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Autore: alaal    07/04/2010    1 recensioni
Un allenatore assetato di potere, un Pokémon leggendario, una maledizione. La nostra storia non si incentra in questo incontro tra umano e Pokémon leggendario, ma gli effetti di questo scontro si ripercuotono nel futuro, a tre anni di distanza.
Recensite, per favore! Sono uno scrittore in erba, ogni commento (insulti compresi) è bene accetto! ^__^
Genere: Avventura, Azione, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime
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Ash, Alex, Pikachu e Dratini si avviarono verso la città di Smeraldopoli. Il maestro di Pokémon più forte al mondo era eccitatissimo, si sentiva come se avesse ricominciato da capo il suo viaggio.
Ash: -Sono contento davvero, Alex! Hai cominciato nel migliore dei modi la tua avventura di allenatore di Pokémon!- Alex sorrise.
Alex: -Voglio diventare ancora più forte di mio padre! Devo pulire la macchia che egli ha versato sulla nostra famiglia!- E strinse un pugno. Dratini era perplesso ed osservò il suo allenatore, comodamente appoggiato sulla sua spalla.
Dratini: -Lo hai conosciuto il tuo papà?- Alex annuì, guardando tristemente il suo Pokémon.
Alex: -Sì...egli è morto un anno fa, alle Isole Vorticose, mentre stava tentando di catturare l’ultimo Pokémon che gli mancava nella lista... se fosse riuscito a catturarlo, non so che cosa sarebbe accaduto...!- Ash mise una mano sulla spalla dell'assistente del Professor Oak.
Ash: -Dai, non abbatterti. Vedrai che quando diventerai un maestro tutte queste brutte cose svaniranno come nebbia al sole!- Pikachu sorrise.
Pikachu: -Sì! Non abbatterti!- Alex si sentì meglio, e rispose al sorriso dei suoi amici.
Alex: -Vi ringrazio tutti quanti!- Ash portò il suo allievo davanti ad un edificio. Era abbastanza grande, molto simile al Centro Medico per Pokémon, il quale stava proprio a fianco della costruzione dove i ragazzi stavano davanti.
Alex: -Ash, e questo cosa sarebbe?- Il ragazzo sorrise.
Ash: -Ecco, vedi, nei tuoi viaggi incontrerai parecchie difficoltà... i tuoi Pokémon saranno in preda a terribili attacchi di paralisi, potrebbero essere avvelenati, scottati, addormentati o, nei casi più terribili, addirittura congelati!- Il ragazzo con gli occhiali era preoccupato.
Alex: -Oh, no! E allora cosa bisognerebbe fare?- Il maestro di Pokémon sorrise ancora.
Ash: -Ed ecco la risposta ai nostri problemi! Il Centro Commerciale per i Pokémon!- E si mise a mo’ di presentazione davanti al negozio. Dratini e Pikachu si avvicinarono, e fissarono gli oggetti esposti in vetrina.
Pikachu: -Uao! Hai visto quella Roccia di Re?- Il Dratini annuì.
Dratini: -Già! Ma guarda quel Fiocco Rosa!- I ragazzi si avvicinarono e poi aprirono le porte del negozio. L’emporio era modesto, ma conteneva un mucchio di oggetti. Il commesso, seduto al banco, stava in fondo a sinistra, e alla destra invece c’erano un mucchio di scaffali ripieni di ogni genere di roba per Pokémon. Ash e Alex si avvicinarono, e il commesso, appena notati i ragazzi, sorrise loro.
-Buongiorno! Benvenuti nel Negozio per Pokémon!- Ash sorrise.
Ash: -Ciao, Gianni! Ti ricordi di me? Sono io, Ash di Pallet!- Gianni lo guardò meglio, e poi contraccambiò al sorriso.
