Anime & Manga > Pokemon
Segui la storia  |       
Autore: alaal    08/04/2010    1 recensioni
Un allenatore assetato di potere, un Pokémon leggendario, una maledizione. La nostra storia non si incentra in questo incontro tra umano e Pokémon leggendario, ma gli effetti di questo scontro si ripercuotono nel futuro, a tre anni di distanza.
Recensite, per favore! Sono uno scrittore in erba, ogni commento (insulti compresi) è bene accetto! ^__^
Genere: Avventura, Azione, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
(N.B. Ad un certo punto ci sarà un dialogo tra due Dratini. Per non far confusione ho denominato i due Dratini A, di proprietà di Alex, e Dratini L, di proprietà di Laura...NdA)

Ash e Alex stavano camminando da un bel pezzo. Il sole era già alto sulle loro teste ed i raggi del sole, filtrati dalle folte chiome degli alberi del fitto bosco, si espandevano in un gradevole gioco di luci ed ombre che mettevano in risalto le bellezze di quel luogo colmo di flora. Alberi a bizzeffe, a non finire, di ogni specie e natura si ripetevano in un susseguirsi di avvistamenti di Pokémon coleottero appollaiati sui rami, attaccati sui tronchi e sulle cime, tutti con gli occhi incollati sui due viandanti, incuriositi dai loro battibecchi su quanto il bosco fosse lungo da percorrere. Qualche Pokémon volante, stanco per il viaggio effettuato tra le nuvole, planava sui rami di pini, abeti e larici per far riposare le sue ali. Anche Pokémon di natura diversa abitavano nel bosco e sembrava che condividessero con i Pokémon coleottero l’ambiente silvano in buona pace ed armonia. Il silenzio oppressivo del bosco era spezzato qualche volta dai versi gutturali dei Pokémon insetto e raramente dal battito d’ali del Pokémon volanti appollaiati sui rami, pronti per riprendere il volo interrotto.
La temperatura si aggirava sui 17 gradi centigradi, era confortevole viaggiare a quell’ora del pomeriggio sul finire dell’estate. I ragazzi si trovarono molto bene in quell’ambiente mite. Il terriccio composto da sassi, licheni e foglie secche cadute dagli alberi risuonava dello scalpiccio dei piedi e delle zampe dei viandanti. Le foglie secche cedevano sotto i piedi dei ragazzi ed emettevano il caratteristico scricchiolio, gradevole alle loro orecchie. Di tanto in tanto Ash ed Alex poterono osservare spuntare dai piedi di alcuni alberi alcuni funghi multicolore ed ai ragazzi venne un colpo nel vedere questi funghi muoversi rapidamente. Capirono subito dopo che i funghi in questione erano piantati sulla schiena di alcuni Paras, ecco perché si muovevano velocemente. BoscoSmeraldo pareva interminabile ed Alex arrancava nel seguire il passo svelto di Ash, il quale non provava alcuna fatica nel proseguire il suo cammino verso la città successiva.
Alex: -Ash...quando arriviamo a Plumbeopoli...? Sono stanco morto...!- L’allenatore di Pokémon più forte del mondo si voltò verso il suo allievo, un po’ irritato dalla domanda fuori luogo.
Ash: -Ma quanto sei lagnoso! Se ti lamenti adesso, figuriamoci quando dovrai camminare per arrivare nelle prossime città!- L'assistente del Professor Oak era imbarazzato dalle parole eccessivamente dure del suo amico. Non era abituato al ritmo del maestro di Pokémon, aveva sempre vissuto una vita sedentaria.
Alex: -Sì, lo so... ma è tutto il giorno che camminiamo... non potremmo fare una pausa...?- Ash scosse la testa, sicuro del fatto suo. Anche Pikachu proseguiva con cadenza regolare, per nulla infiacchito dal ritmo di marcia del suo allenatore.
Ash: -Nossignore, non se ne parla! Quando arriveremo a Plumbeopoli, potrai riposarti!- Tutto ad un tratto il dolce brusio dei versi dei Pokémon fu brutalmente scalfito da un agghiacciante e stridulo suono. Si sentirono delle grida, ed i due ragazzi si fermarono di scatto. Le grida si ripeterono più di una volta tutt’intorno ai ragazzi e ciò fece preoccupare parecchio i due, con il loro Pokémon. Si guardarono attorno, spaesati. I Pokémon che seguivano con gli occhi il tragitto dei viaggiatori si erano dileguati al sicuro nelle loro tane, anch’essi spaventati dalle grida giunte all’improvviso.
Ash: -Cosa? Chi è che grida così?- Alex era perplesso. Un altro grido, più acuto questa volta. Poi delle risate maligne, ad Alex venne un tuffo al cuore.
