Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: J a z z    11/04/2010    3 recensioni
una piccola shot sulla mia coppia preferita! "...Ora tutto sommato la pioggia non le dispiaceva. La pioggia lavava via ogni cosa, dolori, paure e cosa più importante non tradiva mai chi piange. Come lei in questo momento. Piccoli cristalli, della stessa consistenza della pioggia, macchiavano il suo volto mischiandosi alle gocce del cielo plumbeo. Persino il cielo grigio e nuvoloso le piaceva, perché le faceva ricordare i suoi occhi."
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
pioggia salve gente! ecco a voi una piccole shot sulla mia coppia preferita Draco/Hermione! è un piccolo regalo di scuse visto che devo ancora aggiornare la fan fic "...Lasciati Salvare..."
Consideratelo come un piccolo intermezzo prima del prossimo capitolo!
grazie a chi la leggerà ed anche a chi la commenterà!
ci vediamo presto!



...Pioggia...

Da piccola la pioggia non le era mai piaciuta.
Tutto appariva così triste, grigio, cupo così privo di vita. Persino l’odore era fastidioso e sapeva di malinconia.
 
Ora tutto sommato la pioggia non le dispiaceva.
La pioggia lavava via ogni cosa, dolori, paure e cosa più importante non tradiva mai chi piange.
Come lei in questo momento. Piccoli cristalli, della stessa consistenza della pioggia, macchiavano il suo volto mischiandosi alle gocce del cielo plumbeo.
Persino il cielo grigio e nuvoloso le piaceva, perché le faceva ricordare i suoi occhi.
 
La vista era appannata, i contorni erano confusi e questo le impediva di vedere, le impediva persino di pensare lucidamente. Non pensare, questo voleva. Perché pensare, ricordare erano tutte azioni che la facevano star male.
 
Non appena la decisione, quella stupida decisione era stata presa, lei era semplicemente corsa fuori, sotto la pioggia. Ed ora se ne stava lì zuppa dalla testa ai piedi, i capelli bruni attaccati al volto e gli occhi ricolmi di lacrime dolorose, cariche di paura...
Non voleva sentire nessuno, non voleva parlare con nessuno...la pioggia era bella anche per quello attutiva i rumori, tutto sembrava calmo, immobile, mosso solo dalle gocce di pioggia che scendevano implacabili su tutto.
 
«Mezzosangue» la ragazza sussultò, quel nome sussurrato da quella voce era diventato oramai un dolce richiamo al quale lei non sapeva sottrarsi. Ma questa volta doveva essere forte, non si sarebbe voltata, strinse i pugni fino a far diventare le nocche bianche, i denti presero a tormentare il labbro inferiore.
 
«Mezzosangue» la voce era più dolce e più vicina, per un folle momento pensò che fosse la pioggia stessa che la stava chiamando.
Due braccia la strinsero da dietro, avvolgendola in un abbraccio possessivo e al tempo stesso protettivo.
 
«Malfoy...» la voce era poco più di un mormorio rotto che poteva passare per lo scroscio della pioggia.
«sono qui.» lui aveva sentito. Lui aveva capito. La ragazza si scostò da lui bruscamente, rompendo quel abbraccio che sapeva che presto le sarebbe mancato terribilmente.
 
«perché?» urlò con rabbia quasi disperazione. Draco si limitò a fissarla gli occhi d’acciaio scuriti a causa del tempo, l’espressione come sempre indecifrabile.
«perché? Ti ho chiesto il perché!» era fuori di se.
«stai piangendo?» sembrava una domanda, ma in realtà era una semplice affermazione, una constatazione. La verità. sì. Lei stava piangendo, piangendo per lui.
«no è la pioggia.» rispose secca, levandosi con rabbia i piccoli diamanti salati tremolanti che le bagnavano il viso.
«Hermione»
 
La ragazza si avvicinò minacciosa, poi lo afferrò per le braccia e cominciò a scuoterlo con vigore, anche se la sua forza era nettamente inferiore a quella di Draco.
«se mi vuoi lasciare, se non mi ami più basta che lo dici, ma non c’è bisogno di fare l’esca! Malfoy!» gridò in preda all’isteria. Gli occhi del biondo furono attraversati da un lampo d’ira, l’afferrò per i polsi e la baciò con durezza.
«Io. Non. Ti. Lascerò. Mai!» sibilò ad una spanna dal viso di Hermione. L’ex Grifondoro cominciò a tremare sotto la sua presa, le ginocchia cominciavano a cederle.
 
 
Draco aveva una gran voglia di mettersi a piangere pure lui. Vedere la sua amata, piccola, innocente Mezzosangue sempre fiera e coraggiosa, piegata, ridotta a pezzi per colpa sua, era uno spettacolo doloroso, angosciante, che lacerava la sua anima, sì perché lui aveva un’anima, gliela aveva restituita lei.
Non riusciva a sopportarlo, eppure non c’era altro modo, avrebbe fatto tutto ciò che era necessario perché lei potesse vivere una vita felice, priva di oscurità come lo era da sempre la sua vita. Almeno finché lei, la piccola Mezzosangue, non aveva attraversato la volta celeste senza stelle e buia che era la sua vita e aveva illuminato tutto come una cometa e gli occhi si erano talmente abituati a quella splendida luce dorata che per lui era stato impossibile tornare fra le tenebre.  
 
