17. Fardello
“Presto! Devo far presto!”
Un
pensiero solo animava quella figura guardinga che si acquattava fra il fitto
fogliame della foresta. Come un abile ninja saltava di ramo in ramo, silenzioso
e agile come la sua natura gli permetteva. Rigorosamente controvento, sperava
di non lasciar tracce o scie che potessero esser captate da possibili, anzi
probabili, inseguitori. La flessibilità e velocità dello youkai erano tipiche
della sua specie e quell’ambiente, fitto di alberi e appigli, l’ideale per
sfruttarle.
Non
aveva perso tempo; né lui, né la sua scorta …
Seguito
da due dei suoi più fidati elementi, abili come il proprio signore nell’arte
della fuga, non aveva atteso la battaglia cessasse.
Con la
bocca ancora impastata di sakè e la bottiglietta quasi vuota in mano, si era
destato spaesato dalle urla che provenivano dall’esterno della tenda. Non fu in
grado di dire che quella era la stessa assegnatagli da Sesshomaru, almeno non
subito. La sbornia della sera precedente gli aveva decisamente intorpidito i
sensi, ma l’adrenalina messa in circolo dal suo istinto, lo fece riprendere
alla svelta. Si alzò da quell’indescrivibile e contorta posizione assunta nella
notte e con un balzo scimmiesco, si era rimesso sulle zampe posteriori,
continuando a tenere ben stretta la bottiglia alleggerita dalla sua impagabile
sete.
Con
occhi assonati e particolarmente sensibili alla luce si era limitato a
sbirciare, titubante, l’affaccendarsi generale di fuori. Il corno d’allarme non
smetteva di trapanargli le orecchie, arrecandogli fitte alle tempie, mentre la
polvere, sollevata dalla corsa dei soldati in schieramento, gli rendeva
maggiormente difficile scorgere chi avesse potuto dargli una qualche
spiegazione. Le sue guardie si erano conformate alla nube terrosa assieme a
tutti gli altri, ma era certo non si stessero dirigendo a morire come tutti
quei babbei. Per loro la pellaccia, anzi pelliccia, contava più di qualsiasi
alleanza. Ancora barcollante per i postumi, bevve d’un fiato il rimanente sakè
del fiaschetto, ma riuscì a malapena ad inumidirsi le labbra. Deluso, lo ruotò
scuotendolo e costatando che era decisamente vuoto.
“Capo!”
la voce nota di uno dei suoi subalterni gli giunse all’orecchio, distogliendolo
dall’esame che stava compiendo. Si voltò, soffocando un flato a labbra serrate.
“Dove vi eravate cacciati? E cos’è tutta questa confusione?” urlò assordato,
agitando nervosamente la bottiglia. Il primo servo trattenne il respiro per
evitare d’inalare l’alito da sbornia del superiore e lasciò si disperdesse per
formulare parola. “Siamo sotto attacco!”
“Vuoi
dire sono sotto attacco!” ridacchiò, gettando a terra il fiaschetto vuoto. Le
guardie videro la caduta della bottiglia, attutita dal terreno soffice. “Io non
ho la minima intenzione di mettermi in mezzo!” ammise, sistemandosi la cinta e
gli abiti, gli stessi del giorno prima. Si grattò rozzamente il pelo della
mascella e la natica destra, mentre in fretta i due servi entravano
nell’alloggio del loro capo. Doveva prepararsi in fretta per svignarsela.
Non ci
avevano messo tanto a racimolare l’essenziale, fra cui due borracce ricolme di
sakè. Grazie alla confusione generale, addentrarsi inosservati nella foresta e
allontanarsi dall’accampamento di Sesshomaru-sama era risultato decisamente
facile. Non si erano preoccupati molto una volta perso di vista il caos della
battaglia. Non era certo le forze dell’Ovest sarebbero sopravvissute ed anche
in quel caso sarebbero stati troppo stanchi per accorgersi della loro assenza o
inseguirli. Nessuno poteva prevedere l’arrivo di forze fresche …
Continuavano ad avanzare in direzione delle
loro terre, attenti ma non eccessivamente. Il capo avanzava davanti alle due
sole guardie di scorta e uno strano brivido lo percorreva dalla base del collo
alla punta della cosa … Non era piacevole, anzi inquietante! Si sentiva
osservato, ma non riusciva a percepire presenze minacciose nei dintorni. Vi era
solo qualche roditore e uccello, ma niente d’inusuale. Non era molto che simili
sensazioni lo scotevano, ma non voleva sottovalutarle. Aveva annullato l’ordine
di fermarsi per riposare e l’unica cosa che ora voleva era tornarsene nel
proprio territorio, al riparo da chiunque!
