Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: Doomsday_    09/04/2010    3 recensioni
31 Ottobre 1981. Il Ministero della Magia sta cadendo sotto la forza inarrestabile di Lord Voldemort. Il Mago Oscuro più potentente di tutti i tempi, ha ricevuto la notizia che un bambino nato nel 31 di luglio, potrebbe minacciare la sua ascesa al potere e così, fra le vie affollate dai bambini mascherati di Godric's Hollow, si appresta a compiere l'atto che lo farà cadere dal suo inattaccabile piedistallo. Ma prima, il Signore Oscuro aveva dato un ordine ai suoi quattro Mangiamorte più fidati... Bellatrix perderà ogni cosa, pur di ubbidire al suo Signore.
Genere: Drammatico, Fantasy, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bellatrix Lestrange, Lucius Malfoy, Narcissa Malfoy, Rabastan Lestrange, Rodolphus Lestrange | Coppie: Lucius/Narcissa, Rodolphus/Bellatrix
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


.Halloween.

Era un'umida e ventosa serata di Ottobre. Precisamente il 31 Ottobre 1981. Tutti i bambini si stavano preparando per festeggiare Halloween, mascherandosi da piccoli mostri e andando di casa in casa per chiedere dolcetti, come era consueto fare ogni anno.
Una figura incappucciata si materializzò davanti al cancello di una grande villa. Da sotto il mantello tirò fuori la sua bacchetta di noce e corda di cuore di drago, si guardò intorno e, una volta assicurata di non essere stata vista da nessuno, rivelò il volto liberandolo dal cappuccio.
Era una giovane donna, con i capelli lunghi e mossi, gli occhi neri come una notte senza luna. Bellatrix, alzò il braccio sinistro di fronte al cancello di villa Malfoy e avanzò passandoci attraverso come se fosse solo del fumo.
Quella stessa notte avrebbe dovuto compiere un servigio al suo Signore: il più potente mago oscuro di tutti i tempi, di cui la sola pronuncia dal nome provocava terrore a chiunque la ascoltasse. Tranne che a Bellatrix. Ella era affascinata dal suo immenso potere oscuro, ne era sentimentalmente attratta, ma in un modo quasi perverso.
Bellatrix attraversò il lungo viale a passo svelto, fino all'entrata della grande villa, ormai familiare. La porta si spalancò e da essa ne uscì un piccolo elfo, vestito di stracci.
Davanti alla figura della donna, l'elfo si inchinò tanto da arrivare a toccare terra con la punta del suo lungo naso.
< Che piacere averla qui, padrona Bellatrix, signora >, squittì l'elfo, < La padrona Narcissa e il padrone Lucius la stavano aspettando >.
< Spostati dal mio cammino, feccia >, rispose Bellatrix, con espressione disgustata, passando oltre la soglia. Attraversò l'atrio e si diresse a passo sicuro verso il salotto, dove tre persone l'attendevano impazienti. Sembrava raffigurassero il quadretto della famiglia perfetta: l'uomo era in piedi, accanto al caminetto acceso, la donna invece stava seduta sul divano, con il figlioletto in braccio, ad osservare il marito con un'intensa occhiata colma di preoccupazione.
Ma, non appena ella si accorse della presenza di sua sorella, si riscosse e si alzò in piedi per accoglierla a bracci aperte.
< Cissy... >, disse Bellatrix sorridendo, per poi rispondere all'abbraccio.
< Sei in ritardo, Bella >, commentò Lucius, con gelido distacco, interrompendo quel momento idilliaco tra le sorelle Black.
Si allontanò dal camino, per muoversi anch'egli in contro alla loro ospite. < A quest'ora dovresti essere già in cammino verso la destinazione che ti ha assegnato il Signore Oscuro, o te ne sei dimenticata? Non potete permettervi nessun errore >, sogghignò con malcelata derisione; ancora non riusciva ad accettare come una missione del genere fosse stata affidata nelle mani della donna, anziché nelle sue.
La pronta risposta di Bellatrix, fu interrotta dalla sorella, la quale cercava di mantenere sempre calmo il temperamento irritabile dei due.
< Ma non è troppo pericoloso, Bella? Entrare in casa di due membri dell'Ordine della Fenice! Mi sembra fin troppo rischioso >, disse Cissy posando la mano affusolata sulla spalla della sorella.
< Smettila, Cissy. Ti preoccupi troppo! Siamo quattro Mangiamorte, cosa credi che potrebbero farci due insignificanti maghi? Concluderemo il nostro compito ancora prima di averlo iniziato >, sbottò Bellatrix.
< Lo spero per te. La fiducia che ha in noi il Signore Oscuro, questa notte, gravita sulle tue spalle >, le ricordò Lucius, passando il piccolo Draco, di appena un anno, alla madre.
< Ne sono consapevole. Ma io, al contrario di te, non potrei mai deludere il mio Signore>, annunciò Bella, < Non a caso, questo importantissimo compito l'ha dato solo a gente in cui ripone piena fiducia... fra cui io >, disse, per poi concentrare la sua attenzione sul suo nipotino che non vedeva da qualche giorno.
Si sedette sul divano con Draco in braccio, facendo fuoriuscire dalla bacchetta schizzi di luce rossa come il sangue; divertendo il piccolo e ingenuo bambino.
Cissy, abbracciata a Lucius, continuava a lanciare occhiate preoccupate alla sorella.
< Cosa c'è, Cissy? >, chiese spazientita Bella, all'ennesima occhiata.
< È che questa volta ho davvero un brutto presentimento! Qualcosa andrà storto e non voglio che ti accada nulla di male... ti prego, per questa volta rimani a casa con noi >, la scongiurò Cissy, liberandosi dall'abbraccio del marito per inchinarsi ad afferrare le mani della sorella.
Bellatrix le sorrise, portandole una ciocca di capelli fuori posto, dietro all'orecchio.
< Cissy, se io non vado, mi accadrà veramente qualcosa di male. Vuoi che subisca l'ira del Signore Oscuro? >, le chiese aspettandosi già l'esito della risposta.
La sorella si affrettò a scuotere la testa in senso di diniego, terrorizzata al solo pensiero.
< Ascoltami, tutto il mondo magico è sotto il nostro comando. Nessuno, anche volendo, ci attaccherebbe, per paura >, le ricordò Bella.
< Ma ci sono sempre gli Auror e l'Ordine della Fenice >, ribattè Cissy con un gemito di ansia.
< Non si aspetterebbero mai un attacco simile da parte nostra. Non sospettano nulla e ora, scusatemi, ma devo andare. Rodolphus mi starà aspettando >, disse Bella dando un veloce bacio sulla fronte al nipote e alzandosi.
Abbracciò forte la sorella e guardò Lucius intensamente, facendogli capire solo con lo sguardo ciò che avrebbe voluto ricordargli ogni giorno.
Lucius guardò a terra sorridendo, ma solo Bellatrix capì che era un “si”.
Riprese il mantello nero dalla sedia, se lo avvolse intorno alle spalle e uscì dalla villa, ripercorrendo il viale per poi smateriallizzarsi fuori dai confini della casa.