Gianni: -Ash! Ragazzo mio! Da quanto tempo non ti ho visto! Quanto sei cresciuto, sono passati ormai diversi anni!- Il signor Gianni era grassoccio, con due grossi baffi, capelli brizzolati e mossi. Aveva un paio di jeans, una camicia e delle bretelle.
Ash: -Sì, è vero! Alex, ti presento Gianni, un mio vecchio amico! Gianni, ti presento Alex, il mio nuovo allievo!- Gianni sorrise al ragazzo con gli occhiali.
Gianni: -Ah, ma noi ci conosciamo già! Tu sei l’assistente del Professor Oak, non è così?- Alex annuì.
Alex: -Sì, sono io!- Gianni si fece una grassa risata.
Gianni: -Sì, sì, mi ricordo! Ero venuto per portare del cibo per Pokémon al Laboratorio, e tu eri appena arrivato! Eri ancora inesperto, e combinavi disastri uno dietro l’altro!- Alex annuì, arrossendo.
Alex: -Eh sì... erano altri tempi quelli!- Il commesso, poi tornò serio.
Gianni: -Cosa posso fare per voi, ragazzi?- Ash si guardò attorno.
Ash: -Allora, Gianni, vorrei che mi procurassi delle Pozioni, degli Antidoti... e anche dei Revitalizzanti... ah, poi anche un sacchetto di Pokémelle! I gusti... fai tu, metti un po’ di questo e un po’ di quello! Poi cinque Poké Ball e delle Bacche! Che non siano tutte mature, mi raccomando!- Gianni annuì.
Gianni: -Bene! Ai tuoi ordini, Ash!- Prese un sacchetto di plastica dal banco e si aggirò per il negozio, prendendo tutto il necessario richiesto da Ash. Alex guardò il suo amico con aria interrogativa.
Alex: -Scusami una cosa... ma perché stai comprando tutta questa roba?- Il ragazzo con il cappello lo fissò perplesso.
Ash: -Ma come? Non sai dove ci stiamo dirigendo?- Alex scosse la testa.
Alex: -No, non mi sono mai mosso da Biancavilla... al massimo sono venuto due volte a Smeraldopoli, ma non mi sono spinto più in là, perché non avevo un Pokémon per me!- Ash annuì.
Ash: -Ah, capisco! Oltre Smeraldopoli c’è un bosco, chiamato BoscoSmeraldo! Lì ci alleneremo, tu ed io, con i Pokémon selvatici! E chissà, forse riusciremo a catturare anche qualche Pokémon esclusivo!- Dratini annuì, sorridendo.
Dratini: -Sì! Si torna a combattere! Evviva!- Era strano riuscire a comprendere ciò che dicevano i Pokémon. Era strano, e divertente. Era un’esperienza nuova ed interessante. Gianni tornò al banco, con il sacchetto di plastica, colmo di altri sacchetti piccoli di cartone.
Gianni: -Ecco qua, Ash! Tutto quello che mi hai chiesto! Parti per un altro viaggio?- Ash annuì.
Ash: -Sì, Gianni, Alex è diventato un allenatore, e io gli farò da maestro!- Il commesso sorrise.
Gianni: -Ah, capisco! Allora vi auguro un buon viaggio... e siate prudenti!- I ragazzi pagarono il tutto e poi si allontanarono. Alex, quando fu fuori dal negozio, si guardò attorno, per cercare il famoso BoscoSmeraldo. Ash rise, guardando il suo allievo girarsi a destra e a sinistra.
Ash: -Dove stai guardando? BoscoSmeraldo è proprio dietro di te!- Il ragazzo con gli occhiali si voltò, e finalmente lo vide. Sorrise imbarazzato, rosso di vergogna.
Alex: -Ah...beh sì...naturalmente io già sapevo dov’è...credimi!- Sia Ash che Pikachu risero allegramente.
Ash: -Sì, sì, certo! Dicono tutti così!- E finalmente i due si diressero verso il bosco. Appena messo piede dentro, Alex fu meravigliato di quanta vegetazione potesse contenere il BoscoSmeraldo.
