Consideratelo come un piccolo intermezzo prima del prossimo capitolo!
grazie a chi la leggerà ed anche a chi la commenterà!
ci vediamo presto!
...Pioggia...
- Da piccola la pioggia non le era
mai piaciuta.
- Tutto appariva così triste,
grigio, cupo così privo di vita. Persino l’odore era fastidioso e sapeva di
malinconia.
- Ora tutto sommato la pioggia non
le dispiaceva.
- La pioggia lavava via ogni cosa,
dolori, paure e cosa più importante non tradiva mai chi piange.
- Come lei in questo momento.
Piccoli cristalli, della stessa consistenza della pioggia, macchiavano il suo
volto mischiandosi alle gocce del cielo plumbeo.
- Persino il cielo grigio e nuvoloso
le piaceva, perché le faceva ricordare i suoi
occhi.
- La vista era appannata, i contorni
erano confusi e questo le impediva di vedere, le impediva persino di pensare
lucidamente. Non pensare, questo voleva. Perché pensare, ricordare erano tutte
azioni che la facevano star male.
- Non appena la decisione, quella stupida decisione era stata presa, lei
era semplicemente corsa fuori, sotto la pioggia. Ed ora se ne stava lì zuppa
dalla testa ai piedi, i capelli bruni attaccati al volto e gli occhi ricolmi di
lacrime dolorose, cariche di paura...
- Non voleva sentire nessuno, non
voleva parlare con nessuno...la pioggia era bella anche per quello attutiva i
rumori, tutto sembrava calmo, immobile, mosso solo dalle gocce di pioggia che
scendevano implacabili su tutto.
- «Mezzosangue» la ragazza sussultò,
quel nome sussurrato da quella voce
era diventato oramai un dolce richiamo al quale lei non sapeva sottrarsi. Ma
questa volta doveva essere forte, non si sarebbe voltata, strinse i pugni fino
a far diventare le nocche bianche, i denti presero a tormentare il labbro
inferiore.
- «Mezzosangue» la voce era più
dolce e più vicina, per un folle momento pensò che fosse la pioggia stessa che
la stava chiamando.
- Due braccia la strinsero da
dietro, avvolgendola in un abbraccio possessivo e al tempo stesso protettivo.
- «Malfoy...» la voce era poco più
di un mormorio rotto che poteva passare per lo scroscio della pioggia.
- «sono qui.» lui aveva sentito. Lui
aveva capito. La ragazza si scostò da lui bruscamente, rompendo quel abbraccio
che sapeva che presto le sarebbe mancato terribilmente.
- «perché?» urlò con rabbia quasi
disperazione. Draco si limitò a fissarla gli occhi d’acciaio scuriti a causa
del tempo, l’espressione come sempre indecifrabile.
- «perché? Ti ho chiesto il perché!»
era fuori di se.
- «stai piangendo?» sembrava una
domanda, ma in realtà era una semplice affermazione, una constatazione. La
verità. sì. Lei stava piangendo, piangendo per lui.
- «no è la pioggia.» rispose secca,
levandosi con rabbia i piccoli diamanti salati tremolanti che le bagnavano il
viso.
- «Hermione»
- La ragazza si avvicinò minacciosa,
poi lo afferrò per le braccia e cominciò a scuoterlo con vigore, anche se la
sua forza era nettamente inferiore a quella di Draco.
- «se mi vuoi lasciare, se non mi
ami più basta che lo dici, ma non c’è bisogno di fare l’esca! Malfoy!» gridò in
preda all’isteria. Gli occhi del biondo furono attraversati da un lampo d’ira,
l’afferrò per i polsi e la baciò con durezza.
- «Io. Non. Ti. Lascerò. Mai!»
sibilò ad una spanna dal viso di Hermione. L’ex Grifondoro cominciò a tremare
sotto la sua presa, le ginocchia cominciavano a cederle.
- Draco aveva una gran voglia di
mettersi a piangere pure lui. Vedere la sua amata, piccola, innocente
Mezzosangue sempre fiera e coraggiosa, piegata, ridotta a pezzi per colpa sua,
era uno spettacolo doloroso, angosciante, che lacerava la sua anima, sì perché
lui aveva un’anima, gliela aveva restituita lei.
- Non riusciva a sopportarlo, eppure
non c’era altro modo, avrebbe fatto tutto ciò che era necessario perché lei
potesse vivere una vita felice, priva di oscurità come lo era da sempre la sua
vita. Almeno finché lei, la piccola Mezzosangue, non aveva attraversato la
volta celeste senza stelle e buia che era la sua vita e aveva illuminato tutto
come una cometa e gli occhi si erano talmente abituati a quella splendida luce
dorata che per lui era stato impossibile tornare fra le tenebre.
- Il biondo abbracciò delicatamente
la ragazza e lei si abbandonò fra quelle braccia, finalmente era a casa, e
pianse tutte le sue lacrime e anche di più, stringendo possessiva i lembi della
camicia ormai completamente fradici.
- «non c’è altra soluzione» mormorò
lui, il viso nascosto fra i boccoli bruni. Hermione si staccò e lo guardò con
angoscia.