Alex: -Non saprei... andiamo a vedere!- I due, col cuore in gola, corsero verso il luogo da dove provenivano quelle urla. Dovettero attraversare una macchia di alberi piuttosto folta e non senza fatica riuscirono ad avanzare verso le grida di aiuto. Si trovavano in quel momento nel tratto di sentiero successivo al loro, se avessero proseguito per la loro strada l’avrebbero incontrato subito dopo, poiché la fine del sentiero si chiudeva in una stretta curva a gomito. Ash ed Alex preferirono tagliare per il tratto erboso per raggiungere il pezzo di sentiero il più velocemente possibile. Si acquattarono nei cespugli lì vicino, e notarono che a gridare era stata una ragazzina. Questa ragazzina stava gesticolando concitatamente verso una direzione. Ad alcuni metri di distanza c’erano due loschi figuri. Erano nuovamente loro, Jessie e James. La voce della ragazza si fece sentire, acuta e furibonda.
-LADRI! RIDATEMI LA MIA DRATINI!- James scosse la testa, ridacchiando.
James: -Mi dispiace, piccola, ma proprio non possiamo... se ti obbedissimo, che cosa ci faremmo qui?- Meowth sogghignò, e fissò il draghetto che era finito nelle mani del Team Rocket. Era un draghetto azzurro, imprigionato in una gabbia per cardellini piuttosto piccola. Il Dratini si stava agitando come un forsennato, ma gli scossoni non permisero al Pokémon drago di liberarsi. Il Pokémon gatto alzò le braccia per mettere in risalto la gabbia con il contenuto.
Meowth: -Bene, bene, finalmente le cose stanno tornando a funzionare! Vedo con piacere che questo Dratini... è una femmina!- Alex e Ash stavano guardando inorriditi lo spettacolo.
Alex: -Cosa? Un Dratini femmina?- Ash strinse i denti e si alzò di scatto. Pikachu fu con lui.
Ash: -Ma chi se ne frega se è maschio o femmina! Dobbiamo immediatamente salvare quel Pokémon!- Finalmente uscirono dal loro nascondiglio, e corsero ad aiutare la ragazza. Ash corse in avanti e si mise in bella mostra perché tutti i presenti potessero accorgersi di lui.
Ash: -Ehi, voi, chi non muore si rivede!- Il Team Rocket, una volta accortosi della presenza del loro nemico giurato, ovvero Ash Ketchum, indietreggiò, spaventato.
Jessie: -Che cosa? Di nuovo i mocciosi!- James stava digrignando i denti e stringendo con forza un pugno. Dietro al Team Rocket c’era l’immancabile mongolfiera con il pallone a forma di Meowth, pronta probabilmente per concedere ai loschi figuri una rapida e facile fuga con il bottino.
James: -Ma è possibile che dobbiate saltare sempre come funghi ogni parte che andiamo? Siete insopportabili!- Ash strinse un pugno infuriato a sua volta e rispose per le rime al ragazzo dai capelli azzurri.
Ash: -Maledetti! anche se il vostro capo è andato a miglior vita, voi non vi risparmiate minimamente!- Jessie rise, facendosi beffe dell’allenatore. Alex, una volta raggiunto il suo maestro, ascoltava impressionato il discorso appena instaurato tra Ash ed il Team Rocket.
Jessie: -Ma è naturale! Anzi, ti dirò una notizia in anteprima! Hanno eletto un nuovo capo!- Alex era perplesso una volta che ebbe compreso la gravità della situazione.
Alex: -Cosa? E come si chiama?- James scosse la testa, chiudendo gli occhi.
James: -Ah-ah-ah. Non si può dire, è un segreto militare...- Ash corrugò con forza le sopracciglia, e Pikachu fece lo stesso.
Ash: -Al diavolo i vostri segreti di Pulcinella! Facciamola finita una volta per tutte!- Tirò fuori una Poké Ball dalla cintura Porta Poké.
Ash: -Vai, Pelipper! Inonda questi ladri con un attacco Surf!- Il Pokémon pellicano uscì fuori dalla sfera e dalla sua enorme bocca sputò un violentissimo getto d’acqua, il quale stava per travolgere i tre. James rise, e prese una sfera Poké.
James: -Niente paura! Vai, Delibird, attacco Riflesso!- Il Pokémon rosa e bianco uscì fuori e formò con le mani una sorta di specchio, il quale riuscì a bloccare l’attacco devastante di Pelipper. Jessie e Meowth risero allegramente.
Jessie: -Vi conviene arrendervi, mocciosi! Non sarete mai alla nostra altezza!- Ash grugnì dalla rabbia.
Ash: -Mai! Mai porterete via quel Dratini!- Meowth gli fece la linguaccia, mettendo un dito sotto l’occhio, tirando la palpebra inferiore.
Meowth: -Bleeh! Devi imparare a perdere, ragazzino! Fai vincere gli altri, una volta tanto!- La ragazzina, dietro ai due, stava piangendo e unì le mani in segno di preghiera.
-No, Dratini...torna da meee!- Il Pokémon della ragazza, ingabbiato, stava anch’egli gridando.
Dratini: -LAURAAA!- Alex stava già male al pensiero della vincita del Team Rocket. Bisognava fare qualcosa, e alla svelta. Se quei tre fossero riusciti a fuggire non se lo sarebbe mai perdonato.
Alex: -Ok, provo con Pidgey...- Ash lo guardò perplesso. Lo sguardo incredulo e severo del suo maestro quasi tagliò le gambe all’assistente del Professor Oak.
