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Autore: bimbic    10/04/2010    2 recensioni
Era finalmente sabato, il primo sabato della prima settimana nella nuova scuola e, Tiziana era riuscita nel suo intento di passare inosservata, mimetizzarsi con la massa, per questo aveva cercato per quanto le era possibile uniformarsi al resto degli studenti.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 2

Capitolo 2

 

 

 

La mattina seguente arrivò a scuola in evidente stato comatoso, il pomeriggio precedente lo aveva passato al parco col fratellino e il cane, chiamare cane Oscar, è riduttivo trattandosi di terranova nero di dimensioni spropositate e con enorme e umida lingua rosa a macchie nere.

…forse capiterà che ti si chiuderanno gli occhi ancora…

Si era portata con sé i libri per studiare latino ma, complice la bella giornata, il cane da tenere a bada e Cime Tempestose che sbucava dalla borsa, aveva scelto di passere il pomeriggio con Catherine e Heathcliff piuttosto che con Cicerone, per questo aveva passato parte della notte a fare la versione.

Vista la sua incompatibilità con la macchinetta del caffè della scuola, quella mattina si era decisa a fermarsi al bar sotto casa, onde evitare spiacevoli siparietti al liceo.

Arrivata davanti al portone, fu immediatamente affiancata da quella che si era autoproclamata sua migliore amica almeno per quell’ultimo anno di scuola

 

-Titti, hai delle orribili occhiaie, cos’hai combinato tutta notte?- chiese trillante come solo lei poteva essere di mattina presto

-chiamami ancora così, e vedrai che occhiaie spunteranno a te!- rispose acidamente come da copione

-hai pensato a cosa metterti sabato?- le domandò buttando lì la cosa con nonchalance ma, l’amica doveva essere particolarmente poco ricettiva perché la guardò con curiosità -festa…Piergiorgio Barbieri…Giovanni Giusti…invito…- aggiunse dettagli per andarle incontro

-Eleonora, è solo martedì, dammi tregua!- la rimproverò abbassandosi il cappello fin sotto gli occhi

-non vorrei mai che l’evento ti sfuggisse…come dire…di mente…-ammise preoccupata dirigendosi assieme all’amica all’interno della classe -poi, bisogna organizzarsi, come ti vesti, come mi vesto…dobbiamo abbinare i colori…-disse velocemente in preda ad una crisi isterica

-non credo di poterlo dimenticare, non pensavo fosse così complicato andare ad una festa!- decretò realizzando solo in quel momento che non erano ancora venute in nessun modo in contatto col favoloso duo -fammi vedere il volantino?- chiese sapendo che la ragazza non lo avrebbe conservato gelosamente

-cosa?...non ce l’ho…devo averlo…gettato…-balbettò in maniera poco convincente

-quindi, mi vuoi dire che se io ora apro il tuo zaino, non trovo un altarino con tanto di candele accese?- disse avvicinandosi pericolosamente all’eastpack della ragazza -posso?- chiese educatamente aprendo la zip -lo sapevo…- commentò solamente

-non è come sembra…posso spiegare tutto…-urlò mettendo le mani avanti, diventando rossa dall’imbarazzo quando Tiziana estrasse l’invito religiosamente incorniciato -è per mantenere le impronte…-spiegò

-e…cara la mia Grissom…cosa te ne faresti mai delle impronte di Giovanni?- chiese maliziosamente avvicinandosi con la cornice al viso della ragazza -anzi no, non voglio saperlo…-

 

 

Le prime ore scivolarono via lentamente ma inesorabilmente, facendole approdare all’intervallo, Tiziana aveva deciso di passarlo in classe a meditare con il suo amico Ligabue

o soltanto sarà una parentesi di una mezz’ora…

A rovinare i suoi piani fu Eleonora che continuava a ripeterle ossessivamente “caffè, caffè, caffè” sapendo della sua insana passione

Prima di scaraventarla fuori dalla finestra come si meritava decise di dargliela vinta e di andare alla maledetta macchinetta

-ad una sola condizione- minacciò -che la moneta la infili tu, sennò va a finire che ci litigo pure oggi!!- disse afferrandola per un braccio e trascinandola verso il distributore contenta del fatto che mancassero pochi minuti all’inizio dell’ora successiva