- «questa guerra non merita il tuo
sacrificio!» disse ansante, poggiandosi una mano sul ventre «come puoi pensare
che andando a morire, tu compia la scelta giusta? Pensi che così rimedierai ai
tuoi peccati, eh?!»
- «Granger...» tentò lui.
- «e del bambino cosa ne sarà?eh?!
come farà a crescere senza un padre?!»
- A quelle parole il ragazzo
spalancò gli occhi basito. Il suo cuore aveva mancato un colpo. Doveva aver
capito male. Poi notò la mano di Hermione posata ancora sul grembo, era gonfio.
Non grosso ma leggermente rigonfio, quasi non si notava, cosa strana visto che
il suo ventre era sempre stato piatto, Draco lo sapeva bene.
- «Hermione...t-tu...» la voce era
per la prima volta nella sua vita spezzata, balbettava, sbatté le palpebre un
paio di volte.
- «Sì...» disse lei in un soffio «sì
Draco, sono in-incinta...è tuo...» continuò accasciandosi al suolo.
- Draco si mosse lentamente, quasi
avesse paura di far troppo rumore, e piano crollò di fronte a Hermione,
l’espressione attonita, non essendo in grado di dire alcunché.
- «sì aspetto un bambino... » disse
fra le lacrime, incatenando l’oro all’argento «...ed è tuo figlio, Draco...»
- «mio figlio...» disse lui
debolmente, guardandola quasi con venerazione.
- «Sì, nel mio grembo c’è il tuo
bambino...il tuo bambino Draco...» una lacrima rigò il suo viso, una lacrima di
gioia «è io...io ne sono felice, perché è una vita che si sta originando da te
e da me...Draco, tu dicevi di essere solo, ricordi? Ma adesso non lo sarai più
perché adesso nascerà un bambino con il tuo sangue...non sarai più solo a
questo mondo! Tu non sei già più solo!» un singhiozzò la scosse «malgrado tutto
l’odio, la paura, la disperazione che alberga in questo mondo, sta germogliando
qualcosa di buono, di bello...noi...noi possiamo essere una famiglia, questo
bambino ci unirà, io e te, nel futuro per sempre...»
- Draco timidamente allungò una mano
verso il ventre, poi tremante l’appoggiò. Era una sensazione indescrivibile
quella che stava provando in quel momento...un tepore, un tepore caldo e
avvolgente all’altezza del cuore si stava espandendo, sommergendolo,
sopraffacendolo. Alzò il capo e incontrò gli occhi di Hermione, che fra le
lacrime sorrideva commossa e strinse la mano di Draco posata sul suo ventre.
- «lui è qui...il mio bambino. È qui
non è vero?» la voce era irriconoscibile, carica di emozione, si rompeva in
strani punti. La ragazza annuì. «lo farai nascere?» Hermione strinse con forza
la mano di Draco.
- «io non sarò mai più solo adesso!»
qualcosa di bagnato gli rigò il volto e quasi lui non se ne accorse. Una
lacrima, Draco Lucius Malfoy stava piangendo, per la prima volta nella sua
vita. Aveva imparato a tenere le lacrime di paura, rabbia e dolore dentro di
se, lui piangeva dentro se, ma quelle lacrime, lacrime di gioia e felicità
nessuno gli aveva insegnato a trattenerle.
- «Hermione...» disse stringendola a
se e affondando il volto nell’incavo del suo collo, non c’erano parole per
descrivere, non servivano parole per esprimere ciò che entrambi provavano in
quell’istante.
- Dopo un’eternità o forse più i due
si staccarono, il biondo accarezzò dolcemente il volto dell’ex Grifondoro e poi
la baciò con delicatezza quasi avesse avuto paura di romperla. L’accolse fra le
sue braccia forti e la sollevò dal terreno sporco e umido.
- Tornò in casa e senza degnare di
uno sguardo nessuno dei componenti che l’abitavano procedette con sicurezza e
decisione verso la sua camera che ormai era di entrambi.
- La depose con estrema delicatezza
sul suo letto e si stese accanto a lei avvolgendola con le braccia e fece
aderire il suo corpo al suo.
- Hermione si rannicchiò a supino
poggiando il volto e le mani sul suo petto ed ascoltando la dolce melodia del
suo cuore.
- «Hermione..» sussurrò Draco vicino
al suo orecchio, la ragazza lo guardò negli occhi.
- «lo devo fare, ora ancora più di
prima...per te, per...nostro figlio» disse con il cuore in gola, odiava farla
soffrire, Hermione sospirò e chiuse gli occhi accostando il volto nuovamente al
petto ampio del ragazzo.
- «lo so» esordì con voce sottile e
fragile «ma ho paura» Draco la strinse a se cercando di trasmettergli tutto
l’amore e la devozione che provava per lei, e con queste emozioni la ragazza si
addormentò fra le sue braccia.
- Non importava cosa sarebbe
successo l’indomani, l’importante erano loro due e la piccola vita che si stava
formando dentro di lei in quel momento.
- Hermione sorrise, lo sentiva, era
il loro bambino a dirglielo...sarebbe
andato tutto bene.