Ash: -Cosa credi di fare? Se non c’è riuscito Pelipper, figurati con quel Pokémon!- Alex prese la Poké Ball, e poi sorrise scuotendo la testa. Tentare, dopo tutto, non costava nulla. Era giunto il momento di farsi valere.
Alex: -Mai dire mai!- Tirò la sfera davanti a sé, ed uscì il Pokémon in questione. Pidgey era già pronto per la battaglia.
Alex: -Vai, Pidgey, abbatti il Riflesso con un attacco Raffica!- Jessie, James e Meowth, dapprima increduli, si guardarono in faccia, e poi scoppiarono a ridere, facendosi altamente beffe del ragazzo con gli occhiali e dell’uccellino.
Jessie: -VUOLE ABBATTARE RIFLESSO!- James: -QUELL’AMMASSO DI PIUME!! DA NON CREDERE!- Meowth: -QUESTA E’ LA MIGLIORE DEL SECOLO!!!- L’uccellino, offeso dagli improperi dei tre lestofanti, sbatté le ali mettendo in campo una forza inaudita, e formò un vero e proprio ciclone. La gigantesca folata di vento andò a sbattere proprio contro il vetro trasparente che aveva appena creato Delibird. Jessie lo indicò e continuò a sghignazzare, mettendo in ridicolo gli sforzi del Pokémon volante.
Jessie: -Ma guardatelo! Quanto gran daffare si da! È davvero patetico!- James rise tenendosi il ventre con le braccia.
James: -Lo sanno tutti che un attacco Riflesso non può essere abbattuto fino a quando il Pokémon che lo ha creato non è ritirato dal campo di battaglia!- Un suono secco, però, catturò l’attenzione dei tre. Un suono molto simile ad una crepa che si forma su di un vetro. Meowth si guardò attorno, leggermente spaventato.
Meowth: -Che...che cos’era stato...?- James cominciava a preoccuparsi e anche lui guardò a destra e a sinistra.
James: -Non...non è quello che sto pensando io, vero...?- La donna dai capelli lunghi color magenta tentò di ridacchiarci sopra, incrociando le braccia al petto.
Jessie: -Ma no, cosa vuoi che sia! Saranno le vecchie ossa di Meowth che staranno cigolando!- Il Pokémon aggrottò le sopracciglia e guardò con rabbia la donna.
Meowth: -Ehi, non sono mica una carcassa io!- La crepa sull’attacco Riflesso cominciava a ingrandirsi. James era incredulo e additò la vistosa crepa ad occhi sgranati.
James: -Non...non è possibile...ditemi che non è vero... quel microscopico pennuto è riuscito a creare una breccia…!- Ash capì la strategia di Alex, e comandò a Pelipper di lanciare il prossimo attacco.
Ash: -Dai, Pelipper, aiuta Pidgey con un attacco Turbine!- Il Pokémon sorrise malignamente.
Pelipper: -Con moooolto piacere!- Con le sue ali scatenò una devastante tormenta che andò a finire contro lo specchio, il quale si incrinò ancora di più. L’impatto fu tremendo, il suono generato era pari ad una caduta di un pianoforte al suolo. Jessie, James e Meowth iniziarono a rabbrividire dal terrore.
Meowth: -Temo...temo che non siano le mie giunture...- Jessie: -Il vetro si sta rompendo...- James: -Mamma... si romperà in mille pezzi!!- Infatti il muro di vetro cedette, e cadde a terra, spaccandosi in mille pezzi. Scomparve, senza lasciare traccia. I membri del Team Rocket deglutirono, e poi tornarono a ridere con un atteggiamento da spacconi. Nulla era successo di particolarmente significativo, soltanto la caduta di Riflesso.
James: -Fiù... pensavo che ci fosse cascato sopra... per un momento ho temuto il peggio...- Ash fece un mezzo sorriso e poi caricò il suo Pokémon per un nuovo, decisivo attacco.
Ash: -Questo lo credete voi! Vai, Pelipper, con la Pistolacqua!- Il Pokémon sputò leggermente sui tre un po’ d’acqua. Jessie rise.
Jessie: -Ah! Non mi sembra un granché come attacco! Questa volta il tuo Pokémon mi sembra a corto di energie…- L’allenatore nascose gli occhi sotto la visiera e ridacchiò maliziosamente. Alex deglutì spaventato, quella risatina non prometteva nulla di buono.
Ash: -Questo lo credete voi...- Senza neanche pronunciare l’attacco Pikachu usò un potentissimo Superfulmine che colpì in pieno i tre. La gabbia dove c’era la Dratini di Laura volò nelle mani della proprietaria.
Laura: -Dratini! Tesoro mio!- Il Team Rocket volò via, insieme alla loro mongolfiera, pronto a ripartire alla velocità della luce. Sparirono letteralmente alla vista dei tre ragazzi, volando in orbita. La ragazza aggredita dai tre ladri, nel frattempo, liberò il draghetto azzurro dalla sua gabbia e buttò via quest’ultima.
