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Autore: LightAngel    13/08/2005    4 recensioni
In questa fan fic, da principio non si capirà molto, in modo particolare dal prologo. Ma saranno molte le sorprese, gli antiche segreti che verrano svelati. E cosa sarà mai accaduto all'angelo dagli occhi tristi? E chi sarà colui a cui appertiene la morte e la distruzione?
Genere: Fantasy, Generale, Malinconico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Epilogo

Epilogo

 

Si passò stancamente una mano tra i lunghi capelli azzurri-blu.

No, non ce la faceva, lei non era così forte da sopportare tanto.

Era stanca.

E non le veniva difficile ammetterlo.

Tutti lo erano e nessuno parlava, nessuno spiegava.

Sea si sedette stancamente sul morbido letto, guardandosi lentamente in torno.

Già, guardando.

Perché da quel maledetto giorno una cosa buona era venuta, adesso lei poteva vedere.

Vedere il cielo, i fiori, gli alberi.

Ma anche le persone che la circondavano.

Persone a cui ormai si era affezionata e a cui teneva, dall’algido Kay all’allegro Max.

Poi…

Bhè, poi c’era Takao.

Il suo sguardo continuò a vagare per la stanza, fino a fermarsi su una sacca accanto a lei.

Lì c’erano le poche cosa che si era portata in quella folle storia.

Sarebbe meglio dire: le cosa che Hilary gli aveva fornito.

Cose semplici, ma essenziali.

Cose che adesso stava riponendo in una borsa…

Perché?

Bhè, non poteva di certo stare per sempre lì.

Doveva tornare al suo villaggio.

Calde e amare lacrime iniziarono a rigarle il volto.

Non voleva!

Non voleva andarsene, sarebbe stato come mettere la parola fine a quella folle storia, per ricadere nella tristezza che era stata la sua vita fino a quel momento.

Poi, adesso, non c’era più neanche la sue folle e allegra amica a starle vicino, a consolarla quando tutto diventava semplicemente troppo e aveva il naturale bisogno di sfogarsi…

No, lei non ci sarebbe più stata e neanche lui.

Il suo Takao sarebbe sparito dalla sua vita.

Per sempre.

Dubitava che se ne sarebbe di nuovo potuta andare da quel maledetto posto che gli altri si ostinavano a volerla convincere a chiamare: casa.

Quella non era la sua casa, era il suo incubo.

Con dei gesti lenti si avvicinò al letto di Giada… sfiorò leggermente le coperte.

Come avrebbe fatto senza la sua pseudo guardia del corpo?!

Sorrise leggermente a quel pensiero; stava per tornare alla sua borsa, quando notò qualcosa sporgere da sotto la coperta…

Con mani tremanti la prese.

Una busta.

Una busta da lettere rosa scuro scritta con l’inchiostro scarlatto.

Non c’era scritto niente, nessuna parola, sono un per e il simbolo giapponese dell’acqua.

Sorrise leggermente, era per lei.

Ne era sicura.

Senza alcun timore la prese e iniziò a leggere… non sapeva come, ma riusciva a leggere, anche se, in teoria, dovrebbe essere impossibile… certo, lei sapeva leggere, le bastava sfiorare una parete con delle incisioni per capire di cosa parlavano… ma questa era una altra storia.

 

Giorno Sea!!

Come va? Io, non so, se stai leggendo questa lettera vuol dire, con molte probabilità, che sono morta!

Pazienza, sapevo che sarebbe finita così.

Qualcosa me lo diceva^^. Eh, quando dico che qualcosa me lo diceva si va ben oltre le tue sensazioni, ma qualcosa di più concreto!

Ti spiego… veggente.

Allora, come saprai, nel nostro (stramaledetto, come diresti tu =P) villaggio, viene tramandato un libro, dove viene spiegata ogni cosa, se riguarda il presente, il passato o il futuro non importa, la cosa che conta è che sono una persona lo può leggere e capire fino in fondo. Cioè, tu domandi, apri il libro e sto strano oggetto ti fa apparire una risposta!

Interessante, no?!

Una palla, precisamente.

A me è stato affidato questo compito dal capo villaggio.

Ma non era destinato a me…

Eh, in questo momento mi sento un verme, sai? Uno di quelli rosa tanto bruttini, senza occhi che strisciano sul terreno, li hai presenti?! Ecco, proprio uno di quelli.