Alex: -Incredibile...ci saranno come minimo centinaia di alberi!- Ash annuì.
Ash: -Oh, sì! Per non contare i Pokémon che ci abitano! Saranno centinaia anch’essi!- Il ragazzo con gli occhiali guardò il suo maestro spaventato.
Alex: -Cosa...? Centinaia...di Pokémon...?- Il ragazzo con il cappello disse di si ancora una volta.
Ash: -Certo! Credevi che i Pokémon selvatici fossero soltanto tra Biancavilla e Smeraldopoli?- Quella scoperta mise in agitazione l’allievo di Ash. Se quello fosse appena l’inizio della sua avventura, figuriamoci il resto! Il maestro di Pokémon più forte del mondo si stiracchiò, e cominciò a camminare.
Ash: -Su, dai Alex, avviamoci verso Plumbeopoli! Devi vincere la tua prima medaglia!- Alex era perplesso, poi lo seguì.
Alex: -Sì...eccomi, arrivo!- La stradina di terra era lineare, e facile da seguire. Gli alberi erano ordinati ai lati della strada, e l’erba era appena stata tagliata dai boscaioli. L’odore di erba tagliata era così forte che faceva quasi venire la nausea. Ash sorrise, e poi guardò il suo Pokémon preferito.
Ash: -Pikachu, ti ricordi quando catturammo quel Caterpie?- Il Pokémon annuì, sorridendo.
Pikachu: -Sì! E mi ricordo anche la faccia di Misty! Faceva ridere soltanto a vederla!- E risero. Alex non capì il perché di quell’ilarità.
Alex: -Scusami, Ash, chi sarebbe Misty?- Ash smise di ridere, e poi tornò serio, quasi rabbuiato in se stesso.
Ash: -Eh? Ah, scusa, tu non la conosci... Misty è la capopalestra della città di Celestopoli, non molto lontana da Plumbeopoli... o meglio, era la capopalestra...- Silenzio. Lo stormire degli alberi era il solo suono udibile dai ragazzi oltre allo stropicciarsi delle suole delle scarpe da ginnastica sul terreno.
Alex: -E perché “era” la capopalestra? È per caso stata radiata?- Il maestro di Alex sospirò.
Ash: -Scusami...ma non mi va di raccontare ora... è una lunga storia...- Anche Pikachu, dapprima sorridente, divenne triste. Abbassò addirittura le orecchie.
Pikachu: -Già...è una lunga storia... scusami se te l’ho fatta ricordare, Ash...- Ash espresse un debole sorriso.
Ash: -No, scusami te, Pikachu, sono io che ho cominciato...- E l’accarezzò con una mano, con l’obiettivo di dargli fiducia. Dratini era perplesso, e si mise in disparte con Alex.
Dratini: -Mi piacerebbe sapere di più di questa storia...- Alex annuì, sconsolato.
Alex: -Anche a me...- Poi i quattro si ripresero, e tornarono a sorridere. Mentre Pikachu scese dalla spalla del suo allenatore per sgranchirsi un po’ le zampe, Ash tornò a parlare del BoscoSmeraldo.
Ash: -Devi sapere, Alex, che questo bosco ospita il maggior numero di Pokémon Coleottero di tutta la regione di Kanto! E, forse, di tutta Jotho, Hoenn e Sinnoh! Qualunque Pigliamosche sa che deve venire da queste parti per catturare qualche Pokémon insetto esclusivo!- Alex era meravigliato e continuava a guardarsi attorno.
Alex: -Davvero? È semplicemente incredibile!- Pikachu si fermò di scatto, attratto da alcuni suoni misteriosi. Anche Ash si fermò, guardingo. Alex e Dratini non capivano cosa stesse succedendo.
Alex: -Che...che succede, Ash?- Il ragazzo si guardò attorno.
Ash: -C’è qualcuno qui! Ci sta seguendo!- Pikachu strinse i denti.
