amichevole. Guardai i miei fratelli vestiti come me semplicemente in jeans e maglietta e mi sentì per un attimo fuori luogo a confronto con i due signori difronte a me elegantissimi che chiacchieravano coincitati con i miei genitori.
-Kevin, scappiamo ti prego- Supplicai mio fratello con gli occhi languidi, ma lui fece finta di non sentirmi.
- Oh, come siete cresciuti ragazzi!- cinguettò la donna, io mi limitai a sorridergli angelico. -Tra poco ci raggiungerà nostra figlia Veronica- continuò - vi ricordate di lei?- chiese speranzosa
- Non proprio- rispose Joe mentre ci scambiavamo un occhiata significativa.
Me la immaginavo già Veronica. Di sicuro una di quelle ragazze viziate, vestite alla moda e molto, molto vuote e frivole. A quel pensiero non so come riuscì a reprimere l'impulso di fugire da quella casa urlando.
Proprio in quel momento si sentirono dei passi pesanti provenire dalle scale, troppo pesanti. Ci girammo tutti verso la provenienza del rumore e, rimanemmo tutti allibiti.
La precisa immagine che mi ero fatto di Veronica, bionda, magrissima a sfiorare l'anoressia, occhi azzurri magari, vestita elegantissima ed impeccabile con un falso sorriso da angelo, beh quell'immagine fu subito violentemente strappata dalla ragazza che mi era difronte. Era proprio lì ferma sugli scalini. I capelli neri le ricadevano liscissimi poco più giù delle spalle, gli occhi erano verde smeraldo ed erano cerchiati pesantemente di nero, ma sembrava essere l'unica parte di lei truccata, a differenza della madre che aveva il viso sepolto da chili e chili di fondotinta; Aveva un vestitino nero molto, molto corto con una scritta rossa che la diceva tutta: "Fuck you all", sotto il vestito delle strane calze zebrate rosse e nere e ai piedi degli anfibi pesanti neri. Non portava alcun accessorio ad eccezione del pearcing al naso nonchè un cerchietto nero ed un bracciale sottile d'argento che portava al polso sinistro con quattro ciondoli che sembravano delle lettere, ma non riuscivo a capire di che lettere si trattasse.
Mentre la guardavo mi venne naturale sorridere, non perchè mi facesse ridere il suo abigliamento alquanto originale, a dire il vero non sapevo neanche io perchè stessi li a sorridere come un ebete.
La guardai mentre guardava i suoi genitori, agitati ed imbarazzati, e sembrò assumere un'espressione soddisfatta.
Ad uno ad uno passò a rassegna i volti della mia famigia che sembravano un pò spaesati, evidentemente anche loro si erano fatti un immagine di lei alquanto diversa. Infine Il suo sguardo incrociò il mio, ed ebbi una strana sensazione di familiarità, anche lei sembrò essere sorpresa di vedermi e la sua espressione divenne un pò più delusa, ma non capì perchè.
-Veronica- si schiarì la voce la Sign. Knocks - vieni ti presento i Signori Jonas- ed indicò i miei genitori.
Mio padre si fece avanti mentre lei scendeva gli ultimi scalini sbattendo delicatamente i piedi a terra -Veronica! L'ultima volta che ti ho vista non eri più alta di un metro!- e l'abbracciò. In un primo momento lei sembrò spiazzata da quel contatto poi anche lei lo abbracciò rivolgendogli un debole sorriso - Di certo non ricorderai, lei è mia moglie Denise- e mia madre fece un passo avanti sorridendole
- E' un piacere rivederti Veronica-
- Vi prego, chiamatemi Ronnie-
Ronnie! Ecco dove l'avevo vista, che stupido a non averci pensato prima! L'avevo vista in quella stessa casa solo la sera prima quando l'avevo salvata dal rotolare dalle scale.
- Ciao! Io sono Kevin- disse sorridendo mio fratello
- Ronnie- fece lei stringendogli la mano, facendo lo stesso con Joe
- Ehm, si, sono Nick- balbettai dopo essermi accorto che tutti mi stavano fissando con aria sconcertata poichè stavo fermo come una statua. Bene Nick, hai già fatto la figura del ritardato, sei un grande.
La ragazza mi guardò di traverso - Ronnie- disse e mi voltò le spalle.