Dratini: -Laura...!- La proprietaria del Pokémon era davvero carina: aveva dei capelli lunghi, castano scuro, degli occhi verdi, molto bianca di carnagione, una maglietta rossa con delle scritte in lingua sconosciuta, un paio di jeans piuttosto larghi e delle scarpe da ginnastica. Aveva uno zainetto nero nulle spalle. La ragazza sorrise ai due una volta che tutto tornò tranquillo.
Laura: -Voi avete liberato la mia Dratini! Se non fosse stato per il vostro aiuto, a quest’ora quei malviventi l’avrebbero di certo portata via...!- Ash sorrise, e Alex rimase bloccato, così come il draghetto del ragazzo con gli occhiali.
Ash: -Figurati! Per noi è stato un piacere! Dico bene, Alex?- E si voltò verso il suo allievo. L’assistente del Professor Oak non rispose. Era bloccato emotivamente: già dal primo sguardo si era impappinato. Teneva gli occhi incollati a terra e cercava di trovare le parole giuste per iniziare ad instaurare un discorso con quella ragazza.
Alex: -Ecco...veramente...io non...- Laura lo guardò perplessa e inarcò le sopracciglia. Si avvicinò di qualche passo e lo squadrò meglio.
Laura: -Beh? Perché balbetti?- Ash sorrise imbarazzato. Appoggiò una mano sulla spalla del suo allievo, ed Alex si sentì un po’ meglio.
Ash: -Non preoccuparti, fa sempre così con i nuovi amici! A proposito, non ci siamo ancora presentati! Io sono Ash Ketchum...- La ragazza era impressionata. Lo indicò quasi terrorizzata, così come la sua Dratini fece con la sua coda.
Laura: -TU!- Ash e Pikachu rimasero basiti da tanta meraviglia.
Ash: -Cosa? Io cosa?- Laura aveva un sorriso che partiva da un orecchio e finiva all’altro.
Laura: -Tu...tu sei il Maestro di Pokémon! Che...che onore incontrarti proprio all’inizio del mio viaggio! Ti prego, dimentica la nostra scadente prestazione... ti prego, non giudicarci negativamente...- L’allenatore con il cappello era imbarazzatissimo.
Ash: -No, no, aspetta, non tirare conclusioni affrettate! Io non giudico nessuno!- Poi guardò Alex seriamente, per cambiare discorso.
Ash: -Ehi, villano, tu non ti presenti?- Alex deglutì, poi trovò nuovamente il coraggio.
Alex: -Io...io mi chiamo Alex Blake...molto piacere!- La ragazza rispose al sorriso. Niente da fare, Alex non riusciva a tener testa a quella ragazza. Se lo sentiva già.
Laura: -Io sono Laura Ferguson... sono nata a Ciclamipoli, nella provincia di Hoenn, ma ci siamo trasferiti qui perché i miei genitori sono diventati proprietari di un ostello a Plumbeopoli, così ci siamo trasferiti qui!- Ash annuì, e sorrise.
Ash: -Ah, capisco!- Laura guardò Ash un’altra volta con fare supplichevole. Il ragazzo col cappello si sentiva all’improvviso quasi come un dio, ma la voce della Ferguson lo riportò immediatamente in terra.
Laura: -Ash, ti prego, ho bisogno di un Pokédex! Tu ne hai uno, vero?- Il ragazzo scosse la testa.
Ash: -No, mi dispiace... ma se vuoi, ti accompagniamo dal Professor Oak! Lui ne ha certamente uno, te lo darà molto volentieri!- La ragazza sorrise.
Laura: -Non vi dispiace se mi unisco al vostro gruppo, vero?- Alex era tentennante. Non si aspettava di certo quella proposta.
Alex: -Io..io sarei d’accordo! Tu che ne dici, Dratini?- Anche il draghetto era indeciso. Laura lo guardò sorridente.
Laura: -Alex, pure tu hai un Dratini? Posso vederlo?- Gli accarezzò la sua testa, e Dratini divenne rapidamente rosso.
Laura: -Sai, anche io ho Dratini, ma è una femmina! Volevo tanto un maschio, ma non mi è stato possibile trovarlo! Così mi sono accontentata di allevare un Pokémon femmina! Spero che facciano amicizia al più presto!- La Dratini di Laura guardò il Dratini di Alex, e sorrise.
Dratini L: -Ciao...- Il draghetto deglutì, e rispose con vistosa difficoltà al saluto.
Dratini A: -Cia..cia...ciao...- Pikachu rise a crepapelle.
< Pikachu: “Di questo passo non andranno molto lontano, quei due!” Decise di intervenire.br> Pikachu: -Ciao! Io sono Pikachu, molto piacere!- La Dratini sorrise al topo. Dratini L: -Ciao! Sono contenta di avere incontrato dei nuovi amici!- Dratini, incoraggiato da Pikachu, scese dalla spalla di Alex.
Dratini A: -Il...il piacere è tutto mio...!- Pikachu sorrise.
Pikachu: -Io sono un po’ avanti negli anni, ma mi sento in gran forza! Spero che voi vi alleniate insieme...!- La Dratini di Laura era perplessa.
Dratini L: -Come? Non mi sembri tanto vecchio!- Quell’affermazione mise in imbarazzo Pikachu, al quale si formò un gocciolone sulla nuca.
