Sakura’s Confession
Fosse l’ultima cosa che
faccio!
Guardo Sakura e gli altri
allontanarsi e le loro schiene farsi sempre più distanti. Nell’aria c’è un
strana atmosfera. La calma prima della tempesta, una tempesta che presto mi
travolgerà, ci travolgerà tutti. Forse la stessa tempesta di cui ho appena
avuto un assaggio.
Ho un brutto presentimento.
Ce l’ho da quando Sakura ha cominciato a parlare. C’è qualcosa sotto, e so
anche di cosa si tratta. L’ho letto nella sua espressione apatica, l’ho letto
nei suoi occhi seri e freddi, l’ho sentito persino nel tono piatto della sua
voce.
“Qualcosa non quadra” ho
pensato da subito, da quando l’ho vista venirmi incontro sostenuta. Non ho mai
visto Sakura comportarsi in quel modo. Non è da lei.
Cosa significa questa
dichiarazione? Quella dichiarazione…Mi sento così male.
Bugiarda!
Falsa!
Ho voglia di urlare….Anche
lei mi ha abbandonato! Lei che è sempre stata la mia compagna più cara in
quest’ impresa! Lei che credevo mi capisse più di ogni altro! Lei che credevo
volesse riportare a casa Sasuke come lo volevo io!…Mi sbagliavo…Mi sbagliavo di
grosso.
Sono l’unico a non aver
ancora abbandonato la speranza? Sono l’unico ad avere ancora fiducia in lui?…A
quanto pare sì…
mi devo calmare, mi devo
calmare. Respiro profondamente.
Sakura-chan…
Certo, capisco perfettamente
la vera natura di questa dichiarazione. Sakura mi voule bene e, anche io come
lei, sono perfettamente cosciente di quanto sia diventata pericolosa la mia
missione, di cosa vado rischiando…quel qualcosa che molti altri hanno messo a
repentaglio per me, che molti altri hanno perso per difendere ciò in cui
credevano, per difendere coloro in cui credevano.
Queste persone hanno fatto
in modo, più o meno consapevolmente, che io sia qui e che possa percorrere il
mio cammino, sempre portando il loro ricordo nel cuore, per realizzare i miei
sogni.
Sakura l’ha ripetuto più volte durante il suo discorso: vuole che
la smetta di rincorrere Sasuke. Ha detto che è un criminale, un traditore, che
per lui non c’è più speranza.
Vuole che la smetta di
rischiare la mia vita per una causa che per lei ormai è persa.
Ma non per me.
Sakura-chan anche io ti
voglio bene, e te ne voglio molto, anche se queste tue menzogne, devo
confessarlo, mi feriscono. E anche tu sai che mi stai facendo male, ma per uno
scopo maggiore, ed è proprio questo pensiero che ti ha dato il coraggio di
presentarti qui oggi e di pronunciare queste parole mettendo a repentaglio la
tue felicità, vero?…perché per quanto tu possa mentirmi…per quanto tu possa
mentire a te stessa, che è ancora peggio, sai di non provare quel sentimento
nei miei confronti. Lo sai tu, lo so io.
Lo ripeto: capisco le tue
motivazioni, tuttavia non le condivido.
Quando eravamo piccoli ho
sognato e fantasticato tante volte immaginandoti dirmi cose del genere, e forse
una volta non avrei mai colto il loro vero significato. Sarei stato felice e ti
avrei accettata e baciata senza pormi domande. Forse perché non conoscevo la
vera natura di certi sentimenti, confondendo l’amicizia e l’affetto che provo
per te con l’amore.
Non capivo i miei sentimenti e non capivo i
tuoi.
Ma sono diventato piuttosto
bravo nel leggere nel cuore delle persone, più bravo di quanto credessi.
Sì, Sakura, sei diventata
una donna adulta. E non lo capisco solamente dai tratti in fiore del tuo
splendido viso, che io ho sempre adorato, ma soprattutto dal fatto che mi hai
appena dimostrato che sei disposta a mettere da parte i tuoi sogni e la tua
stessa felicità per salvare ciò a cui tieni,
per salvare il nostro
villaggio,
per salvare me.
Grazie Sakura. Grazie di
volermi così bene, grazie mille. Ma io non sono ancora disposto a mettere da
parte i miei di sogni.
Non sono disposto ad
abbandonare la speranza.