Ci sedemmo tutti alla grande tavola rettangolare del salone, noi ragazzi seduti da un lato con Frankie seduto vicino a mia madre e gli adulti dall'altro lato. Ronnie capitò accanto a Joe difronte a Kevin e continuava a scambiarsi occhiate con i suoi genitori che più la guardavano con aria di rimprovero più lei pareva essere contenta. "Che tipo" pensai.
- Allora ragazzi- cominciò il Sign. Knocks catturando la nostra attenzione - come va la vostra carriera?-
Come per abitudine io fui il primo a rispondere - A gonfie vele signore. Siamo appena tornati da un tour in Europa e vogliamo prenderci un anno "sabatico" durante il quale continueremo a lavorare e ad incidere, ma senza concerti- sembrava che stessi facendo un intervista.
- Veronica ama la musica, sono sicura che è una vostra fan- squittì la madre ed istintivamente tutti ci girammo a guardare la ragazza che fece una smorfia alquanto...schifata.
- Non direi- rispose quasi disgustata - ho altri gusti -
I suoi la guardarono con disappunto mentre lei continuò a spostare il cibo da una parte all'altra del piatto
- E che musica ti piace?- chiesi di slancio.
Lei puntò i suoi occhioni color smeraldo nei miei e colsi uno sguardo di sfida che non riuscì ad interpretare.
- Beh ascolto un pò di tutto, ma il mio genere preferite è il metal-core- concluse soddisfatta di vedere sul mio viso un espressione disorientata.
Per il resto della cena non ci rivolgemmo più la parola, ogni volta che noi le facevamo una domanda lei rispondeva a monosillabi. Era chiaro che non le andassimo a genio eppure non ci conoscevamo affatto. Conclusi che anche a me poi non era tanto simpatica. Insomma, quella ragazza era più fredda del polo sud!
Per fortuna la serata finì. Con un sospiro di sollievo, che per fortuna nessuno parve sentire, mi alzai dal tavolo salutando tutti, Ronnie fece la stessa cosa volatilizzandosi un secondo dopo. Rimanemmo altri dieci minuti a parlare. o meglio, i miei genitori parlavano con quelli di ICE GIRL, mentre io mi dondolavo da un piede all'altro.
- Nick, ti ha morso una tarantola?!- chiese Joe con aria seria - dimmi di si, così abbiamo una scusa per fugire di qui!-
Alzai gli occhi al cielo e dopo aver mormorato un - devo uscire di qui- mi scusai il più educatamente possibile e dissi che mi sarei avviato in macchina.
L'aria fresca del mese di settembre mi soffio in faccia facendomi riprendere un pò. Scesi i primi scalini della grande villa quando vidi una figura scura seduta sull'ultimo gradino con i gomiti appoggiati sulle gambe e le mani che sorreggevano la testa. Mi avvicinai alla figura incerto, una parte di me voleva sedersi a parlare con la ragazza per cercare di capire il perchè del suo comportamento, l'altra voleva scappare lontano. Non chiedetemi perchè, scelsi la prima opzione.
-Ciao- dissi mentre mi sedevo accanto a lei guardandola.
La sua testa rimase ferma, solo i suoi occhi si girarono per un istante verso di me poi tornarono a fissare il vuoto davanti a loro.
- Mi sbaglio o sei di cattivo umore?- chiesi sperando di cacciarle qualche parola di bocca, ma lei non sembrava dare segni di vita.
Sospirai. Pechè diavolo mi stavo cimentando in quella conversazione?
- Già, effettivamente neanche io sono entusiasta di queste "cene di famiglia"- continuai come se lei mi avesse risposto.
- Sai per quest'anno frequenterò la scuola anche io. Andrò alla Los Angeles High School, tu che scuola frequenti?-
- Se ti rispondo poi stai zitto e te ne vai?- rispose tutto d'un tratto sgarbata.
Rimasi a bocca aperta. I miei genitori mi avevano insegnato le buone maniere e rimasi sconvolto nel ricevere quella risposta. Come poteva comportarsi in quel modo con una persona che neanche conosceva?
Mi alzai stizzito e la fissai per un secondo prima di voltarmi di scato e procedere a passo spedito verso la macchina parcheggiata proprio difronte alla casa. Sbattei la portiera con più foga del necessario e Big Rob che sedeva rilassato mi guardò sorpreso - Tutto bene Nick?-
Feci un cenno d'assenso poi mo voltai verso la grande scalinata, ma lei non c'era.
"Che tipo" mi ritrovai a pensare per la seconda volta.


There's a fine line between love and hate
And I don't mind
Just let me say that I like that
I like that
(The Diary Of Jane - Breaking Benjamin)





Allora? *-* I hope u liked it!

Beeeeeeene arrivati a questo punto mi sento in dovere di ringraziarvi una per una.
Ringrazio:
mione94
per aver messo questa storia tra i preferiti.

ada12, ____Jo____
per averla messa tra le storie ricordate

ffdipendente, mattiuzza, mione94, il phard di biancaneve, glokky
per averla messa tra le seguite:)

Inoltre volevo rispondere ai vostri commenti:
mione94: mmmm, fammi indovinare... ti è piaciuta xD?! si è capito da tutti i "bella/bellissima/stupenda" troppi tutti in un commento, così rischi di farmi montare la testa *-*[fallo ti prego! xD] grazie, davvero *-* Kisses

mattiuzza: beh se tu odi i JB ti basti sapere che io odio tutta la musica commerciale in generale xD I miei gruppi preferiti[ atreyu, a static lullaby, escape the fate, etc.] fanno a cazzotti con i Jonas et simili, ma cosa non si fa per la migliore amica?! Riguardo al paragone tra la musica classica ed il metal, beh tutti i generi derivano dalla musica classica, anche il pop, ma è proprio per questo che quel paragone rende ancora di più non trovi *-*?! cioè due cose così simili eppure così diverse *-* forse sono stata troppo profonda xD Ad ogni modo il fatto che tu non sia una fan dei JB e legga la mia FF non sai quanto mi fa piacere, significa che la leggi in modo obbiettivo e che ti piace davvero *-* ti ringrazio, spero che continuerai a seguirla. Baci
   
 
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