Avanzavano
in fretta, con sopra le loro teste un falco che volava in circolo …
***
Sesshomaru
scrutò severo l’interno dell’alloggio. La tenda di Baiko ora era divisa da
entrambi gli youkai tasso, ma non aveva nulla a che vedere con quanto preparato
prima del loro arrivo. La frettolosità nell’erigere quell’accampamento medico era palese. Due curatori erano
affaccendati al capezzale di Bunrakuken, uno aveva appena terminato di
fissargli la nuova fasciatura, mentre l’altro stava pestando nel mortaio una
specifica combinazione di erbe. Il dono dei tanuki era divenuto improvvisamente
quello più prezioso.
Sesshomaru
rimase a osservare il padrino in silenzio e in attesa. Il tasso interpretò bene
quella muta richiesta di discrezione: fece cenno ai medici d’uscire e questi si affrettarono a togliersi da una
situazione che li vedeva non richiesti.
Erano
rimasti in tre, ma il principe non pareva affatto soddisfatto. “Dov’è il
generale del Continente?” domandò seccato, notata la sua assenza.
“Non
temere. Ha ricevuto il messaggio e non ci metterà molto ad arrivare.” lo
tranquillizzò Bunrakuken. “Baiko glielo ha riferito personalmente.” spiegò,
mentre il figlio annuiva.
“Detesto
perdere tempo! Se non si sbriga, faremo a meno di lui.” sibilò altero e atono.
Bunrakuken
sorrise. La simpatia verso l’alleato era alquanto percepibile ed il
tasso aveva bisogno di confermare quello che ai suoi occhi era il motivo.
“Dimmi
Sesshomaru … Mya - sama si è ripresa?” fece un marcato respiro fra una frase e
l’altra, ovviamente apposta. Il sobbalzo dell’inu-youkai fu la prova lampante
che gli occorreva. Chiara quale posta fosse contesa …
“Si è
svegliata e riposando riprenderà le forze.”
Rispose
con un tono fin troppo distaccato, più del solito anche per i suoi glaciali
modi. Il sorriso sornione e l’espressione indagatrice automatica di Bunrakuken
lo infastidivano non poco. Evitò di incrociarne lo sguardo e sorbirsi la solita
pressione silenziosa che riusciva a suscitargli. Guardò sbieco in sua
direzione, notando le bende sporche che i curatori avevano cambiato prima di
sparire.
“Le tue
ferite?” chiese sempre non incrociandone gli occhi. “Meglio.” rispose calmo.
“Non sarò giovane come voi, ma sono pur sempre un dai-youkai!” ridacchiò
riferendosi a entrambi.
Baiko s’incupì
di colpo ripensando a suo padre ridotto in fin di vita da quegli infimi
codardi. Lo guardava di lato, con le palpebre quasi abbassate del tutto e il
pugno sinistro serrato con forza. Quel che più smuoveva rabbia nel giovane
guerriero, era il fatto di non essersi dimostrato all’altezza. Non era neppure
stato in grado di andarsene dal mondo con dignità!
L’avevano
riportato in vita per assistere a come la sua inettitudine avesse contribuito
allo sfacelo dei suoi compagni? No, certo che no.
Sesshomaru
non era il tipo … Eppure lui sarebbe voluto restare all’altro mondo e non
conoscere cosa la sua incapacità aveva generato. Non era colpa sua, ma
dell’Est. Ovvio. Però … Suo padre, su quel letto, gli ricordava costantemente
la sua debolezza.
“Spero
ti riprenderai in fretta. Non appena sarà possibile, dovremmo spostare
l’accampamento.” rivelò il principe, suscitando l’interesse di Baiko.
Il
giovane tasso ci mise poco a comprendere il motivo di tale decisione,
nonostante l’iniziale interrogativo. Non era sicuro rimanere lì ora che il
nemico conosceva la loro esatta ubicazione, ma con un simile numero di feriti …
Spostarne così tanti, senza dare nell’occhio e velocemente, era impossibile. Al
contempo restare fermi poteva costituire anche un rischio maggiore …
Era un
problema che andava risolto urgentemente e nessuno poteva permettersi di non rendersi
utile. Sesshomaru aveva già aumentato le vedette ed i turni di guardia, ma
ovviamente non era ritenuto abbastanza come mezzo preventivo. Inoltre persino
l’Au
non era in forza da
quanto avevano saputo.
