Fece in modo
di scivolare in cucina senza che nessuno la notasse. L’unico che avrebbe
potuto rovinare i suoi piani era il cuoco ma quando lei lo colpì sulla
testa con un vaso, questi svenne di botto. L’intrusa si mosse a
passettini verso il carrello delle bevande. Aveva origliato le conversazioni
del gruppo della Inverse e sapeva che il suo obiettivo
aveva ordinato il vino alle ciliegie. Sogghignò nel momento in cui
estrasse dalla tasca la minuscola bottiglia, la aprì e versò la
pozione nel bicchiere. Per un breve momento il succo di frutta divenne blu poi
tornò al suo originario colore rosso. La donna mascherata
ridacchiò. Tutto stava andando secondo i piani.
Nella sala da
pranzo, Lina deglutì un enorme boccone di spaghetti. "Buono! Non
c’è niente di meglio che del buon cibo per fare di una giornata,
una giornata perfetta."
"Lina-san, potresti per favore non masticare a bocca aperta?"
chiese Amelia attraverso la tavolata.
"Perchè? Ho sempre mangiato così e non ho
intenzione di smettere adesso."
"Questo
non significa dimenticare le buone maniere a tavola,"
borbottò Zelgadiss
"Dai,
rilassatevi ragazzi," replicò Gourry mentre tagliava la sua bistecca. "D’altra
parte ci sono un sacco di cose peggiori di questa che
Lina potrebbe fare."
"Scusa?"
chiese Lina mentre il suo occhio aveva uno spasmo. Fortunatamente Gourry venne salvato dal cameriere
che si avvicinava. "Ho le vostre
bevande. Chi ha ordinato il vino alle ciliegie?"
"Io!"
Lina alzò la mano.
Zelgadiss strizzò gli occhi, sorpreso. "Hai ordinato tu
il vino alle ciliegie?"
"Certo. Questa città è famosa per il suo vino. Sarebbe stato da idioti non provarlo."
"Certo..."
mormorò Zel.
Lina
afferrò il
bicchiere e bevve il vino alla
goccia. "E’ roba buona
anche se ha un retrogusto strano."
La principessa
sospirò. "Sai, Lina-san, penso che Zelgadiss-san abbia ragione. Non farebbe male una volta
ogni tanto comportarsi in maniera un po’ più…"
Lina appoggiò
la testa sulla mano. "Un
po’ più cosa?"
"Bè..." Amelia non sapeva
come dirlo senza far
arrabbiare Lina, alla fine. "Appropriato, adatto ad
una signora?"
"Hei! Io mi comporto in modo molto appropriato!"
"Intendo
comportarsi in maniera… più educata."
Lina alzò
gli occhi al cielo. "Oh mamma, adesso sembri Luna. Bè,
a me vado bene così come sono." Sbadigliò.
Improvvisamente Lina iniziò a sentirsi davvero stanca. "E
se continui a farmi la predica su “comportarsi come una signora” mi
farai addormentare."
L’occhio
di Amelia si contrasse un pochino. "Lina-san,
sto solo suggerendo che non ti ucciderebbe essere un po’ più rispettosa
nei confronti della gente che ti sta intorno. Comportarsi in modo più
femminile non significa solo essere educata, si tratta di…"
TUMP
Improvvisamente
Lina cadde a faccia in giù nel suo piatto di patate schiacciate. Il
gruppo la fissò smarrito mentre lei iniziava a russare. Gourry sollevò la testa di Lina. La maga rimase
addormentata mentre un po’ di bava le sgocciolava lungo la guancia.
Gourry era sbalordito. "Wow, Amelia, puoi veramente far
addormentare le persone."
"Ma...Io..." Amelia sentì sopraggiungere un attacco
di panico. I suoi discorsi sulla giustizia stavano forse diventando noiosi?! Non avrebbero più catturato l’attenzione dei
cuori della gente?! Stava perdendo il suo tocco?!
Intuendo il
suo orrore, Zelgadiss le fece un buffetto sulla spalla.
"Non mi preoccuperei di questa cosa, se fossi in te…Dubito sia
dipeso da te. In effetti è strano per Lina
cadere addormentata in questa maniera."
"Dovremmo
metterla a letto." Gourry si mise Lina sulle
spalle. "Sono sicuro che domani mattina starà bene."
