Serie TV > Gossip Girl
Ricorda la storia  |      
Autore: Lady_Marmalade    10/04/2010    2 recensioni
E allora che poteva fare il povero Chuck, che osservava ancora i cieli grigi di Manhattan vedendo nelle nuvole il volto di quella ragazza, proibita come il paradiso lo è alle anime dannate? Poteva solo resistere, nel suo purgatorio personale, fatto di espiazioni dei peccati secondo curiose leggi del contrappasso. Animato da un desiderio che lo innalzava verso le porte della salvezza, ma anche sufficientemente vizioso da essere spesso ricacciato nell’inferno.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Note: torno dopo tanto tempo con una piccola fic (400 parole) su un telefilm che mi aveva preso veramente: Gossip Girl. La frase che fa da titolo è di John Dryden, che mi ha dato l’ispirazione. Buona lettura, spero vi piaccia^^. Commenti, critiche, recensioni et similia, sempre molto gradite e apprezzate

 

 

 

Troppo nero per il paradiso,

eppur troppo bianco per l’inferno.

 

 

Chuck Bass aspettava la limousine che lo portava a scuola. Si sentiva pigro e svogliato e per sopperire alla noia guardò fuori dalla finestra del suo attico nell’Upper East Side. Una vista del genere sarebbe stato il sogno di molti. Poteva vedere tutto ciò che Manhattan poteva offrirgli: la bella vita, le belle donne, tutti i vizi che aveva sperimentato ancora e ancora.

Eppure quella vista non lo emozionava più. Quel bambino viziato che era si sentiva vecchio dentro, come se avesse assimilato troppo per poter ancora appartenere all’infanzia.

Sentiva di aver fatto troppe cose sbagliate, e quando a volte la notte si stendeva nel letto a tre piazze (quasi sempre non da solo) capiva che la vita non era solo quello.

Una coscienza si stava risvegliando all’interno dell’essere che era Chuck Bass. Era una coscienza nuova, ma già piuttosto spiegazzata e logora.

Chi l’avesse visto in faccia avrebbe a stento represso una smorfia di ammirazione, tanto era il suo fascino; ma chi lo conosceva bene, sapeva che dietro le fattezze si andava delineando una figura piuttosto oscura.

Qualcosa però a salvarlo dal proprio essere c’era: Blair. Blair, che nonostante tutto era, nell’immaginario collettivo, quanto di più simile c’era a un angelo. Un angelo stronzo e irascibile, d’accordo, però di un candore assoluto.

Un angelo che però non poteva avere. Un angelo che non lo voleva.

E allora che poteva fare il povero Chuck, che osservava ancora i cieli grigi di Manhattan vedendo nelle nuvole il volto di quella ragazza, proibita come il paradiso lo è alle anime dannate?

Poteva solo resistere, nel suo purgatorio personale, fatto di espiazioni dei peccati secondo curiose leggi del contrappasso. Animato da un desiderio che lo innalzava verso le porte della salvezza, ma anche sufficientemente vizioso da essere spesso ricacciato nell’inferno.

La situazione si equilibrava lasciandolo in un mondo spento: un purgatorio in cui i vizi non avevano quel delizioso sapore di prima e in cui però erano negate le gioie eterne.

Il purgatorio aveva per lui lo stesso aspetto di quell’Upper East Side in una fredda mattina di Gennaio: grigio, assolutamente grigio.

Troppo nero per il paradiso, e troppo bianco per l’inferno, ecco come si sentiva il giovane Bass.

“Oh, bhè del resto il grigio va di moda quest’anno” pensò tornando a essere quello di sempre, indossando una sciarpa color purgatorio e uscendo dall’attico verso quello stesso regno dantesco che lo stava aspettando.

  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Gossip Girl / Vai alla pagina dell'autore: Lady_Marmalade