Perché?

Per non avertelo detto

Per averti ingannato.

Per non avere avuto mai il coraggio di dirtelo di persona.

Per il semplice di fatto di starti scrivendo questa lettera, sapendo che quando la leggerai io non ti potrò rispondere.

Non vedrò il tuo sguardo arrabbiato, deluso, stanco di continui inganni.

Ma non sai quanto vorrei aver trovato il coraggio, per cosa?

Per dirti che questo libro era, è, destinato a te?

Che Tyaol ha deciso di distruggerti da quando sei nata in modo che nessuno scorgesse in quel sacro testo tutto il suo odio per il mondo e le persone che lo circondano?

O che, sei una veggente e in futuro, con molte probabilità, sarai COSTRETTA a diventare capo villaggio?

A non poterti più allontanare da quel luogo che ti hanno insegnato ad odiare?

Sì, era proprio questo che non riuscivo a dirti!

Scusami.

So che questa parola non ti potrà mai bastare, ma ti prego perdonami.

Nel mio zaino, quello che, sono sicura, non avrò il coraggio di portarmi, troverai un libro rosa, grosso e pesante, quando oe prenderai cambierà colore, ne sono sicura.

E diverrà finalmente tuo, come sarebbe già dovuto essere da tempo.

Addio e

                 Scusami se non sono stata l’amica che avrei dovuto

                             Scusami se non ho avuto il coraggio di guardarti negli occhi e parlarti.

                                         Scusami, se non sono riuscita a dirti addio.

Ma ti prego, fammi un favore, di addio almeno a Yuri.

Te ne prego.

Almeno a lui.

 

Addio.

Giada Rosee Shield

 

Iniziò a stringere spasmodicamente quello stupido pezzo di carta.

Lei… lei lo sapeva?

Sapeva che sarebbe morta?!

Poi…

Il libro, la veggente, Tyaol, il villaggio, il futuro, il passato, il presente… Yuri?!

 

Osservò attentamente il cielo, ma quella sera era impossibile vedere le stelle, ogni cosa era grigia e cupa, che fosse quello il modo in cui l’intero universo esprimeva il suo dolore per la perdita della sua… mammina?

Ok, se Hilary fosse stata ancora viva per quelle parole lo avrebbe ucciso, come minimo.

Ma tanto lei non era qui, le non sarebbe più stata qui…

Non ci sarebbero stati i battibecchi con Takao, o lo scambio di battute – ochetta- -se ti prendo ti uccido!!- tra lei e Daichi.

Basta ai pranzi orrendi.

Addio ai suoi sorrisi, alla sua combattività.

Un addio a lei…

Kay si coprì con una mano il volto, stanco, era stanco e tanto anche.

Ricordava perfettamente ciò che era successo poco prima.

-Bastarda!- sibilò.

Era stata lei a lasciarli, ma loro avevano dovuto dare la notizia al resto del gruppo.

Sapeva che per tutta la sua vita non avrebbe mai dimenticato le lacrime di Daichi… non ricordava di averlo mai visto piangere, non così almeno.

Aveva lo sguardo fisso nel vuoto, ma le lacrime gli solcavano il volto.

Ma avevano dovuto parlare non solo di lei, ma anche di Giada…

Non avrebbe mai dimenticato l’espressione di Daichi, vero, ma neanche quella del Russo, il suo ex capitano, Yuri Ivanof.

Non aveva detto niente, non aveva pianto, era semplicemente uscito.

Per poi sfogarsi nel silenzio della notte, prendendo a pugni un muro, si era fermato solo quando lui, l’asociale, si era deciso a fermarlo.

Non lo aveva mai visto piangere.

E neanche questa volta non ebbe questo onore.

Ma il dolore, quello lo vide, come le lacrime represse.

Si chiedeva quanto avrebbe resistito prima di esplodere.

Prese qualcosa della tasca dei pantaloni, una lettera, una lettera in carta dorata con sulla busta due firme, una in bianco e l’altra in rosa.

 

Hilary Tachibana

LightAngel

 

Basta, non c’era nient’altro.

Ne per chi fosse ne un accenno al perché fosse stata inviata.

Bhè, era logico, se voleva sapere che cosa c’era scritto doveva semplicemente aprirla e leggerla, dopotutto era lui che se l’era ritrovata nella tasca dei pantaloni, di conseguenza era per lui, no?