-buongiorno ragazze- voce maschile trillante e di ottimo umore

-toh, ci sono pure Holly e Benji… pensavo ad una vostra fuga di coppia, non avendo avuto l’onore di vedervi in entrata!- rispose scocciata Tiziana soprattutto del fatto che l’amica come al solito si fosse pietrificata alla presenza dei due giovani, e che quindi non l’avrebbe aiutata a prendere il caffè

-lo so che hai sentito la mia mancanza, piccola, ma siamo solo arrivati un’ora dopo- le disse gentilmente il ragazzo

-piccola, tua nonna, mi ripeto!- lo zittì Tiziana

-avete pensato a sabato sera?- chiese poi Giovanni, sorridendo ad Eleonora che era rimasta incollata al pavimento preda di una paresi

-è un’ossessione questa festa?- domandò e, non ricevendo risposta si decise a fare da sola per il caffè -cosa vi cambia se ci siamo pure noi?- aggiunse mentre mescolava -il vostro gregge…stormo…branco, insomma le vostre ammiratrici ci saranno, non siete contenti? Cosa ve ne fate di noi, per muovere quella, dovrei portarmi dietro un muletto!- indicò l’amica che doveva essere in uno stato vegetativo ma vigile perché alzò un sopracciglio con disappunto -e io, beh non vi sbavo dietro…anzi…-

-ma tu sei la mia amichetta…-disse in tono mieloso Piergiorgio abbracciando la ragazza che strabuzzò gli occhi per protesta e si ustionò la lingua con il caffè

-se non togli quel braccio da lì entro sei secondi…te lo stacco e te lo infilo…-disse tra i denti serissima

-che bel caratterino che ha la tua nuova amica…- lo prese in giro Giovanni che aveva notato con quale odio lo stesse guardando

-è scontrosa per contratto, in realtà mi ama…-disse sorridendo all’amico senza lasciare l’abbraccio

-sto contando…-sbuffò Tiziana …figlio di un cane, figlio di un cane…figlio di un preservativo rottoooo…

-calma ragazzi, pace e amore- si riprese Eleonora, preoccupando l’amica per questi repentini cambi di personalità -a convincerla ci penso io- continuò sempre più sicura di sé, meritandosi anche lei uno sguardo truce

-allora confidiamo in te- le disse Giovanni poggiandole una mano sulla spalla ripietrificandola e facendola solo annuire

-è bastato un tocco!- disse sottovoce Tiziana rivolta all’amica -caro il mio Pier etc..etc…vuoi cortesemente togliere il tuo dolce braccino da attorno a me?- chiese gentilmente, preoccupata degli sguardi assassini che le poche ragazze rimaste fuori dall’aula le stavano lanciando -vorrei arrivare viva a sera, se non ti dispiace…- aggiunse indicando le sue ammiratrici con un cenno del capo

-non preoccuparti cara, sanno che sei un’amica- spiegò non cambiando posizione

-ed è proprio questo il problema…se facessimo sesso, sarebbero meno incattivite…-spiegò finendo il suo caffè sperando che la campanella suonasse il prima possibile, solitamente amava la ricreazione, ma in quel nuovo liceo era una tortura più che un divertimento

-è una proposta mia cara?- sussurro al suo orecchio creando una serie di “ohh” da parte delle ammiratrici che non avevano gradito quell’avvicinamento, non potevano di certo aver sentito

-no ti rispondo per decenza…- gli sussurrò anche lei all’orecchio, alzandosi un po’ sulle punte e facendolo irrigidire, stupita e contenta della reazione del ragazzo, colse l’occasione per divincolarsi dall’abbraccio

-per quanto riguarda la festa, caro il mio Giovanni, se l’imbalsamata riuscirà a convincermi, per sfinimento, ci vedremo là!- concluse prendendo Eleonora per un polso e trascinandola in aula

 

-mi spieghi perché ti pietrifichi tutte le volte?- le chiese una volta arrivate ai loro banchi in attesa della professoressa

-è più forte di me Giovanni Giusti, mi fa questo effetto…se poi è in coppia con Piergiorgio Barbieri, la cosa si accentua…-ammise candidamente con ritrovato colore e movimento degli arti sia superiori che inferiori

-bella mia, se hai intenzione di conquistare il bel Giovanni, devi trovare il modo di sbrinarti in sua presenza…- cercò di spiegarle sfogliando con poca attenzione il libro di storia -provato con dei super alcolici?-