Pikachu: -E se fosse il Team Rocket?- L’allenatore del topo elettrico scosse la testa.
Ash: -No, no, non possono attaccare due volte nello stesso giorno! L’unico che può essere da queste parti...credo che sia...- Un Pokémon saltò improvvisamente fuori da un cespuglio, e sembrava molto pericoloso. Ash e Alex erano stupiti.
Ash: -Quello...quello è un Arcanine...!- Il cane di fuoco era maestoso, e sembrava anche molto forte. Il suo pelo era lucido, e la chioma bionda di Arcanine si rifletteva al sole. Alex e Dratini erano terrorizzati, ma Ash e Pikachu no.
Dratini: -Da...da dove salta fuori quello...?- Alex non sapeva che cosa fare. L’Arcanine stava guardando giusto verso il gruppetto.
Alex: -Ci...ci sta guardando...! che dobbiamo fare...?- Ash sorrise. Aveva già capito di chi fosse quel Pokémon.
Ash: -Non preoccuparti, quell’Arcanine è di un allenatore! Intanto, prendi il Pokédex che ti ha dato il professore e puntalo contro il Pokémon!- Alex ubbidì e fece come aveva detto Ash. Il Pokédex si aprì e mostro l’immagine di Arcanine. La voce del Pokédex era fredda e metallica.
“Arcanine, Pokémon leggenda. Esso si evolve da Growlithe. Questo Pokémon leggendario cinese affascina per la sua grazia e bellezza quando corre”. Detto questo il Pokédex si richiuse nuovamente. Ash annuì, e sorrise.
Ash: -Bene! Ora andiamo!- E si incamminò verso Arcanine, il quale stava ringhiando. Alex tentò di fermare Ash.
Alex: -No, aspetta, Ash! Non vedi che si è schierato contro di te?- Ash rise, e continuò la sua marcia.
Ash: -Non preoccuparti! Conosco questo Arcanine!- Il Pokémon leggendario continuò a ringhiare.
Arcanine: -....questa è proprietà privata...sparisci, microbo!- Alex era impressionato.
Alex: -Ha...ha parlato... ciò vuol dire che...- Ash sorrise.
Ash: -Sì, è un Pokémon domestico!- Lo accarezzò sulla testa, e Alex e Dratini si spaventarono.
Alex: -SEI IMPAZZITO? Potrebbe morderti!- Dratini annuì, con gli occhi quasi fuori dalle orbite.
Dratini: -Può...può bruciarti la mano!- Ash rise, e fece cenno con la mano di avvicinarsi.
Ash: -Dai, coraggio, non abbiate paura! Arcanine mi conosce, non morde mica!- Poco a poco Alex e Dratini si avvicinarono, ancora intimoriti dallo sguardo cattivo del Pokémon di fuoco.
Alex: -Sei...sei sicuro, Ash?- L’allenatore sbuffò.
Ash: -Di che hai paura?- Quando i due si furono avvicinati abbastanza, lo sguardo cattivo di Arcanine si accigliò ancora di più. Alex e Dratini erano congelati dalla fifa.
Arcanine: -...e questi chi sono...?- La sua voce era profonda e grave. Incuteva ancora più timore.
Ash: -Sono Alex e Dratini... Alex è l’assistente del Professor Oak...- Arcanine ringhiò, e cominciò ad avvicinarsi ai due.
Arcanine: -Quindi...tu saresti Alex... giusto?- Alex, terrorizzato, indietreggiò.
Alex: -Sì...so-so-sono io...- Poi fissò il Pokémon di Alex.
Arcanine: -E tu saresti il suo Pokémon, vero?- Dratini deglutì faticosamente.
Dratini: -S-s-sì...- Arcanine mostrò le zanne appuntite. Era piuttosto arrabbiato.