Oppure doveva fare da ambasciatore…

“Eh, no, non di nuovo!”

Fu tentato di stracciarla, ma non poteva, non con le ultime parole della sua vecchia amica.

Con mani leggermente tremati aprì la busta, prese i fogli ed iniziò a leggere…

 

Se qualcuno sarebbe entrato in quella stanza buia, difficilmente si sarebbe accorto della persona rannicchiata nell’angolo più oscurò della stanza.

Portò le gambe al petto, per poi avvolgerle tra le braccia.

Non ci riusciva, non ce la faceva a smettere di piangere.

Stava succedendo tutto troppo in fretta, dopo tre anni in cui tutto era stato calmo e sereno aveva sentito crollarsi il mondo addosso, prima l’omicidio dei suoi genitori, poi Mike, Hilary, gli allenamenti, i blade breachers, di nuovo il bey blade, la battaglia, e la sua più cara amica che se ne era andata adesso che aveva proprio bisogno di lei, di un suo consiglio, di una sua semplice parola.

Poi Ryo e lui… o lei.

Si portò una mano sul ventre piatto… ancora per poco, di lì a nove mesi sarebbe diventata una balena.

Sorrise leggermente… maledetto Ryo.

Questa volta gliel’aveva combinata davvero grossa.

La porta cigolò leggermente, qualcuno stava per entrare, ma non aveva la più pallida idea di chi fosse, sperava solo che non fosse lui…

No, non voleva che Ryo la vedesse ridotta in quello stato.

E, per fortuna, quella volta non era lui.

Guardò incuriosita il nuovo arrivato, non riuscendo a capire come mai fosse qui.

Ruyji si chiuse la porta alle spalle, per poi sedersi tranquillamente accanto a lei, senza dire una parola, semplicemente si fece scivolare sul pavimento.

Passarono alcuni minuti in cui nessuno non disse niente, poi Ruyji si mosse, le disse semplicemente:- Hai già deciso un nome?-

La ragazza lo guardò sorpresa.

-Di che cosa stai parlando?-

No, non poteva saperlo, lei non aveva detto niente a nessuno, non se l’era sentita neanche di dirlo a voce alta, non ne aveva il coraggio.

-Del fatto che sei incinta.- disse lui serafico.

Lei alzò la testa di scatto, per guardarlo in volto, ma Ruy non stava osservando lei,sorrideva semplicemente tenendo gli occhi chiusi.

-Il nome? Io… non lo so, non ci ho pensato…- stava sorridendo, con il cuore un po’ più leggero, ma le lacrime non volevano smettere di rigarle il volto.

Lui la guardò dolcemente, per poi offrirle una spalla su cui piangere.

 

Ecco, adesso sarebbe andato da lei e le avrebbe parlato.

Si passò una mano tra i capelli di quello strano colore nero-viola… sorrise leggermente, pensando che questo vizio lo aveva preso a forza di stare con Hilary, chissà quante altre cosa aveva assimilato a forza di parlare con la creatrice di tutto…

Con passi lenti e misurati si avvicinò verso la camera della sua ragazza, aprì lentamente la porta, vedendo quello che avrebbe preferito non vedere mai.

 

Erano passati già cinque minuti buoni, da quando Mei aveva iniziato a sfogarsi, ma non ce la faceva, non riusciva a smettere, no, non adesso…

Sentì la porta aprirsi lentamente.

Alzò leggermente la testa, per vederlo.

Per vedere lui che la guardava con odio.

Con uno scatto il ragazzo richiuse la porta, per poi allontanarsi a grandi passi.

Ruyji, stava per alzarsi e andare a spiegargli l’equivoco, ma qualcosa lo trattenne.

Mei.

-Ma cosa…?-

-No, è meglio così, non voglio rovinargli la vita.-

-Ma che dici?!-

-La verità, adesso promettimi che non gli dirai niente… ti prego.-

Lui la guardò con gli occhi sgranati per qualche secondo, non ci poteva credere, non voleva dirgli NIENTE?!?!

Non voleva dirgli che sarebbe diventato padre.

Impossibile…

Eppure… eppure in un certo senso la capiva.

Sospirò stancamente, non gli restava che rispettare la sua scelta.