-no ancora, ma se mi accompagni alla festa, bevo tutto quello che vuoi…- disse con un sorriso da orecchio a orecchio che non ammetteva repliche

-ci penserò…- le sorrise, l’aveva già convinta, ma non voleva dargliela vinta così in fretta

-sei la mia sola speranza di riuscire ad avvicinarmi a lui…-spiegò con fare teatrale

-anche meno!- infatti, le rispose Tiziana -nel caso dovessi mai assecondare i tuoi deliri…mi devi passare a prendere-

-certo, cosa preferisci, zucca, cocchio, bici, motorino o macchina?- chiese snocciolando velocemente un sacco di mezzi di trasporto

-hai detto macchina…giurami che sei automunita?- domandò incredula

-certo che sì! possiedo una fiammante smart rossa!- rispose convinta

-colorino sobrio che dà poco nell’occhio! Se, e solo se, deciderò di venire…mi farebbe piacere andare in macchina…-disse sorridendo lasciando ormai capire all’amica che sarebbero andate alla festa

 

 

All’uscita, le due ragazze si diressero senza intoppi al parcheggio, Tiziana aveva già abilmente tolto la catena e inserito le chiavi, così da essere pronta per un’eventuale fuga

-Titti, cosa fai oggi pomeriggio?- chiese allegramente Eleonora impegnata a infialarsi gli occhiali da sole

-porto mio fratello al parco, vuoi venire?- le uscì dalla bocca stupendosi per non averla insultata per il nomignolo ma, soprattutto per averla invitata fuori

Detto ciò si strinse bene la sciarpa al collo, si mise il casco e partì verso casa, lasciando Eleonora parecchio confusa ma, soprattutto contenta perché le sembrava che l’amica cominciasse a darle confidenza

 

 

Il pomeriggio, la raggiunse nella zona giochi del parco, la trovò su una panchina concentratissima su un libro con, ai piedi un ammasso di pelo scuro

 

-ciao Titti- disse rimanendo ad una certa distanza

-ti ho già detto che ti asporto i denti senza anestesia se continui a chiamarmi così- le rispose sorridendo -ti siedi o pensi di stare lì tutto il tempo?- le chiese non vedendola avvicinarsi

-l’orso bruno che hai ai piedi…- farfugliò indicando il cane -morde?- domandò poi timorosa

-solo se glielo ordino!- rise sadicamente facendole cenno di sedersi vicino a lei

-ma noi…siamo…amiche…vero?- balbettò sedendosi mentre Oscar incuriosito si alzò per andarla ad annusare lasciandola impalata

-ti stai allenando per entrare nel museo di Madame Tussauds, ti fa lo stesso effetto di Giovanni- aggiunse sempre ridendo

-c’è poco da ridere, ci vuole il porto d’armi ad andare in giro con quel coso!!- disse indicando il cane

-no, basta l’assicurazione, guarda che si offende, si chiama Oscar!- la prese in giro, in quel momento un bimbetto moro e sgambettante arrivò vicino alla panchina

-Tizzi, chi è lei?- chiese il bimbo indicando l’amica

-Eleonora, una mia compagna di scuola- spiegò la ragazza al fratellino -e lui è Ettore- li presentò e il piccolo diede la mano alla ragazza come un adulto -non è cattiva come Giulia?- chiese poi lasciando Eleonora stupita e gelando il sangue nelle vene alla sorella che non aveva piacere a sentir pronunciare quel nome

-no, Ettore, torna a giocare- lo incitò, pregando mentalmente che la ragazza non facesse domande

-bene, bene, questo è l’uomo con cui passi i tuoi pomeriggi…- disse Eleonora che aveva capito che per l’argomento Giulia fosse troppo presto

-ebbene sì, mi hai scoperto…-ammise sorridendo appoggiando il libro sulle ginocchia

-ed è sempre per lui che rifiuti la corte di Piergiorgio Barbieri…- disse lasciandola basita

-corte?- ripeté per vedere se aveva capito bene e per aver più tempo per pensare - mi sembra che sia stato proprio lui a dire che siamo amici…- disse infine

-sarà…ma non ne sono convinta…-disse Eleonora guardando verso i bambini

-...tu che lo conosci così bene…- la prese in giro sorridendo

-io..che l’ho studiato per tanto tempo…- disse ridendo, poi prendendo il libro dalle ginocchia della ragazza -Pride and Prejudice…un classico…come mai in lingua?- chiese cambiando argomento definitivamente

-in italiano lo so a memoria!- ammise candidamente rimettendo il libro nella borsa per evitargli una brutta fine

-ti assicuro che la storia non cambia- rise facendo sorridere anche Tiziana

 

Passarono un allegro pomeriggio insieme, a quel punto Eleonora si convinse di essere entrata di diritto nella top ten delle amiche di Tiziana, il resto della settimana scolastica passo abbastanza velocemente e senza intoppi, tranne che per una verifica a sorpresa di matematica il venerdì mattina, materia in cui Tiziana non era proprio ferratissima ma, che, con l’aiuto di Eleonora sbrigò in maniera decente.