Sesshomaru
non poteva più di così tanti fardelli sulle spalle. Quella guerra lo stava
consumando più del previsto …
Un odore
noto, anzi due, lo sviarono dal mal di testa che lo affliggeva. “Sta fermo!” la
voce di Tsao Fang giunse chiara, mentre con poca grazia scostava vigorosamente
la tenda e spintonava a terra, innanzi ai presenti, un impaurito e noto Macaco.
I tre si
concentrarono sul loro ingresso, accantonando ogni altra cosa. “Eizo?” chiese
sorpreso Baiko, mentre né Sesshomaru né Bunrakuken parvero sorpresi. Il Signore
delle Scimmie del Nord fissò i dai-youkai con sguardo angosciato ed impaurito.
Non aveva scampo circondato da simili forze demoniache: se solo gli avesse dato
un lieve motivo, lo avrebbero fatto a pezzi senza pensarci due volte.
Sesshomaru lo guardava dall’alto della sua statura con sguardo accusatore,
sguardo di chi cova rabbia celata per un crimine imperdonabile.
“Sesshomaru-sama!”
non poté far altro che prostrarsi rassegnato, distogliendo lo sguardo
insostenibile del Gran generale.
“Cane
infedele. Taci!” sbottò Tsao inferocito, mentre estraeva la spada e gliela
poggiava alla gola.
Sesshomaru
fulminò Jin per l’espressione usata,
fermandolo con gesto deciso. “Voglio parlare con questo cane prima che la tenda sia macchiata dal suo sangue
immondo!”
Bunrakuken
trattenne a stento una risata per la situazione alquanto esilarante, mentre
Baiko iniziava a percepire l’aura di pesante competizione fra i due.
Jin trattenne la lama, scontento.
“Tsk, sei fortunato: hai la possibilità di allungarti la vita diversamente dai
tuoi due galoppini.” lo minacciò ancora. “Perdono.” bofonchiò il macaco,
ripensando agli eventi della foresta.
Era
successo tutto troppo in fretta. Aveva percepito qualcosa di strano e difatti
il suo istinto non sbagliava.
Se fosse
andato secondo i piani e non vi fossero state forze fresche non l’avrebbero mai
acciuffato. Purtroppo simili variabili non erano prevedibili e ora la sua fuga
non faceva che accentuare la sua presunta colpa. “Chiedo perdono.” ripeté
nuovamente.
“Perdono?”
sibilò irato Bunrakuken, la cui espressione divertita era svanita di colpo.
“Perché non lo chiedi ai soldati che hai ucciso?”
Il suo
sguardo cadde sfuggevole su Baiko. Mai avrebbe perdonato all’Est e ai suoi
alleati un simile atto: avevano ucciso suo figlio e l’avrebbero pagata cara!
“Io non
ho colpe, giuro!” supplicò roco, attanagliato alla gola dalla paura.
“Tu!”
Sesshomaru lo richiamò “Guardami.” Eizo non osò tanto. “Ho detto guardami!”
imperò con più foga. Eizo alzò tremante il capo.
Lo
sguardo di Sesshomaru era glaciale e perforante. Non vi era alcuno spazio per
la comprensione …
“Mi
chiedo come abbia fatto il nemico a scoprire la posizione del nostro
accampamento e soprattutto dove si trovasse l’Au.”
“Non
saprei mio Signore.” rispose il demone agitato. L’unica cosa che avrebbe potuto
salvarlo erano le risposte giuste.
“Taci.
Serpe!” lo colpì Jin, gettandolo
contro il pavimento con un calcio. Le costole dello youkai dolsero, mentre provato,
si rimetteva sulle ginocchia.
“Mio
signore io sono sempre stato un vostro fedele alleato. Dimenticate forse tutte
le informazioni rubate a loro e portate a voi? Avrei forse rischiato la vita
per l’Ovest, per poi vederlo soccombere?” tentò di trovare un qualche appiglio.
“Mi
chiedo quante informazioni datemi fossero fondate, inoltre non ho alcuna
garanzia che tale fuga di notizie
avvenisse all’oscuro del Signore dell’Est!”
“No, mio
signore …”
“Perché
saresti scappato, sentiamo? Sapevo voi macachi eravate rinomati codardi e
voltafaccia, ma … Nessuno vi aveva ancora definito meschini traditori!”