Amelia
annuì, sentendosi leggermente più sollevata.
Zelgadiss non rispose perchè era
occupato a guardarsi alle spalle. Per un breve istante avrebbe potuto giurare
che qualcuno li stava guardando.
"Buongiorno,
Gourry-san" Amelia salutò mentre lei e Zelgadiss entravano nella sala da pranzo.
Gourry sventolò la mano mentre masticava i suoi pancake. "Lina
sta arrivando?"
"Perchè lo chiedi a noi? Non
sta già mangiando?" domandò Zelgadiss.
Gourry si accigliò. "No. Normalmente io la sveglio e andiamo
a far colazione insieme. Ma questa mattina ho bussato
alla sua porta e mi ha detto che di andare a mangiare senza di lei. Ha detto che si stava
preparando."
"Per cosa?"
chiese Amelia mentre si sedeva.
"Non lo
so ma è strano per Lina metterci così tanto."
"Specialmente
se è prima di colazione."
All’improvviso
udirono dei passi. "Buongiorno
a tutti. Scusate se ci ho messo tanto."
Il gruppo si
girò. In mezzo secondo Gourry fece cadere la
sua forchetta, la mascella di Zelgadiss si
schiantò al suolo e Amelia iniziò a pizzicarsi per essere sicura
di non stare ancora sognando.
Lina entrò nella stanza.
Vestiva un
lungo abito rosa ornato di pizzo. I suoi capelli erano legati sulla nuca con
una treccia e aveva anche delle margherite nell’acconciatura. Non sarebbe
sembrato così strano se Lina avesse dato idea di volersi nascondere da
qualche parte. Ma non era così.
Una domanda
corse nelle menti di tutti. Chi era quella ragazza e cosa aveva fatto alla vera
Lina?
"Cosa
c’è che non va?" chiese Lina con voce molto preoccupata.
Gourry si alzò lentamente, aspettandosi che Lina improvvisamente
gridasse "Ve l’ho fatta!" oppure che gli lanciasse una torta. "Lina,
perchè sei vestita così?"
"Perchè? E’ appropriato per una signorina
indossare un abito carino, no?"
Adesso Gourry si sentiva ancora più turbato. "Lina stai bene?"
Lina sorrise. "Oh,
mi sento bene Gourry-san."
"Bene...
aspetta, mi ha appena chiamato Gourry-SAN?!"
"Sì."
Lina si accigliò. "Preferisci che ti chiami Gourry-SAMA?"
Lo spadaccino
si sentì come se il mondo avesse iniziato a girare al rovescio. "Gourry-sama?!...da quando.."
Zelgadiss lo fermò prima che potesse dire altro. "Lina,
ci puoi scusare un minuto?"
Senza
aspettare la risposta di Lina, Zelgadiss e Amelia tirarono
Gourry verso l’angolo più lontano della
stanza.
"Cosa sta succedendo?!" chiese Amelia, sconcertata.
"So di aver detto a Lina-san di essere
più educata ma non pensavo mi avrebbe presa
tanto sul serio!"
"E’
possibile che stia scherzando," replicò Zelgadiss.
Gourry scosse la testa. "Lina non sta
scherzando. Se fosse stato così avrebbe avuto almeno
uno spasmo quando mi ha chiamato "Gourry-sama".
"E allora
cosa sta succedendo?" domandò Amelia.
"Forse sta male."
"No..." mormorò Zelgadiss
"penso sia stato qualcosa che ha mangiato. Ricordatevi di come è svenuta ieri sera."
Amelia si mise
una mano sul mento. "Adesso che ci penso, Lina-san
è svenuta subito dopo aver bevuto quel vino."
"Allora
è stata drogata." ringhiò Gourry mentre
si faceva un appunto mentale di interrogare il cuoco.
"Direi
che è più come se qualcuno avesse messo una pozione nella sua
bevanda," rispose Zelgadiss.
"Ricordo di aver sentito una volta di pozioni che alteravano “lo
stato d’animo”."
Amelia schioccò
le dita. "Ne ho sentito parlare anche io! Dovrebbero
cambiare l’umore di una persona, per esempio se uno è depresso la pozione può farlo diventare felice."