Arcanine: -Bene...Alex e Dratini...voglio darvi... IL BENVENUTO CHE VI MERITATE!- Fece un gran balzo verso i due, i quali gridarono dalla paura. Con le zampe atterrò l’assistente del Professor Oak, il quale cadde supino.
Alex: -NO! ASH, AIUTAMI!- Ash sorrise, si stava divertendo un po’ nell’assistere a quella scena.
Ash: -Non preoccuparti!- Il muso di Arcanine stava già sfiorando il naso di Alex, il quale era bloccato dal terrore. Finiva dunque così la sua avventura? Divorato da un Arcanine, seppur domestico?
Arcanine: -...tu...sei...- Le parole erano ferme, e placide. Eppure la voce era rabbiosa nello stesso tempo.
Alex: -Io...sono...- Arcanine aprì la bocca. Le zanne erano innumerevoli, e acuminate. Alex sgranò gli occhi. Il Pokémon tirò fuori la lingua e gli leccò la faccia. Il ragazzo con gli occhiali era spaventato, e non osava proferire una parola. Il Pokémon si ritirò, e poi sorrise.
Arcanine: -...sei il benvenuto nel BoscoSmeraldo! Complimenti, hai superato la prova!- Alex si alzò, ansimando. La sua faccia era bavosa.
Alex: -Co...come? ho...ho superato la prova...?- Ash rise, così come Pikachu. Il tono delle risate degli amici di Alex pareva quasi come fosse una canzonatura.
Ash: -Ah! Ah! Credevi davvero che ti volesse mangiare? Arcanine ha voluto testare il tuo coraggio!- Anche Dratini era impressionato.
Dratini: -Quindi...era una prova...!- I due si guardarono, e poi risero imbarazzati.
Alex: -Eh, eh... eh già! Era soltanto una prova!- Una voce fuori campo interruppe la frase di Alex.
-Già...solo una prova...- Arcanine sorrise. Conosceva già quella voce.
Arcanine: -Vieni fuori, allenatore!- Il ragazzo con gli occhiali si guardò attorno perplesso. Chi poteva mai essere? Ash e Pikachu erano tranquilli, probabilmente era un amico.
-Una delle tante prove...che un allenatore in erba deve saper affrontare con saggezza e coraggio... anche con un pizzico di fortuna!- Un ragazzo uscì dal cespuglio da dove era sbucato fuori Arcanine. Era alto, con un paio di jeans neri, una camicia azzurra, e aveva dei capelli un po’ arruffati, castano chiari. Aveva press’a poco la stessa età di Ash a prima vista.
Alex: -Chi...chi sei tu...?- Il ragazzo sorrise. Aveva un paio di occhi castano scuri.
-Io sono Gary Oak...il nipote del professore...- Il ragazzo aiutò a calmare l’assistente del Professor Oak. Gli porse un fazzoletto.
Gary: -Scusami per questa prova improvvisa... scommetto che quello sprovveduto del tuo maestro non te ne abbia parlato...- E gli lanciò una occhiataccia. Ash gli rispose con una linguaccia.
Ash: -Eravamo d’accordo con tuo nonno!- Alex e Dratini stavano ancora ansimando dallo spavento.
Alex: -No...figuriamoci...eravamo prontissimi lo stesso!- Gary sorrise e poi accarezzò la testa del suo Arcanine.
Gary: -Sai, Alex, abbiamo deciso di venire qui a BoscoSmeraldo per allenarci...poi ho sentito le vostre voci e, d’accordo con mio nonno, ho detto ad Arcanine di fare un po’ di commedia... spero che non serbiate rancore...!- Il Pokémon abbaiò, un po’ imbarazzato. Alex capì la situazione, e sorrise.
Alex: -Capisco! Non preoccuparti, Gary, nessun problema, davvero!- Ash intervenne.
Ash: -Ehm... scusate... ci sarei anche io, sapete?- Gary rise, e poi guardò il nuovo allenatore.