Bellatrix riapparve in una via sconosciuta. In un angolo buio, altre tre figure incappucciate la raggiunsero.
< Sei in ritardo >, la accusò la figura più bassa dei tre.
< Non ti rivolgere a mia moglie con quel tono, Crouch >, la difese Rodolphus.
< Muoviamoci, il Signore Oscuro non è un uomo paziente >, disse Rabastan, e senza giungere altro il quartetto si diresse verso casa Paciock.
< Morsmordre! >, urlò Barty Crouch Jr., puntando la bacchetta in alto, sopra la casa; poco prima che Bellatrix sibilò < Alohomora >.
La porta si aprì lentamente, cigolando appena.
I quattro Mangiamorte, furono immediatamente dentro la casa, senza che i coniugi Paciock se ne accorgessero.
Bellatrix provò disprezzo per loro. Stavano guardando la televisione babbana, come se facessero parte della loro gente; e dicevano di essere purosangue?! Il suo Signore avrebbe inorridito.
< Crucio! >, esclamò, puntando la bacchetta verso la donna che era scattata in piedi, pronta per combattere, ma non appena la maledizione la colpì rovinò a terra agonizzando dal dolore.
Barty si occupò dell'uomo, mentre i fratelli Lestrange, ispezionarono la casa in cerca del bambino da uccidere.
Bellatrix sorrise appena, davanti al volto supplicante di Alice Paciock.
Sua sorella Narcissa, quando aveva saputo quale compito le aveva assegnato Voldemort, era rimasta scandalizzata. Era la prima volta, dopo anni, che litigavano in quel modo.

