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Autore: Ransie88219    10/04/2010    3 recensioni
ESTRATTO:Nel mentre penso ciò mi riprendo e torno alla realtà e mi accorgo che mi stava facendo una domanda.
E come una stupida gli chiedo di ripeterla perché ero troppo distratta.
Che figura.
“Dicevo, ti va di andare a prendere qualcosa da bere assieme?” mi chiede mellifluo e con una voce da…infarto!
Lo guardo emozionatissima.
Non so cosa dirgli.
“Sono astemia”..
Lo sento ridere e assieme a lui si aggregano anche le mie due amiche.
Argh, ma che deficiente!
Ma come ho fatto a uscirmene con un SONO ASTEMIA ?!
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'La fase degli astri celesti'
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Kiarina95: Grazie 1000 tesora

Kiarina95: Grazie 1000 tesora!!! Spero che anche questo capitolo ti piaccia e scusa il ritardo!!Un bacione!

 

Dark_lady88:  Grazie 1000n tesora!! Perdona anche questa volta l’enorme ritardo! Beh, non so dirti. La differenza di età è venuta da sola, non so. Non che nella realtà sia impossibili te lo garantisco – io ne sono l’esempio! Certo io sono maggiorenne, e non ho 15 anni ringraziando il cielo, altrimenti chi dico io non mi avrebbe guardata! Tu pensa che tra me e il mio lui ci non purtroppo 22 anni di differenza ç_ç *me sogna costantemente di avere dieci anni in più* - Comunque boh, mi è nata così la storia, è venuta tutta da se durante uno studio pomeridiano dell’ellettrolisi! Un bacione!!!

 

 SweetCherry: *O* grazie tesora! Immagino il colpo che ti sia venuto quando hai letto la one-shot! Si, ne succederanno delle belle, soprattutto nel seguito della one-shot! Un bacione e scusa il ritardo!

 

 

 

 

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15. Pijama party

 

POV SHARON

 

Salgo di corsa le scale interne che vanno dal garage alla lavanderia e da lì al piano terra.

Questa volta Justin mi spara, anzi meglio, mi squarta.

Certe volte mi chiedo perché sia lui  a farmi da padre che non papà per i rimproveri.

Sarà perché papà è un po’ troppo comprensibile e sempre disponibile con me?

Si, mi sa che è quello.

Corro silenziosa al piano di sopra, verso camera mia ma vengo fermata per il colletto della maglia.

Avete presente i cartoni animati? Ecco uguale!

<< Dove scappi? >> sento ringhiarmi alle spalle, più che sentirmi porre una domanda sarcastica.

<< In camera a cambiarmi e a farmi una doccia >> cerco di svincolarmi da Justin che adesso mi tiene ferma per una spalla e mi gira verso di lui.

<< Non ti sei fatta la doccia là? >> lo sento scrutarmi  attento.

<< Non avevo il cambio…>> un punto a mio favore.

Sto sudando come non ho mai sudato in vita mia.

Non pensavo che mentire fosse così faticoso!

Mentre penso ciò la cosa più stupida del mondo mi viene in mente.

I pinguini di Madagascar 1.

“Carini e coccolosi”.

Mi scappa uno sbuffo dal ridere a questo pensiero così scemo e infantile.

Non mi era mai successo!

Vedo mio fratello alzare un sopracciglio alterato.

<< Cosa trovi di così divertente? >> mi domanda acuto e cauto con una voce neutrale.

<< Scusa, è solo che me lo avevi detto tu l’altra vota di farmi il bagno a casa invece che in palestra! >> mi giustifico fingendo assoluta sincerità e calma.

Magari avessi pure la coscienza pulita…

Sembra beversela, ma non tiro un sospiro di sollievo per paura di fare gaffè.

Poi mi fa una carezza in testa e mi spinge leggermente senza forza verso la mia cameretta.

Io non perdo tempo e preso l’occorrente mi faccio una lunga doccia.

Lunghissima e ripenso allo sguardo color pece di un bellissimo russo dalla voce cavernosa e suadente.

Al sol pensiero di lui mi sento una stretta allo stomaco e…ribollire il sangue.

Mi guardo perplessa il mio corpo sotto il getto dell’acqua.

Che cosa mi sta succedendo?

Dopo essere stata a scrutarmi ancora per un tempo che non saprei definire, esco di doccia, mi pettino, asciugo e vesto, nel minor tempo possibile.

Faccio per uscire di stanza e andare giù, da papà e il fratellone, quando mi ricordo una cosa non certo di poca cosa.

Devo chiamare Dayane o Milly.

Se non lo faccio temo che mi faranno rimpiangere di non averlo fatto.

Chissà come mai ho questa impressione?