"Esattamente.
Qualcuno deve aver alterato questa versione per fare che Lina diventasse..."
"Più
femminile?" concluse Gourry. "Bene, come
sistemiamo la situazione?"
Zelgadiss ponderò. "Non sono sicuro. Da quello che ho
sentito le pozioni dell’umore dovrebbero
esaurirsi da sole, siccome però questa è stata alterata con non si
sa bene cosa, non sono certo che sparisca per conto suo."
"Dobbiamo fare qualcosa."
"Bè...non dobbiamo farlo
subito." ammiccò Zelgadiss. "Dovete
ammetterlo, è piuttosto divertente vedere Lina comportarsi in modo tanto
educato."
"E’
ingiusto ridere quando qualcuno si trova in difficoltà!" replicò
istantaneamente Amelia. "Però...è
divertente...e potrebbe essere carino che lei fosse cortese per una volta."
Gourry strizzò gli occhi. "Ragazzi..."
Zelgadiss gli battè
la spalla. "Rilassati Gourry. Sono sicuro che
troveremo un modo per risolvere la situazione," lo
sciamano ammiccò ancora. "Ma non
c’è ragione per non divertirsi fino a che dura."
"Sì,
immagino di si..." Gourry
guardò in direzione di Lina che era tutta indaffarata a pulire il tavolo.
"Però sono più preoccupato al
pensiero della ragione che ha spinto qualcuno a fare tutto questo."
Il cammino
verso la città successiva fu sorprendentemente tranquillo. Amelia
trovò il silenzio un po’ snervante. Normalmente, quando
viaggiavano, Lina era presa a fare conversazione o se non altro parlava di
quanto non vedesse l’ora di raggiungere la città successiva. Questa
volta era stranamente quieta. Amelia avvertì che anche Zelgadiss e Gourry si erano
accorti dell’inquietante silenzio, così diede un colpetto a Lina,
che era impegnata a camminare dritto e a non sporcarsi le scarpe nuove.
"Lina-san, c’è qualcosa che non va?"
Lina si girò.
"Oh
no, Amelia-san, non c’è nulla che non
vada."
"Allora perchè non stai dicendo niente?"
"Oh, bè, sarebbe molto poco
appropriato seccare tutti con le mie chiacchiere. Le donne dovrebbero essere viste ma non
sentite."
Il senso della
giustizia di Amelia iniziò a fremere. Pur essendo d’accordo che le
buone maniere fossero importanti, quell’idea era completamente sbagliata.
Il pensiero di Lina che affermava una cosa del genere le faceva venire il mal
di pancia.
Amelia era
pronta a partire con un lungo discorso sulla giustizia in merito ai diritti
delle donne quando improvvisamente udì un grido di battaglia. Un
grosso gruppo di banditi balzò
fuori dai cespugli. I ragazzi
estrassero le loro spade.
Amelia era
pronta a difendersi. Tuttavia, Lina...urlò come
se qualcuno l’avesse accoltellata.
"Hiiiiiiiiii!! Banditi! Qualcuno mi aiuti!"
I tre compagni la fissarono, interdetti, mentre l’intrepida Lina Inverse
andava a nascondersi dietro ad un albero.
"Questo...non me lo aspettavo," mormorò Zelgadiss.
"Lina,
cosa stai facendo?" chiese Gourry, confuso.
"Mi sto
nascondendo da quei terrificanti banditi!"
"Terrificanti?
Ma se tu puoi senza difficoltà arrostirne uno con una Palla di Fuoco."
"Non
posso farlo! Non è femminile!"
Gli occhi di Amelia
ebbero un altro spasmo quando sentì quell’affermazione. Stava
iniziando ad avere una brutta sensazione ma ritornò con
l’attenzione sui banditi quando uno di questi fece un passo avanti.
"Bene! Consegnate
la ragazza dai capelli rossi e nessuno si farà male."
Gli occhi di Gourry si strinsero. "Cosa volete
da Lina?"
"Nulla. Siamo
stati pagati un sacco di soldi per prenderla e consegnarla."
"E chi vi
ha pagato?" domandò Zelgadiss.
"Non sono
affari tuoi!" scattò il bandito. "Adesso consegnatecela."