Pikachu: -Ehm... non intendevo dire proprio questo...ma lo scoprirete da soli...- E provocò Dratini maschio, il quale capì l’allusione del Pokémon prediletto di Ash. Però non ci diede tanto peso, e cercò di essere il più naturale possibile.
Dratini A: -Ah, bene! Io mi sto allenando da poco, e tu?- E si rivolse alla femmina. La Dratini fece spallucce.
Dratini L: -Oh, anche io...pensa un po’, prima ci stavamo allenando, e sai chi abbiamo incontrato? Un Poochyena!- Pikachu annuì.
Pikachu: -Ah, interessante! E com’è andata?- Dratini femmina sorrise ancora.
Dratini L: -Beh, abbiamo vinto con facilità... era piuttosto forte, però, ho dovuto bere più pozioni... mi è già venuta la nausea!- E risero. I due Dratini erano già diventati buoni amichetti. Ma Alex era di tutt’altra pasta. Probabilmente avrà bisogno di molto più tempo...
Laura: -Dai, andiamo allora! Sai, Ash, non mi sono mai mossa da Plumbeopoli! Come si chiama la tua città?- Il gruppetto tornò indietro, e i Pokémon saltarono sulle spalle dei loro corrispettivi allenatori.
Ash: -Oh, è Biancavilla... è una bella città, non è tanto distante da qui... dobbiamo soltanto attraversare Smeraldopoli...!- Uscirono da BoscoSmeraldo, e tornarono a Smeraldopoli. Fecero una capatina al Centro Medico per Pokémon e poi tornarono immediatamente nella città natale di Ash, più precisamente nel Laboratorio del Professor Oak. L’allenatore col cappello premette il tasto del citofono all’ingresso e Oak gli aprì subito. Attraversarono il cortile, procedendo avanti al giardino pieno di Pokémon, ed andarono verso il Laboratorio. Lì ci trovarono nuovamente Oak, il quale stava alla scrivania, intento a riparare una Esca Ball.
Oak: -Scusatemi, ragazzi, ma da quando Magikarp si è evoluto in Gyarados, l’Esca Ball si rompe sovente... la dovrò per forza sostituire con una Peso Ball...!- Poi alzò lo sguardo, e vide che c’era una nuova allenatrice a fianco di Ash e Alex. Le fece un sorriso, e posò gli strumenti di precisione.
Oak: -Ah, ciao! Tu chi sei?- Laura si presentò, facendo un leggero inchino.
Laura: -Piacere, io sono Laura Ferguson...provengo da Plumbeopoli, ed ho bisogno di un Pokédex...- Oak annuì. Aprì il famoso cassetto inesauribile della scrivania e ne estrasse un Pokédex. Lo porse in mano alla ragazza.
Oak: -Ecco, mia cara, è tutto tuo! Mi fa davvero piacere sapere che ci sono ancora dei ragazzi che desiderano diventare allenatori! Sai, Ash, l’ultimo allenatore a cui ho dato un Pokédex è stato... vediamo...uno, un anno e mezzo fa...- Ash era perplesso.
Ash: -Che strano...eppure lo sanno tutti che chi vuole prendere un Pokédex deve per forza passare di qui...- Oak sospirò, rassegnato.
Oak: -Non è questo il punto... ora che il Team Rocket è tornato più forte che mai, i ragazzi preferiscono rimanere a casa, e nessuno vuole più allenare i Pokémon...e poi, sono nate altre bande di malviventi!- L’allenatore era esterrefatto, così come lo era il suo fedele Pikachu.
Ash: -Cosa! Altre bande!- Oak annuì.
Oak: -Già... sono due... si fanno chiamare... Team Davidson e Team Richardson... sono due gruppi di malviventi forse ancora più terrificanti del Team Rocket!- Alex era perplesso. Conosceva la storia di quei due Team e dovette contenere un impeto di rabbia.
Alex: -Sono coloro che vogliono ripercorrere le orme di mio padre, se non sbaglio...!- Oak annuì ancora.
Oak: -Esatto... soltanto che il Team Davidson vuole controllare anche la penisola di Jotho e Sinnoh, mentre quello di Richardson vuole impossessarsi di Kanto e Hoenn!- Il tono di voce del Professore divenne molto cupo e privo di qualsivoglia sfumatura di felicità. Laura rimase impressionata dopo avere udito il breve racconto del luminare di Pokémon ed il commento di Alex.
Laura: -Oh, ma è terribile! Ecco perché ci sono così pochi allenatori!- Oak tornò sereno e si alzò dalla scrivania quasi di scatto.
Oak: -Bando alle tristezze! So che voi tre potrete sconfiggere quei maledetti teppisti, se unirete le forze! E la pace tornerà sovrana tra gli umani e i Pokémon!- Alex si stava rodendo già il fegato. La sua voce, infatti, era colma di rabbia. Ricordare quei due Team aveva portato in mente al ragazzo gran brutti ricordi.
Alex: -La pace c’era anche prima con il Team Rocket da solo... se soltanto quel pazzo di mio padre non avesse sfidato i Pokémon Leggendari...ah, che rabbia!- Ash scosse la testa. Posò nuovamente una mano sulla sua spalla al fine di consolarlo.