Alzo gli occhi al cielo sarcastica.

Così mi avvicino al letto, sul quale ci avevo lasciato il cellulare e telefono a Milly.

Mi da libero.

<< Casa Therny >> sento dire con stizza da una voce maschile.

<< Ehm, si ecco…c’è Milly in casa signore? Sono una sua compagna di corso…>> parlo con la voce un po’ inferma.

Deve essere il padre.

<< No, non è in casa, mi dispiace >> ribatte un po’ più calmo.

<< Sa dove posso trovarla? >> gli chiedo cauta.

<< A casa di una certa Dayane o almeno è quello che mi ha detto. Hai il numero? >>.

Giusto, non ci avevo proprio pensato prima che non avevo il numero di Dayane, ma solo quella di Milly!

Che tonno!

<< Purtroppo no…>> rispondo sovrappensiero, cercando di ricordarmi come facesse di nome il padre di Dayane, per recuperare il numero sull’elenco telefonico.

<< Aspetta che me lo procuro >> e lo sento appoggiare la cornetta del telefono e l’eco dei suoi passi che si allontanano.

Mentre aspetto che ritorni, rifletto sul comportamento del padre di Milly.

Ha un comportamento un po’ strano.

Quando ha risposto a telefono pensavo mi volesse strozzare tanto sembrava arrabbiato, poi si è calmato tutto assieme.

Boh…

Sarò io che vedo delle cose inesistenti, ma temo ce tra Milly e suo padre ci sia un po’ di discordia.

Ciò mi da conferma parzialmente se penso all’episodio in mensa, con Milly che aveva cambiato subito argomento rabbuiarsi, al nominare suo padre.

Comunque si da il caso che non siano affari miei, anche se…

<< Scusa l’attesa. Hai carta e penna? >> vengo interrotta dal ritorno del signor Therny.

Conferme corro alla scrivania, appuntandomi il numero sulla lista della spesa.

Lo ringrazio e compongo il nuovo numero.

Uno squillo,…due…tre…

Poi sento qualcuno rispondere.

Dayane.

Mi riconosce subito anche lei dalla voce, ma non faccio in tempo a dire niente che la sento chiamare Milly.

Poi, dopo vari spostamenti della cornetta del telefono, capisco che sono entrambe in ascolto.

<< E allora come è andata con il bel tenebroso? >> inizia la morettina tutto pepe.

Mi allontano dalla scrivania e prima mi metto seduta, poi mi sdraio.

<< Non so che dirti…>> parlo guardando il soffitto mentre la sensazione strana che mi aveva invaso sotto la doccia ritorna prepontemente, al sol pensiero di lui.

Mi perdo nel suo ricordo.

Di quel sorriso…gli occhi…

Lo rivedo continuamente in testa, mentre mi sorride, mentre parla.

Sospiro.

Al sentire ridere le due mi riprendo un po’ accaldata.

Qualcosa mi dice che le due si aspettavano cecamente questa mia risposta.

<< Dayan, c’è solo un modo per farla confessare: Pijama Party! >> parla la moretta, per poi cedere il passo ad un silenzio breve, come se si stessero guardando in faccia o ammiccando.

Ripeto la proposta incerta, sentendomi Dayane che mi invita a casa sua e spiegandomi tutti i pro e i contro nell’andare a dormire da lei.

Poi mi arriva un’idea fulminea.

Le chiedo di aspettare a entrambe in linea, e tenendo il telefono premuto contro la spalla corro al piano di sotto da papà.

Lo richiamo.

Quando gli sono di fronte lo vedo distogliere la vista dal suo giornale preferito di caccia e darmi la sua piena attenzione.

Io mi piego un po’ verso di lui.

<< Papà, posso venire adesso due mie amiche per la notte? >> lo supplico con la mia migliore arma.

Guardarlo con gli occhi alla Bamby.

Neanche i fratelloni sanno dirmi di no.

Lo vedo sorridermi e acconsentire.

<< Solo ad una condizione: Vedete di non fare troppo tardi, domani avete scuola >> e detto ciò lo vedo alzarsi e andare in camera mia a prendere il mio lettino a baldacchino e portarlo nella stanza degli ospiti, come gli avevo chiesto gentilmente.

Poi riprendo in mano il telefono e comunico loro la novità alla quale accettano.

Finita la conversazione mi reco in cucina e avverto Justin della novità.

Lo vedo assentire e aprire il frigorifero.

<< Noi abbiamo cenato, ma la tua cena è nel microonde. Mettiti a sedere >> e tirando della spremuta fuori dal frigorifero, mi serve anche della cena.

Osservo la cena.

Non ho affatto fame, mi sono sciupata con il frappè.