Amelia sogghignò
mentre avanzava. Questa sarebbe stata facile. "Nel nome della giustizia vi
sconfiggerò!" La principessa iniziò a invocare un
incantesimo. "Fiamma scintillante, lucentezza bruciante..."
All’improvviso
qualcuno le afferrò il braccio. "Amelia-san,
cosa stai facendo?!"
Amelia sbattè gli occhi, sorpresa, e si girò per
scoprire che Lina l’aveva fermata. Non si era accorta che era uscita dal
suo nascondiglio.
"Cosa sto facendo? Sto combattendo contro
questi banditi!"
"No, non
lo farai!" Lina scosse il dito nello stesso modo in cui una madre avrebbe
redarguito il proprio figlio. "Le signore non
combattono contro i banditi, questo è compito degli uomini."
Amelia rimase
a bocca aperta. Non lo aveva sentito per davvero. "Cosa?!
Ma io sono perfettamente capace di occuparmi di una situazione come questa!"
"Questo
non significa che dovresti farlo!"
"Sei
pazza?!"
Nel frattempo Zelgadiss imprecò. I banditi si approntavano ad
attaccare e Lina era giusto in mezzo tra i due gruppi.
"Zel, cosa facciamo?" chiese Gourry.
"Non possiamo combattere in questo modo, con Lina che si comporta
così."
"Lo so," grugnì lo sciamano. Normalmente i banditi non
sarebbero stati un problema. Poteva facilmente neutralizzarli con pochi
incantesimi ma con Lina in quella maniera non sarebbe stato in grado. Essendo
in molti e con Lina che non si difendeva, sarebbe stato facile per i banditi
afferrarla quando loro altri si fossero distratti.
C’era
un’unica soluzione. "Gourry, prendi Lina! Dovremo scappare!"
Gourry annuì e scattò in avanti. Lina strillò
quando fu gettata sulla spalla di Gourry. "Corri!"
gridò lo spadaccino ad Amelia. Zelgadiss castò velocemente un Dug Hault. Il suolo rumoreggiò, trattenendo i banditi un tempo sufficiente da permettere al gruppo di
fuggire. Mentre filavano nei boschi, Lina urlava
"Mettimi giù! Questo non è affatto
appropriato!"
Dopo che il
gruppo ebbe seminato i banditi, si fermò vicino
ad un piccolo corso d’acqua. Lina era arrossita da capo a piedi. Sembrava
molto imbarazzata di essere stata trasportata da Gourry
come un sacco di patate. Disse velocemente che sarebbe andata al ruscello per
rinfrescarsi e sistemarsi i capelli. Apparentemente la corsa aveva rovinato la
sua acconciatura ed era veramente poco “femminile” avere i capelli
in disordine. Gli altri attesero che fosse fuori dalla portata
dell’udito, poi immediatamente iniziarono a consultarsi con fare
cospiratorio.
"Dobbiamo far tornare Lina normale!" disse Gourry.
Amelia
annuì. "Non avrei mai pensato che sarei arrivata a dire una cosa
simile ma preferisco una Lina che mi blocca con una
presa alla testa piuttosto una che mi faccia la lezione sull’appropriata
etichetta per essere una signora." Le orecchie della principessa stavano
ancora risuonando per il discorso farneticante di Lina quanto fosse poco femminile
parlare ad alta voce della giustizia.
"Sono
d’accordo," replicò Zelgadiss. "Non è più divertente. Non
pensavo che la pozione avrebbe fatto in modo che Lina non volesse usare la
magia. Dobbiamo farla tornare come prima velocemente prima che chiunque sia
sulle tracce di Lina si palesi."
"Sì,
ma come la facciamo tornare normale?" domandò Gourry.
Diede una veloce occhiata in tralice in direzione di Lina. La maga era
impegnata a farsi una collana di margherite.
"Bè..." iniziò Zelgadiss. "Le pozioni dell’umore possono
alterare la personalità ma non annullarla completamente."
"Cosa intendi?" chiese Gourry.
La chimera
pensò a come spiegare il concetto in termini semplici. "Pensa a Lina
come ad una coppa di gelato. Adesso immagina la pozione dell’umore come se fosse
del topping. Puoi aggiungere il topping
alle ciliegie e avvolgere la crema fino ad alterare completamente il suo
aspetto. In ogni modo il gelato si trova ancora sotto lì. Non puoi cambiare questo fatto."