Ash: -Alex, non ti deprimere. Vedrai che, in un modo o nell’altro, questi due nuovi gruppi verranno distrutti! E, forse, potrai vendicare la morte di tuo padre...- Alex, con una manata, gettò via il braccio di Ash. Lo guardò con estrema rabbia. La reazione spaventò i due Dratini, i quali si rifugiarono tremanti dietro Laura.
Alex: -NON MI INTERESSA LA VENDETTA! Quel pazzo è sempre stato così, smanioso e arrogante con tutti! Anche con la mamma, non si è mai smentito! Tutti mi odiano e mi evitano, soltanto perché ho il cognome di...di mio padre...!- Silenzio. Ash era rimasto quasi scandalizzato dalla reazione del suo allievo, non lo aveva mai visto così tanto arrabbiato da quando l’aveva conosciuto per la prima volta. Oak tentò di sbloccare la situazione intervenendo direttamente.
Oak: -Ecco perché ho voluto che Ash sia il tuo maestro! Dimostrerai al mondo intero che la famiglia Blake non è composta da soli tiranni!- Laura annuì, sorridendo.
Laura: -Oh, sì... eccome se lo dimostrerai...- Ash fece un mezzo sorriso.
Ash: -Capisci, Alex, perché siamo qui? Abbiamo una missione da compiere!- Ancora silenzio. Fu Alex a romperlo, questa volta.
Alex: -E va bene! Mi avete convinto! Andremo a Plumbeopoli e sconfiggeremo Brock! Quella vittoria sarà l’inizio di una vera avventura!- Dratini gridò di gioia, e tornò sulla spalla del suo allenatore.
Dratini: -Bravo, ben detto!- Oak sorrise, e diede in mano ai due un altro oggetto.
Oak: -Poiché siete in viaggio, e credo che non ritornerete tanto presto, vi consiglio di portare con voi il Pokémon Navigator!- Alex fissò lo strano aggeggio, che pareva un cellulare dalle mille funzioni.
Alex: -Ah, un PokéNav! E come funziona?- Ash sorrise.
Ash: -Te lo spiego io! Ha molte funzioni... può contenere le tue medaglie, può essere un telefono cellulare e anche una mappa!- Alex era impressionato.
Alex: -Cosa? Davvero? È...semplicemente incredibile!- L’assistente del Professor Oak lo aprì, e vide che dentro c’era la cavità per la custodia delle medaglie, c’era la cornetta e pure il tastierino numerico... Era davvero uno strumento molto utile. Oak sorrise, e li spinse via.
Oak: -Bene, bene ragazzi, ora vi devo lasciare perché ho un mucchio di cose da fare... spero che non vi dispiaccia partire!- E li portò fino al cancello. Lì lo chiuse, ed i tre ragazzi erano piuttosto perplessi.
Ash: -Ma...ma che maniere! Non ci ha mai trattati così!- Alex fece spallucce, e poi rise.
Alex: -Probabilmente ha da fare... Dai, che aspettiamo? La palestra di Brock ci aspetta!- L’allenatore sorrise. Gli parve, per un istante, di vedere se stesso quando aveva appena iniziato il suo viaggio per diventare Maestro di Pokémon. Erano passati molti anni da allora. Ripresero il loro viaggio interrotto e proseguirono fino a BoscoSmeraldo, il luogo dove si erano incontrati con Laura. Lì Ash si fermò un istante, e li guardò sorridendo.
Ash: -Perfetto! Voi due siete da ora in avanti miei allievi!- Alex era perplesso.
Alex: -Veramente questo lo sapevamo già da un pezzo...- Laura era ancora più perplessa di Alex. Ash: -Come vostro maestro, vi ordino di allenare i vostri Pokémon, prima di andare a Plumbeopoli!- Alex annuì.
Alex: -Va bene... dai, andiamo a cercare dei Pokémon...- Ash scosse la testa, e bloccò Alex il quale stava già per incamminarsi nell’erba.
Ash: -Ehi, ehi, ehi, dove credi di andare? Vi allenerete qui, in strada!- Laura era un po’ preoccupata.
Laura: -Ma come faremo? Non possiamo di certo combattere contro noi stessi...!- Ash rise, e poi prese una Poké Ball.
Ash: -E qui voglio vedere voi! Dai, Machamp, vieni fuori!- Il Pokémon a quattro braccia comparì. Era veramente grosso, ed era muscolosissimo. Alex e Laura erano impressionati dalla grandezza di quel Machamp. Ash: -Semplicissimo! Quello che dovete fare è tirare fuori i Pokémon e cominciare a lottare contro Machamp!- Laura rise, un po’ imbarazzata.
Laura: -Ehm...sono contenta che ti preoccupi così tanto per il nostro allenamento... ma poi come farai con il tuo Machamp? Dopo un po’ si stancherà...- Alex annuì.
Alex: -Già! Pozioni non ne abbiamo molte, e andare avanti ed indietro per il Centro Medico non è tanto utile!- Ash rise. Era molto sicuro di sé.