“Ve lo
giuro non sono mai sceso a patti con l’Est!” esclamò con tutto il fiato in
corpo.
“Tutto
fa supporre il contrario. Quest’assalto era fin troppo ben orchestrato.”
Sesshomaru rimaneva impassibile con estrema difficoltà. La voglia di tranciarlo
ad artigliate era immensa.
“Mio
Signore. No!” Sesshomaru parve irremovibile.
“Rinchiudetelo.
Toglietelo dalla mia vista!” un secondo in più ad ascoltare le sue futili scuse
e sarebbe stato lui stesso a macchiare di sangue la stoffa.
“No! Mio
Signore non c’entro! Voi non capite! Vi prego! Vi supplico!”
“Taci!
Nessuna pietà per i traditori.” sibilò Jin,
mentre personalmente lo trascinava all’esterno, gettandolo a due dei suoi
soldati più fidati. “Non lasciatelo scappare. Sorvegliatelo e rinchiudetelo.”
ordinò senza pietà, tornando in fretta da Sesshomaru.
“Spero
non lo risparmierete!” gridò con tono di rimprovero. Sesshomaru ruotò
lievemente le pupille verso il rivale.
“Non so
come funziona nelle vostre terre Jin
Tsao Fang, ma da noi si è soliti pensare prima di tagliate la testa a un
alleato.”
“Non lo
definirei tale!” ribatté seccato per la rimandata esecuzione. “I soldati
vogliono un responsabile, vogliono che qualcuno paghi!”
“Credete
che non sappia che Eizo sarebbe un eccellente capro espiatorio per sfogare le
loro angosce, Tsao?” sibilò irato in risposta. Chi si credeva di essere per
dargli ordini?
“Credo
solo senza di noi sareste tutti morti!” si pavoneggiò sottolineando
l’incapacità del principe di far fronte a una simile situazione.
Sesshomaru
sentì una pugnalata lancinante al petto. “Forse una testa sarà mozzata oggi!”
ringhiò, punto sul vivo, portando la mano su Bakusaiga.
“Credo
anch’io!” ribatté il generale straniero, stringendo l’elsa della katana già
brandita. Anche Sesshomaru estrasse l’arma mentre i due iniziavano a camminare
in circolo, studiandosi. Se avessero iniziato, lo scontro non sarebbe certo
passato inosservato. Un conflitto interno sarebbe stato la goccia che avrebbe
fatto traboccare il vaso in quella condizione tanto precaria. Bunrakuken
agguantò repentino la spalla di Baiko, cercando un aiuto nell’alzarsi. “Padre,
siete debole!” tentò di persuaderlo lui. “Sì e quei due degli IDIOTI!!” sbottò
Bunrakuken, mentre con un gemito e barcollando si metteva in piedi. Appena posò
i piedi e vi si poggiò di peso, una fitta al fianco lo assalì, facendo
preoccupare il figlio. Bunrakuken strinse i denti, digrignandoli. Lasciò le
braccia del giovane e corse zoppicante verso quelle due teste calde. Avevano
appena alzato la guardia, quando il dai-youkai si frappose fra loro ...
“Avanti
isolano … fatti sotto!” lo provocò Jin.
“Hai
fretta di morire noto …” ribatté Sesshomaru.
L’atmosfera
era elettrica e ormai ciò che era esterno al duello era stato accantonato da
entrambi.
“Smettetela!
Stupidi e orgogliosi come siete ci farete ammazzare fra noi.” Bunrakuken
sopraggiunse con impetuoso slancio, afferrando le lame alzate dei due. “Volete
aiutare l’Est? Arruolatevi fra i suoi scagnozzi allora!” esclamò irato e
scortese, mentre spingeva le lame con gesto secco. I due abbassarono le katana
a simile, persuasiva ramanzina. Dai loro volti Baiko poté quasi supporre si
sentissero un po’ idioti a cedere così irrazionalmente all’orgoglio, ma era il
fianco del padre il vero motivo di quegli sguardi. L’odore fresco di sangue lo
ricopriva di nuovo.
Sesshomaru
aveva sotto gli occhi le bende appena cambiate, completamente macchiate di
rosso. Sia lui che Jin si affrettarono
a rinfoderare le spade.
“Vado ad
assicurarmi Eizo sia ben rinchiuso.” si congedò lo youkai straniero, non
volendo arrecare ulteriore disagio. Sesshomaru attese sparisse per proferire
parola. “Farò di nuovo chiamare i due curatori. Per ora è tutto, riposa.”
