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Autore: lalledy    08/04/2010    7 recensioni
Mi feci vicino a lui con cautela, sapendo che in una frazione di secondo il vampiro avrebbe potuto benissimo attaccare e saltarmi al collo finendomi con un morso. Riuscii ad arrivargli quasi al fianco quando lui si alzò di scatto e mi fu di fronte in men che non si dica. Avevo il suo respiro freddo sulle labbra. Di solito non riuscivamo ad ottenere questa vicinanza. “Jacob, ho deciso di lasciare, Bella”
Genere: Romantico, Drammatico, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Edward Cullen, Jacob Black
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Cambi di rotta

 

 

“Stai perdendo il tuo tempo…”

“Bravo, Black, sto perdendo il MIO tempo. Dammi almeno la libertà di dissiparlo come voglio”

“Dissipare…solo un damerino come te poteva usare un termine simile”

“Chiedo perdono, forse il mio linguaggio aulico ti turba, cucciolo…”

Grugnii sommessamente nella sua direzione.

Edward Cullen si limitò a un sorriso compiaciuto.

Eravamo intorno al tavolo della mia cucina, uno di fronte all’altro, il sole primaverile dell’alba filtrava tra le tendine e si posava tra le rifiniture di legno.

Alcuni raggi illuminavano anche le sue dita creando riverberi simili a diamanti.

Quel trucchetto con la pelle era tra le cose che gli invidiavo…

“Sei proprio un rompi palle, sanguisuga!”

“Fa il bravo bimbo, Jack, non dire parolacce”

“Oh cazzo! Scusa nonno! La nostra è proprio una generazione bruciata!”

Stavolta fu io a ridere e lui a sbuffare.

Volenti o nolenti alla fine avevamo raggiunto un tale grado di (oh mio Dio!) sintonia da sapere perfettamente cosa e dove colpire per far male. Io non leggevo la mente come lui, ma lo stesso riuscivo a interpretare le sue emozioni: aveva serrato la mascella adesso, per esempio, segno della sua amarezza per le mie parole.

Non appena ebbi formulato quel pensiero, Edward mi squadrò beffardo.

“Dovresti esserne fiero Jack, conosci il tuo nemico…”

“Eh ciò ti spaventa, Eddy?”

“Certo che no…”

“Anche tu mi conosci, dopotutto. Tu e il tuo fottuto superpotere extra!”

“Credimi, la mente umana non è altro che un libro. Io leggo, ma non è detto che capisca tutto ciò che vi è scritto”

“Mister perfezione ammette un suo difetto! Uao!”

“Forse qualcuno dovrebbe ammettere i propri, tanto per abbassare un po’ la cresta”

Mi irrigidii, ma Cullen rimase immobile come una statua.

Stavamo per arrivare al punto della questione, stavamo per toccare il vero motivo della sua visita, la ragione che spingeva il vampiro quotidianamente nella tana del nemico a combattere, sudare, urlare, sacrificarsi.

Prima vaghe battute e poi il centro, il succo, la radice, la causa, il presupposto. 

Era quasi un rito il nostro.

Qualcosa di cui non poter più fare a meno.

 “Cullen se stai per nominare Bella, risparmiatelo perché io non  ho intenzione di cedere! Oh! Santa Madre! La devi smettere di presentarti qui tutti i giorni! Io non cambierò idea su di lei nel giro di ventiquattro ore! Finchè avrà un cuore pulsante, finchè il suo corpo avrà un soffio caldo di vita io non mollo Cullen. Se pensi di essere l’unico a tenere a lei, mi dispiace! Io amo Bella Swan!”

Urlai, senza neanche accorgermene, con una foga e una convinzione che finirono per intontire pure me. Guardai Edward diritto negli occhi ambra come avevo sempre fatto dopo una delle mie sparate, ma questa volta non appena incontrò il mio sguardo il succhia sangue si voltò in fretta quasi si fosse scottato.

Aveva teso le labbra, stretto i pugni, indurito gli arti trasformandosi in una stramba statua.

Sembrava l’emblema di un soldato distrutto dalla guerra.

Avrei dato l’anima al diavolo per capire cosa gli stesse passando per la testa.

“Allora?! Bella mi ha parlato di te, Eddy e ti facevo un po’ più perspicace! Devi ammettere che il mio ragionamento è sensato e tu non hai il benchè minimo motivo per venire qui ogni giorno! Oltretutto  mio padre è stanco di ricevere buoni acquisto per cucine nuove da tua madre! Un gesto educato, ma preferirebbe che non fosse necessario!”

A quel punto mi alzai, anche se dall’altro lato non ricevevo risposta.

Dopo aver colpito il centro delle sue visite, di solito la questione degenerava e ci ritrovavo l’uno contro l’altro ad attaccarci come cani distruggendo tutto ciò che avevamo intorno.

Mi feci vicino a lui con cautela, sapendo che in una frazione di secondo il vampiro avrebbe potuto benissimo attaccare e saltarmi al collo finendomi con un morso. Riuscii ad arrivargli quasi al fianco quando lui si alzò di scatto e mi fu di fronte in men che non si dica.

Avevo il suo respiro freddo sulle labbra.

Di solito non riuscivamo ad ottenere questa vicinanza.

“Jacob, ho deciso di lasciare, Bella” 

 

Naturalmente, continua…

   
 
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