Ash: -Ah, tirate le Poké Ball, le Pozioni non serviranno, né a me né a voi!- I due allenatori erano perplessi, ma tirarono fuori i loro Pokémon. Alex aveva Dratini, Pidgey e Weedle, mentre Laura aveva Dratini, Poochyena e Sandshrew. Ash ordinò ad Alex di sferrare il primo attacco, con qualsiasi Pokémon voleva.
Alex: -Va bene! Pidgey, usa Azione!- Il Pokémon partì all’attacco e colpì in pieno Machamp, il quale non sembrava minimamente risentito dall’attacco dell’uccellino. Ash scosse la testa.
Ash: -No, no, dovete utilizzare TUTTI i Pokémon alla volta! Altrimenti l’allenamento non funzionerà!- Laura era quasi sconvolta.
Laura: -Cosa...? ma stai bene?- Machamp rispose al posto del suo allenatore. Aveva una voce cupa e profonda.
Machamp: -Fate quel che vi ordina! Altrimenti vi riduco a brandelli!- I Pokémon partirono tutti all’attacco, ed eseguirono gli ordini impartiti dai propri allenatori. Pidgey utilizzava Raffica, Sandshrew Graffio, i Dratini Avvolgibotta, Poochyena e Weedle tentavano in tutti i modi di far perdere al vista al Machamp con degli attacchi Turbosabbia. Ma un solo soffio della bocca da parte di Machamp fece finire tutti i Pokémon a gambe all’aria, esausti. Ash scosse la testa.
Ash: -Mi sa che dovremo impegnarci un po’ di più...- Alex guardò Ash ancora più perplesso.
Alex: -Ash, mi spieghi come potrai curare i Pokémon? Sono tutti esausti!- Ash fece spallucce.
Ash: -Mai sentito parlare di Ripresa?- I due si guardarono nuovamente in faccia. Videro stupiti che dalle mani del Pokémon si stava prolificando una strana luce rossastra.
Ash: -Mi sono dimenticato di dirvelo... Machamp ha appreso da poco Ripresa, e perciò non serve andare al Centro Medico per Pokémon!- Il Pokémon lotta toccò gli altri, e a poco a poco tutti si rialzarono. Finita la scena, tutti parevano che stessero bene, e anzi sprizzavano energia da tutti i pori. Laura era addirittura impressionata.
Laura: -Si...si sono ripresi...e sembrano molto più forti di prima!- Ash annuì.
Ash: -Certo! bene, ragazzi, continuiamo con l’allenamento!- Alex e Laura proseguirono l’allenamento fino all’ora di pranzo. Tutti erano esausti non per mancanza d’energia, ma per mancanza di cibo nello stomaco. Ash e Alex facevano a gara per vedere quale stomaco borbottava di più.
Ash: -Ohh, sto morendo di fame!- Alex deglutì. Prese un fazzoletto dalla tasca dei suoi pantaloni e si pulì gli occhiali.
Alex: -A chi lo dici, sembrano secoli che non tocco più cibo!- Anche i Pokémon avevano molta fame. Laura sorrise.
Laura: -Ehi, perché non andiamo dai miei genitori? Lì, nell’Ostello, c’è anche la sala ristorante...- Ash e Alex erano già in piedi, pronti a partire.
Ash: -Dai, cosa stiamo aspettando? Non facciamo attendere i genitori di Laura!- Tutti risero, e poi proseguirono fino all’uscita di BoscoSmeraldo. Quando raggiunsero la città di Plumbeopoli, ad Ash venne il magone.
Ash: -Plumbeopoli...città grigia come il piombo...non è cambiato proprio nulla dall’ultima volta che l’ho vista...- La città era disposta così: ad est, in lontananza, c’era Monteluna, che portava direttamente a Celestopoli. A nord c’era il Museo e la Palestra di Brock, mentre a sud e a sud ovest c’erano il Centro Medico, il PokéMarket e l’Ostello dei genitori di Laura. La ragazza sorrise.
Laura: -Bene! Ora possiamo andare all’Ostello!- L’edificio era di colore verde, e c’era una scritta di presentazione che portava l’immagine di alcuni Pokémon. La costruzione era enorme, e si poteva vedere che aveva anche altre edificazioni all’esterno. La ragazza aprì la porta e vide che c’era una grande hall piuttosto ricca di dettagli e di oggetti. Il tappeto rosso, le sedie di velluto, oggetti d’antiquario che all’apparenza valevano un bel po’, e al fondo c’era il banco d’accettazione, dove lavorava il padre di Laura. Ash era impressionato dalla maestosità di quell’ambiente.
Ash: -Non...non mi ricordavo che ci fosse stato un Ostello da queste parti!- Laura rise. La meraviglia dell’allenatore col cappello era più che giustificabile.
Laura: -L’albergo è piuttosto recente, è stato costruito l’anno scorso! Hanno aperto da poco, e ieri c’è stata l’inaugurazione!- Alex annuì.
Alex: -Sì, ne hanno parlato molto in televisione! E dicono che hanno riscosso un notevole successo!- L’allenatrice sorrise ancora.