Lo spadaccino battè le palpebre. "Allora dobbiamo dare del
gelato a Lina?"
"Gourry-san..."
mugugnò Amelia.
Non era dell’umore per questo.
"Ho
capito, ho capito." Gourry
sventolò le mani in segno di difesa. "Stavo solo scherzando. Dunque
stai dicendo che la vera Lina è ancora là da qualche parte."
"Esattamente."
replicò Zelgadiss. "Dobbiamo solo trovare
un modo per tirar fuori la vera Lina. In teoria, una volta fatto questo, lei
dovrebbe riuscire a vincere da sola il potere della pozione."
"Va bene
ma come tiriamo fuori la 'vera' Lina?"
"Bè, qual è il sentimento più forte che
prova Lina-san?" domandò Amelia.
I tre si
guardarono gli uni con gli altri e risposero alla domanda all’unisono. "La
collera."
"Quindi dobbiamo far arrabbiare Lina" asserì Gourry e sospirò. "Sarà pericoloso."
Il gruppo
viaggiò a piedi per qualche ora ancora poi decisero che era tempo di fare
un campo. Quando si fermarono per la notte Amelia, Zelgadiss
e Gourry si scambiarono cenni seri con la testa. Era
giunto il momento di far partire il pazzo piano “far
arrabbiare Lina”.
Amelia fu la prima a provare. Prese
il sacco a pelo di Lina e lo rovesciò nel fango. "Guarda, Lina-san, ho sporcato tutto il tuo sacco a pelo e scommetto
che rimarrà macchiato. Non ti fa arrabbiare,
questa cosa?"
Lina
strizzò gli occhi. "Bè,
mi secca ma posso facilmente lavarlo nel ruscello. Una perfetta signora
dovrebbe sempre sapere come liberarsi dalle macchie. Lavare i panni è
una cosa molto seria..." Amelia non potè far altro che grugnire quando Lina
iniziò a farle la lezione su come pulire i panni.
Durante la
cena fu il turno di Zelgadiss. Dopo che Lina ebbe
dato a tutti la loro parte di spezzatino, lo sciamano attese la sua occasione
per agire. Come Lina alzò il cucchiaio verso la bocca, Zelgadiss colpì il piatto che la maga teneva in
grembo, gettando tutto il suo cibo a terra.
"Mi dispiace,
Lina," disse lo sciamano. "Sembra che abbia
rovinato la tua cena e non è rimasto altro cibo." Le si avvicinò. "Vorresti colpirmi?"
Lina alzò
il sopracciglio e sospirò, anche se fu un sospiro piuttosto teso. "E’
tutto a posto Zelgadiss-san. Dopotutto avevo bisogno
di fare un po’ di dieta."
Dopo quella
sconfitta venne il turno di Gourry. Era certo che il
suo piano avrebbe funzionato. Estrasse la sua spada e il borsellino. "Hei Lina, vuoi vedere un trucchetto?"
"Mi
piacerebbe proprio vederlo, Gourry-san."
Lo spadaccino ghignò. Avrebbe funzionato! Era sicuro.
Gourry sfoderò la spada e prese una moneta d’oro. "Osserva attentamente."
Lanciò la moneta d’oro in aria. Repentinamente sollevò la spada e
tagliò il soldo in due. Mise via la spada quando i pezzi caddero a
terra. Gourry raccolse le due parti della moneta e le
mise nella mano di Lina. "Hai visto, Lina? Ho appena rovinato
Le
sopracciglia di Lina si contrassero e Gourry era
certo di aver visto una vena pulsarle sulla fronte. In ogni modo, con suo
grande scorno, Lina prese semplicemente un profondo sospiro e disse, "E’
stato molto divertente, Gourry-san."
"Come
puoi dire una cosa del genere?!" gridò lo
spadaccino. "L’ultima volta che ho tagliato in due una moneta mi hai
quasi ucciso e mi hai detto che ero un idiota per aver rovinato del denaro!"
Lina piegò
ordinatamente le mani in grembo. "Questo era in passato, una signora non
può arrabbiarsi."
A Gourry venne voglia di picchiare la testa contro un albero.
