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Autore: KikiWhiteFly    09/04/2010    1 recensioni
«Non senti uno strano profumo nell'aria, Shika?» [...]
«Sono le mie lacrime, Shika. Sono le mie lacrime.»
Genere: Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Shikamaru/Ino
Note: Lemon, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Lo senti il profumo nell'aria, Shika?





Ino si passò una mano fra i capelli, delicata come solo una carezza poteva esserlo, ravviando indietro un ciuffo scomposto. Non c'era nessun rumore ad urtare quel silenzio perfetto, eppure a tratti così macabro, l'unico ticchettio che riusciva ad avvertire era quello del suo cuore, un pezzo d'anima frantumato irrimediabilmente.

Anche sulle labbra parve posarsi una carezza vuota e leggera, nient'altro che un soffio di vento destinato ad un filo d'erba, a cui aveva spettacolarmente rubato il posto. La sua mente disegnava i contorni del luogo, i suoi occhi si posavano sulle bellezze infinite della natura, magari di tanto in tanto si distendeva sul prato in fiore, carezzando l'idea di poter salire in cielo con una scala, poiché, vista da quella prospettiva la volta celeste non sembrava così lontana.

Quasi tese una mano, fallendo miseramente quando s'accorse dell'assurdità dei suoi pensieri, del fatto che in un modo o nell'altro la mente umana è confusa e tende sempre a salire verso l'alto, laddove non può arrivare... Ma come, non basta la terra così vasta e così gremita di persone?

No, non bastava. Il cielo l'attirava molto di più, l'acquerello che tingeva più volte aspramente e tante più volte coloritamente il manto era di un'intensità tale che sembrava chiamare gli abitanti a sé, rifilando loro infide lusinghe e proposte tutt'altro che accettabili.

«Yamanaka, quella è la mia posizione.»

Obbiettò Shikamaru, in modo borioso. Ino l'aveva avvertito dietro di sé, mentre credeva di muoversi muto come un topolino tra i fili d'erba, sentiva sempre la sua presenza. Un po' come si avverte il profumo di primavera nell'aria: Shikamaru era la sua personale primavera, con la sola variazione che durava tutto l'anno.

Sulle labbra di entrambi parve indugiare un sorriso mesto, coltivato dopo mesi di disperazione; Konoha era un panorama desolante vista dagli occhi di un turista, che piano piano si stava edificando, rialzandosi come un nemico quasi morente. Quanto sarebbe passato prima di rivedere la bella Konoha di un tempo – semmai fosse stato possibile – questo era a discrezione del destino, eppure una speranza che voleva rivelarsi una certezza informava ambedue che avrebbero visto rifiorire il Villaggio – dopotutto ciò che non uccide, fortifica.

«Anche questi sarebbero i fiori che poi porterò al negozio Nara, ma non per questo sono miei.»

Riusciva sempre ad incastrarlo, quella dannata seccatura; il principio di un'altra genuina risata si dissimulò sulle labbra di entrambi appena si accorsero di aver quasi riso. Tutto quel silenzio intimoriva, una risata era sicuramente l'ultimo dei pensieri... La risata aveva un sapore così forte e un udito così squillante che quasi sembrava un ricordo lontano, una luna opaca, un fidanzato incostante, una melodia malinconica.

Shikamaru avanzò, tastando con la mano la testolina bionda della ragazza; poi fece perno con le due ginocchia e dapprima di mise a sedere, in seguito si stese completamente, per guardare il mondo dalla sua prospettiva.

«Visto da qua il mondo non fa così paura.»

«Hai paura?»

«Avevo coraggio... Eppure avevo paura.»

Stavolta i due occhi cerulei, in cui Shikamaru poteva vedervi perfettamente riflesso il cielo, si chiusero per un istante, per riaprirsi poco dopo ed arrestare il principio di una lacrima.

«Avere paura non significa non avere coraggio»

«Ma questo mondo è dei coraggiosi, Shika.»

Bisbigliò la ragazza, incassando il colpo provocato dalle sue stesse labbra. Shikamaru tacque un momento, sembrò un infinitesimale secondo, poi, facendo perno su un lato, il ragazzo s'avvicinò un po' a lei, studiò i lineamenti raffinati che disegnavano il suo volto, ma Ino sembrava totalmente estranea a quella che voleva essere un'occhiata languida.

«Smettila di guardarmi, non è tempo per amare

Mormorò, la voce strozzata mentre proferiva quelle parole.

«Ti stavo solamente osservando.»