Arrivati al fatidico sabato, all’uscita di scuola, mentre la mora era, come suo solito schizzata ai motorini canticchiando che …se per ogni sbaglio avessi mille lire…che vecchiaia che passerei…

Ripensando al probabile errore commesso nell’accettare l’invito alla festa, la bionda, che aveva imparato a starle dietro abbastanza velocemente, la raggiunse vicino al mezzo

-allora a che ora passo stasera?- chiese in evidente stato d’euforia

-non saprei, a che ora comincia il party?- chiese sottolineando il suo disappunto nell’ultima parola

-esattamente alle ventidue!- una voce fuoricampo s’intromise nel loro discorso facendole girare entrambe -volete un passaggio bellezze?- continuò Achille ignorando l’espressione schifata di Tiziana e quella compassionevole di Eleonora

-piuttosto in ginocchio sui ceci- rispose Tiziana pensando che non sarebbe una cattiva idea, per lo meno arriverebbe in ritardo

-no, grazie Achille, prendiamo la mia macchina- disse più gentilmente la bionda

-per qualsiasi cosa, sai dove trovarmi, vicina- ammiccò sorridendo, facendole rabbrividire e salutandole con un gesto della mano

-deduco che i tuoi abbiano bocciato l’idea del trasloco?- chiese Tiziana liberando la catena

-è convinto di piacerti in fondo…-le disse ignorando la domanda -a dire il vero, è convinto di piacere a tutti, pensa di essere molto meglio di Piergiorgio Barbieri…e…-

-e…Giovanni Giusti…ho capito, la prossima volta vorrei l’iban per favore!- la prese in giro interrompendola -comunque, mi dispiace per Achille, avere certe convinzioni così al di fuori della realtà…-

-lasciamolo nel suo mondo, in fondo è innocuo…- aggiunse Eleonora -tornando a noi, passo da te alle dieci e mezzo!- disse convinta attorciagliandosi una ciocca di capelli

-ma…se ha detto…- stava cercando di capire

-ci aspetteranno!- disse sempre più sicura di sé

-se lo dici tu, non mi resta altro che attenderti- rispose tranquilla salendo in sella al motorino

 

 

La sera in camera, con lo stereo acceso, stava rovistando nell’armadio alla ricerca di qualcosa di carino ma, di poco appariscente da mettersi. Era agitata, temeva che a quella festa avrebbe partecipato il suo ex fidanzato con Giulia, e non aveva molta voglia di vederli, nessuno dei due.

...strade troppo strette e diritte per chi vuol cambiar rotta oppure sdraiarsi un po’…

Alla fine aveva deciso per un paio di pantaloni neri, con una micro camicia sempre nera e una sciarpa dello stesso colore. Al secondo trillo del cellulare era già fuori dalla porta e a spasso spedito entrò nella macchina dell’amica

-lutto in famiglia? O festeggi sempre con colori sgargianti?- chiese l’amica vedendola monocromatica

-mi sentivo così!- spiegò cominciando a sintonizzare l’autoradio

-sarà piacevole starti vicino…- disse l’amica partendo a razzo per le vie della città, fortunatamente il locale non era molto lontano si ritrovò a pensare Tiziana che senza accorgersene si era pure aggrappata alla maniglia sopra al finestrino

-stacchi la mano da lì che sembri mia nonna!- la rimproverò Eleonora -guarda che so guidare!!!-

-rallenta allora!- sbottò spaventata dalla guida folle dell’amica

 

 

Dopo un parcheggio da manuale, arrivarono davanti al locale che era già pieno di ragazzi, Tiziana si guardava in giro con terrore, cercando di non dare troppo nell’occhio e questo sarebbe anche stato possibile evitando il mitico duo. La discoteca era abbastanza grande e aveva un bellissimo giardino sul retro, luogo in cui la ragazza aveva pensato di nascondersi per la maggior parte della serata. Eleonora era invece elettrizzata e saltellava come una matta per vedere volti noti sopra le teste, e per volti noti lei intendeva Giovanni e Piergiorgio.