Afferrò Lina per le spalle. "Avanti Lina, so che la vera te è lì da qualche parte! Devi tornare indietro!"
"Gourry-san!" Lina si alzò e si liberò
dalle mani dello spadaccino. "Apprezzerei se non facessi così! Cosa
c’è che non va? Stai iniziando a farmi paura."
Gourry si accigliò e fece un passo indietro, le mani alzate.
"Mi dispiace, l’ultima cosa che volevo era spaventarti. Io volevo
solo… volevo solo che tu tornassi indietro."
Lina lo
fissò di rimando, confusa. "Di che cosa stai parlando? Sono proprio
qui. Non sono andata da nessuna parte."
Gourry scosse la testa. "Tu sei qui." sospirò. "Ma
non sei
"Gourry-san."
"Vado a dormire."
Lina rimase
senza parole mentre osservava lo spadaccino girarle la schiena e andare via. "Cosa dovrebbe significare tutto ciò?"
"Iniziano
a mancarmi le idee." Mormorò Amelia mentre trascinava i piedi sulla
strada polverosa. "Abbiamo passato metà della notte a cercare di
pensare a dei modi per far arrabbiare Lina-san ma nessuno di questi ha funzionato."
"Lo so," rispose Zelgadis con tono
stanco. "Fino ad adesso le abbiamo bruciato il cibo, due volte, gettato addosso un secchio di vermi, preso i suoi soldi senza
dirglielo e rotto il suo unico pettine."
Amelia
sentì l’impulso di strapparsi i capelli. Mai durante tutta la sua intera vita si
era sentita tanto frustrata. "Non avrei mai
pensato che sarebbe stato così difficile far arrabbiare."
"La
persona che ha creato questa pozione deve averla fatta super potente. Sto
iniziando a preoccuparmi, mi chiedo se riusciremo mai ad avere la
‘vera’ Lina indietro."
"Zelgadiss-san, non dire così! Non possiamo
arrenderci. Giusto, Gourry-san?"
"Eh?" Lo spadaccino
riemerse dai
suoi profondi pensieri. "Già, dobbiamo continuare a provare."
Amelia
aggrottò le sopracciglia. "Gourry-san,
stai bene? Sei rimasto terribilmente tranquillo questa mattina."
"E hai a
malapena parlato con Lina," aggiunse Zelgadiss.
Gourry lanciò uno sguardo alla maga. Era andata avanti per vedere
se ci fosse un buon posto per fermarsi per il pranzo. "Sto bene,"
mormorò.
Ma non era vero. Si era sentito un bruto
per aver spaventato Lina la notte precedente. Sono la sua guardia
Amelia si
accigliò. Povero Gourry-san, deve essere così in pena per Lina-san.
Anche Zelgadiss se ne era accorto e gli diede una
pacca sulla spalla. "Non preoccuparti, Gourry. Riusciremo a capire come fare."
Prima che Gourry potesse rispondere, uno strillo spacca timpani corse
nell’aria. "Aiuto! C’è
un orribile mostro!"
Immediatamente il trio scattò in avanti. Trovarono Lina
accartocciata sulle ginocchia che gridava. "Aiuto!
Aiuto! Sono così spaventata!"
"Lina! cosa c’è che non va?" chiese Gourry scrutando l’area in cerca di nemici. "Non
vedo alcun bandito."
"Non si
tratta di banditi! E’ peggio!"
"Bè? Dov’è?"
chiese Zelgadiss. L’unica cosa minacciosa che
riusciva a vedere era uno scoiattolo che mangiava nocciole su di un albero.
"Laggiù!"
indicò Lina con mano tremante. "Ci sono un
mucchio di lumache!"
I tre compagni
caddero a terra contemporaneamente. "Immagino che questa parte di Lina non
sia cambiata," grugnì Zelgadiss.
"Ci penso
io." Gourry camminò verso il posto
delle lumache. Improvvisamente
sentì un forte formicolio farsi strada nel suo
corpo, i piedi ancorati allo sporco sotto di essi. Sentiva il suo corpo
intorpidito e gli era impossibile muovere le membra.
"Gourry?"lo chiamò Zelgadiss.
"Ragazzi!
Non posso muovermi! Qualcosa mi ha catturato!"
Amelia balzò
in piedi.
