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Autore: micht82    11/04/2010    1 recensioni
La famiglia Cullen si sta preparando per festeggiare la piccola Renesmee che compie un anno di vita. ma una visione di Alice fa preoccupare tutti, il vampiro della visione di Alice cosa vorrà da loro? in quale modo sconvolgerà le loro vite? Riusciranno ad affrontare i nuovi pericoli che si troveranno difronte?
Genere: Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Renesmee Cullen | Coppie: Bella/Edward
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
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Capitolo 1

Compleanno

(Pov di Bella)


“Alice, non se parla” dissi alterata.
“Dai Bella, sii ragionevole” rispose Alice.
“Ti ho già detto che in questa casa si festeggerà un solo compleanno!” risposi decisa.
“Vedremo”.
Quella volta Alice non avrebbe vinto, si sarebbe festeggiato un solo compleanno, quello della mia adorata figlia Renesmee. Stava crescendo a un ritmo vertiginoso e fortunatamente sapevo che, al compimento del settimo anno, la sua crescita si sarebbe arrestata, lasciandola un’adolescente per l’eternità. Io avevo smesso di invecchiare lo scorso anno quando, dando alla luce Renesmee, il mio Edward aveva dovuto trasformarmi in un vampiro per permettermi di sopravvivere.
Per questo non volevo una festa per il mio compleanno, quella volta Alice non avrebbe vinto.
La mia nuova vita come vampira stava procedendo proprio bene e, poiché il sangue umano non mi bruciava la gola, ero riuscita a non uccidere nessun essere umano. Mi nutrivo solo di sangue animale e per questo i miei occhi ormai avevano perso qualsiasi traccia di rosso rubino. Al suo posto c'era una deliziosa sfumatura color giallo topazio.
“Tesoro, dove li metto questi altri?” mi chiese una voce melodiosa che poteva appartenere solo a Edward.
“Ancora regali... non saranno troppi per il suo compleanno?” risposi girandomi mentre teneva tra le braccia una serie di pacchi regalo che gli coprivano persino il volto.
“E dai Bella, Nessie è speciale e merita sempre il massimo” disse Rosalie mentre finiva di impacchettare altri regali. Di sicuro non si poteva dire che Rose non avesse preso sul serio il ruolo di zia, era molto affezionata alla piccola, e avrebbe fatto di tutto per lei.
“Così la vizierete troppo e potrebbe montarsi la testa” risposi cercando di illustrare il mio punto di vista.
“Ti devi dare per vinta Bella, noi amiamo fare regali a Nessie... è così adorabile!” s’intromise Alice che stava finendo di sistemare gli addobbi in casa.
“Bella, non ti preoccupare, Nessie è una bambina intelligente e buona, non si monterà la testa” intervenne Esme, la mia adorata suocera, mentre sistemava i fiori.
“Amore, non ti preoccupare, ha ragione Esme” continuò Edward sorridendomi dopo aver appoggiato i pacchi. Non riuscivo ancora a capacitarmi di come il suo sorriso, unito al suo sguardo, riuscisse ancora a sconvolgermi.
“Va bene, ma non potremmo dargliene qualcuno tra qualche giorno?” chiesi speranzosa, ma il cenno di diniego con la testa di Alice e Rosalie insieme mi avrebbe fatto ridere se non fossi stata così arrabbiata con loro.
“Solo perché a te non piace ricevere regali non significa che lei non ne possa avere tantiesordì Alice con il suo viso da elfo malefico tirando fuori la lingua, e non potei fare a meno di sorridere mestamente, sconfitta. Mia sorella era incorreggibile quando si trattava di organizzare feste e non c’era modo di fermarla.
Edward si avvicinò e mi abbracciò, sussurandomi teneramente all’orecchio: “Dai, è solo per quest’anno... vedrai che il prossimo riusciremo a patteggiare un numero inferiore di regali".
“Non credo” disse Rosalie.
“Rose, per favore” rispose spazientito Edward.
“Edward, potresti vedere se Jasper ed Emmett hanno finito?” chiese Esme.
“D’accordo” annuì dandomi un bacio sui capelli e dopodiché lo vidi dirigersi in direzione del giardino. I miei due nuovi fratelli avevano organizzato una serie di “attività ricreative” ideate più per il loro divertimento che per quello di Renesmee. A volte mi sembrava che la più matura tra di noi fosse lei.
“Ce la farà Carlisle a tornare in tempo?” chiesi a Esme.
“Certo... Il suo turno finisce alle tre, quindi farà più che in tempo a tornare, non ti preoccupare Bella.”
Infatti, il compleanno sarebbe iniziato alle quattro poiché la mia bambina era a La Push a festeggiare con Jacob, il mio amico licantropo, che da quando aveva avuto l’imprinting con lei era diventata tutta la sua vita e non passava giorno che non si vedessero. Per quel motivo Renesmee era lì e anche perché era dal mese di agosto che Jacob insisteva per far festeggiare a Renesmee il compleanno anche nella riserva. Dopo molti tentativi di persuadere me e Edward, acconsentimmo solo quando fu lei a chiedere di poter festeggiare lì la prima parte del compleanno. Poi Jacob, Seth e mio padre ci avrebbero raggiunto con lei per continuare i festeggiamenti con noi.
Charlie, mio padre, sembrava essersi ormai abituato a tutta questa faccenda del soprannaturale, e Sue, la madre di Seth, gli dava una grossa mano in questo dato che era l’unico licantropo del branco di Jacob ad aver instaurato un rapporto d’amicizia con noi Cullen.
Stavo andando da Alice per aiutarla, quando mi accorsi che stava avendo una visione. Tornò in sé quasi subito e mi avvicinai a lei: "Cosa hai visto Alice?” Lei mi rispose fissando il vuoto come se volesse ricordare più dettagli di quella visione. “Un vampiro vestito di scuro, con capelli castani e occhi neri, si sta dirigendo qui... ma la visione è sfumata subito”.
“Che cosa vuole?” chiese Rosalie.
“L’unica cosa che ho percepito erano l’urgenza e la rabbia”.
“Non puoi dirci di più?” cominciavo a preoccuparmi come tutti intorno a me.
“Non ci riesco... l’ho perso”. Alice si strofinò le tempie, cercando un pò di sollievo.
“Come sarebbe a dire "l’hai perso"?"
“Può darsi che sia entrato nel territorio dei Quileute e il suo destino si sia incrociato a quello dei licantropi”.
“No! Lì c’è Renesmee!”. A quel punto ero del tutto paralizzata dal terrore.
“Bella, chiama Jacob a casa di suo padre". La voce di Alice era piena d’inquietudine.                                                                                              Presi il cellulare e mentre componevo il numero in gran fretta, dovevo mantenere la calma o lo avrei sbriciolato. Squillava ma nessuno rispondeva.
“Che facciamo Alice?” l'ansia mi stava assalendo sapendo che Renesmee poteva essere in pericolo, e credo di aver urlato l’ultima frase perche Edward stava tornando di corsa in casa; sicuramente stava leggendo il pensiero di Alice perché disse soltanto: “Andiamo... Voglio sincerarmi che Nessie stia bene.”

   
 
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