Il primo lo avvistarono parlare con un altro ragazzo in mezzo a un numero imprecisato di fanciulle adoranti, il secondo lo avevano appena intravisto allontanarsi verso la zona bagni con una giovane bionda al seguito.

Passata la prima ora a salutare compagni di classe, Tiziana se ne sarebbe già andata volentieri a casa, purtroppo per lei però, l’amica era ancora carica come ad inizio serata e non se la sentiva di rovinarle la festa, così mentre Eleonora era in fila per il bagno si diresse nel giardino sul retro per provare a nascondersi dietro una pianta.

Fortunatamente non in molti avevano avuto la sua stessa idea, erano per lo più coppiette in cerca d’intimità, così si appoggiò ad una colonna cercando di farsi i fatti suoi. Era in una posizione strategica perché riusciva attraverso le finestre, a vedere l’interno e quindi anche a tenere eventualmente sott’occhio Eleonora

Mentre era assorta nei suoi pensieri assieme a Ligabue giocherellando col cellulare, un’ombra le oscurò la luce

-come mai qui tutta sola, piccola?- era Piergiorgio che evidentemente aveva abbandonato la bionda per andare a prendere un po’ d’aria

-preferisci essere evirato con delle cesoie o con un semplice coltello stile Lorena Bobbit?- domandò a sua volta senza spostare lo sguardo dal telefono

-non dirmi che ti stai annoiando?- disse cercando di attirare la sua attenzione prendendole il cellulare di mano

-fino a qualche minuto fa, mi divertivo un casino con tutte queste piante!!- ammise sorridendo per la prima volta -tu invece come mai sei qui, e soprattutto da solo?- chiese non riuscendo a trattenere la sua curiosità

-non ho incontrato nessuno d’interessante- rispose cominciando a pigiare tasti sul cellulare

-ma se eri anche prima avviluppato ad una bionda?- chiese lei guardandolo stupita riprendendosi il telefono

-normale amministrazione- rispose saccente sorridendo -ho fatto il mio dovere subito, così mi godo il resto della serata- spiegò gongolando

-che fatica essere Pier…vattelappesca…non un attimo di tregua…- rise lei contagiando anche lui

-lo so è un duro lavoro, ma qualcuno deve pur farlo- continuò ridendo, era da tanto che con una ragazza non si divertiva così, solitamente da lui pretendevano altro

-guai mai a lasciare che una bionda vaghi da sola per una festa…sai quanti danni…- aggiunse lei asciugandosi le lacrime, le capitava spesso di piangere dalle risate

-chi stai evitando?- chiese facendo in modo di farsi guardare negli occhi tornando serio

-nessuno- rispose poco convinta con ancora il fazzoletto tra le mani

-non ti credo! E lasciatelo dire, nonostante l’impegno che ci stai mettendo, non stai prendendo le somiglianze del ficus benjamin

-noo, ma se stavo già cominciando a fare la fotosintesi!- rispose scocciata dal tono del ragazzo

-quindi?- insistette Piergiorgio che quella sera era particolarmente carino anche per Tiziana con i suoi jeans leggermente lisi e una camicia verde

-diciamo che non avrei piacere ad incontrare il mio ex moroso!- ammise stupendosi di dare così confidenza ad un estraneo

-capisco- rispose solamente ridandole il telefono -adesso vieni con me a bere qualcosa, poi ti riporto qui così puoi continuare con quella boiata della fotosintesi…- disse prima di afferrarla per mano e ignorando le proteste della ragazza

 

Rientrarono nel locale che era se possibile ancora più affollato di prima, Tiziana recuperò Eleonora che a fatica era riuscita a raggiungere e soprattutto ad usare il bagno, arrivati davanti al bancone spuntò anche Giovanni

-buonasera ragazze, ben trovate!- salutò gentilmente provocando la solita paralisi ad Eleonora che riuscì solamente a fare un cenno col capo prima di irrigidirsi come il solito stoccafisso -vi state divertendo?- chiese entusiasta