Mannaggia…e ora chi lo sente il fratellone?

Fisso truce Justin che mette le stoviglie della cena nella lavastoviglie.

<< Che c’è? >> mi chiede arcuando un sopracciglio biondo.

<< Non ho fame. Lo mangio domani >> e mi alzo con la roba ponendola in frigo.

Ho firmato la mia condanna già lo so.

Mi giro e lo trovo a pochi centimetri di distanza, tanto da andargli addosso.

Mi sta fissando minaccioso, con le braccia incrociate al petto.

Ohi ohi.

Prevedo sfuriata e punizione.

Ok, qual è la peggior punizione che potrebbe darmi?

Sequestro della moto!

No…

<< Cos’è questa storia che non hai fame? >> mi domanda con la voce da paternale in arrivo.

<< Stanchezza! >> sbotto tutto d’un fiato.

<< E hai chiamato le amiche per un pijama party? >> .

Mi sa che sta fiutando qualcosa.

Sta usando il suo sguardo indagatore.

Sto sudando sette camicie.

Che qualcuno mi aiuti!

<< Ci si diverte, mica ci si stanca >>.

Banale.

Meglio non potevo trovare.

<< Lasciala stare dai, mangerà più tardi. Non si fa così ad un pijama party? >> papà subentra difendendomi << Pop corn, cioccolata calda con mashmelo,e caramelle? >> mi passa di fianco papà e mi spettina i capelli e e senza farsi vedere da mio fratello mi fa l’occhiolino.

<< Questo non giustifica il fatto che non mangi la cena. Non può campare di schifezze! >> lo vedo incrociare stizzito le braccia e appoggiarsi al mobiletto della credenza e guardarmi male.

Ci fissiamo.

Lui in cagnesco e io con la faccia più speranzosa del mondo.

<< Che sia l’ultima volta, o Josh verrà a sapere delle tue malefatte! >> e sale su al piano di sopra.

Che ricattatore!

Vedo papà guardarmi soddisfatto, richiamandomi alla sua attenzione allo scuotere il giornale.

Poi mi passa vicino, lo lascia sul tavolo e prende del latte dal frigo e mi guarda abbassandosi e  fissandomi negli occhi.

Celeste contro celeste.

Ingoio a vuoto, più tesa di prima con mio fratello.

<< Immagino che i tuoi allenamenti oggi siano stati fare a gara di frappè alla nutella?! >> mi chiede quasi sarcasticamente.

Lo guardo sorpresa.

<< E’ il mio lavoro no? >> e mi fa un buffetto sul naso, mentre ricambio il sorriso, poi salendo al piano di sopra mi ricorda che forse è meglio che mi lavi i denti se non voglio vedere le porte dell’inferno con Justin.

Lo raggiungo e mentre lo sorpasso per andare al bagno, lo sento mugugnare un “ e poi tutti i padri hanno un fiuto…”.

Ripenso a questa frase anche mentre mi lavo i denti.

Che cosa voleva dire con la frase “e tutti i padri hanno un fiuto”?

Vuoi vedere che…

Corro in stanza di papà e con lo spazzolino in bocca e il dentifricio che mi nasconde le labbra, gli parlo allarmata.

<< Che intendi dire? >> lo guardo mentre si mette il pijama tranquillamente.

<< Assolutamente nulla >> e si avvicina al letto, accomodandosi e inizia a leggere un libro già avviato.

Continuo a guardarlo impalata sulla porta.

Per un attimo rialza lo sguardo, pungendomi dentro con lo sguardo e facendomi arrossire dall’imbarazzo a quel mezzo sorriso divertito.

<< Fossi in te mi sbrigherei…>> mi incoraggia a sbrigarmi e ritorna a immergersi nella lettura, soffocando addirittura una risata!

Come un automa mi dirigo al bagno e  mi sciacquo la bocca.

A quanto pare ha intuito che sono stata con un ragazzo questo pomeriggio, ne sono sicura.

Quelle reazioni, gli sguardi,…assolutamente!

La cosa spaventosa è che sa che non era un amico!

Beh, tecnicamente ha preso bene la cosa.

Mordendomi un’unghia mi dirigo con la testa e i pensieri in fermento, mettendomi il mio adorato pijamino con due orsacchiotti che si danno un bacio, disegnato sopra.

Faccio appena in tempo ad agganciarmi l’ultimo bottone che sento il campanello suonare.

Scalza faccio una corsa giù per le scale, e apro a due eccitate e ridenti ragazze, con al seguito una valigiata di cose.

Le faccio entrare, mentre le guido su per le scale scende mio fratello, che ignora i saluti delle mie amiche e mi fulmina con lo sguardo.

