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Autore: Fabi_    08/04/2010    2 recensioni
Ormai sono passati otto mesi dalla battaglia con Sephiroth, Cloud è tornato con noi a Midgar, ma dopo una settimana se n’è andato, ed ora tutti lo aspettiamo.
Almeno io, io lo aspetto.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Cloud Strife, Tifa Lockheart
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta, Spoiler! | Contesto: Advent Children
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Ciao a tutti^^!

Sono ancora in circolazione, ci avviamo ad una parte  della storia che amo, quindi spero che piaccia anche a voi. Il prossimo capitolo è pronto (^-^) Il che significa che dovrò solo trovare il tempo di sistemarlo e spero non dovrete attendere troppo per l’aggiornamento.

Ringrazio chi mi ha aggiunto agli autori preferiti, non avevo controllato e sono felice^^. E anche tutti quelli che hanno aggiunto la storia alle preferite e alle seguite. Grazie davvero!

Tifa_heart: infatti, anche a me piace ma avevo paura di renderlo troppo tenero O_o? spero di essere rimasta IC, non voglio renderli sdolcinati, non è da loro, no?

arisa_14: spero proprio che Cloud non la faccia arrabbiare! Anche se io fossi in lui mi preoccuperei più per Barrett in quel caso…


Tifa’s PoV:

Ma come ho fatto? Non posso smettere di domandarmelo, gli ho chiuso la porta in faccia quando quello che avrei voluto sarebbe stato l’opposto. Ma non posso, troppo facile, troppo difficile…  in ogni caso troppo presto. Ho aspettato tanto, non penso che qualche mese… settimana o giorno cambi qualcosa.

Sospirando mi appoggio alla porta.

Di fronte a me mi vedo riflessa sullo specchio: una donna stanca indubbiamente, dopo una giornata difficile e lunga, ma sicuramente una persona serena e realizzata, mi sorrido mentre osservo le mie guance prendere colore. Mi avvicino allo specchio senza smettere di ridere della mia espressione. Da quanto tempo non mi vedevo così?

Mi preparo per la notte, prima di addormentarmi le solite domande traditrici vengono alla mente:

Domani lui ci sarà?

Come puoi credergli?

Ha chiuso col passato?

È sincero?

Zittisco i miei pensieri con convinzione, non mi interessa adesso.  Ho passato una bella serata e sono sicura che domani sarà migliore.

Il sonno purtroppo non è tra le mie priorità al momento, così mi alzo e vado a fare una telefonata:

“Tifa, stai bene, Marlene è al sicuro?”

“Sì! Barrett, ti ho chiamato solo per farti sapere quanto sono felice!” Credo che dalla mia voce si capisca che sorrido, ma so di avere sbagliato a svegliarlo, non è esattamente felice di interrompere il sonno…

“Cosa accidenti ti salta in mente di svegliarmi a quest’ora! Ho visto il numero e per poco non ci restavo, non farlo mai più, e io che mi preoccupo…” La sua voce da arrabbiata diventa piagnucolosa.

“Scusa, è che volevo renderti partecipe perché sei il mio punto di riferimento, volevo informarti di come sto, tutto qui…” è quasi totalmente vero.

Il silenzio dall’altro capo del telefono mi rende sospettosa: “Barrett! Ti sei addormentato? Barrett!”

“… No. Avanti, parla!”

“Ho visto Cloud.”

“Non sono sicuro, è un bene?”

“Se quello che ha detto è vero, sì!”

“Avete parlato?”

“Sì.”

“Solo parlato?”

“Sì, perché?”

“Tifa, io ti voglio bene ma non hai ancora capito un cavolo della vita: le parole sono per i bambini o per gli smidollati, tu cosa sei? D’accordo lui che è un po’ tutti e due, ma tu sei una donna con le palle, vedi di farti valere, o lo riempi di cazzotti oppure fate… pace. Vedi un po’ tu, per me la prima ci sta comunque, visto come si è comportato, tra l’altro io non mi sono neanche sfogato con lui perché avevo fiducia in te…”

“Oh, bene,e io che volevo condividere con te un bel momento, me ne ricorderò!”