"Tieni
duro, Gourry-san!"
"Amelia,
aspetta!"
Zelgadiss allungò la mano e la afferrò per il
mantello. Purtroppo questo accadde quando lei aveva già raggiunto Gourry e lo sciamano si sentì tirato dentro. La
sensazione di acuto formicolio li colpì e nessuno di loro riuscì
più a muoversi.
"Cosa sta succedendo?!" gridò Lina.
"E’
una qualche sorta di meccanismo di difesa." Rispose Zelgadiss.
"In qualche modo ci sta impedendo I movimenti."
"Ma chi può fare una cosa simile?" chiese Amelia.
"La risposta
a questa domanda sono io, mia cara."
Una figura
uscì dall’ombra. Giudicando dal suo lungo abito rosa, il trio potè dedurne che si trattasse di una donna. Era una
persona decisamente robusta, che portava un martello
gigante. Però, a causa della maschera che
indossava, non furono in grado di vedere il suo viso.
Amelia si
accigliò. Chi
cavolo era quella donna? "Nel nome della Giustizia ti chiedo che..."
"Signora Josephine!!" urlò Lina.
Gli altri tre
fissarono Lina con sguardo confuso. "Lina, conosci questa strana donna?"
BONK! La testa di Gourry fu
immediatamente vittima di un pugno di Josephine.
"Chi hai
chiamato strana, ragazzino?!"
Lina tossì. "Ho
incontrato la signora Josephine qualche
anno fai, quando viaggiavo con la mia vecchia compagna. Abbiamo aiutato
suo figlio Jeffery che era… bè…
come posso dire senza essere sgarbata… non il più atletico dei cavalieri ."
Josephine mise giù il martello. "Bene, sono lieta di
vedere che la mia pozione ti ha fatto diventare più educata."
"Sei
stata tu a farle questo?!" gridò Gourry mentre cercava disperatamente di muovere le gambe.
"Oh sì.
Ho anche assunto dei banditi per farmela portare ma non avevo realizzato che stesse viaggiando con degli altri maghi."
"Ma per quale ragione hai fatto una cosa simile?" chiese
Zelgadiss.
La donna rise.
"Oh ma è semplice. Voglio che lei sposi mio
figlio Jeffery."
Ci fu un lungo
silenzio prima che tutti, inclusa Lina, si mettessero a gridare all’unisono.
"MA SEI
MATTA?!!"
Josephine battè il piede. "Certo
che no! Solo che è ormai tempo che il mio amabile Jeffery
prenda moglie. E sicuramente non poteva essere una qualunque, in più
sembra che Jeffery avesse preso una vera cotta per te
Lina-san."
"Oh...ehm...meraviglioso." replicò Lina, suonando
però molto impaurita.
"Già.
In ogni modo era per me impossibile permettere al mio dolce Jeffrey di sposare
una ragazza con una personalità tanto violenta. Lui merita il meglio,
così ti ho dato quella pozione per trasformarti nella perfetta nuora."
"Che cosa
orribile!" strillò Amelia. "Nel nome della giustizia ti
sconfiggerò!"
Josephine piegò la testa e rise. "Questo sarà
impossibile nel tuo stato, mia cara. L’incantesimo non si
dissiperà fino a che io lo rilascerò, quindi..."
"Oppure
fino a che non sarai svenuta..." mormorò Zelgadiss.
"Certo,
comunque non c’è nulla che voi possiate fare al momento. E adesso, Lina-san" la donna mosse
un passo verso Lina "E’ tempo per noi di andare e pianificare il tuo
matrimonio con il mio caro Jeffery."
Gourry assunse un espressione minacciosa. Maledizione!
Doveva fare qualcosa! Lina sembrava così spaventata, stava tremando.
Lina deglutì
rumorosamente e fece un passo indietro quando Josephine
le prese la mano. " Josephine-san, non vorrei essere
scortese ma..."
"Insomma,
non c’è bisogno
che mi ringrazi. Farò
di te una sposa deliziosa. D’altra parte però
è un peccato." sospirò. "Non sono riuscita a
trovare una pozione che mettesse a posto il tuo aspetto."
Lina immediatamente
dimenticò che dovesse tremare. "Scusa?"