< Bella, ma ti rendi conto di quello che stai per fare?! Quel bambino avrà appena un anno! Potrebbe essere Draco! Ti prego, sorella, non fare una cosa simile... >.
< Cissy, questo è il volere del nostro Signore. Questo bambino potrebbe minacciarlo! Tu vuoi questo? Vuoi che il regno che ha costruito Lord Voldemort cada a causa di questo bambino? >, urlò furente.
< Se il
tuo Signore, si preoccupa di essere minacciato da un lattante, allora non dovrebbe avere il diritto nemmeno di definirsi “uomo”! Quale persona meschina, se tale si può chiamare, potrebbe mai fare del male a un neonato? Non ti riconosco più Bella... da questo momento in poi, non chiamarmi più sorella >, rispose sprezzante Narcissa.
< Non dire mai più una cosa simile, Cissy! Ti rendi conto che cosa potrebbe succedere se qualcuno ci ascoltasse? Al contrario di quello che tu affermi, sai bene, che il Signore Oscuro è potente. Molto più di quanto noi abbiamo visto e possiamo immaginare; e poi, se anche volessi, non potrei sottrarmi a questo compito, lo sai bene. Non so se riuscirei ad uccidere un bimbo, Cissy. Uccidere una persona adulta è diverso... comunque si occuperà Barty Crouch Jr., di questo compito >, rispose e Narcissa annuì con movimenti lenti e rigidi, < Mi dispiace per aver urlato in quel modo, non pensavo veramente le cose che ho detto su di te. Sarai sempre mia sorella >, disse con voce roca posando le sue mani pallide e affusolate su quelle di Bellatrix.
< La famiglia viene prima di ogni cosa >, recitarono insieme le due sorelle Black, < E così è sempre stato e sarà... >, aggiunse Bella e Cissy annuì con un sorriso tirato dalla preoccupazione di quello che la sorella avrebbe presto fatto: contribuire ad un atto talmente orribile da non essere nemmeno concepibile.

< Ehi, il marmocchio qui non c'è! >, esclamò Rodolphus scendendo le scale e facendo tornare Bellatrix alla realtà di quello che stava facendo.
< Che vuol dire che qui non c'è? Ci deve essere per forza! Non avete controllato bene! >, urlò Bellatrix, scagliando la sua furia sui Paciock.
< Il lettino è vuoto. Abbiamo controllato in tutte le stanze ma non c'è da nessuna parte >, confermò Rabastan.
Bellatrix prese il volto della donna con una mano, costringendola a guardarla, < Dov'è? Il bambino! Dimmi dov'è il bambino! >, le urlò a pochi centimetri dal volto.
La donna era confusa dal dolore e non riuscì a rispondere.
< Crucio! >, esclamò con rabbia Bellatrix, spaventata dalla possibilità di fallire. Sapeva che la furia del Signore Oscuro poteva essere implacabile, < Dimmelo o uccido questo inutile essere che si fa chiamare mago! >, puntò la bacchetta verso Franck Paciock.
< N-non lo so >, boccheggiò la donna, spaventata dalla minaccia della Mangiamorte.
< Bugiarda! >, la accusò, < Crucio! >, disse e le urla di dolore dell'uomo ricominciarono più potenti di prima.
< B-basta ti p-prego >, disse Alice piangendo, non riuscendo a sopportare il dolore del marito.
< Tu dicci dov'è il bambino e nessuno qui si farà male... >, disse Rodophus afferrando la donna per i capelli, < Bè veramente il bambino si >, aggiunse ridendo della sua stessa battuta, insieme al fratello.
Bellatrix roteò gli occhi, esasperata, ma senza smettere di torturare i Paciock, insieme al marito.
< Basta, Bellatrix! >, esclamò Rabastan.
La donna lo fulminò con lo sguardo, ma prima che potesse urlargli contro lui aggiunse, < Credo che lo hai ucciso >.
< Si, credo che anche questa sia morta >, disse Rodolphus, continuando a lanciare la maledizione senza perdono, senza procurare nessuna reazione.
Bellatrix imprecò, avvicinandosi al corpo di Franck Paciock per ascoltare i suoi battiti.
< No, lui è vivo... devono essere svenuti >, disse; Barty Crouch le si avventò addosso come una furia, < Tu! È tutta colpa tua se verremo puniti dal Signore Oscuro, per la tua incompetenza! Qui non c'è nessun stramaledetto bambino da uccidere. Sapevo che si stava sbagliando ad affidarti questo compito >, sbraitò. Bellatrix gli chiuse la bocca con un incantesimo e Rodolphus lo allontanò da lei.
< Per caso sei geloso piccolo Crouch? >, chiese lei con un sorrisetto canzonatore, < Dovresti portare più rispetto per i tuoi superiori. Sai cos'è il rispetto, vero Barty? >, Bellatrix mosse appena la bacchetta, facendolo cadere in ginocchio davanti a lei.
< Bravo, vedo che impari in fretta >, ridacchiò divertita; annullò i suoi incantesimi, < Credevi veramente che un novellino come te, avrebbe conquistato la fiducia del Signore Oscuro, meglio di me? >, concluse, voltandosi verso la coppia svenuta per decidere il da farsi.
< Io dico di filarcela via al più presto. Potrebbe arrivare qualcuno... abbiamo lanciato il Marchio Nero >, disse Rabastan, agitandosi sul posto.
< Cosa c'è, Black? Hai paura di tornare a casa senza aver portato a termine il tuo compito? >, sogghignò Barty smaterializzandosi.
Bellatrix sbuffò, < Torniamo! >, decretò, ma non fece in tempo a finire di parlare che i tre Mangiamorte furono immediatamente accerchiati da dieci Auror.

