Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: SummerRestlessness    12/04/2010    0 recensioni
Lena è...semplicemente non è tanto normale.
E' sclerotica e strana e spesso si perde nei propri pensieri mentre la vita le scorre davanti...ha qualche vizio, come riuscire ad innamorarsi di una persona che ha conosciuto 2 minuti prima...e ora ha un nuovo lavoro, in cui tutto è noioso e scontato come prevedeva, tranne un piccolo particolare...
Genere: Generale, Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Una sigaretta di troppo



Poco dopo, i ragazzi sono usciti a fumare una sigaretta e dopo due chiacchiere con le ragazze decido che ho bisogno di aria (lo ammetto, durante le due chiacchiere ho visto più volte Amanda e Katia sdoppiarsi) e che una sigaretta non sarebbe male. Non fumo, di solito, ma una sigaretta ogni tanto mi piace. Mi piace proprio il sapore e credo che chi invece fuma troppo ormai non lo faccia più perché gli piace ma per abitudine (e ovviamente per la nicotina, ok) e che non puoi goderti davvero un’abitudine. Beh, forse un’altra abitudine sì, ma questa no. Quindi mi alzo e scusandomi esco dal locale.

Fuori ci sono altri ragazzi e ragazze che non conosco e poco più in là vedo Matt in piedi davanti a Lore, che invece sta seduto su un muretto basso. Parlano. Chissà cosa dicono, penso mentre mi avvicino. A volte darei non so cosa per sentire cosa dicono i ragazzi. Di me, delle altre, di tutto.

Questa volta poi, per saperlo, darei anche di più di “non so cosa”.

Arrivo vicino a Matt e sorrido, dicendo: “Scusate, ragazzi estranei che ho appena incontrato, avete per caso una sigaretta?”. Matt mi regge il gioco e dice: “Sì, bellezza. Sei nuova di qui? Non ti ho mai vista in giro…” e intanto finge di guardarmi il fondoschiena, mentre Lore ride del suo tono di voce da macho. “Sì, infatti lavoro da 8 anni in quel negozio là. Per mantenere mia figlia di 11 anni, sai. Lavoro con due imbecilli, tra l’altro.” dico io e mentre Lore ride sempre di più Matt replica: “Sì, ne ho sentito parlare…Saranno anche due imbecilli ma ho sentito che uno è fighissimo e che l’altro ha un enorme c…”. “Matt!!!” urlo io con finto sdegno per impedirgli di finire la frase e lui fa l’offeso: “Ma io stavo dicendo che l’altro ha un cane grandissimo. Un sanbernardo.” Finisce la frase serio e poi scoppiamo tutti e tre a ridere. Poi, inaspettatamente, Matt annuncia: “Bene, io rientro che fa freddo…e poi voi non mi capite.” sorride ammiccante e se ne va. Lore non sembra sconcertato quanto me e gli grida dietro: “Spero che tu sia quello con il sanbernardo!” e io mi siedo sul muretto accanto a lui e, senza pensare, gli chiedo: “Ah, e così pensi di essere fighissimo…!” e rido. Lui, con aria altezzosa mi risponde: “Ovvio, non è forse così?” e poi ridiamo insieme.

Sì, è così, maledizione.

Quando smettiamo lui, dopo avermi finalmente dato la sigaretta che avevo chiesto, e che Matt ha evitato di darmi con tanta destrezza, tira fuori il cellulare. Io non capisco ma lo lascio fare, godendomi la sua compagnia silenziosa e la sua sigaretta della mia marca preferita mentre lui smanetta sui tasti. Dopo poco esclama: “Ah!” e si gira stupito verso di me: “Guarda qui”. Mi porge il suo cellulare, che evidentemente si collega anche ad internet e vedo una pagina del browser con la foto di un uomo e di fianco un testo che sembra una biografia. Scorro in alto e leggo che quella pagina è dedicata a…James McAvoy!

Lo guardo trattenendomi a stento e gli dico: “Ah, quindi dubitavi di me??”. Scoppiamo a ridere e io sono brilla e forse per questo la cosa mi sembra così divertente. O forse è che siamo qui, soli, io e lui. Quindi rido e ogni tanto tra le risate ci guardiamo e io sbiascico qualcosa tipo “L’hai cercato sul cellulare” e lui “Esiste davvero” e dev’essere ubriaco anche lui perché a poco a poco smettiamo di ridere e il mio viso è così vicino al suo e lui si avvicina ancora di più o forse sono io o forse è l’alcool o magari è la Terra che in questo momento ha sbandato e ha rallentato un attimo per farci avvicinare. Non capisco più niente, non capisco cosa stia succedendo e non capisco perché mi stia per baciare. Ma è così.

