Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: mikyvale    08/04/2010    6 recensioni
Prima classificata al contest "IMMI" di GinnyPotter93. James è appena partito per Hogwarts diventando un Grifondoro come da tradizione Potter-Weasley. Albus si preoccupa per l'anno seguente, anno in cui partirà lui per la scuola. Si chiede cosa succederà se non finisse a Grifondoro ed espone i suoi dubbi alla famiglia.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Severus Potter, Ginny Weasley, Harry Potter, Lily Luna Potter
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Paura.

Mattino, prima di colazione.

Albus Severus Potter, occhi smeraldini e neri capelli ribelli, stava seduto al tavolo della cucina. Guardava pensieroso la mamma intenta a preparare la colazione.

-“Ciao Al! Che cosa pensi?” non fece in tempo a rispondere.

-“Buon giorno Lilian. Ti sei svegliata?”

-“Mamma! Non mi chiamare Lilian. Lily va benissimo.” Annuì come a confermare le sue parole.

Ginny gli arruffò dolcemente i lunghi capelli rossi.

-“Mamma, ma se l’anno prossimo finisco a serpeverde?” Entrambe si voltarono a guardare Albus.

-“Perché pensi di finire tra i serpeverde, tesoro?” il bambino si strinse nelle spalle.

-“Cosa c’è di male ad essere un serpeverde?” la bambina spalancò leggermente gli occhi perplessa.

Erano circa due settimane che ci pensava. Cioè da quando James era partito per Hogwarts.

-“Sai, Albus, non c’è niente di male ad essere un Serpeverde. E’ una casa come un’altra.” Ginny si sedette al tavolo di fronte ai due bimbi.

-“Ma da quella casa sono usciti tanti maghi oscuri. Chi finisce lì non è cattivo?”

-“Ohh, allora i serpeverde sono malvagi!”

-“Certo che no. Anche da grifondoro, per esempio, sono usciti maghi oscuri. Non è la casa a dire chi siamo Al, siamo noi.” Il moretto annuì non troppo convinto.

-“E poi, tu resterai sempre il mio fratellone.” Sentenziò Lily schioccando un bacio sulla guancia del fratello. Al la strinse a se con un abbraccio.

Poi Ginny dette loro la colazione e cominciarono a scherzare.

 

Quella sera, dopo cena.

Lily stava leggendo un libro di favole, Harry e Ginny chiacchieravano sulla giornata ed Albus sedeva inquieto accanto al padre.

-“Papà … niente.” Mormorò abbassando gli occhi e torturandosi le mani. Era indeciso.

Lo aveva già chiesto alla mamma ma voleva sapere anche cosa ne pensava il suo papà. Perché lui era … era … era il suo papà. Il suo esempio. Quando era giovane aveva fatto cose incredibili e per Albus era un mito.

-“Dai Lily, vieni. Andiamo a prepararci.” La bimba non fece obbiezioni e le due salirono al piano di sopra.

-“Cosa c’è Al? Sei preoccupato per qualcosa?” Harry posò una mano sulla spalla del figlio.

-“Io, mi chiedevo, se … se finisco a Serpeverde?”

-“Non succede niente. Se il cappello ti mette li vuol dire che è la più appropriata per te. E a noi non importa in che casa finisci, basta che stai bene.”

-“Però … però … non sono cattivi quelli che ci finiscono? Vuol dire che anche io sarei cattivo.”

-“No, Al. Tu non sei cattivo, anzi, sei uno dei bambini più buoni che io conosca. E neanche gli altri sono cattivi. Sai, ci sono stati maghi oscuri che erano grifondoro.”

-“Si, me lo ha detto anche la mamma.” L’espressione dubbiosa del bambino faceva capire che non ne era ancora del tutto convinto. Harry gli prese una mano e se lo fece salire sulle ginocchia guardandolo negli occhi.

-“Vieni che ti racconto una cosa. Hai presente i nonni James e Lily? I miei genitori?” Al annuì

-“Ecco. Quando James andava a scuola aveva tre amici. Remus, Sirius e Peter. Erano un quartetto molto unito e ne combinavano di tutti i colori.”

-“I malandrini.”

-“Si, i malandrini. Ecco loro erano tutti grifondoro. Quando uscirono da scuola erano ancora molto amici. Ma uno di loro li tradì. Peter passò dalla parte di Voldemort dandogli informazioni. Una sera gli disse dove era nascosta la famiglia Potter e lui li uccise. Poi Peter fece credere che la spia era Sirius mandandolo ad Azkaban. Vedi? Lui era un grifondoro cattivo.”

-“Tradì veramente i suoi migliori amici?”

-“Si Al. Ma perché queste domande?”

-“No, così.” Harry Alzò leggermente un sopracciglio.

-“Non ci credo.” Albus sorrise. Non era proprio capace di mentire, non a suo padre.

-“Ho letto uno dei libri di James. Storia di Hogwarts. C’era scritto che da Serpeverde sono usciti tanti maghi oscuri.”

-“Diciamo che serpeverde detiene il primato ma non vuol dire che siano tutti cattivi. Vedrai l’anno prossimo. Comunque sappi che per noi non cambia niente. Sei sempre il nostro Albus.” Il ragazzino buttò le braccia al collo del papà

-“Grazie.”

 

Sei anni dopo, Hogwarts.

-“Albus! Svegliati! Dai che facciamo tardi!” un getto di acqua fredda si riversò su un ragazzo di circa sedici anni.

-“Serpe!”

-“Non ti svegliavi.” L’altro ragazzo sorrise angelicamente e sparì fuori dalla porta.