Gary: -Sai, Alex, da quando sono diventato capopalestra della città di Smeraldopoli, i miei Pokémon sono diventati ancora più potenti! Ed ho deciso di aprire una scuola per Pokémon!- Alex era estasiato dallo stile di Gary. Sembrava molto più forte del suo maestro.
Alex: -Ah! Una scuola per Pokémon...- Il campione di Pokémon tossicchiò, catturando l’attenzione dei due ragazzi. Il suo sguardo era severo e non traspirava nulla di buono nei confronti del suo rivale di sempre.
Ash: -Vorresti prenderti con te Alex, è vero?- Gary era tentennante, ci pensò un po’ sopra, e poi annuì.
Gary: -Beh...le mie intenzioni erano infatti queste!- Ash ringhiò, e poi guardò con rabbia il nipote del Professor Oak.
Ash: -Signor Oak, si dà il caso che tuo nonno abbia dato a me questo compito!- E si portò l’indice al petto, con un atteggiamento spavaldo. La rabbia di Gary non era da meno e anche il nipote del professore iniziò ad alzare la voce.
Gary: -Ma si dà il caso che tu sia il più capriccioso fra gli allenatori che io abbia mai incontrato!- Ormai si stavano trovando naso contro naso. Lo scontro era inevitabile. Fu Alex a mettersi in mezzo, da mediatore.
Alex: -Ehi, ehi, ehi, calmatevi! Il Professor Oak aveva già scelto Ash come mio maestro! Gary, apprezzo la tua offerta implicita, ma tuo nonno...sai com’è...disubbidire ai suoi ordini non è tanto saggio...!- Gary si allontanò, quasi sdegnato.
Gary: -Peccato, Alex, hai perso una grande occasione! E allora vai, vai pure con quel perdente!- Arcanine, al contrario del suo allenatore, era felice della decisione del ragazzo.
Arcanine: -Hai fatto bene, ragazzo mio! Gary non ha ancora esperienza come maestro di Pokémon, ne ha di strada da fare! Invece Ash è un perfetto maestro... e questo ha sempre suscitato invidia nel mio allenatore!- Gary si era allontanato un po’, e poi si voltò ancora.
Gary: -Le tue decisioni devono essere rispettate, Alex, se hai scelto di rimanere con Ash... beh, tanti auguri!- Arcanine scosse la testa, e si avviò insieme con il suo allenatore a Smeraldopoli. Ash gli fece la linguaccia.
Ash: -Bleeh! Che cafone che sei! Te ne vai senza neanche salutare!- Gary e Arcanine scomparirono alla vista dei due ragazzi e dai loro Pokémon. Dopo un po’ di silenzio imbarazzante, Ash ridacchiò.
Ash: -Ehi, non è niente di grave! Sono soltanto dei battibecchi fra vecchi amici!- Alex fece spallucce.
Alex: -Ah, l’avevo capito sai?- Proseguirono nel loro cammino, fino a quando un Weedle attraversò la strada di largo. Ash si fermò, e poi sorrise.
Ash: -Prima di giungere a destinazione, Alex, devi allenare i tuoi Pokémon!- Alex fece un mezzo sorriso, e prese la sfera Poké nella cintura Porta-Sfere.
Alex: -Ok! Allora Pidgey, vieni fuori!- Il Pokémon si materializzò, e si guardò attorno perplesso.
Pidgey: -Ehi, perché è così buio qui? Ho fame!- Alex guardò Weedle, il quale si era fermato, terrorizzato nell'osservare l'affamato Pidgey.
Alex: -Vedi quel Weedle dietro di te? Scommetto che lo farai fuori con una zampata!- Pidgey fece un mezzo sorriso.
Pidgey: -E in cambio cosa mi dai?- Alex sbuffò, poi si decise a parlare.
Alex: -In cambio...in cambio ti do un piatto di cibo per Pokémon in più!- Dratini protestò, corrugando le sopracciglia.