-Te lo prometto.-

 

Sea chiuse la valigia, perfetto, adesso era proprio pronta a partire, peccato che non avesse detto ancora niente a Takao e agl’altri… sinceramente dubitava che lo avrebbe fatto.

Semplicemente se ne sarebbe andata.

Come una goccia d’acqua in un mare in tempesta.

-Non possiamo restare, vero?-

-No, Mariam, mi piacerebbe, ma non ci è permesso…-

La ragazza si girò piano verso la nuova amica.

Sorrise tristemente, vedendo che piangeva… non l’aveva mai vista piangere.

Mariam era l’unico membro femminile dei Saint Shields e aveva passato molto, troppo tempo, a cercare di dimostrare a tutti che ne era degna, sempre alla prova, con allenamenti estenuanti, fiera del suo ruolo e del suo compito, ma adesso…

Adesso era sicura che avrebbe dato tutto ciò che era riuscita ad ottenere per restare qui, con il su Max…

A quanto sembrava a nessuna delle due era concesso essere felici con le persone che amavano.

 

-Dai Daichi, non fare così.-

-Nh.-

-Nooo, per carità, non mi diventare monosillabico come Kay!- Takao stava cercando di risollevare il morale al piccolo, ma non ci stava riuscendo molto bene.

In un quell’istante la porta si aprì.

Kay.

*goccia Takao*.

-Ah-ehm… ^^’’- con molte probabilità Takao avrebbe tranquillamente potuto scrivere un libro:-- Come cacciarsi nei guai in due secondi con poche e semplici parole!!—

Ma il russo non lo calcolò nemmeno, si limitò ad impartire un paio di ordini:- Chiama Max, Rei, Mei, Ryo e Ruyji. Adesso.-

-Hey, ma chi ti credi di essere per impartire ordini a destra e a manca come se fossi il grande capo?!?-

Takao era piuttosto arrabbiato, ma ormai era tardi, il tatuato se ne era andato nella palestra, ad aspettarli.

Così, al povero capitano non restò altro da fare che andare a chiamare gli altri cinque e raggiungere il russo.

 

-Kay si può sapere che cosa c’è?- chiese Ryo infuriato, ma non guardava lui, al contrario, osservava Mei, quasi completamente nascosta dietro a Ruy.

Il blader dell’aquila rossa non parlò, si limitò a prendere un foglio dorato e iniziare a leggerlo.

 

Wella, ciao Kay!

Se ti ho… ehm… dato questa lettera vuol dire che non ho fatto quella che si può proprio definire una fine salubre…

Non importa, avevo già capito da tempo che non ne poteva più e che mi avrebbe chiesto di ricorrere a questo gesto… l’avevo già messo in conto da molto tempo, credimi.

Adesso, non mi dilungo, non posso, per voi sarebbe solo penoso e basta…

Perché dico voi?

Semplice, perché ti dovrei chiedere di leggere questa lettera anche agli altri.

Altri: Ruyji (che ormai ha capito), Ryo, Mei, Takao, Max e Rei.

A voi, con un gesto meschino, vi devo dare un importante compito.

Al contrario di quanto dice la scienza il mondo, l’universo, non può reggersi da solo… non senza infinite guerre tra gli opposti che lo compongono, io e quello psicopatico di mio fratello eravamo gli opposti per eccellenza, ma adesso, senza di noi siete tutti belli che inguaiati.

Quindi, ho deciso di mettere le cose a posto creando sei “supremi” a cui dare questo incarico, con un saggio che gli desse una mano.

I supremi saranno sei spirits, logicamente, e per i primi tempi saranno affiancati da degli umani… dai che lo avete capito.

Voi sei affiancherete i vostri spirits e gli darete una mano e se è necessario gli farete una lavata di capo… ma per questo ci penserà Ruy, che è, per nascita, l’unione di tutti gli opposti, molto più potente di me, se preso male^^’’’’.

Lo dico per esperienza.

Lui vi aiuterà, farà attenzione a voi.

Sarà la vostra balia!

Povero, buona fortuna saggio e fai attenzione ai loro colpi di testa, sono unici nel loro genere!

Lo dico per esperienza personale…

A parte gli scherzi, restate uniti più che potete, non fermatevi mai alle apparenze.

Non rinunciate mai a vivere la vostra vita, siate sinceri e vedrete che a parte gl’impegni universali riuscirete a crearvi una famiglia tutta vostra.