-come no?!?- rispose sarcastica Tiziana -non vedi, lei è paralizzata dall’emozione, ed io, beh…io ho pianto di gioia…-disse facendo vedere il fazzoletto che teneva ancora tra le mani e lasciandolo stupito tanto che guardò l’amico interrogativo sperando di avere delle risposte

-la bionda è veramente contenta…lei…- disse indicando Tiziana -diciamo un po’ meno!-

-un po’, mi sembra riduttivo ma, mi accontenterò!- rispose guardando Piergiorgio che aveva appena ordinato dei drink per tutti

Eleonora si era parzialmente riattivata nel momento in cui le avevano dato il bicchiere in mano, presa probabilmente alla sprovvista, ingurgitò il liquido in un solo sorso e riappoggiò il contenitore sul banco prima di tornare catatonica

-secondo te le fa qualche effetto?- si preoccupò Giovanni facendo apparire un leggero sorriso sul volto della bionda

-spero solo riesca a guidare!- rispose secca Tiziana guardando l’amica in cagnesco

-male che vada ti riporto a casa io…- provò Piergiorgio facendole l’occhiolino

-piuttosto Achille!- rispose garbatamente sperando di allontanarsi dai due il prima possibile perché la loro presenza al bar si stava notando -è stato un piacere, tornerò dal mio amico Benjamin…- disse prima che Eleonora la fermasse tenendole un polso

-dai, un altro bicchiere poi vai dove vuoi…-la implorò con lo sguardo facendole strani ammiccamenti facciali

-poi chiamiamo l’alcolisti anonimi e il resto della serata lo passiamo con loro!- rispose cercando di ignorare la sua richiesta

-dai, questa volta offro io- Giovanni si diresse baldanzoso al bancone

-sia mai che Gianni e Pinotto qui, non facciano le cose uguali…- brontolò Tiziana più per il fatto di dover rimanere lì che per lamentarsi della loro presenza, a loro modo le stavano anche simpatici

Dopo aver bevuto d’un fiato anche il secondo bicchiere, la paralisi di Eleonora sembrava in via di guarigione, anzi aveva cominciato a sproloquiare e nessuno sapeva come fare per fermarla.

Mentre faceva finta di ascoltare l’amica, a Tiziana sembrò di vedere Filippo, il temuto ex fidanzato che senza dire niente, si allontanò dal gruppetto diretta al giardino.

 

 

-da quanto ti ha lasciato?- chiese Piergiorgio spostandole una ciocca di capelli dal viso appena la raggiunse vicino alla sua pianta

-cosa ti fa pensare che sia stato lui?- ringhiò sempre guardandosi attorno

-intuito…- scherzò cercando di farla sorridere

-femminile, immagino…- rise Tiziana rimanendo attenta

-quindi?- tornò sull’argomento deciso ad avere una risposta

-dunque…-cominciò guardando attentamente l’orologio sul display del telefono -esattamente nove mesi, tre giorni e sei ore…- rispose tristemente

-noto con piacere che non l’hai presa male!!- ironizzò lasciandole un sorriso sincero -in questi mesi ti sei data alla clausura?- domandò subito dopo

-quindi sono nove mesi, tre giorni e sei ore che non baci un ragazzo?- chiese stupendosi di come una ragazza così carina non avesse trovato dell’altro

-aggiungerei qualche minuto, ma più o meno ci siamo…-non riuscì a finire la frase che le labbra di lui si appoggiarono contro le sue e si stupì di se stessa quando, senza troppi problemi anche la sua lingua si fece spazio

…se ti vuoi fidare davvero di me…fallo fino in fondo…

 

 

-ma, che cazzo stai facendo?- urlò allontanandolo con un gesto della mano appena era riuscita a elaborare cosa stesse accadendo

-volevo azzerare il contatore…- rispose sorridendo e facendo infuriare la ragazza

-non ti ci provare…-stava per partire con una scarica d’insulti, prese solo tempo per respirare

-mi dispiace, non sei il mio tipo- Piergiorgio la interruppe facendole dimenticare di botto l’elenco che aveva in testa e lasciandola stranita

-effettivamente, troppo poco bionda e troppi neuroni funzionanti…- pensò di non fare vedere quanto il bacio l’avesse destabilizzata -oddio per il colore, si può sempre rimediare…per il resto…sarà difficile un futuro tra noi…-decise di prenderla in ridere

-a meno che tu non abbia intenzione di farti una lobotomia?- domandò con una certa speranza nella voce il ragazzo