Dratini: -Ehi, non è giusto! Lo voglio anche io!- Ash e Pikachu risero.
Ash: -Ah! Ah! Si vede che ha preso il tuo carattere!- Pidgey annuì.
Pidgey: -Ok, mi hai convinto!- Si voltò, e si preparò ad attaccare Weedle. L’allenatore del Pokémon uccello partì alla carica.
Alex: -Pidgey, attacco Turbosabbia!- L’uccellino, voltandosi, provocò con le zampe una grande fuliggine, che accecò il Pokémon coleottero.
Alex: -...e continua con un attacco Azione!- Pidgey partì di corsa e colpì in pieno Weedle, il quale non si arrese e colpì sul petto il volatile. Pidgey si fermò un istante e si toccò il torace con un’ala.
Pidgey: -Ahi...che dolore...- Alex era preoccupato dalla reazione del suo Pokémon.
Alex: -Pidgey, ti senti male?- L’uccellino, incurante del dolore, fece un sorriso sprezzante.
Pidgey: -Niente di grave! Lo aggiusto io il signorino!- Alex annuì e poi diede ordine a Pidgey di scagliarsi nuovamente
Alex: -Ok! Allora dacci dentro con un attacco Raffica!- Pidgey agitò le corte ali, e si formò una piccola tempesta, la quale colpì in pieno il coleottero.
Alex: -Attacco Azione! Vai!- Pidgey saltò in alto e colpì in pieno Weedle, il quale cadde a terra svenuto. Alex sorrise, e prese una Poké Ball vuota dalla tasca dei suoi jeans.
Alex: -Molto bene! Ora posso dire di lanciare la sfera Poké...- Ma il tentativo di cattura da parte di Alex fu interrotto bruscamente dall’intervento verbale di Pikachu. Il topo elettrico stava guardando preoccupato Pidgey, il quale stava ansimando.
Pikachu: -Aspetta! Pidgey sta male!- Tutti lo guardarono preoccupati. Si stava toccando ancora il petto con l’ala destra, e stava ansimando.
Pidgey: -Ahi...ahia...che male...dev’essere stato il corno di Weedle...- Alex e Dratini si avvicinarono.
Alex: -Che hai? Fammi vedere...- Pidgey ritrasse l’ala e Alex notò con stupore che il petto del Pokémon era bluastro. Ash era perplesso.
Ash: -Ahi, ahi...Pidgey è stato avvelenato dal colpo di Weedle... probabilmente ha lanciato l’attacco Velenospina...- Alex deglutì, preoccupatissimo.
Alex: -E...e cosa si può fare, Ash?- Il maestro di Pokémon frugò nella busta di plastica, e lanciò al ragazzo un flacone rossiccio.
Ash: -Tieni! Prendi questo!- Alex lo fissò, e notò che il liquido era rossastro, come il contenitore.
Alex: -Che...che cos’è?- Poi guardò l’etichetta, e lesse “Antidoto per Avvelenamento”. Alex sorrise, e lo fece vedere a Pidgey.
Alex: -Allegro, Pidgey! Ho qui l’Antidoto!- La reazione del Pokémon fu tutt’altro che positiva. Ciò fece stupire parecchio l’allenatore con gli occhiali.
Pidgey: -No! Non lo voglio! Scommetto che è amaro come...come il veleno!- Dratini aggrottò le sopracciglia e si avvicinò di un poco al suo amico pennuto con un atteggiamento leggermente minaccioso.
Dratini: -Non fai ridere nemmeno i polli! Prendilo e basta!- L’uccellino scosse la testa più volte, rifiutandosi categoricamente di assumere quella brodaglia.
Pidgey: -No! No, non lo voglio!- Alex sospirò.
Alex: -Ma è l’unico modo per farti passare il male...- Pidgey deglutì, e ansimò. L’avvelenamento stava diffondendosi in tutto il corpo. Se non prendeva l’Antidoto in fretta, rischiava di rimanerci secco.