E poi succede.

Lui si alza dal muretto e senza dire una parola, se ne va.

Niente bacio, niente “Beh, io entro.”, niente di niente.

E ora penserà che pensavo che mi stesse per baciare e che volessi essere baciata da lui.

E invece era solo la Terra che ha fatto una frenata in extremis per evitare qualche asteroide.

E poi io lo volevo baciare.

Ok, ora lui se n’è andato e io sono qui sola, a prendere freddo: non sarebbe forse ovvio rientrare? È che i miei muscoli non vogliono proprio muoversi, non vogliono proprio lasciarmi scendere da questo muretto e rientrare nel locale. Sono sempre stati dei muscoli pigri, ma in questo caso non c’entra. In questo caso sono rimasti shockati.

Respiro, forse mi ero dimenticata di farlo e non mi arrivava più ossigeno al cervello e quindi straparlavo…ehm, strapensavo. Quindi mi sforzo di respirare e va tutto meglio, riesco quasi a muovermi. Sono ancora a testa china che cerco di muovere almeno un dito della mano appoggiata al muretto, quando qualcuno mi parla.

“Ehi.”

Alzo la testa e squadro colui che ha parlato, considerando che se posso muovere la testa evidentemente posso anche camminare e che forse mi serve solo qualcuno che mi dia una spinta per farmi cadere giù da quel muretto maledetto. Comunque, il ragazzo che mi sta davanti, berretto multicolor calato sul viso, sta aspettando da me un segno di vita da qualche secondo di troppo. Dò una rapida occhiata all’ingresso del locale e vedo Lore, fermo vicino alla porta ma ancora all’esterno. Non capisco cosa sta facendo, ma decido di lasciar perdere. Guardo negli occhi Berretto e sibilo un “Si?” appena percettibile.

“Come va, bella?” fa lui, in pieno stile 16 anni-fighetto-senza cervello. Odio quando la gente mi chiama “bella”, è così viscido. O sessista, qualunquista forse, non so. Comunque non mi piace e non è perché io sia chissà chi. Vorrei non rispondergli e andarmene, ma ancora non riesco tanto a muovermi e finirei per fare la spavalda e poi cadere lì per terra davanti o addirittura addosso a lui. No, no. E poi non me la sento proprio di fare la snob altezzosa in questo momento, quindi rinuncio e mi rassegno a sorbirmi tutti i “bella” che lo sbarbatello ha in serbo per me. “Uhm, bene…?” è quello che riesco a rispondere. Tutto sommato anche la mezza interrogativa che sottointende un “scusa, ci conosciamo o vuoi qualcosa?” può andare bene, in questo caso. Anche se non credo che lui abbia colto questa sottigliezza, perché risponde: “Sono contento. Non è che avresti una sigaretta? Magari ce la fumiamo insieme, vedo che sei sola…”. Non faccio in tempo neanche a pensare cosa rispondere che una voce dietro il tipo dice: “Non è sola.”, al che lui si gira verso la voce e subito dice “Ah, scusa amico…”. Poi si volta verso di me mentre se ne sta andando, mi sorride e mi fa un mezzo inchino; mentre se ne va passa accanto al ragazzo che ha parlato e lo sento sussurrare: “Complimenti…” e quello gli dice solo: “Sparisci, và.”.

Sempre più stordita tra alcool e cose varie che sono successe negli ultimi minuti, cerco di mettere a fuoco l’immagine del ragazzo che ha parlato. Vabbè, è lui. Lore. Figurarsi.

Si avvicina senza parlare e mi tende una mano. Se fossi certa di non cadere appena appoggiati i piedi per terra, rifiuterei sdegnosamente la sua mano. Quindi, la prendo e scendo dal muretto, finalmente. Penso che ora Lore lascerà immediatamente la mia mano, invece la tiene nella sua finché non arriviamo all’ingresso. Dopo, ovviamente, la lascia con una mossa esperta e disinvolta per aprirmi la porta e lasciarmi entrare prima di lui. Davvero di classe, non c’è che dire.

Il resto della serata va come vanno di solito queste cose: si ride, si scherza e non si fa troppo tardi. E soprattutto il ragazzo che ti piace, dopo averti quasi baciata, non ti rivolge più la parola fino alla buonanotte. Anzi, non parla più tanto neanche con gli altri, come se ci fosse bisogno di essere più taciturno del solito.

   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: SummerRestlessness