-non al momento, ma se dovessi cambiare idea, sarai il primo cui lo comunicherò …- gli disse ridendo

Superato brillantemente il momento imbarazzante, per non incappare in altri, Tiziana decise che fosse meglio andare a cercare Eleonora per farsi accompagnare a casa

Una volta rientrata nel locale però, non trovò l’amica da nessuna parte e in preda allo sconforto andò a recuperare Piergiorgio per sapere se aveva notizie del suo amico che risultava pure lui assente

-senti Pier...chi più ne ha più ne metta…sai dov’è finita la tua dolce metà?- chiese interrompendo una sicuramente piacevole chiacchierata che stava intrattenendo con un’altra bionda e per questo ottenendo un’occhiataccia

-intendi Giovanni?- chiese scocciato per l’interruzione

-no, una bionda qualsiasi….ovvio che intendessi Giovanni!!!- urlò senza motivo, ma rimanere ancora in quel locale pensando di dover tornare a casa a piedi non la rendeva di ottimo umore

-mi mandato un messaggio dicendomi che stava accompagnando a casa Eleonora perché era ubriaca o qualcosa di simile…- rispose non togliendo lo sguardo dalla bionda per non farla andare via

-bene, così mi tocca farmi una passeggiata!- urlò a questo punto veramente arrabbiata dirigendosi verso la porta

 

Cominciò a camminare a passo spedito, non avrebbe avuto piacere a fare nessun tipo d’incontro

strade vuote non c’è neanche il classico cane…

Maledicendo ad ogni passo la sua amica e se stessa per aver accettato di andare a quella festa, l’unica nota positiva era che non aveva incontrato Filippo.

Presa nei suoi pensieri non sentì uno scooter avvicinarsi e fermarsi poco più avanti, quando se ne rese conto, fu colta dal panico, non sapeva se cominciare a correre in avanti, urlare o tornare al locale, tutti questi pensieri svanirono quando la persona sulla moto si tolse il casco

-Pier…ti venisse un colpo…vuoi fami morire d'infarto…stavo già immaginando i titoli dei quotidiani di domani…”Bellissima ragazza, trovata sgozzata a lato della strada…”- gli urlò avvicinandosi

-bellissima? Non starai esagerando, al massimo “Ragazza mora trovata in un campo”- rise allungandole un casco

-cosa me ne faccio?- chiese sempre acida

-di solito io ci condisco la pasta, ma se per adesso te lo infili in testa, ti porto a casa!- spiegò abbastanza seriamente

-e la tizia? Ti ho già spiegato che non bisogna lasciare una bionda vagare insoddisfatta domandò consapevole che avrebbe dovuto ringraziarlo e non prenderlo in giro, salendo sul mezzo

-se ne farà una ragione…- rispose mettendo in moto

...e così anche il sabato è andato così…

 

 

 

 

 

 

Oggi sono sottosopra quindi i saluti li faccio da qui in basso…

 

Farrahlennington: ringrazio sinceramente per esserti immediatamente accorta dell’errore di battitura, così ho potuto immediatamente correggerlo. Ringrazio anche per l’etimologia!!Apprezzo la lezione di grammatica, ma ho un problema personale con le maiuscole e con i punti a fine frase, quindi mi dispiace deluderti ma le cose non cambieranno!Per quanto riguarda la trama, ti anticipo, sarà banalissima…

 

Mary96twilight:ed eccoti il secondo capitolo! La Titti è davvero un po’ rude ma, alla fine e sotto sotto non è malaccio! Grazie mille

 

Le mie nane preferite: vi colgo sempre preparate e attente…la nostra Tizzi (non la chiamerò mai per nome in tua presenza) ha un vissuto leggermente travagliato…niente che una diciassettenne qualunque non abbia vissuto…è solo acida di suo!!! Ma ci sta simpatica…a parte il nome ovviamente…non vi anticipo nulla sui baldi giovani, ma come ho scritto la storia tende al banale, quindi, non ci vuole un genio…a meno che…bah staremo a vedere! Baci e vado a preparare guinzaglio rosa…

 

Nicoletta2: ed eccoci al sabato…lieta di risollevarti le giornate…riuscissi a farlo pure con le mie sarei a cavallo…divertiti e a presto, grazie!

 

CriCri88: niente panico, non c’è fretta…non è antipatico, suddai, se la tira un po’!!! bacioni a presto

 

 

  
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