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Autore: Lady Furianera    12/04/2010    3 recensioni
Viaggio nelle menti contorte di quei personaggi che ci riempiono le giornate. Viaggio in quelli che sono i legami tra di loro, i sentimenti speciali o l'astio che nascono tra Scienza e Mistero. Raccolta di vaneggi su quelli che dovrebbero essere i tratti principali di ogni persona. Le relazioni tra la gente sono difficili da mettere in atto, ma descriverli dopo un'attenta osservazione, forse si può.
Genere: Commedia, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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NdA: avevo promesso un aggiornamento in tempi brevi. Ed eccomi qui, con un PC passatomi clandestinamente, a scrivere dell'amore. Rimango dell'idea che l'amicizia sia più complessa. Ma l'amore non è banale. Ho fatto del mio meglio. Critiche e consigli sono ben accetti. Proprio a questo proposito, per rispondere alle recensioni di Stars_Daughter e bacinaru: lo so, il mio stile è molto sintetico. Sono un tipo laconico e questa mia caratteristica si riflette anche nella scrittura. Cercherò di allungare i periodi. A _Mrs. Cold: sono felice che tu abbia apprezzato. *spupazza anche lei*

 

Love.

 

"La verità è che io ero innamorata di lui... "

 

Ha perso il conto delle volte che se lo è ripetuta, Winry. Quel dubbio, lo serba nel cuore, come un ricordo dolceamaro segregato tra le pareti dell'anima. Sa che, se uscisse, non potrebbe più trattenerlo con le sue catene. Ma, quel viaggio in treno l'aveva portata a riflettere. La riflessione l'aveva portata al ricordo. Il ricordo l'aveva portata al dubbio. Dal dubbio alla certezza fulminante. Con il senno di poi, capisce che non era servito a nulla, quel percorso nella propria mente. Bastava un'immagine, per chiarire ogni cosa. Al diavolo il luogo comune della ragazza innamorata. Al diavolo il colpo di fulmine. L'ho sempre saputo.



*Rush Valley. Tramonto. Caldo. Tanto caldo. Edward non pensa ad altro, nella sua stanza. Ogni tanto maledice Winry per averlo trascinato lì. Poi si chiede dove sia finito Alphonse. Si lamenta di nuovo. Dietro la porta, la ragazza vorrebbe farlo tacere. E' come un bambino! Cos'è, l'infanzia rubata si ripercuote a quindici anni?! Stringe la maniglia della porta e pensa di poterla rompere. E' rossa in volto. Sa che lui non se ne accorgerà mai. Non l'ha mai guardata per davvero, perchè avrebbe dovuto farlo quella volta? Non ha paura. Però non si decide a bussare. E' l'ultima possibilità che le è concessa. Per cosa poi? Per rovinare tutto, come suo solito? Tutte queste domande non l'aiutano, certamente. Quindi un colpo secco è quel che ci vuole. Peccato che lo dia per sbaglio. Forse non l'ha sentito... “Avanti!” Dicevi? Non c'è tempo per pensare ad una scusa, il destino ha già deciso per tutti quanti. Oppure no? Le sta scoppiando la testa: troppi interrogativi! Scuote il capo, ondeggiano i capelli. Uno sguardo deciso si fissa davanti a lei, le sue mani armeggiano con la maniglia. Indietro non si torna, Winry. “Ed... ti disturbo?” Si mette a sedere sul letto mentre lei si avvicina. “No. Hai bisogno di qualcosa?” L'ultima occasione. “Io... ho bisogno di parlarti... “ Silenzio. “A proposito di... ?” Così non l'aiutava di sicuro. “Vuoi tornare a casa?” Winry non pensa nemmeno alla risposta. “No! Non sono una codarda, e non ho intenzione di lasciare perdere! E' una sfida con me stessa e...” Sbarra gli occhi Winry, quando lui la interrompe. “E non perderai? Queste parole hanno un valore, mia cara. Non sottovalutarle. Sai davvero cosa significhino?” Fa più caldo, o sono solo la tensione e la rabbia di essere stati punti sul vivo a rendere la situazione così pesante? “No, Ed. Non volevo dire questo. Non mi permetterei mai di paragonare una bambina come me ad un Alchimista che ha visto la morte in faccia troppe volte. - E' calma ora, ma non è una calma per mascherare il veleno del rancore. E' tranquilla. Sa quello che vuole. Niente rimpianti. - Ma, vedi, non serve che me lo spieghi. Lo capirò un giorno, quando sarà il mio momento. Vivrò la vita fino in fondo, facendo avverare i miei desideri e rendendo felice chi amo. E porterò avanti anche questa sfida. Se riuscirò a vincere non lo so. Ti farò sapere. Quello che stavo per dire era che non voglio assolutamente perdere.” E mentre pronuncia le ultime parole, lo guarda e gli sorride. No, non era quello che avrebbe dovuto dire. Ma è contenta così. Niente rimpianti. Lo vede, quello sguardo triste sotto la frangia di lui. Lo sa che sta per chiedere perdono. Ha la certezza che ciò che ha detto lo pensa per davvero. La ragazza sa ogni cosa. Anche se guarda fisso davanti a se e non pensa a nulla, se non ai giochi di luci e ombre che si consumano a terra. “Winry, io non... “ Comincia così, nel modo più banale. E la fine non verrà mai resa nota, perchè un dito gli cuce le labbra. Lei non vuole che parli. E' ancora il mio turno. “Aspettami, Edward. Ti prometto – non aver paura, so cosa voglia dire – ti prometto che ti aiuterò. Diventerò più brava. I miei auto-mail saranno il mezzo con cui riprenderai i tuoi arti e il corpo di Al. Ti prometto che non sarò il tuo peso. Non dovrai proteggermi. Sarò io a darti una mano, a consolarti, a tenderti un braccio quando sarai a terra. Sarò lì, quel giorno. Darò tutta me stessa. Te lo prometto. Aspettami. Te lo prometto.” Lascia cadere il dito dalle sue labbra. Posa le labbra sulla sua fronte. Esce dalla stanza. Cammina svelta fino alla sua. Chiude la porta dietro di se. “Niente rimpianti, no?” Ma bisogna esserne convinti. Convinzione che trova sfogo nel pianto. Per tutta la notte.*