Non rinunciate ai vostri sogni, alle vostre passioni, ai bey blade che amate tanto.

Vivete ogni singolo attimo della vostra vita, come volete.

 

Addio

 

Hilary Tachibana

                          LightAngel

 

Kay smise di leggere, poi alzò gli occhi verso i suoi compagni.

Erano tutti silenti, troppo concentrati a tentare di assimilare tutte quelle informazioni e quello che avrebbero comportato nella loro vita.

- Il nuovo palazzo.- iniziò Ruy:- quello in cui non ha voluto che metteste piede ha una particolare sala del trono. Sette troni e la sfera di luce fusa a tenebre è stata spostata al suo centro.- disse tranquillo, come se niente fosse.

-Come lo sai?- chiese piano Mei, non alzando lo sguardo dal pavimento, aveva troppa paura d’incontrare lo sguardo del blader ombra, o che lui, semplicemente, notasse le lacrime nei suoi occhi e la disprezzasse per la sua debolezza.

Ma lui non l’avrebbe mai fatto, non l’avrebbe mai odiata.

Lo sapeva, certo.

Ma avrebbe di gran lunga che lui la ricordasse come una traditrice e non come la ragazza che lo aveva rovinato dandogli un figlio.

No, mai.

-Light e Dark sono stati i miei genitori adottivi, li conoscevo e quando ha messo il divieto di avvicinarvi sono andato a controllare…-

-Perché non ce lo hai detto?- sibilò Ryo, sul piede di guerra.

-Non sarebbe cambiato molto…-

-Sì invece!-

-No, tu la conosci, se decide una cosa niente le fa cambiare idea, ha lottato da quando è nata e non ne ha potuto semplicemente più, punto.-

-Ah, ecco il sottutto, allora, dimmi, è tanto piacevole tradire gli amici?!-

Una frase che poteva essere interpretata sul fatto che non aveva detto delle intenzioni del custode, ma in tre, sapevano che non era così.

-Io non ho tradito i miei amici.- sibilò Ryo in risposta.

-Non direi.- adesso erano l’uno di fronte all’altro, sembravano pronti a fare a pugni, solo un rumore li fece desistere, la porta della palestra che si apriva.

-Mei, dove vai?- chiese Max incuriosito.

-A fare i bagagli, parto o stasera stessa o domani mattina.- e, senza un'altra parola uscì dalla stanza, lasciando tutti senza parole.

 

In quell’istante qualcun altro stava uscendo dalla loro vita.

Prima aveva dovuto parlare con Yuri, dirle quella penosa parola e spiegargli della lettera, si aspettava una sfuriata o niente, ma di certo non quel –grazie appena sussurrato, ma adesso non era più tempo di trastullarsi nei ricordi.

Sea chiamò Dolphin, per riportarla al villaggio.

Nessun addio.

Nessun arrivederci.

Nessuna promessa che poi non avrebbe potuto mantenere.

-Stai andando?-

-Sì, nonno J, non ho altra scelta… mi mancherete tutti.-

-Le porte di questa casa saranno sempre aperte per te.- disse l’anziano uomo abbracciandola in modo paterno.

-La ringrazio, non la dimenticherò mai … addio.-

Senza avere il coraggio di guardarsi indietro salì in groppa al suo delfino azzurro e argenteo per poi sparire nella notte.

 

Un ora dopo.

Ruyji scese le scale quasi di corsa, ma, di certo, con passo arrabbiato, non guardò in faccia a nessuno, si diresse semplicemente fuori, dove era sicuro di trovare lo stron*o.

Aprì di scatto la porta e senza dire una parola si avventò su Ryo, mollandogli un destro degno di un lottatore di box.

All’inizio Ryo non capì quello che era successo, preso alla sprovvista, si limitò a portarsi una mano alla guancia colpita.

Ma appena vide chi era stato… non ci pensò due volte.

Fece partire un destro che il tricolore non si diede la pena di schivare.

No, era molto meglio incassare per poi poter fare partire subito un altro colpo, che andò dritto allo stomaco del ragazzo, facendolo boccheggiare per qualche secondo.

Ma nessuno dei due fiatò, sapevano che se lo avessero fatto qualcuno sarebbe entrato in scena per fermarli e questo no, non sarebbe dovuto accadere, quella era solo una sfida, una semplice sfida tra loro due.