< Vedrai che starà per arrivare. Da un momento all'altro, ne sono sicuro! >, ripetè per l'ennesima volta Lucius, per rassicurare Narcissa, ma ogni suo tentativo risultava inutile.
La donna guardava distratta le fiamme danzanti del caminetto, mentre mangiava una fetta di torta.
Draco dormiva già nel suo lettino dentro la stanza dei genitori.
Anche dopo aver smesso di parlare, Lucius non riuscì a toglierle gli occhi da dosso. E come poteva? Narcissa era un incanto anche con il viso tirado dalla preoccupazione. Sarebbe rimasto a fissare la moglie per tutto il resto della sua vita e avrebbe voluto che fosse l'ultima cosa che vedesse prima di morire.
Tutto di lei gli ispirava tenerezza, ogni suo gesto, ogni sua parola, e non desiderava altro che proteggerla.
Gli riaffiorò in mente una vecchia discussione avuta con Bellatrix, qualche giorno dopo aver ricevuto il Marchio Nero.

< Lucius! Dov'è Cissy? >, gli chiese eccitata Bella, fermandolo nel corridoio che portava alla classe di “Difesa contro le Arti Oscure”.
Lui la guardò storto. Non era da lei essere così euforica e ciò non poteva portare a nulla di buono.
< Non so... credo che sia in sala comune perchè ha un ora libera. Starà studiando... ma per quale motivo la cerchi? >, chiese lui insospettito.
< Riguarda il Signore Oscuro >, disse lei abbassando il tono di voce e avvicinandosi a lui, < Credo che voglia scegliere anche Narcissa. Oh, che onore per la nostra nobile casata! >, esclamò sorridendo.
< Ma cosa dici?! Narcissa ha solo tredici anni! >, disse spaventato. Non poteva prendersi anche l'ultima cosa bella della sua vita.
< A qualunque età, è sempre un onore per la famiglia Black, servirlo. Dovresti esserne più felice, Malfoy. È pur sempre la tua fidanzata >, rispose in modo freddo Bella.
< Ti prego, Bellatrix, ragiona. Questa vita potrà andare bene per una persona come te, ma non per Cissy! Lei è... Lei non ucciderebbe mai. Vorresti davvero un futuro del genere per tua sorella? >, le chiese supplichevole. Non sarebbe mai riuscito a proteggere Narcissa da solo.
Bellatrix sgranò di poco gli occhi, < Ehm... no. Forse hai ragione. Cissy, non ucciderebbe mai nessuno e... >
< Finirebbe uccisa lei da qualcun altro >, concluse Lucius per Bella.
La ragazza poggiò la schiena alla parete, pensando sul da farsi, mentre Lucius tremava alla sola idea che un uomo del genere toccasse la sua
vita, si perchè ormai Cissy era l'unico motivo che aveva per non abbandonare questo stupido e ingiusto mondo.
Venne afferrato improvvisamente da Bella, < Ti prego, Lucius, proteggila! Sappiamo entrambi che lei non sopravviverebbe a questa vita che noi stiamo conducendo >, esclamò infine la ragazza.
Era la prima volta che vedeva una preoccupazione del genere sul volto di Bella. Forse sua sorella era l'unica persona che reputava più importante del Signore Oscuro.
Lucius annuì, < Ovviamente la proteggerò a costo della mia stessa vita, perchè senza di lei neanche io potrei esistere >, ammise con orgoglio.
< Fai meno il filosofico, Malfoy, e inizia a ragionare su come possiamo far desistere il Signore Oscuro >, lo riprese Bella, ridacchiando e dandogli una leggera spinta.
Lui la guardò storto, ma poi ricambiò il sorriso, < Stavo pensando che ieri a Pozioni, Amycus ha iniziato a dire che vorrebbe diventare Mangiamorte >.
Bellatrix alzò un sopracciglio, scettica, < Vorresti far diventare un Carrow, Mangiamorte? >.
< Bè, allora tu che sei tanto intelligente, a chi avresti pensato? >, ribattè Lucius.