"Bè, sei piuttosto bassa, mia cara e il mio caro
Jeffrey merita una moglie ben più alta."
Gli occhi di Lina
ebbero uno spasmo ma la maga non disse niente. Dall’altro canto gli occhi di Gourry
si spalancarono. Ma sicuro! Perchè non ci aveva pensato
prima?
"Hai
ragione, è bassa!"
La testa di Lina
si alzò di scatto. "Cosa?"
"Infatti lei è la persona più bassa del mondo."
"Ehi,
aspetta un minuto..."
"Ha gli
occhi troppo grossi e russa!"
Lina poteva avvertire qualcosa ribollirle dentro ma lo represse. No. Una signora non si arrabbia.
Amelia e Zelgadiss compresero velocemente il piano dello spadaccino
e gli ressero il gioco.
"Si agita
e rigira quando dorme!" gridò Amelia.
"Mangia
come tre maiali!" aggiunse Zelgadiss.
Le labbra di Lina
tremarono. Non vedevano l’ora di lasciar uscire delle brutte parole. La
rabbia continuava a punzecchiarla. Voleva essere liberata.
No! Stai
calma! Una signora non si arrabbia! Una signora non si arrabbia!
Gourry ghignò. Era il momento del colpo di grazia. "E il
seno di Lina è più piatto di una tavola!"
Quelle parole
echeggiarono nella testa di Lina. La diga mentale che si era costruita
crollò. Poteva avvertire la vecchia sé
stessa riversarsi su di lei, lavando via la pozione dell’umore dalla sua
mente.
Josephine scosse
la testa.
"Non
so cosa stiate cercando di fare ma non funzionerà. Adesso, Lina-san andiamo a…"
Lina tirò
indietro la mano. "Non penso proprio," disse
con voce cupa.
"Ma cosa..."
"Nessuno
dice a Lina Inverse quello che deve fare! EXPLOSION ARRAY!"
Il
terreno esplose sotto a Josephine.
Lei lanciò
un grido e venne lanciata in aria.
Meno di un
secondo più tardi gli altri sentirono l’incantesimo rilasciarli
dalla sua presa.
Gourry corse da Lina e la abbracciò. "Lina!
Sei tornata normale!"
Lei non
rispose.
"Lina?"
"La
persona più bassa del mondo. I miei occhi sono troppo grossi. IL MIO SENO E’ PIATTO COME UNA TAVOLA!" Lina alzò
lo sguardo. Un fuoco che sarebbe stato in grado di bruciare
un’intera foresta stava ora scintillando nei suoi occhi. "Ti suona
per caso familiare?!!"
Le braccia di Gourry caddero. Deglutì. Oh giusto, Lina è
tornata alla normalità!
"Vieni qui!" ringhiò lei, rimboccandosi le maniche.
"Aspetta
Lina! L’ho fatto per salvar..."
"Inverse punch!!"
"Ahiahiahi..." frignava Gourry. "Non c’era bisogno di picchiarmi
così forte!"
Lina si
girò. "Questo è per avermi insultata!"
"Lina-san, Gourry-san l’ha
fatto solo per salvarti!" protestò.
"E’
così." continuò Zelgadiss. "O
forse avresti preferito sposare il figlio di quella donna."
Lina rabbrividì. Maledizione,
odiava ammettere che aveva ragione. "Va bene allora, lascerò correre."
"E..." aggiunse Amelia.
Lina sospirò. Si massaggiò il collo e
arrossì. "E grazie per avermi salvata."
Gourry sorrise. "Non c’è di che, sono felice che tu
sia tornata normale."
"Anche io." Replicò Zelgadiss.
"La tua versione “perfetta signora” era
davvero seccante."
"Ehi, adesso..."
"E anche
un po’ arrogante." Aggiunse Amelia.
"Aspettate..."
"E
veramente inutile..." continuò Gourry.
Lina grugnì. "Hei! Non ero poi così male!"
"Sì
che lo eri!" la prese in giro Gourry mentre
iniziavano a correre. "E avevi cattivo gusto nel vestirti!"
Lina picchiò
il piede. "Maledizione! Tornate qui, voi!"
Gli altri
risero mentre Lina li inseguiva, pronta a picchiarli. Non l’avrebbero
comunque voluta diversa da com’era..