“Brava, bella idea! La prossima volta condividilo di giorno per favore.”

Come al solito gentile, so che gli ha fatto piacere, quindi non mi arrabbio: “Ciao Barrett, è stato un piacere!

Attacco il telefono e lo lancio sul letto.

Idiota! Anche se lo fa per me.

Appena mi stendo il sonno mi coglie.

I miei sogni stanotte sono sereni, sogno la mia vecchia casa, mio padre. Siamo tutti allegri a Nibelheim. La nostalgia per quello che ho perso è lontana, mi sento come se fossi appena rinata. So che è presto, ma voglio godermi questo stato d’animo. Sento bussare alla porta, con la voce impastata domando: “Chi è?”

“Zia! Sono io, apri!”

Cosa? È già mattina? Prima di aprire do uno sguardo allo specchio: stato terrificante. Ma cosa cambia? In effetti cambia. Marlene si lancia in camera seguita da Shera.

“Ciao Tifa, Marly non vedeva l’ora di vederti, non potevo farla aspettare ancora.”

“Lo so, scusate ma ieri non riuscivo a dormire. A proposito piccola, il tuo papà ti saluta.”

Gli occhi della bambina che ha conquistato tutti noi si illuminano, si vede quanto tenga a quell’uomo primitivo: “Viene anche lui con noi?”

“No, mi spiace tesoro, ma lui ha da fare a Midgar, lo sai che non può  andare in vacanza adesso.”

“Allora torniamo a casa oggi, e domani torniamo dallo zio Cid.”

“Non possiamo tornare oggi, ma se il tuo papà ti manca gli puoi parlare, vuoi?”

Annuisce energicamente e prende in mano il telefono: “Digli pure che la zia sa quanto ci vuole bene.”

“Cosa ha fatto?”

Resto in silenzio mentre la piccola attende la risposta:

“Ciao papà! Cosa hai fatto alla zia?

Ha detto che sa quanto ci vuoi bene, l’hai fatta arrabbiare?

No! Oggi stiamo tutti qui, viene a trovarci Yuffie, così mi insegna a giocare come lei.

Perché non puoi?

Tra poco torniamo, così non stai da solo.

Ho visto, va bene,

Io sono brava. Ciao papà!”

Mi passa il telefono:

“Pronto.”

“Ciao Tifuccia, scusa per ieri, so che basta parlare per stare meglio.”

“Lo so, non ero arrabbiata.”

“Cosa fate oggi? Se quella ladruncola insegna qualcosa di male alla mia piccola meglio che non si faccia più vedere.”

“Tranquillo, la controllo io.”

“Salutami quell’idiota biondo e mi raccomando: colpisci! Saluta anche gli altri.”

“Ciao Barrett. Torneremo presto.”

Mi rivolgo a Shera adesso: “Yuffie?”

“Sì, l’abbiamo chiamata quando sei arrivata, sarebbe venuta anche prima, ma è molto impegnata a Wutai, è stata molto felice di sapere che tu sei qui.”

“Anch’io non vedo l’ora di vederla.”

“So che voleva cercare Vincent, ma lo conosci, decide lui se farsi trovare o no, è persino peggio di Cloud.”

Rido, in effetti il signor Valentine ha ricominciato a nascondersi. È l’unico che non ho più visto dalla fine del nostro viaggio.

“Speriamo che lo trovi, non sarà facile, neanche per una come lei.”

Marlene si mette il suo bel vestito rosso, perché sa che giocherà con la terribile ninja, quindi deve essere comoda,  io invece resto di fronte alla valigia per un po’ Cloud mi mette a disagio,così decido di mettermi comoda come al solito.

“Andiamo a fare colazione?”

“Sì. Tutti insieme.”

Busso alla porta di Cloud chiedendomi se ci sia o meno, quando la porta si apre vedo il suo sorriso sereno e mi sento improvvisamente leggera. Non è andato via.

“Ciao, sono in ritardo… credo.” Sono un po’ imbarazzata, si è appena alzato e a quanto pare si è fatto una doccia, ha asciugato i capelli con l’asciugamano, sono ribelli come sempre. Per quanto sia stata abituata a vederlo appena sveglio, abbiamo passato un lungo periodo fianco a fianco, adesso sembra proprio cambiato in tutto, certo non c’è più una crisi che minaccia di distruggere la terra, ma sono sorpresa, mi ricorda il Cloud della mia infanzia.