Il biondo abbracciò delicatamente la ragazza e lei si abbandonò fra quelle braccia, finalmente era a casa, e pianse tutte le sue lacrime e anche di più, stringendo possessiva i lembi della camicia ormai completamente fradici.
 
«non c’è altra soluzione» mormorò lui, il viso nascosto fra i boccoli bruni. Hermione si staccò e lo guardò con angoscia.
«questa guerra non merita il tuo sacrificio!» disse ansante, poggiandosi una mano sul ventre «come puoi pensare che andando a morire, tu compia la scelta giusta? Pensi che così rimedierai ai tuoi peccati, eh?!»
«Granger...» tentò lui.
«e del bambino cosa ne sarà?eh?! come farà a crescere senza un padre?!» 
 
A quelle parole il ragazzo spalancò gli occhi basito. Il suo cuore aveva mancato un colpo. Doveva aver capito male. Poi notò la mano di Hermione posata ancora sul grembo, era gonfio. Non grosso ma leggermente rigonfio, quasi non si notava, cosa strana visto che il suo ventre era sempre stato piatto, Draco lo sapeva bene.
«Hermione...t-tu...» la voce era per la prima volta nella sua vita spezzata, balbettava, sbatté le palpebre un paio di volte.
«Sì...» disse lei in un soffio «sì Draco, sono in-incinta...è tuo...» continuò accasciandosi al suolo.
 
Draco si mosse lentamente, quasi avesse paura di far troppo rumore, e piano crollò di fronte a Hermione, l’espressione attonita, non essendo in grado di dire alcunché.
«sì aspetto un bambino... » disse fra le lacrime, incatenando l’oro all’argento «...ed è tuo figlio, Draco...»
«mio figlio...» disse lui debolmente, guardandola quasi con venerazione.
«Sì, nel mio grembo c’è il tuo bambino...il tuo bambino Draco...» una lacrima rigò il suo viso, una lacrima di gioia «è io...io ne sono felice, perché è una vita che si sta originando da te e da me...Draco, tu dicevi di essere solo, ricordi? Ma adesso non lo sarai più perché adesso nascerà un bambino con il tuo sangue...non sarai più solo a questo mondo! Tu non sei già più solo!» un singhiozzò la scosse «malgrado tutto l’odio, la paura, la disperazione che alberga in questo mondo, sta germogliando qualcosa di buono, di bello...noi...noi possiamo essere una famiglia, questo bambino ci unirà, io e te, nel futuro per sempre...»
 
Draco timidamente allungò una mano verso il ventre, poi tremante l’appoggiò. Era una sensazione indescrivibile quella che stava provando in quel momento...un tepore, un tepore caldo e avvolgente all’altezza del cuore si stava espandendo, sommergendolo, sopraffacendolo. Alzò il capo e incontrò gli occhi di Hermione, che fra le lacrime sorrideva commossa e strinse la mano di Draco posata sul suo ventre.
«lui è qui...il mio bambino. È qui non è vero?» la voce era irriconoscibile, carica di emozione, si rompeva in strani punti. La ragazza annuì. «lo farai nascere?» Hermione strinse con forza la mano di Draco.
«io non sarò mai più solo adesso!» qualcosa di bagnato gli rigò il volto e quasi lui non se ne accorse. Una lacrima, Draco Lucius Malfoy stava piangendo, per la prima volta nella sua vita. Aveva imparato a tenere le lacrime di paura, rabbia e dolore dentro di se, lui piangeva dentro se, ma quelle lacrime, lacrime di gioia e felicità nessuno gli aveva insegnato a trattenerle.
«Hermione...» disse stringendola a se e affondando il volto nell’incavo del suo collo, non c’erano parole per descrivere, non servivano parole per esprimere ciò che entrambi provavano in quell’istante.
 
Dopo un’eternità o forse più i due si staccarono, il biondo accarezzò dolcemente il volto dell’ex Grifondoro e poi la baciò con delicatezza quasi avesse avuto paura di romperla. L’accolse fra le sue braccia forti e la sollevò dal terreno sporco e umido.
Tornò in casa e senza degnare di uno sguardo nessuno dei componenti che l’abitavano procedette con sicurezza e decisione verso la sua camera che ormai era di entrambi.
La depose con estrema delicatezza sul suo letto e si stese accanto a lei avvolgendola con le braccia e fece aderire il suo corpo al suo.
Hermione si rannicchiò a supino poggiando il volto e le mani sul suo petto ed ascoltando la dolce melodia del suo cuore.
 
«Hermione..» sussurrò Draco vicino al suo orecchio, la ragazza lo guardò negli occhi.
«lo devo fare, ora ancora più di prima...per te, per...nostro figlio» disse con il cuore in gola, odiava farla soffrire, Hermione sospirò e chiuse gli occhi accostando il volto nuovamente al petto ampio del ragazzo.
«lo so» esordì con voce sottile e fragile «ma ho paura» Draco la strinse a se cercando di trasmettergli tutto l’amore e la devozione che provava per lei, e con queste emozioni la ragazza si addormentò fra le sue braccia.
 
Non importava cosa sarebbe successo l’indomani, l’importante erano loro due e la piccola vita che si stava formando dentro di lei in quel momento. 
 
Hermione sorrise, lo sentiva, era il loro bambino a dirglielo...sarebbe andato tutto bene.
   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: J a z z