Lucius continuò a sorridere ripensando a quel vecchio episodio... nonostante tutto, si potevano definire ancora tempi “felici”.
Ma la cosa più strana era che Bellatrix, in questi anni, non aveva mai smesso di considerare Cissy la persona più importante per lei. Si ricordava ancora quella discussione e la promessa che gli avevo fatto quel giorno, l'aveva dimostrato qualche ora prima, ricordandomelo con lo sguardo.
Cissy non aveva mai saputo niente di questa storia, oltre che doveva rifiutare ogni offerta fattole dal Signore Oscuro. Bella sapeva che la sorella molte volte non si sentiva amata da lei, ma le andava bene così; non era una persona a cui piaceva mostrare i suoi veri sentimenti alla gente, nemmeno a Cissy.
All'improvviso Lucius avvertì che un Mangiamorte era entrato nella sua proprietà.
Lucius e Narcissa si scambiarono uno sguardo, < È tornata! >, esclamò la donna felice.
Ma nella sala da pranzo, non entrò chi i due si aspettavano.
< Barty? Cos'è successo?! >, chiese allarmata Cissy.
Il ragazzo aveva ancora il fiatone per la corsa.
< Il Signore Oscuro è caduto. Hanno catturato la famiglia Lestrange e stanno per arrivare gli Auror >, disse tutto d'un fiato.

Nei giorni seguenti i Mangiamorte vennero stanati e portati ad Azkaban. Lucius riuscì a salvarsi, affermando di essere stato controllato dalla maledizione Imperio. Quando venne giudicato innocente, a lui e la moglie venne concesso di vedere Bellatrix Lestrnage.
Aveva passato solo un mese ad Azkaban, ma già si vedevano i cambiamenti sul suo viso. Era più pallido, gli occhi erano quasi spiritati.
Stava in un angolo buio della cella, con il braccio sinistro appoggiato sulle labbra come se volesse continuare a comunicare con il suo Signore ormai caduto.
Narcissa si avvicinò alle sbarre, < Bella... siamo noi... >, le disse a bassa voce.
Lei posò gli occhi sulla sorella e rimase a fissarla, senza muoversi dalla sua posizione.
< Bella, sto cercando di farti uscire da qui... credo di poterci riuscire, ma ci vorranno mesi >, disse Lucius, dispiaciuto.
Bellatrix scattò in piedi, < LUI è VIVO! QUANDO SAPRÀ CHE SONO QUI MI VERRÀ A LIBERARE! TU VERRAI PUNITO PER LA TUA INFEDELTÀ >, urlò con voce quasi disumana, per poi rannicchiarsi di nuovo nel suo angolo, a parlare con l'unica cosa che le era rimasta del suo Signore.
Ormai, perfino l'ultimo briciolo di umanità era scomparso dai suoi occhi. Ora, neppure l'affetto per Cissy, avrebbe potuto più salvarla dalla sua follia.







I commenti sono, ovviamente, sempre graditi!! :D Un bacio a tutti <3
   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Doomsday_