Laura: -Sì! Abbiamo fatto, come si dice, l’en plein!- I proprietari dell’albergo erano vestiti molto bene: giacca e cravatta di lusso, pantaloni di seta e scarpe così lucide che facevano accecare chiunque osasse guardarle. Il padre di Laura era un distinto signore all’incirca quarantacinquenne, capelli un po’ brizzolati, barba folta e occhi di ghiaccio, mentre la madre era una gran signora, magra, non tanto truccata, giacca con sotto una veste rossa e una gonna molto elegante. Scarpe col tacco. I due sorrisero alla figliola. Ash e Alex poterono leggere i nomi sulle targhette che portavano attaccati alla giacca: si chiamavano Thomas Ferguson e Valeria Smith (non chiedetemi chi sono... NdA). Thomas fu il primo a parlare, quando i ragazzi si avvicinarono al bancone.
Thomas: -Laura! Che bello rivederti! Scommetto che sei stata attratta dal profumo di arrosto, non è così?- Laura arrossì.
Laura: -Ti prego, papà, non davanti ai miei amici!- Valeria fece un grande sorriso. Non aveva nemmeno il rossetto, ma aveva delle labbra molto seducenti.
Valeria: -Oh, siete amici di Laura? Siete allora i benvenuti nel nostro modesto albergo!- Ash si guardò attorno. era estasiato. Pareva il Grand Hotel a cinque stelle di Fiordoropoli. La sala principale aveva un mucchio di porte, e il ragazzo poté capire che c’era la palestra, il ristorante, la piscina, la sauna, un campo d’allenamento per Pokémon, il teatrino, il cinema e addirittura lo spazio per il Karaoke. E non solo, alla destra del banco c’era un ascensore che pareva un’altra stanza. Poteva persino portare uno Snorlax e due Gyarados senza problemi. Le scale proseguivano al lati del banco, e probabilmente portavano alle camere. Tutto ciò era incredibilmente straordinario.
Laura: -Papà, mamma, ti presento Ash Ketchum di Pallet e Alex Blake di Fiorlisopoli!- I genitori di Laura guardarono in cagnesco il ragazzo con gli occhiali, il quale si sentiva già mortificato da quegli sguardi non certo benevoli nei suoi confronti.
Thomas: -Ah! Il figlio del tiranno, eh? Ed hai anche la faccia tosta di venire fin qui?- Laura agitò le braccia. Già i suoi genitori erano caduti nell'inganno del cognome.
Laura: -No, no, papà, non è come pensi! Io lo conosco solo da oggi, ma ti posso assicurare che è completamente diverso da suo padre!- Valeria stentava a mantenere la tranquillità.
Valeria: -Pensate un po’, quel mascalzone è venuto qui quando si stava costruendo l’albergo... ha preteso il venti per cento degli incassi, quando avremmo dovuto cominciare!- Alex era perplesso.
Alex: -Cosa? E perché?- Thomas sbatté un pugno sul tavolo. Si spaventarono tutti.
Thomas: -TE LO SPIEGO IO PERCHE’! perché tuo padre è un malvagio, avido, insensibile USURAIO!- Ah, ecco un altro punto in negativo per il padre di Alex. I genitori di Laura, alla fine, risero con malvagità.
Thomas: -Per fortuna, il periodo di fame e carestia è finito! Dalla sua morte nessuno è venuto più a prendere il suo posto, e finalmente abbiamo potuto riprendere il controllo della società! Quel farabutto aveva il 51% del controllo... era praticamente suo questo albergo!- No, quello era troppo. Alex non poté fare a meno di scappare via, uscendo di corsa dall’albergo. Ash e Laura lo osservarono stupiti.
Ash: -Alex, dove vai? Torna qui!- Valeria capì immediatamente la situazione.
Valeria: -Allora...allora avevate ragione...! il figlio di Blake non è così malvagio come suo padre!- Laura sbatté i pugni contro il tavolo, e gridò contro suo padre. Thomas: -Aspetta Laura...cerca...cerca di capire, io ho detto la mia impressione, non lo volevo offendere...- Laura non stette nemmeno ad ascoltare suo padre. Si voltò e prese per mano Ash, uscendo dall’albergo senza saluti e senza tanti complimenti. Rimasti soli, Valeria scosse la testa, un po’ arrabbiata.
Valeria: -Thomas, ma la pianti di essere così chiacchierone? Ora hai offeso quel ragazzo! se Alex è arrivato fin qui con nostra figlia e il grande campione di Pokémon, vuol dire che è davvero diverso da suo padre!- Già, diverso. Laura poteva riconoscere benissimo un uomo buono da uno malvagio. Lo poteva distinguere anche da un’occhiata. Aveva aiutato il padre a sventare una rapina proprio ieri, giorno dell’inaugurazione. C’era un uomo sospetto, e già dalla camminata Laura poté informare il padre che quello aveva cattive intenzioni. E infatti la polizia non tardò a mettergli le manette ai polsi. Thomas aveva dimenticato le straordinarie capacità di sua figlia.
Thomas: -Mi...mi dispiace, io non volevo... vado subito a chiedergli scusa!- Valeria sbuffò, e prese il posto di Thomas.
Valeria: -Fai in fretta, perché qui la gente comincia ad arrivare!-
   
 
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Pokemon / Vai alla pagina dell'autore: alaal