L era evidentemente arrossito, ruotava il cucchiaino nel the ormai freddo, teneva lo sguardo basso.
Light aveva ascoltato tutto con calma, cercando di non sorprendersi troppo né di ingelosirsi.
Come spiegargli, ora, quello che provava per lui?
Light era certo di essersi innamorato di lui. Osservò la catena inerme, che sfiorava il suolo, il polso sottile di Ryuzaki, la mano che reggeva il cucchiaino, gli occhi fissi sul tavolino.
Light glielo voleva dire. Strofinò le mani sui jeans, per darsi coraggio, sospirò.
Non era semplice. Ryuzaki gli aveva appena svelato un'importantissima fetta del suo passato, ed era complicato dovergli confessare i suoi sentimenti. Inoltre...lui era un uomo. Ryuzaki avrebbe apprezzato una dichiarazione da parte di un uomo? In fondo, L lo considerava un amico...il suo unico amico, ma niente di più.
Eppure Light voleva scrollarsi di dosso quel peso.
Le guance imporporate, Light lo chiamò-
“Ryuzaki...devo dirti una cosa”
Finalmente Ryuzaki lasciò il cucchiaio e lo guardò.
“Se vuoi sapere di Robin...ci lasciammo non appena decisi che L non si sarebbe più mostrato in pubblico. Ovviamente, lei non poteva sostenere di stare insieme a un...computer” involontariamente, il suo tono di voce si rattristò.
“Ryuzaki...comunque, non volevo chiederti di Robin. Ho capito tutto. Si tratta...di me”
L lo guardò dritto negli occhi e Light sentì chiaramente le guance scaldarsi.
Strinse di nuovo la stoffa dei proprio jeans.
“E' da un po' di tempo...che quando sto con te mi sento strano...e sai...sai perchè ho trovato Robin antipatica?” Anche se L non rispose nulla, Light intuì facilmente la sua richiesta di sapere.
“Ero geloso. L'ho subito odiata perchè ero geloso del fatto che tu...solo a sentirla, fossi così turbato...” L smise di tormentare la panna sulla fetta poco prima simbolo di perfezione della torta ai frutti di bosco. “Gelosia...la gelosia, Light-kun, si prova...”
Light si lasciò scappare un sorrisino imbarazzato.
“Quando si tiene a una persona. O...più precisamente, quando si ama qualcuno”
L rifletté per qualche istante sui battiti del suo cuore che si erano improvvisamente velocizzati.
“Light...tu sei innamorato di me?”
Light avvampò. Espirò con calma. “Sì”
L portò la forchettina alle labbra. La catena ondulò. Light sentiva il cuore in gola, di certo il suo colorito non accennava ad impallidire, tutto sembrava proseguire a rallentatore, L ingoiò la torta.
“Quindi...per questo hai inveito contro Robin”
Light sussultò, stizzito. “Non è proprio così. Mi avrebbe dato comunque fastidio che lei potesse entrare tranquillamente al quartier generale”
“Light...non potrei mai sospettare di Robin. Io la conosco...le voglio bene”
“La ami?”
L alzò la testa di scatto. “Cosa?!”
“E' una semplice domanda, Ryuzaki. Sei innamorato di Robin o provi solo affetto?”
Gli occhi di Ryuzaki vagavano per la stanza come se da qualche angolo potesse giungergli la risposta. Vide Light fermo sulla sedia, con il viso rosso ma lo sguardo fermo; scese dalla poltrona, le mani in tasca, i piedi nudi lo consuddero di fronte al ragazzo che, seduto, non distoglieva gli occhi dai suoi. L prese un gran respiro, si chinò su di lui, gli afferrò il viso e lo baciò.
Light soffocò un mugolio di sorpresa, per poco non cascava giù dalla sedia, non avrebbe mai immaginato un gesto simile da parte sue. Poi si concentrò sulle sue labbra calde, sulla sua lingua dolce che premeva per entrare, delle sue dita lunghe che gli tenevano fermo il volto.
Si abbandonò al suo bacio, lasciò che fosse L a decidere cosa fare, si limitò a rispondere con il cuore che gli esplodeva nel petto. Quando L si separò, notò subito gli occhi lucidi del giovane.
“L-Light...” “Shh. Non dire niente. Ho capito”
Non che in realtà avesse compreso a fondo ciò che voleva dimostrargli Ryuzaki.
Perchè l'aveva baciato?
Non importava. Tentare di capire cosa frullasse nella testa -e nel cuore- di L era un'impresa
semi-impossibile.
Light sapeva solo di amarlo.


Parlare con lui?
Dopo tanti anni, cosa poteva fare?
Era ancora innamorata di Ryuzaki.
Afferrò la borsa e schizzò fuori dall'ufficio.