Beve con stizza un bicchiere di succo di arancia,e squadrandomi arrabbiato un’ultima volta, risale le scale e si sbatte dietro la porta di camera sua.

<< Giornataccia? >> mi chiede perplessa Dayane, mentre saliamo le scale raggiungiamo la nostra stanza.

<< No, fratello apprensivo rompiscatole e basta! >> e faccio una faccia di tutto dire.

Le sento ridere, mentre sistemano la roba.

Appena vestite ci mettiamo tutte e tre a sedere sul letto e rispondo ai loro lunghi e incessanti quesiti su Russell e sul mio pomeriggio con lui.

Inizio rossa in volto mangiandomi di tanto in tanto le parole, poi pian piano mi faccio più sicura e mi rilasso, parlando con loro come se fosse la cosa più normale di questo mondo.

Quando finisco, mi sdraio sul letto, sotto lo sguardo divertito delle due.

<< Ti piace! >> Sento assentire convinta la mora.

Un’ondata di calore mi avvolge il viso, mentre sento qualcosa di strano allo stomaco.

<< No, cioè si, beh…non so! >> rispondo esausta rialzandomi e  guardandole in faccia.

<< Evidenti sintomi da cotta: Mangiarsi le parole, confusione, testa tra le nuvole, leggerezza, attorcigliamento delle budella, e…>> si ferma nel vedermi sconcertata.

Ingoio sorpresa, fissandomi le mani con un unico interrogativo.

Come è potuto accadere?

<< Colpo di fulmine! >> mi rispondo assieme le due, come se avessi parlato a voce alta.

<< Eh? >> mormoro non avendole ascoltate quasi.

<< Visto, che avevo detto? Colpo di fulmine in piena regola! >> dice la bionda, dando una gomitata all’atra.

<< Che intenzioni hai su di lui? >> mi chiede curiosa Milly, stringendo a se il cuscino.

Le fisso con la testa vuota e il rimbombo delle sue parole.

<< In che senso, scusa? >> le chiedo n on capendo.

<< Come in che senso! Quale sarà la tua prossima mossa per farlo cadere ai tuoi piedi! >> mi spiega stizzita e ammonitrice Dayane.

La guardo con due palline da tennis al posto degli occhi.

<< Sharon, ci sei? >> mi chiede preoccupata Milly al mio lungo silenzio.

<< Io…si, cioè no. Sono confusa. Non capisco cosa mi stia succedendo e…>> non finisco, mordendomi truce un labbro.

<< Ho una gran confusione in testa! >> sbotto alla fine.

Vedo le due amiche scambiarsi uno sguardo e poi Dayane prendere parola.

<< Ti piace, e sei confusa perché non sai come comportarti visto che è la tua prima cotta. Io e Milly ci siamo già passate, fatti guidare da noi e tutto andrà alla grande e men che non si dica tu e Russell starete già insieme per Natale! >>.

Apro la bocca sconcertata per la sorpresa.

Io, stare insieme a  Russell?
L’immagine di me e lui a tenerci per mano in un parco, mi scombussola facendomi quasi uscire del fumo dalle orecchie.

Apro la bocca cercando quasi aria, con il volto certamente rosso.

Vedo le due ridersela e la bionda parlare di nuovo.

<< Pensa, tu e  lui soli soletti in un parco a scambiarvi appassionati baci…>> mi stuzzica, mentre immagino la scena ascoltandola.

Sento salirmi il sangue alla testa per le troppe emozioni,e mi agito sul posto.

 

Il suo sguardo ammaliatore sul mio.

La sua mano grande e calda nella mia.

Le sue labbra morbidi e sottili a contatto con le mie…

 

<< Ahio! >> mormoro dolente per la culata battuta cadendo da letto.

Due paia d’occhi divertiti se la ridono, per poi darmi una mano e  tirarmi su.

<< Sharon, fidati di noi, sei in buone mani…>> finisce la bionda facendomi assentire scossa ancora un pò per la botta e un po’ troppo da un affascinate moro.

 

Spoiler

Struffio sconsolata, accomodandomi meglio per l’imminente attesa.

All’improvviso mi sento chiamare e vedo davanti a me il rosso.

<< To’ hai fatto il fulmine…>> neanche il tempo di finire di dire ciò che già mi stava aiutando a uscire da quel rettangolo a rete pieno di giochi, gommoni e palline.

Quando tocco terra e vedo il suo sorriso sbarazzino, vengo colta ormai troppo tardi dall’illuminazione.

Tento sull’ultimo di darmela a gambe ma, mi prende per la camicetta e il braccio, trascinandomi verso il luogo da dove stavo scappando.

<< Traditore! >> lo accuso

 

 

 

 

 

 

 

  
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