Uscì
subito dopo, percettibilmente rammaricato, ma non visibilmente. Le gambe di
Bunrakuken cedettero e Baiko sopraggiunse appena in tempo per sostenerlo e
riadagiarlo sul giaciglio. Non volle dir nulla per dovergli dar l’onere di
rispondere.
Si
sentiva terribilmente inutile! Non era in grado di morire, né di sopravvivere
in battaglia, non era nemmeno potuto intervenire al posto del padre. Avrebbero
forse dato ascolto a lui? Chi era per frapporsi fra simili condottieri?
Nessuno! Persino l’Au, quella
schiava, era ritenuto elemento più valido.
Era
nuovamente colpa della sua inadeguatezza se suo padre sanguinava di nuovo. La
sua rabbia cresceva sempre più …
***
Sesshomaru
si era allontanato velocemente. Non ne poteva più di quel disordine mentale …
Quella
battaglia era sfiancante e non solo per i suoi soldati. Avere un onere tanto
pesante su giovani spalle come le sue, non era poi così facile.
Annusò
la brezza del crepuscolo, cercando conforto e pace negli odori. Concentrandosi
sul distinguere le varie componenti, riusciva a non pensare ai problemi che si
sormontavano …
Respirò profondamente …
La
minaccia giunta dal Continente, l’Est e il suo Signore, il fardello di dirigere
le campagne militari, le perdite, le strategie, il sangue, la morte …
Pruno … espirò.
Il
tradimento, la leggenda, la brama, l’onore, l’orgoglio, la rivalità, la paura,
il desiderio, la conoscenza, l’ira, la gelosia, il potere …
Salice …
Il
cambiamento, le promesse, le speranze …
Camelia …
Il
dovere …
Mya …
Sesshomaru
sbarrò gli occhi, fino allora tenuti rigorosamente chiusi, voltandosi e
scorgendo la figura minuta della yasha. Fasciata in quella stoffa rossa, pareva
davvero un’estranea ai suoi occhi, ma non al suo naso.
“Non
volevo disturbarti.” scosse la mano per cercare di tranquillizzarlo. “Fa pure
come se non ci fossi, me ne stavo andando.”
- continua -
ANGOLINO AUTRICE:
chiarimenti.
Come avevo
promesso si è esplorata quella che è l’interiorità di alcuni personaggi e si
continuerà man mano che la storia andrà avanti.
Baiko e Tsao
sono quelli che finalmente ci dicono qualcosa di, anche se superficiale,
rilevante. Non sono più le belle e indefinite statuine della storia. All’inizio
non era mia intenzione dedicare allo youkai Macaco tanto spazio descrittivo,
però spero la caratterizzazione di Eizo sia ben riuscita. È stato divertente
descrivere una “scimmia”! XD
Stavolta non
ho lasciato molto spazio a Mya e purtroppo, in una simile situazione, anche il
glaciale Sesshomaru ha i nervi a fior di pelle!
Eh, lo so. Poverino,
ma anche se è un principe forte e valoroso, resta comunque un giovane con sulle
spalle un pesante fardello. Speriamo riesca a riprendersi! ^^
Un piccolo
chiarimento sulla scelta finale delle piante va inserito. Non c’è una
correlazione fra le parole che sovrastano il nome di queste, ma sono i semplici
problemi/pensieri che affollano la mente di Sesshomaru. Comunque il loro
utilizzo in tale sequenza non è casuale:
Pruno:
Il fiore del
susino è il primo che fiorisce dopo l'inverno e per questo è considerato
simbolo di speranza paziente.
Salice:
Simbolo di
resistenza flessibile. L'ambiente delle Geisha è indicato come "il mondo
del fiore e del salice”.
Camelia
In questo pantheon dello scintoismo molte migliaia di anni fa si celebra il
matrimonio del principe SUSANO e della principessa INADA, in seguito a quest’avvenimento
la Camelia s’illumina di una mitica luce, e divenne il simbolo dei successi
militari e dell'amore eterno.
I Giapponesi dicono che la Camelia (la rosa del Giappone) dona l'immortalità.
I significati che
rispecchiano placano in parte l’animo di Sesshomaru e i pensieri affievoliscono
man mano.
Comunque sia dico
solo non è un caso che l’ultimo fiore, la camelia, preceda Mya. Trovo un forte
legame fra la simbologia di una e la figura dell’altra.