-Baka!- sibilò Ruyji schivando un colpo.

-Sei tu che me l’hai portata via.-

-Ecco che riattacchi a dire str- pugno allo stomaco.

-Che dico io?- ringhiò il blader, con lo sguardo accecato dalla rabbia.

-Non che dici, cosa sei…- sibilò Ruy restituendogli il pugno con il doppio della forza e facendolo allontanare di qualche passo.

-E che cosa sarei, ah?- mormorò boccheggiando, se quel deficiente del suo ex compagno di squadra gli aveva ammaccato qualche costola lo uccideva.

-Un stro**o che sta per diventare padre.- biascicò sfiorandosi il labbro, da cui stava perdendo sangue in abbondanza.

-Eh?-

-Va da lei… mi ucciderà per non aver mantenuto la promessa. Ma adesso, sbrigati!-

Per fortuna che lo Shadow’s blader assimilava in fretta, scattò verso le scale come un ossesso, per poi correre a rotta di collo fino alla stanza della ragazza… trovandola vuota.

 

La ragazza se ne era già andata, per cercare di vivere quella che sarebbe stata la sua difficile nuova vita...

L’indomani mattina tutti avrebbero notato la mancanza di Sea e dei Saint Shiedls, ma per qualcuno non sarebbe stato molto facile accettarlo e capirlo.

Il giorno stesso anche il resto della squadra di sigillatori furono costretti ad andarsene e dire addio ai nuovi amici.

 

Poche erano le speranze di rincontrarli, davvero poche, ma si sa…

Il destino, a volte, sa essere davvero molto crudele…

 

 

Qualcuno un giorno mi disse:

che è facile

scegliere di morire

quando si vorrebbe

solo un’altra occasione per vivere.

 

Speranza.

Ma quando questa luce

Non risplende più

Nella notte della nostra vita

Siamo portati a cedere all’oscurità

Oscurità più profonda.

 

A non cercare

Più di risalire,

Più di crescere,

Più di… vivere

giorno per giorno

il nostro destino

E sognare un vero futuro

 

Alla fine si cerca nel passato

Si abbandona il presente

Si rinuncia al futuro

 

Per cercare nel buio

Una luce,

Una luce nelle tenebre

Tenebre che avvolgono il nostro passato

Per cercare:

Una luce dal passato

 

Per, forse,

tentare di sognare ancora…

 

The end

 

Ed ecco la vera fine di questa storia^^’’, tutte le storie d’amore che si erano venute a creare sono sparite come sabbia al vento.

Molte amicizie sono state distrutte.

Alcune cose sono nate, certo, ma hanno reso felici i miei personaggi?

No, non credo.

Per Ryo e Mei ci sono sempre delle speranze, dopotutto si dovranno incontrare a causa delle riunioni e, chissà, magari, un giorno, riusciranno a chiarirsi…

Vi starete chiedendo: Ma ci trova gusto a far star male i suoi personaggi?

No, certo che no, tengo tantissimo a loro, ma la vita non è sempre giusta e tutto rosa e fiori dove i problemi si risolvono come niente fosse successo… ma anche a me ogni tanto piace cullarmi in questa fantasia di pace e tranquillità, ma prima o poi si deve sempre tornare alla realtà. Ma in uno di questi momenti dove volevo che andasse tutto bene, almeno a loro, ho scritto un altro finale. Uno rosa e fiori dove tutto è andato a posto, dove tutti questi problemi non si sono venuti a creare…

Se lo volete leggere basterà che mi contattiate con [Contatta] e io ve lo invierò (non so esattamente quando potrò, visto che devo cambiare casa, quindi sparirò per un po’ di tempo^^’’’’).

Mhm… non ci credo, siamo alla fine, di già?!?!

Ringrazio: Meereky02, Hila92, Riyu87, Lir_chan, Francesca Akira89, Blue Crystal, Fire Angel, super gaia, hermy91, Kagome13, Hilary14, stefy14, Lenn Chan, solarial, desert’s night’s light, mewsana, Vale_Hiwatari.

Se la storia è arrivata alla sua fine è grazie a voi ( e ad altre persone che mi hanno recensito da altre parti^^).

Spero di non avere troppi problemi con la connessione e riuscire a tornare al più presto con una nuova storia.

 

Goodbye

 

LightAngel

 

  
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