“No, sono appena uscita, Shera e Marlene sono giù. Facciamo colazione?”

“Sì, vuoi aspettarmi?”

“Ehm…”

“Entra.” Si fa da parte e mi lascia entrare in camera, “Ho dormito così bene.” Prende i vestiti e io mi volto mentre se li mette.

“Anch’io, mi ha svegliata Marlene, non so fino a che ora sarei rimasta a letto altrimenti.” Rido anche per stemperare la mia tensione, sento la sua mano sulla spalla.

“Sono pronto.”

Mi volto di scatto e cammino verso la porta: “Bene, andiamo.”

“Tifa.” È fermo in mezzo alla stanza  mi guarda accigliato.

“Cosa c’è?”

“Niente, è che mi sembri nervosa, scusa se ti ho irritata.”

Il solito…

“Non mi hai irritata, solo che mi sei mancato, quindi non… sono più abituata a starti vicino.”

“Sei a disagio? Praticamente abbiamo vissuto insieme per mesi.”

“Giusto. Non capisco. Andiamo, mi passerà.” So cos’è in realtà, il pensiero di quello che potrebbe succedere e di quello che vorrei. Sarà così?

Scendiamo e troviamo solo due tavoli occupati, uno dei quali da Shera e Marly che ci aspettano. Ci sediamo con loro.

“Cloud! Zia, io mi siedo vicino a Cloud!”

Lui prende posto di fianco alla bambina e quasi immediatamente arriva la colazione. Mangiamo velocemente e usciamo, dobbiamo raggiungere la casa di Cid.

Lo troviamo in giardino, impegnato a fumare e a controllare l’Highwind, a quanto pare l’ha tenuta. Rufus l’ha lasciata a lui in premio, e in sostituzione del Tiny Bronco.

“Progetti un viaggio?”

“Non proprio, lo progettiamo tutti. Cloud, maledetto vagabondo, finalmente ti fai vivo!”

“Ciao Cid.”

“Il solito tenebroso di poche parole. Hai un sacco da imparare amico.”

Shera esce in compagnia della piccola, portano un enorme contenitore: “Eccoci col pranzo.”

“Il pranzo? Dove andiamo? Non dovevamo aspettare Yuffie?”

“Non più, l’ho sentita prima, ha detto di essere bloccata, stava cercando Vince e ha deciso di scalare le montagne con la moto, che si è fusa, le solite ragazzine imbranate.”

“Attento Cid!” Mi lancia un’occhiata ironica, so che adora Yuffie come fosse sua figlia. “Hai la posizione?”

“Si, ma non possiamo atterrare tra le montagne.”

“Ci penso io. Sono arrivato con la moto e ho una materia che può farci comodo.”

“Bene, ci mancava il nostro glaciale eroe ‘faccio io che sono il meglio’ Comunque va bene, ma il capo sono io.”

“D’accordo capitano Highwind.”

Cloud gli fa il saluto militare ed esce.

Dopo poco torna con la moto: “Cosa aspettiamo?”

“Niente, che tutti si decidano a salire, forza.” Prende il pranzo e aiuta Shera a salire: “Sicura che vuoi venire anche tu?”

“Non preoccuparti Cid, non corro rischi, a meno che tu non voglia schiantarti in giro.”

Shera decide di accomodarsi nella sala, arredata ora in modo molto più accogliente, tutti noi ci avviamo al ponte, la partenza è dolce come al solito, il grande capitano oggi ci fa da pilota. L’equipaggio consiste solo in un addetto ai motori e un vice pilota. Arriviamo in poco tempo.

Scendiamo solo io e Cloud per recuperare la nostra ex compagna di avventure, in realtà non è distante, ma dobbiamo aiutarla a riportare indietro la sua moto.

“Allora capogruppo, andiamo?”

“Sono promossa a capogruppo? Devo comandare te?”

“Sissignora, io sono l’autista oggi.”

“Ottimo, allora andiamo!”


   
 
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