Saluti.
Mamma mia,
mai ricevute tante recensioni! O.O Ammetto d’essere rimasta sorpresa, ma
piacevolmente. ^^
Come posso
non rispondere a una a una? Non posso: semplice! :)
LetyShine92: Mi spiace per la lunga attesa che la revisione della
storia ha portato, ma io credo che ne sia valsa la pena (o almeno spero!). ^^
Rinnovo
ancora i miei grazie per la pazienza
dimostrata e la tenacia nel seguire questa storia. Spero il nuovo aggiornamento
non ti abbia deluso Lety. ^^ Purtroppo per vedere uno
sviluppo fra i protagonisti si dovrà attendere il prossimo capitolo (com’è
intuibile). Grazie mille per seguire questa mia storia e avermi lasciato la tua recensione. ^^
Celtic Girl: Ed eccoti
accontentata carissima: aggiornamento fresco - fresco di battitura! XD Spero ti
sia piaciuto, nonostante si diversifichi dagli altri. Ringrazio anche te per lo
seguire e recensire questa fan fiction a cui sono particolarmente affezionata.
^^
Se lo desideri,
lasciami pure una tua opinione anche negativa senza farti problemi, ne farò
tesoro. =)
bubukenia: E KiraKira90
accontentò la povera ragazza che non aspettava altro che un aggiornamento. Mi
lusinghi, credimi! ^^
Tranquilla
per lo sviluppo di rapporto fra i due piccioncini:
come ben sai la battaglia che doveva esser di al massimo tre capitoli si è
ridotta a cinque. Alla faccia del pianino. XD Credimi non hai da temere, non
voglio mettere fretta a questa storia. :)
cometa91: Non temere Inuyasha&co. li rivedremo, anche se non
so dirti con precisione quando. XD
Comunque
alla loro comparsa il loro sarà un ruolo attivo e fondamentale, ma Inuyasha mi ha scongiurato per una entrata in scena
d’effetto, perciò … XD Scherzi a parte, spero di accontentare presto questa tua
richiesta e che nel frattempo il capitolo nuovo ti sia piaciuto almeno un po’.
^^
Crisan: Accidenti mi
hai fatto arrossire! >///< Non so che dire, sono immensamente felice che
ti sia piaciuta fino questo punto. Per quanto riguarda il trailer è nato dalla
mia passione per questa storia, per gioco, e sono contenta sia stata una idea
riuscita. ^^ Spero troverai istruttive anche le note a fondo pagina di oggi e
che questo capitolo sia ritenuto all’altezza dei precedenti. In effetti mi ha
dato qualche problemino. :)
angelseyes81: Come vedi ho aggiornato. Sono riuscita ad appassionarti
con una storia su Sesshomaru? (Kira esulta) ç___ç Evviva, sono riuscita a
professare il Sesshomaresimo. XD Come ho già spiegato a Cometa Inuyasha
comparirà senz’altro con l’andare della trama. Santo cielo, oggi sono un
peperone a causa vostra! Una perla del fandom? >////< Non so cosa dire,
ti ringrazio davvero per le belle parole. ^^
Nicole221095: alla mia dolce allieva Nicole, cui avevo promesso avrei
aggiornato, faccio notare di averlo fatto anche se con un giorno in ritardo
rispetto i tempi previsti. Dovresti esserci abituata al fatto che non mi do mai
fretta alla pubblicazione! Più mi chiami sensei più mi fai arrossire,
vergognati! >///< XD Spero la storia ti entusiasmi ancora. ^^
elenasama: carissima! ^^ Intanto mi scuso per essere in tremendo
ritardo nella lettura della tua storia, ma aggiorni così in fretta che non
riesco a stargli dietro. Appena riuscirò a mettermi in pari, prometto di dirti
la mia, intanto ti ringrazio per l’attenzione che dedichi a Schiava. Spero la
trama riesca ad esaltarti ancora! :)
Ebbene ora
che ho risposto a tutte le favolose e gentilissime recensioni, porgo mille
ringraziamenti a tutti coloro che seguono questa storia e, forse, ci si sono
affezionati un po’. Alle ragazze qui sopra dico che sono imbarazzata per le
belle parole, lusingatissima per ciò che hanno detto. Siete riuscite a
lasciarmi senza parole e credetemi non è facile! XD
Saluto tutte
con affetto e mando a tutti un grosso bacio. ^^
Grazie.
Al prossimo capitolo
KissKiss KiraKira90