Pidgey: -Mai! Mai lo berrò!- Alex e Dratini si guardarono, poi annuirono. Il draghetto si contorse contro il corpo di Pidgey.
Pidgey: -Ehi, ma... cos’hai intenzione di fare...? Ferm...fermati...!- Cominciò a raggomitolarsi sempre più il corpo dell’uccellino. Pareva volesse stritolarlo.
Dratini: -O lo bevi, e in fretta, o non ti lascio!- Ash era perplesso. Non credeva che con le minacce si potesse arrivare lontano, ma i continui incitamenti di Pikachu gli faceva pensare il contrario.
Pikachu: -Dai! Fagli vedere chi sei!- Alex si inginocchiò, e tolse il tappo al flacone.
Alex: -Dai, Pidgey, non fare il capriccioso! Tutti i Pokémon, ammalati, bevono l’Antidoto!- Pidgey scosse la testa. Era bloccato dall’Avvolgibotta di Dratini.
Pidgey: -Ma io no! Non mi piace!- Alex sapeva benissimo che quello era uno dei moltissimi intoppi fra il Pokémon e l’allenatore. Avrebbe dovuto prevedere che con i suoi amici ci sarebbe voluto un sacco di pazienza. Dovette racimolarne parecchia.
Alex: -Se non lo bevi, morirai!- Pidgey strinse il becco, quasi fino a sigillarlo. Dratini strinse di più, e Pidgey non resistette più di tanto. Fu costretto ad aprire la bocca, e a forza Alex glielo fece bere. Dopo un po’ di tempo, la macchia bluastra sul busto dell’uccellino scomparve, e Dratini mollò la presa. Pidgey si sentiva molto meglio. Si leccò il becco, e poi sorrise.
Pidgey: -Ehi, è buono! Sa di sciroppo di mele!- Alex era un po’ arrabbiato nei confronti di Pidgey.
Alex: -Sei proprio disubbidiente! Lo sai che avresti potuto morire per avvelenamento? E perché non mi dai ascolto?- La paternale di Alex era piuttosto severa, e Ash dovette per forza intervenire.
Ash: -Alex, non essere troppo duro con Pidgey...in fondo, anche lui è giovane, e non sa nulla, come te...- Il ragazzo con gli occhiali dedusse che il suo maestro aveva ragione. Decise di accarezzare la testa dell’uccellino, il quale era triste.
Pidgey: -Mi...mi dispiace...io non volevo farti arrabbiare....- Alex sorrise. Il suo sorriso rinfrancò il giovane Pokémon.
Alex: -Ehi, non è niente di grave! Ora sappiamo tutti e due che cosa si prova ad essere disubbidienti e rimproverati...anche io con il professore ero capriccioso, e lui ogni volta mi riempiva la testa di ramanzine...!- I due, dopo un po’, risero. Era bello vedere che Alex stava andando d’accordo con i suoi Pokémon. Anche grazie all’aiuto di quel geniaccio del Professor Oak. Ash sorrise, e poi fissò il punto dove c’era Weedle, ancora a terra. Richiamò l’attenzione di Alex.
Ash: -Alex, dai, cattura Weedle!- Alex annuì, e prese la Poké Ball che voleva lanciare prima.
Alex: -Molto bene! Ora, Weedle, farai parte dei nostri!- La lanciò, e il Pokémon coleottero scomparve in una luce rossa. La sfera cadde a terra e si agitò. Dopo un po’, la sfera si fermò: Weedle era stato catturato. Ash e Pikachu applaudirono il ragazzo con gli occhiali.
Ash: -Bravo, Alex! Hai catturato un nuovo Pokémon!- Alex era al massimo della gioia: era diventato allenatore, aveva catturato tre Pokémon e Dratini era il suo migliore amico. E questo tutto in una giornata. Suo padre avrebbe di certo approvato i suoi progressi.
   
 
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