Disse Shikamaru, abbassando di scatto il capo, macchiato di chissà quale atroce peccato; un attimo dopo avrebbe sentito le labbra di Ino cozzare contro le sue, un attimo dopo le certezze non sarebbero state più così sicure, un attimo dopo l'equilibrio che credevano di possedere si sarebbe rivelato piuttosto precario.

«Ma cos--»

Anche stavolta le parole morirono sull'orlo di un precipizio, le mani di Ino cercavano la stoffa dei suoi pantaloni e, quando l'ebbero trovata, un fremito scosse entrambi, ma non si rendevano conto delle azioni che stavano compiendo. Ino era ancora sotto quel cielo cristallino, a fantasticare su uno scenario da favola e Shikamaru la stava ancora guardando, a chiedersi quando quegli occhi avrebbero smesso di ammaliarlo e quelle labbra di tentarlo.

In cuor loro erano ancora distesi proni sull'erba asciutta, così, senza far niente. Tutt'altra cosa stava avvenendo attorno alla radura deserta, movenze che parevano tutt'altro che articolate stavano a confermare in pieno i dubbi dei due ragazzi, abiti lanciati in malo modo pochi metri più in là, sapore di disperazione unito al sapore di speranza andava conducendo ambedue verso una danza precipitosa e senza inibizioni.

«Avevo detto che non è tempo per amare, Shikamaru... Non ne sono in grado.»

Mormorò la ragazza, scusandosi per averlo accidentalmente investito con un gomito, provocandogli un moto di dolore alla guancia destra. Il seno della ragazza impattava contro il suo sterno, capovolgendo persino il suo cervello, ma questo non lo trattenne dal risponderle di rimando: «Nemmeno io. Siamo goffi, imbranati, imprecisi, disperati... Ma cosa importa Ino? Perché sprecare fiato, perché parlare, non ritornerà mai più questo momento quindi...»

E lì si fermò, perché ancora una volta Ino era riuscita a tappargli le labbra, investendolo con la sua ondata di profumo.

Più volte si rotolarono sull'erba asciutta, sotto il cielo acquerellato, tra i fili d'erba che pungevano l'epidermide e una strana sensazione che nasceva insidiosa nella coscienza di entrambi, come l'arcobaleno subito dopo la tempesta. E il cielo, quella volta, era per loro.

«Non senti uno strano profumo nell'aria, Shika?»

Ino si strinse maggiormente a lui, senza alcun pudore.

«Sì, lo sento.»

Annuì con discrezione il ragazzo, baciandole i capelli e beandosi di quel profumo di vaniglia che tanto lo inebriava. Poi sulle guance di Ino finalmente scesero due lacrime, non si formarono più cubetti di ghiaccio sulle ciglia ma morbide e calde scie luminose che non la disperavano più, anzi, gioivano di felicità.

«Sono le mie lacrime, Shika. Sono le mie lacrime






Fine.





Note:


E mi rifaccio viva dopo mesi, pardon, ma la linea internet è attualmente morta e sto accedendo tramite biblioteche e internet point, l'adsl dovrebbe arrivare tra poco *_*. Ci tengo innanzitutto a ringraziare tutti coloro che hanno festeggiato il mio compleanno in qualche modo, regalandomi delle splendide fan fiction : ).

Grazie ryanforever – se passi di qua e lo leggi, non so. Spero non ti lascerai sfuggire la ShikaIno che ormai se ne vedono già poche XD – sì, sono diciotto quest'anno... Mille grazie per il pensiero e speriamo di scrivere ShikaIno più lemon di questa, d'ora in avanti *O*.


Per quanto riguarda la storia, direi che è più un rating arancione, anche se mi sto dirigendo molto verso il rosso, sebbene io apprezzi molto l'Eros fatto con sentimento (*__*)... Mi hanno proposto una sfida, scrivere PWP, che per me è un'impresa oltremodo colossale dal momento che dovrei narrare “il fatto” nudo e crudo, senza troppe descrizioni intorno ad esso. Ebbene, accetto la sfida... leggerete ShikaIno PWP *__*.

Questa mia storia ha bisogno d'essere “letta” in un certo senso, i discorsi che Shika ed Ino fanno hanno duplici significati, pensieri che scaturiscono dalla guerra sì, ma anche dalla coscienza di due adulti che crescono e che si fermano un momento sotto il “cielo cristallino” al fine di riflettere. Questo cielo anche se può sembrare un immagine molto usata in realtà è uno dei protagonisti fondamentali nella storia, lascio a voi capire il perché :).

Dopo questo sermone, mi posso congedare :)

Alla prossima ShikaIno più lemon!


Kiki, paladina biancaH.

   
 
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