Mi è capitato molte volte di
chiedermi cosa gli altri pensassero di me e della mia ostinazione, e trovare
una risposta non è mai stato difficile: un ragazzo aggrappato al passato che
non riesce a voltare pagina e continuare la sua vita accettando le cose come
stanno.
Provano pena per me. A
qualcuno sembro addirittura ridicolo.
Già…anche lui me l’aveva
detto…guardandomi dall’alto in basso dal bordo di quella rupe. “Ridicolo. Ti
ucciderò per capriccio.”
Le sue parole mi rimbombano
ancora nella testa.
Solo quella volta vacillai,
guardandolo negli occhi e trovandolo più lontano di quanto mi aspettassi. Solo
per un attimo, con le ginocchia e la testa appoggiate perterra e le lacrime che
mi sgorgavano incontrollate dagli occhi, vedendolo dissolversi tra le fiamme,
mi sembrò che ogni sforzo che avrei mai potuto fare sarebbe stato vano.
Ma in quel momento di
sconforto furono proprio le parole di Sakura a farmi rialzare ancora più deciso
di prima.
Da quel giorno in poi non ho
mai più avuto dubbi. Io riuscirò nella mia impresa costi quel che costi, con o
senza l’approvazione degli altri.
Da bambino ero alla continua
ricerca di quell’ approvazione, ne sentivo un estremo bisogno. Ma adesso che
potrei averla non so cosa farmene. Perché questo legame, questo ragazzo, per me
sono più importanti dell’opinione degli altri.
Anche lui, come me, è sempre
rimasto aggrappato al passato e ai ricordi, ma i motivi per cui lo facciamo
sono differenti. Quasi mi viene da ridere. Siamo sempre stati così simili e
così diversi nello stesso tempo.
E mi torna in mente quel
Sasuke che mi guardava con aria di sfida, mi torna in mente quel Sasuke con cui
litigavo ogni giorno e che insultavo continuamente.
Lo stesso Sasuke che seduto
accanto a me, che ero legato ad un tronco a causa della mia stessa stupidità,
mi porgeva il proprio cibo rischiando il suo posto nel team, lo stesso Sasuke
che dopo un estenuante allenamento si era sorretto a me e nello stesso tempo
cercava di sorregermi, lo stesso Sasuke che mi aveva salvato da una morte certa
sul quel ponte nel villaggio della pioggia rischiando la propria vita. Lo
stesso Sasuke che nella Valle dell’Epilogo, nonostante mi avesse assicurato che
l’avrebbe fatto, anche avendone l’occasione, non mi uccise.
Quel Sasuke di cui non posso
fare a meno, di cui non voglio fare a meno, perché ogni giorno che passa, ogni
ora, ogni minuto, sento che ormai non mi bastano più i ricordi, ho bisogno che
lui sia qui con me, al mio fianco e farò qualsiasi cosa perché ciò accada.
Il tempo stringe
inesorabilmente e chissà perché guardando Sakura e gli altri scomparire
all’orizzonte tra la neve mi torna in mente quel ragazzino, Haku.
I suoi lunghi capelli scuri,
la sua pelle candida e le sue parole, soprattutto le sue parole. E mi sembra
quasi di vederlo qua davanti a me guardarmi con i suoi occhi castani e gentili
pormi una domanda muta. Io nella mia mente gli rispondo:
“Sì, ho trovato quella
persona importante, la persona per cui voglio diventare forte.”
E poi anche lui se ne va
raggiungendo quell’altro ninja che lo aspetta calmo pochi passi più indietro,
la sua di persona importante, e insieme scompaiono nella foschia.
Adesso devo solo
raggiungerla quella persona, raggiungerla e riportarla a casa. Anche se sarò
solo in quest’impresa io ce la farò…
E tu, Sasuke, non sei solo!
Io ti riporterò a casa!
Fosse l’ultima cosa che
faccio!
*Nevicava ancora quando
Naruto, dopo qualche istante di silenzio, si apprestava a rientrare all’interno
dell’edificio con Kakashi e Yamato. Mentre apriva la porta da un angolo spuntò
Sai, che pochi minuti prima avevano visto andarsene con Sakura e gli altri:
“Sai…Perché tu…”
“Sembrerebbe essere un
bunshin…” Aveva osservato acuto il sensei dai capelli argentati infilando una
mano in tasca.
“Prima, Sakura ti ha detto
qualcosa. Io ti dirò quello che non ha potuto dirti.”
“…Mi prendi in giro..?!”*