Inutile. Tutto inutile. Lei lo ama. Lui anche. Lei come si ama il proprio amante. Come chi si vuole al proprio fianco per tutta la vita. Lui come la sorella che non aveva avuto. Come l'amica che l'aveva sempre aiutato. E se la carne si decompone, il sentimento vive. La promessa con lui. Il ricordo può sbiadire, certo. Ma non quando tutte le notti ti rammentano quella. La sua immagine ti passa davanti come il vento. Il suo profumo ti inebria come se fosse vicino. Ma non c'è. Sta aspettando. Non ha mai smesso.

La promessa vive. Vivrà sempre. L'amore rende ciechi. E' qualcosa di sciocco e irrazionale. Ci spinge verso l'occulto. Ci guida nel pronfondo dell'animo. E poi recide ciò che ha creato, nella maniera più brutale.

Succede a Winry, mentre la lama penetra nel cuore e il sangue sporca la pelle e i vestiti.

Ancora un po', Ed... Aspetta ancora un po'... Sto arrivando... “

Poi nulla. La porta non si apre.



Piccoli appunti per comprendere i miei pensieri malati: dunque. E' complicato. Ma se notate, c'è Winry. La odio. Ma sono io. Com'è bastarda la vita, eh? Comunque... la frase in alto è tratta dall'anime del 2009. Quando l'ho sentita, non guardavo nemmeno lo schermo. Poi l'ho rivista una volta soltanto. E mi si è aperto un mondo. Okay, è stupido. Però mi sono sentita lì. Mi sono sentita lei. E poi la notte, mentre pensavo, mi è tornata alla mente La Ragazza Occhi Cielo. Infatti, per chi l'ha letta, Winry vuole che sia Ed ad aspettarla. Per una volta. Così, quando i due fratelli Elric sono nell'altra faccia della medaglia – a.k.a. Il nostro mondo – lei vuole raggiungerli. L'amore ci spinge a fare cose incredibilmente stupide. Da lì, il passo è breve. Tenta il suicidio, credendo che la morte la porterà davanti alla Verità. Ci vuole poco per capire che non è così. Ho pensato a tantissimi attimi di vita che potessero andare bene per l'amore. Ho pensato anche una RoyxEdward! Però mi piace pensare che questa shot sia il sequel - oppure prequel? - della Ragazza Occhi Cielo. Grazie.

   
 
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