Borbottando Albus si alzò. Con un colpo di bacchetta si asciugò e poi si vestì.

Stava cercando di riportare alla mente il sogno appena fatto. Poi gli ripassarono davanti tutte le immagini.

Era lui quando aveva undici anni. Il primo settembre. La prima volta che prendeva il treno. Ricordò la paura di finire a serpeverde. La paura di deludere tutti, di deludere il suo papà.

Ricordò che lo aveva detto ai genitori e che alla fine Harry si era abbassato al suo livello mettendogli una mano sulla spalla. Guardandolo negli occhi gli aveva detto che non sarebbe cambiato niente. Che non aveva importanza dove sarebbe finito. Poi sospirando gli aveva detto che il cappello lo avrebbe ascoltato, con lui lo aveva fatto. Harry gli aveva confidato che anche lui doveva finire a serpeverde. E ricordò di aver apprezzato la confidenza di suo padre, lo aveva reso più tranquillo.

Poi il sogno era cambiato e si era ritrovato col cappello in testa. Gli diceva che la sua casa era quella verde argento. Lui aveva paura ma decise di fidarsi. Del suo papà e del cappello. Così si era diretto a testa alta verso il suo nuovo tavolo.

L’ultimo ricordo era la lettera dei suoi genitori. Gli avevano scritto di non preoccuparsi che loro erano fieri di lui. Ed anche Lily lo era.

Albus tornò prepotentemente alla realtà rendendosi cono di essere in un ritardo pazzesco.

Cercò di domare i suoi capelli ottenendo solo di incasinarli di più. Sospirando agguantò la cartella con i libri e si precipitò in Sala Grande.

-“Oh, in ritardo anche oggi Albus?” chiese una bella biondina accanto a lui.

-“Uhm.” Fu quello che ottenne. Lei non ci fece caso e tornò al suo piatto.

-“Dai andiamo che l’aula di divinazione è dall’altra parte del castello.”

-“Ma devo finire di mangiare Scorpius.”

-“Perfetto. Emily, vieni con me?” la biondina annuì.

-“Va bene, va bene.” I tre si avviarono fuori.

-“Allora Serpi, pronti a far guadagnare un po’ di punti alla vostra casa?” i due la guardarono stralunati.

-“Eddai, la Cooman ti da punti solo per il fatto che respiri!” Al sorrise, in effetti …

Le lezioni passarono veloci. Visto che fuori c’era il sole Al decise di approfittarne. Prese un libro e si andò a sedere vicino al lago, sotto un albero. Era stato pensieroso tutto il giorno con il sogno ancora nella mente.

Alla fine avevano ragione i suoi genitori, a serpeverde non erano tutti cattivi. Lui aveva trovato degli amici fantastici e, comunque, si trovava bene con tutti. Nella sua casa non erano caotici come i grifondoro e per lui andava benissimo. Lui non era come James o Lily, a lui piaceva la tranquillità.

-“Che cosa pensi?” una ragazzina dai capelli rossi si sdraiò appoggiando il capo sulle sue gambe.

Al preferiva tenere le distanze, non gli piacevano tutte quelle cose come baci e abbracci. Ma la rossa era un caso a parte.

-“Sta notte ho fatto un sogno. Mi sono sognato a undici anni con la mia paura di diventare un serpeverde.” Lily si sollevò guardandolo seria negli occhi. Poi un sorriso increspò le sue labbra.

-“Hai visto?Avevo ragione. Sei rimasto sempre il mio fratellone!” e con ciò schioccò un bacio sulla sua guancia. Al sorrise di rimando e la strinse a se.

Era vero, niente era cambiato. I suoi genitori avevano mantenuto la loro parola e aveva accettato il suo essere serpeverde e Lily era rimasta la sua sorellina.

E il suo papà … beh, il suo papà era fiero di lui.

 

Spazio Autrice:

Buongiorno a tutti.

Allora spiegazioni dovute: la storia ha partecipato al concorso Immi di GinnyPotter93ch e consisteva di scrivere prendendo spunto da un’immagine. Quest’immagine poi doveva comparire all’interno della storia.

Questo è il link dell’immagine da me scelta e i protagonisti sono Harry e Albus: fc02.deviantart.net/fs28/f/2008/115/5/9/Harry_and_Albus_Severus_Potter_by_Nowcia.jpg

La storia si è classificata prima su quattro e spero piaccia anche a voi.

Di seguito il commento del giudice: GinnyPotter93

 

Storia: Paura
Di: mikyvale
Totale: 47/50

°Grammatica e lessico: 4/5 Storia scritta quasi perfettamente, solo una parola non accentata e due sviste di punteggiatura.
°Stile e sviluppo della trama: 10/10 Stile (5/5) hai usato uno stile bello, deciso e senza frasi troppo lunghe o arzigogolate. Trama (5/5) trama sviluppata in modo perfetto. Non poteva essere meglio.
°Immagine: 10/10 l’immagine è resa pienamente dal tuo racconto. Sei riuscita a scrivere una bella storia “allargando” l’immagine. Brava!
°Originalità: 5/5 trama originale, ben scritta e sviluppata. Sei riuscita a dare un tocco di originalità in più alla storia mettendo i vari periodi diversi, ma senza esagerare.
°Caratterizzazione dei personaggi: 9/10 i personaggi sono stati caratterizzati molto bene. Si capiscono le paure di Albus o la fiducia incondizionata dei suoi genitori e della sorella. Brava!
°Giudizio personale: 9/10 mi è piaciuta moltissimo!

Un bacio a tutti, Valentina!

   
 
Leggi le 6 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: mikyvale